26 Dicembre 2018
by Giampiero Forcesi
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MANOVRA. IL VOTO AL BUIO

26 Dicembre 2018

Massimo Villone, “Voto al buio, sul Parlamento cala il sipario” (Manifesto). Mario Monti,Bivacco in aula” (Corriere della sera). Ugo De Siervo, “Votata senza regole la manovra è un mostro giuridico” (intervista a Repubblica). Cesare Mirabelli, “La vittoria delle clientele nel Parlamento fantasma” (Messaggero). Michele Ainis, “Imposto il bavaglio, la Consulta interverrà” (Repubblica).

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18 Settembre 2018
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO ALL’ASSISTENZIALISMO

18 Settembre 2018

GOVERNO: Maurizio Ferrera, “Il ritorno rovinoso all’assistenzialismo della prima Repubblica” (Corriere della sera); Chiara Saraceno, “I giovani dimenticati” (Repubblica). Mario Morcone, “Immigrazione militarizzata” (Repubblica). ECONOMIA:  Salvatore Bragantini, “Lehman dieci anni dopo. Quelle lezioni dimenticate” (Corriere della sera). Branko Milanovic,Un’alternativa per superare lo choc” (Espresso). Lorenzo Caselli, “Le parole del papa e la nuova economia” (Secolo XIX). Ferruccio De Bortoli, “Il mercato non è un demone” (Corriere della sera). POLEMICA SULL’IDENTITÀ NAZIONALE: Ernesto Galli della Loggia, critico di un articolo di T. Montanari (“L’invenzione dell’identità italiana”, Il Fatto): “La sinistra e l’identità” (Corriere della sera); la replica di Tomaso Montanari: “Le sviste di Galli della Loggia sull’identità” (Il Fatto); il commento di Piero Bevilacqua: “L’identità a uso e consumo elettorale” (Manifesto). POLEMICA SULLA CONSOB: Sabino Cassese, “Ambigue invasioni di campo” (Corriere della sera), Massimo Villone, “Quelle autorità così poco indipendenti” (Manifesto).

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11 Settembre 2018
by Giampiero Forcesi
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“QUESTO BARATRO INATTESO E VERO”

11 Settembre 2018

Emanuele Felice avverte: “La libertà muore con calma” (Espresso). Non dissimili le considerazioni di Anna Foa: “Questo baratro inatteso e vero” (Avvenire). Nadia Urbinati riflette sul futuro dell’Europa: “Terra di conquista” (Repubblica). Monica Perosino riferisce: “Sull’Europa la scossa svedese” (La Stampa), e lo scrittore svedese Hakan Nesser commenta: “Non riconosco più il mio paese. Hanno vinto gli estremismi” (La Stampa). Andrea Bonanni fa il punto sul che fare: “Respingere o cooptare i populisti, il dilemma europeo dopo l’avanzata” (Repubblica). Intanto Steve Bannon spiega che “In Europa serve un unico gruppo populista” (Messaggero).  Sergio Fabbrini spiega “Che cosa significa allearsi con Orban” (Sole 24 ore). A fronte di queste analisi assai sconfortate, qualcuno sostiene che la sinistra deve cambiare schema di gioco se vuole evitare il baratro: Paolo Mieli, “Opporsi (male) ai populisti” (Corriere della sera);  Mauro Calise, “L’ultima sfida dei sovranisti è ai popolari” (Mattino). Ma spostare ora gli italiani dal loro orientamento prevalente è difficile anche per ragioni antropologiche, come sembrano dire Romano Prodi (“Riflessioni sui vizi degli italiani”, Il Gazzettino) e Leonardo Becchetti (“Tentazione Mugabe”, Avvenire). Massimo Villone, sul Manifesto, prova a discolpare l’attuale governo italiano: “Gialloverdi né nuovi né barbari” (Manifesto); non così Ezio Mauro, su Repubblica: “I giornali e i giallo verdi” (Repubblica). E ci sono ripensamenti sul tema immigrazione: Gian Enrico Rusconi, “La socialdemocrazia ha fallito sull’integrazione dei migranti” (La Nazione); Giovanni Cominelli, “Gli immigrati clandestini: il nostro fastidio, le nostre ragioni”.

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22 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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SE “GLI ULTIMI” SI OPPONGONO AL SOLIDARISMO

22 Giugno 2018

Alcuni contributi sul Manifesto: Francesca Chiavacci (presidente Arci), “L’opposizione degli ultimi alla cultura del solidarismo” (Manifesto); Massimo Villone, giurista che per ora cerca la sinistra nel M5s: “Le proposte del M5S per uscire dall’angolo”; Luigi Pandolfi,Evasione fiscale, l’insostenibile proposta dii Salvini”; Patrizio Gonnella, sul giustizialismo del Governo: “Ci salvino i giudici e il ricordo di Re Cecconi”; Carlotta Sami, “Così l’Ue mette a rischio il diritto di chiedere asilo”. Altri contributi: Donatella Di Cesare, “La (discutibile) distinzione tra rifugiati e migranti” (Corriere della sera); Marco Minniti, “Ci siamo accorti tardi che la sicurezza era il problema dei problemi” (Secolo XIX). Emanuele Macaluso, “La sinistra è debole, ma anche i cattolici…” (Il Dubbio). Simone Oggionni (Art. 1-Mdp), “Opposizione, serve una sinistra unita, ma per farlo superiamo le vecchie sigle” (Il Dubbio). Vladimiro Zagrebelsky, “La politica delle provocazioni” (La Stampa). Giuliano Ferrara, “Gentiluomini garantisti, svegliatevi” (Foglio). Antonio Polito, “Il buonismo è finito, ma il cattivismo è davvero meglio?” (Corriere della sera). Romano Prodi, senza però un cenno ai rifugiati eritrei: “Etiopia-Eritrea, l’Italia giochi il suo ruolo” (Messaggero).

