5 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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“NOI, L’EUROPA E I DUE SCENARI DEL DOPOVOTO”

5 Febbraio 2018

Per Roberto Esposito, “Il primo passo per riunire la sinistra” è sottoscrivere un patto per l’Italia nella Unione europea (Repubblica). Andrea Bonanni teme uno scenario greco per l’Italia: vittoria sovranista alla Tsipras nelle elezioni di marzo e poi allineamento forzato all’Unione europea (“Noi, l’Europa e i due scenari del dopo voto”, Repubblica). Il costituzionalista Cesare Pinelli a proposito dei 5 Stelle: “Il M5S e il rifiuto della rappresentanza politica” (Il Mulino online). A proposito dei partiti (squattrinati) che chiedono contributi ai propri eletti, Mauro Calise scrive: “Se vince il populismo” (Mattino). L’analisi degli scenari economici mondiali di Romano Prodi: “Se la ripresa rallenta, istruzioni per l’uso” (Messaggero).

MACERATA E IL DIBATTITO POLITICO: Carlo Calenda, “Salvini è incostituzionale, ma chi ha paura va protetto” (intervista con Federico Fubini, Corriere della sera); Ezio Mauro, “Il fantasma dell’uomo bianco”, Repubblica). Ferdinando Camon, “Perché nasce e cresce la paura xenofoba” (La Stampa); Giovanni De Luna, “Il tricolore non appartiene ai razzisti” (La Stampa); Marzio Barbagli, “E’ alto il rischio di emulazione” (intervista su la Stampa).

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4 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA SPARATORIA RAZZISTA DI MACERATA, E IL MOMENTO POLITICO

4 Febbraio 2018

Molto sbilanciato a sottolineare l’esigenza (reale) di risanare la piaga di un’immigrazione mal contenuta e lasciata ai margini il commento di Antonio Polito alla sparatoria razzista di Macerata (“Ora niente sia più come prima”, Corriere della Sera). Opposto il taglio del commento di Massimo Giannini, su Repubblica, molto polemico con Lega e destre (“Chi fa finta di condannare”). Gianni Riotta su La Stampa tiene in qualche equilibrio la condanna del gesto e l’attenzione all’insicurezza provocata anche dall’immigrazione non integrata (“Dove nasce il seme dell’odio”). Forte e limpido il commento di Giuseppe Anzani su Avvenire, senza equilibrismi e senza sconti (“Il barile di polvere”). Cauto e pensoso l’intervento di Paolo Pombeni sul Sole 24 ore (“Il rischio delle parole e la forza dei fatti”).

SUL MOMENTO POLITICO: il testo completo del programma del Pd; i commenti di Chiara Saraceno (“Una positiva rottura, ma con diversi punti oscuri”) e Carlo Cottarelli (“Non è chiaro dove si faranno i tagli per risanare il bilancio”) su Repubblica. L’ironia di Marcello Sorgi sulla campagna elettorale: “Il fascino immortale della DC” (La Stampa) e i saggi consigli di Stefano Folli al Pd: “Alla rincorsa del partito degli indecisi” (Repubblica). Una nota che guarda con una qualche fiducia al futuro quella di Nunzio Galantino, segretario della Cei, sul Sole 24 ore (“La triplice urgenza sulla via del voto”). Il come la pensa Giuseppe De Rita nell’intervista fattagli da Alberto Abruzzese su Il Dubbio (“Meno odio più libido”). Ritratto-intervista di Andrea Riccardi fatto da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera (“Quando Wojtyla mi disse: soltanto io difendo l’Italia”).

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2 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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Qualche riflessione realistica sulla Costituzione

2 Febbraio 2018
di Sandro Antoniazzi

 

Adesso che il referendum costituzionale è lontano e che gli animi sia dei difensori che degli innovatori della Costituzione si sono placati, forse si può tentare di fare qualche ragionamento realistico e di merito in proposito. Avanzerei pertanto due riflessioni.

