9 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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PER UNA LETTURA NON MORALISTICA DELLA SCONFITTA DELLA SINISTRA

9 Giugno 2018

Romano Prodi ha ribadito ieri a Bologna le sue idee sul nuovo governo e sulla difficoltà di un’opposizione efficace: “Un governo di destra basato su idee inconciliabili. Un’alternativa? Non la vedo” (Repubblica). Una lettura interessante, controcorrente, sulle ragioni della sconfitta della sinistra la offre oggi sul Manifesto Antonio Gibelli (in realtà non dissimile da quella di Prodi): “Questa sconfitta viene … non dal tradimento dei sacri principi ma dalla difficoltà di elaborare un pensiero e una prassi adeguata al mutamento radicale della storia…” (“Il nanismo della sinistra e il gigante populista”). In parte diversi, invece, i giudizi di Nadia Urbinati su Repubblica (“Se la sinistra dimentica il socialismo”), come anche quelli di Piero Bevilacqua (“L’equivoco Pd: un freno alla costituente della sinistra”) e di Massimo Villone (“Perché senza Renzi il Pd può aiutare la sinistra”) sul Manifesto. Sul Manifesto la meritata replica di Alessandro Dal Lago (“Le elites che Freccero non vede”) a un articolo di qualche giorno fa di Carlo Freccero (“La sinistra ridotta a pensiero unico delle elites”). Salvatore Settis, su Il Fatto, pubblica una “Lettera a Conte sulla Costituzione”.

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2 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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È CRISI DELLA SOLIDARIETÀ

2 Marzo 2018

L’incipit del cupo articolo di Ezio Mauro su Repubblica è un formidabile riconoscimento dei meriti della Dc  (“Che cosa tocca alla sinistra”). D’altronde le forti difficoltà della sinistra hanno cause profonde, come spiega Giannino Piana su Rocca (“Crisi della solidarietà”). Di “oscuramento dell’intelligenza collettiva” parla, con amarezza, Biagio De Giovanni sul Mattino (“Il peso del populismo”). Più da sinistra il timore è appare analogo, come fa capire Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Pagheremo i danni del renzismo con l’egemonia del populismo”). E forse insufficiente è l’analisi di Rossana Rossanda, intervistata da La Stampa (“La sinistra risale se scopre i deboli”). Su Il Fatto due intellettuali anomali, Ugo Mattei e Carlo Freccero, puntano ai 5 stelle ma vanno oltre Di Maio e propongono un altro leader, più accattivante e che piacerebbe anche – dicono – a molti cattolici (“Se Di Maio non ce la fa, proviamo Petrin Carlini”). Mentre qualcuno ipotizza l’uscita di Renzi dal Pd (Marcello Mancini,Renzi prepara la scissione dal Pd”, La Verità), Leonardo Becchetti su Avvenire individua tre temi su cui le principali forze politiche, a suo dire, potrebbero trovare un’intesa (“Per iniziare a ricucire”). La testimonianza di Enrico Peyretti:Riflettendo sulle elezioni politiche”; e quella di Giaime Rodano: “La mia dichiarazione di voto. In risposta a mio figlio Tommaso”.

 

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12 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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COME IMMAGINA RENZI L’ITALIA DI DOMANI?

12 Settembre 2015

Se lo chiede Emanuele Felice su La Stampa, notando una certa mancanza di “visione”, di “orizzonte” nella politica del premier (“Come immagina Renzi il paese domani?“). Anche su Il Fatto un interrogativo simile lo avanza Furio Colombo: “Perché il premier non vede il mondo?”.  Carlo Freccero sempre su Il Fatto parla di “Il manipolatore manipolato. Renzi posseduto da Berlusconi”. Alberto Burgio, sul Manifesto, torna sulle somiglianze di Renzi con Berlusconi: “Renzi, l’allievo che supera il maestro”. Marcello Sorgi vede “Una Dc 2.0 nei piani di Renzi” (La Stampa). Matteo Renzi dice la sua in numerosi interventi: “Superare Dublino” (lettera a Repubblica); “Sveglia, la crisi è finita!” (intervista a Claudio Cerasa sul Foglio); “L’Italia è in marcia” (l’Unità); “Non esiste un solo Sud” (intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno).

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