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9 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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PER UNA LETTURA NON MORALISTICA DELLA SCONFITTA DELLA SINISTRA

9 Giugno 2018

Romano Prodi ha ribadito ieri a Bologna le sue idee sul nuovo governo e sulla difficoltà di un’opposizione efficace: “Un governo di destra basato su idee inconciliabili. Un’alternativa? Non la vedo” (Repubblica). Una lettura interessante, controcorrente, sulle ragioni della sconfitta della sinistra la offre oggi sul Manifesto Antonio Gibelli (in realtà non dissimile da quella di Prodi): “Questa sconfitta viene … non dal tradimento dei sacri principi ma dalla difficoltà di elaborare un pensiero e una prassi adeguata al mutamento radicale della storia…” (“Il nanismo della sinistra e il gigante populista”). In parte diversi, invece, i giudizi di Nadia Urbinati su Repubblica (“Se la sinistra dimentica il socialismo”), come anche quelli di Piero Bevilacqua (“L’equivoco Pd: un freno alla costituente della sinistra”) e di Massimo Villone (“Perché senza Renzi il Pd può aiutare la sinistra”) sul Manifesto. Sul Manifesto la meritata replica di Alessandro Dal Lago (“Le elites che Freccero non vede”) a un articolo di qualche giorno fa di Carlo Freccero (“La sinistra ridotta a pensiero unico delle elites”). Salvatore Settis, su Il Fatto, pubblica una “Lettera a Conte sulla Costituzione”.

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29 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL QUOTIDIANO “AVVENIRE” DOPO IL NO DI MATTARELLA AL DIKTAT DI LEGA E 5 STELLE

29 Maggio 2018

L’editoriale, assai netto e severo, è del direttore Marco Tarquinio: “Attentato all’intelligenza”. Seguono gli articoli di Marco Olivetti, costituzionalista (“Il ruolo del Garante e che cosa c’è davvero in ballo”), di Leonardo Becchetti, economista (“La chiarezza che serve e il precipizio da scongiurare”), di Andrea Lavazza (“Visti da lontano i sovranisti fanno più paura”), di Agostino Giovagnoli, storico (“Il ruolo dei cristiani è la responsabilità”), e di Umberto Folena (“Il mondo cattolico con il Presidente”).

Da segnalare, inoltre, un’intervista a Milano Finanza di Valerio Onida, che invece critica il Colle (“Mattarella si è spinto troppo oltre”) e una di Massimo Villone al Fatto Quotidiano, ancor più critica (“Il Presidente ora non è più il garante dell’unità nazionale”). Sul Corriere della sera Angelo Panebianco scrive che “I politici sovranisti non vengono da Marte”.  Su Repubblica Ezio Mauro evoca “Il richiamo della foresta” e Stefano Folli lamenta “Il Macron che non c’è”.

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5 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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E ADESSO, PRESIDENTE?

5 Maggio 2018

Il parere di due quirinalisti: Marzio Breda, “Lo schema del premier di tregua e i ministri di tutte le aree politiche” (Corriere della sera); Ugo Magri, “Mattarella farà un appello al paese e per l’esecutivo cerca nomi pop” (La Stampa). Il parere di Massimo Villone sul Manifesto: “Il capo dello Stato con le spalle al muro”. La proposta di Carlo Rognoni sul Secolo XIX: “L’ipotesi più convincente è affidare l’incarico a Tajani”. Lo spericolato editoriale di Mario Calabresi su Repubblica: “Un governo politico o meglio il voto”. Le analisi politiche di Stefano Folli (“La linea rossa della crisi istituzionale”, Repubblica), di Francesco Verderami (“La mediazione di Giorgetti e il piano inclinato verso le elezioni” (Corriere della sera) e di Bruno Vespa (“Appello al buon senso”, Il Mattino). A PROPOSITO DI PD: Fabio Martini, “L’allarme di Veltroni: il Pd è arrivato a un punto limite” (La Stampa); Emanuele Macaluso, “Ma adesso Renzi non è più padrone assoluto del Pd” (Il Dubbio). A PROPOSITO DI M5S: Alessandro Campi, “Gridare al golpe significa tradire il Sud” (Messaggero); Giovanni Orsina, “M5S, cade la maschera moderata” (La Stampa); Marcello Sorgi, “Ora il comico apre la successione a Di Maio. ‘Dibba’ è pronto” (La Stampa). INOLTRE: Liliana Segre, “Il razzismo e la lezione di Vico” (Repubblica). Savino Pezzotta, “Non ero marxista ma grazie a lui ho capito il lavoro” (Il Dubbio). Enrico De Mita, “Politica e nostalgia dei professionisti” (Sole 24 ore). Maurizio Molinari, “Il peggior nemico della democrazia? La ribellione della gente comune” (in dialogo con Yascha Mounk, La Stampa).