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2 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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I GESUITI VOTANO LARGHE INTESE

2 Febbraio 2018

Luca Kocci, “I gesuiti stroncano M5S, Lega e FDI. E votano per le larghe intese” (Manifesto). Alessandra Ricciardi, “Elezioni, Civiltà cattolica scende in campo” (Italia Oggi). Lettera e risposta di Corrado Augias su Repubblica: “Renzi, Prodi e il fragore attorno al Pd”. Marcello Sorgi, “L’ultima rivolta contro Renzi. Il Pd siciliano rievoca la Dc” (La Stampa). Arturo Parisi,Ecco i guasti del proporzionale” (intervista a Italia Oggi). Ugo Magri, “Berlusconi, se il centrodestra perde, pronto a scaricare la Lega” (La Stampa). Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni. La collocazione europea dell’Italia e il ruolo di noi candidati”. Intervista di Enrico Morando ad Avvenire: “Tasse, solo noi credibili. Abbiamo posto le premesse per una vera rivoluzione”. L’Avvenire inizia un dibattito sul debito pubblico dell’Italia, con un editoriale di Francesco Gesualdi: “Debito, l’ora del coraggio”. Claudio Cerasa, “Il dramma di una classe dirigente neutrale contro lo sfascismo” (Il Foglio). Un bell’articolo di Biagio De Giovanni (filosofo e irpino) sui 90 anni di De Mita (irpino come lui): “De Mita, la Dc e la missione del potere” (Mattino). Del leader di Nusco scrive anche Tommaso Labate sul Corriere: “90, Ciriaco De Mita”. Luigi Berlinguer su Il Dubbio: “Caro Pd ricordati del socialismo”.

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30 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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LEADERISMO, SELEZIONE AL RIBASSO, SOCIETÀ CIVILE DISUNITA

30 Gennaio 2018

“Il leaderismo è l’unico strumento d’ordine che ancora rimanga alla politica italiana” sostiene Giovanni Orsina in una nota su la Stampa (“La strategia del controllo delle liste”). Marco Olivetti, su Avvenire, indica i limiti più gravi di questa campagna elettorale (“Ciò che ancora manca alla nostra democrazia”). Paolo Macry, sul Mattino, indica “Il male comune della selezione al ribasso”. Per Giuseppe De Rita il nostro è “Un elettorato incapace di sentimenti condivisi” (Corriere della sera). Matteo Renzi rilascia una intervista a Il Foglio: “Il 4 marzo è un match point contro Grillo”. Massimo Gramellini racconta la storia dell’ammiraglio in lista con il M5S: “Incredibile ma Veri” (Corriere della sera). ECONOMIA E LAVORO – Su Repubblica Roberto Perotti scrive: “Flat tax, la proposta pericolosa”. Mariana Mazzucato, in un’intervista al Sole 24 Ore: “Rivitalizzare il ruolo dello Stato”. Tiziano Treu sul Sole: “Più spazio agli accordi aziendali”.

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22 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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L’ITALIA TRA SFIDUCIA E IMPEGNO