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25 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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BIPOLARISMO ANOMALO

25 Marzo 2018

I discorsi di insediamento di Roberto Fico alla Camera e di Maria Elisabetta Alberti Casellati al Senato. Marzio Breda, “La via (in salita) per fare il governo. Tre condizioni dal Colle ai partiti” (Corriere della sera). Una lucida intervista di Luciano Violante a La Stampa: “A Matteo serve una quarantena. Il partito non deve chiudere a Di Maio”. Due commenti di Stefano Ceccanti: “Con l’elezione dei presidenti delle camere nasce un nuovo bipolarismo” (democratica.com) e “Il probabile governo sovranista” (blog). Stefano Folli, “Strada in salita per un governo ‘a scadenza’” (Repubblica). Claudio Tito, “Il Pd a rischio estinzione” (Repubblica). Eugenio Scalfari, “Il potere populista nel paese fragile” (Repubblica). Giovanni Orsina, “Il difficile patto giallo-verde” (La Stampa). Antonio Polito, “Bipolarismo anomalo” (Corriere della sera). Massimo Villone, “La lezione di Fico al modello imposto da Renzi” (Manifesto). L’intervista del Corriere a Luigi Di Maio: “Per l’esecutivo aperti a tutti”.  Marco Travaglio, “Se faranno il governo con la Lega, Cinquestelle a rischio linciaggio” (intervista al Secolo XIX). Carlo Cottarelli, “Chi vuole cambiare riduca il deficit” (La Stampa). Jan Zelonka, “Vincere le elezioni non è abbastanza” (Il Fatto). Sergio Fabbrini, “Le divisioni Ue tra forma e sostanza” (Sole 24 ore).

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6 Marzo 2018
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MATTARELLA E LE CRITICHE DI RENZI

6 Marzo 2018

Marzio Breda, “La partita al buio di Mattarella”. Stefano Ceccanti, “I tre scenari di fronte a Sergio Mattarella” (democratica.com). Stefano Folli, su Renzi: “Sfida al partito e segnali al Colle” (Repubblica).  Federico Geremicca, “L’ex premier teme il partito del Colle” (La Stampa). Goffredo De Marchis, “L’ira di Gentiloni: ‘Mi dà dell’inciucista’” (Repubblica). Monica Guerzoni, “La ribellione dentro il partito” (Corriere della sera). Mauro Calise (che difende Matteo Renzi), “La diga del leader per salvare il riformismo” (Mattino). Giovanni Bianconi, “D’Alema, persa l’ultima sfida” (Corriere della sera). Claudio Cerasa,Come salvarsi dal partito dell’altra nazione” (Foglio). Giuliano Ferrara, “L’onda lunga del ’93 ha prodotto Salvini e Di Maio” (Foglio). Domenico De Masi, “M5S come il Pci di Berlinguer” (intervista a La Stampa). Massimo Villone, “Una via d’uscita per il governo” (Manifesto).

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28 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA MENACE ITALIENNE

28 Febbraio 2018

Così Le Monde: “Europe, la menace italienne”. Dice Angelo Panebianco sul Corriere della sera: “I pronostici non sempre colgono nel segno”. Claudio Cerasa: “Tutti vogliono il 40 per cento, ma c’è solo un 40 per cento che serve all’Italia” (Il Foglio). Ecco, secondo Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni” (intervista a Le Formiche).  Concetto Vecchio su Repubblica racconta: “Il grande dilemma a sinistra: votare o no per i dem”. Alberto Leiss, sul Manifesto, spiega i suoi voti a sinistra: “Un voto, anzi due, a sinistra”, (a Leu e a Potere al Popolo, ma non al Pd). Andrea Manzella, su Repubblica, usa un po’ d’ironia: “La rivincita del Senato”. Stefano Folli annota: “Se Salvini tenta il sorpasso di Berlusconi” (Repubblica); e ieri aveva scritto: “Il rebus del Pd nelle manovre del dopo voto”. Alessandro Campi scrive sulla quasi candidatura di Tajani: “La mossa che parla alla Ue e ai moderati” (Mattino). Sabino Cassese sul Corriere difende la competenza: “Candidati, il valore di chi è più capace”, e poi dialoga con il Foglio: “La strada maestra per uscire dalla prossima instabilità governativa”. Carlo Calenda, intervista da Avvenire: “All’Italia serve un governo vero”. Massimo Villone sul Manifesto: “Walter e Silvio, i referendari della domenica”. Un’intervista al candidato grillino a ministro del lavoro, Pasquale Tridico: “Troppa flessibilità, via il jobs act. Congeleremo la legge Fornero” (La Stampa). Ernesto Preziosi, già deputato Pd e coordinatore di “Argomenti 2000”: “Verso le elezioni

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