22 Gennaio 2018

Ilvo Diamanti presenta l’ultimo sondaggio sul rapporto degli italiani con le istituzioni: un paese senza più fiducia, dove 2 su 3 vorrebbero un uomo forte alla guida del governo (“Un paese alla ricerca di se stesso”, Repubblica). Gianfranco Viesti, su Il Mulino, a coronamento di una lunga indagine, presenta “Un paese plurale, difficile e bellissimo”. Paolo Gentiloni formula i suoi giudizi sulla situazione del paese in un colloquio con Claudio Cerasa sul Foglio: “Il Patto Gentiloni per il 4 marzo”. Dario Di Vico, sul Corriere della sera, riferisce del libro di Nicola Rossi: “Flat tax e minimo vitale: una proposta per la crescita”; ne aveva scritto giorni fa anche Carlo Cottarelli (“Flat tax, maneggiare con giudizio”, La Stampa). L’economista Emanuele Felice, su Repubblica, delinea, invece, il percorso di una sinistra riformista: “La carta europea per il voto”. Anche Alessandro Campi, politologo, dedica un articolo al riformismo, con alcune considerazioni sul ruolo del ministro Minniti e sul Pd: “Il Pd e la questione riformista” (Messaggero). Angelo Bolaffi, su Repubblica, commenta la quasi definitiva, e tormentata, scelta del SPD di rifare la Grande Coalizione in Germania: “Una scelta che salva la Ue”. Luigi Di Maio presenta “Il programma dei 5 stelle in 20 punti”.  Paolo Mieli, sul Corriere, azzarda ipotesi sul dopo 4 marzo: “Gli scenari del dopo voto e le alleanze possibili”; Eugenio Scalfari, su Repubblica, dice: “Ecco i rimedi per curarsi dal malanno populista”.

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21 Gennaio 2018
by Vittorio Sammarco
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SE RENZI SI BATTE PER L’EUROPA E LODA GENTILONI

21 Gennaio 2018

La sintesi delle conclusioni di Matteo Renzi alla convention di Milano “Il Futuro si chiama Stati Uniti d’Europa”. L’altro ieri aveva scritto Massimo Adinolfi: “Se il Pd si smarca e punta sull’Europa alla Macron” (Mattino) e ieri Giorgio Tonini e Enrico Morando  scrivevano sul Foglio: “Il voto con l’Europa in palio”, e Andrea Bonanni su Repubblica “Il vincolo europeo sulle elezioni”; e Dominique Moisi sul Quotidiano nazionale: “Se vincono i populisti l’Italia è tagliata fuori”.  Oggi Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore scrive: “Suggestioni sovraniste e fondamentali a rischio”. Il gruppo di Libertà Eguale ha tenuto un dibattito di cui diamo la registrazione video: “Italia e Europa nella globalizzazione”, concluso da Enrico Morando. Massimo Cacciari, intervistato da Repubblica, ora dice: “Forse è tardi, ma se prevale lo stile di governo si può recuperare” e Emma Bonino a Repubblica dice: “Mi alleo con i dem per Gentiloni. L’obiettivo è battere gli amici di Le Pen”. Sulla politica estera necessaria all’Italia scrive Romano Prodi sul Messaggero: “Manifesto degli interessi italiani nel mondo”. Editoriale di Mario Monti sul Corriere: “Promesse e debiti (nostri)”. Ieri Alesina e Giavazzi: “Il rigore non è un freno”. Si prepara la consueta assise di Davos e Marco Zatterin su la Stampa scrive: “Il ciclone Macron su Davos” e, su Avvenire, Pietro Saccò: “La terza via dell’Europa per la globalizzazione”.

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17 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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I TIMORI DELL’EUROPA PER GLI IMPROVVISATORI AL POTERE IN ITALIA

17 Gennaio 2018

Beda Romano sul Sole 24 ore riferisce: “Moscovici: voto in Italia, un rischio per l’Europa” (e come dargli torto?). Del resto basta legge l’intervista del Corriere della Sera a Marine Le Pen di un paio di giorni fa: “Sto con Salvini. Bene le idee dei 5 stelle”. Marta Dassù, su la Stampa, spiega bene il clima in Europa attorno al voto italiano: “La sindrome greca nelle urne”. Franco Venturini, sul Corriere, si chiede: “Sta tornando l’Europa, e l’Italia cosa fa?”. Ancora sul Corriere un preciso intervento di Salvatore Bragantini: “Sul debito pubblico servono decisioni credibili”. Viceversa, come scrive Massimo Giannini, si temono “Improvvisatori al potere” (Repubblica). Mentre il candidato del Pd a governatore della Lombardia, Giorgio Gori spiega “Il riformismo di razza pd”, sul Foglio, quello della destra, Attilio Fontana sprofonda ne “I sofismi razzisti” (Nadia Urbinati, Repubblica) e Elisabetta Moro spiega “Perché Fontana è un razzista che ignora la Costituzione” (Mattino), costituzione il cui art. 3 è difeso, anche nella terminologia obsoleta, da Massimo Villone sul Manifesto: “Ma in quella norma c’è l’identità del Paese”. … “Un Paese diviso in tre parti”, dice nel suo editoriale sul Corriere della Sera Antonio Polito, e la parte più debole sembra il Pd in cerca di un vessillo convincente da alzare agli occhi del popolo, a fronte degli altri due poli che due parole d’ordine efficaci le hanno trovate (a detta di Bill Emmott: “I paradossi nascosti nelle urne”, la Stampa). Intanto Emanuele Macaluso scrive: “Grasso dimentica chi sono davvero i 5 stelle…” (Il Dubbio) e Sabino Cassese riflette sul Foglio su “Il passaggio del 4 marzo”.

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17 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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UN PIANO PER L’ITALIA DELLE COMPETENZE

17 Gennaio 2018

Il contributo pubblicato sul Sole 24 Ore qualche giorno fa dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e dal segretario della Fim-Cisl Marco Bentivogli (“Un Piano industriale per l’Italia delle competenze”) ha suscitato un interessante dibattito (Carlo Fotina, “Coro di consensi al piano per l’Italia di Calenda e Bentivogli”), finora con scarse ricadute sul dibattito preelettorale. Sono intervenuti, tra gli altri, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (“Il potenziale di un paese che sa guardare al futuro”), Franco Debenedetti (“Le tracce dei totem della sinistra”), Leonardo Becchetti (“Giusto risalto alla variabile ambientale”), Claudio de Vincenti (“Il fattore umano rimette in moto la macchina”), Michele Tiraboschi (“Un nuovo welfare per Industria 4.0”), Paolo Bricco (“Produttività e territori, le amnesie della politica”).

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12 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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“IL SEME DELL’UNITÀ” E IL PARADOSSO DELLE ALLEANZE

12 Gennaio 2018

Nella sua nota politica su “La sinistra e il paradosso delle alleanze” (Repubblica) Stefano Folli cita, con qualche scetticismo, l’invito di Franco Monaco, in un articolo sull’edizione milanese di Repubblica, perché Liberi e Uguali e Pd trovino l’unità nelle elezioni in Lombardia (“Piantiamo in Lombardia il seme dell’unità”). Su La Stampa un’intervista al prodiano Giulio Santagata: “Comincio a pensare che Renzi non sia interessato a una coalizione attorno al Pd”. Dopo Bill Emmott altri analisti politici stranieri giudicano Berlusconi  l’uomo-chiave delle prossime elezioni: Jean-Paul Fitoussi, “Il cavaliere ago della bilancia contro i populismi”, David Gros, “L’Europa guarda alle forze moderate perché teme i grillini” (intervista al Quotidiano Nazionale). Marco Bentivogli, leader Fim-Cisl, sul Corriere della Sera giudica “Il salario minimo, bandiera ideologica”, e con Carlo Calenda firma sul Sole 24 ore “Un Piano industriale per l’Italia delle competenze”. Irene Tinagli, su La Stampa, auspica “Una riforma del lavoro che metta al centro i giovani”. Michele Salvati legge l’avvio della campagna elettorale: “Le fandonie demagogiche e la democrazia possibile” (Corriere della sera); così pure Dario Franceschini, intervistato dal Corriere: “Dai leader alle squadre”. Claudio Cerasa sul Foglio spiega “Perché il partito della ragione deve essere alternativo a Di Maio e Salvini”. Alesina e Giavazzi, sul Corriere, intervengono su “Le favole da evitare sul debito pubblico”.

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