17 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL PROGRAMMA DI GOVERNO GIALLO-VERDE. REAZIONI

17 Maggio 2018

Il testo del Programma di governo M5S-Lega (in rosso i punti ancora da chiarire). Claudio Tito, “Tante promesse senza visione né coperture” (Repubblica). Roberto Perotti, “L’economia nel regno di Fantasyland” (Repubblica). Marcello Sorgi, “Scherzare con il fuoco dei mercati” (la Stampa). Sabino Cassese, “Un percorso, quattro debolezze” (Corriere della sera). Valerio Valentini, “De Siervo & Co. contro il Comitato di conciliazione grillo leghista” (Foglio). Giovanni Maria Flick, “Sarà un governo decostituzionalizzato” (a Il Fatto). Claudio Cerasa, “Il dovere di dire ‘no’ a un contratto che fa saltare l’Italia” (Foglio). Marco Olivetti,Un premier diminuito” (Avvenire). Antonio Polito, “Il premier non conta più nulla?” (Corriere della sera). Emanuele Macaluso, “E’ vero, sono i nuovi barbari” (Il Dubbio). Armando Siri, economista della Lega, “Il primo provvedimento sarà la pace fiscale. Noi barbari? Vogliamo crescita e benessere” (al Messaggero).  Stefano Fassina, “Il debito? Anche la Bce si chiede se sterilizzarlo” (al Manifesto). Michele Prospero, “I barbari contro le sentinelle del sistema” (Manifesto). Luigi Pandolfi, “Non si deve lasciare alla Lega la lotta all’austerità” (Manifesto). Intanto, però Andrea Bonanni  spiega:  “Bruxelles al limite della pazienza” (Repubblica).

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1 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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“VOTI DEL CIELO IN ORDINE SPARSO”

1 Marzo 2018

Così il Manifesto titola un articolo di Luca Kocci, “Voti del cielo in ordine sparso. I cattolici arrivano divisi alle urne”. Ma dopo le urne, secondo Giorgio Merlo, i cattolici democratici e popolari dovranno per forza prendere l’iniziativa: “Dopo le elezioni gli schieramenti si scomporranno. Il ruolo dei cattolici” (Il Dubbio). Si vedano anche le posizioni di Noi Siamo Chiesa (“4 marzo. Per un nuovo corso nella società e nella chiesa”) e di Raniero La Valle (“Verso dove”). Un editoriale di Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in guardia dalle forze populiste ma denuncia gli errori degli altri: “Il senso della democrazia nelle urne del 4 marzo”. Massimo Adinolfi, sul Mattino, è sconsolato e evidenzia “La deriva ingovernabile del rancore che avanza”.  SULLE ULTIME SCELTE DEL M5S: Claudio Cerasa, “Giù la maschera: il 4 marzo è un referendum su Di Maio” (Il Foglio); Mauro Calise, “Se Di Maio calpesta la Carta” (Mattino); Gaetano Azzariti, “Una mossa propagandistica e ingenua” (Manifesto); Michele Prospero, “Svolta governi sta. Di Maio pagherà un prezzo” (Manifesto); Emanuele Macaluso, “Il Corriere si è accorto degli imbrogli di Di Maio” (Il Dubbio); Renzo Rosati, “Fioramonti, mr. Sottosviluppo” (Foglio). Ma ecco Andrea Roventini, candidato M5S all’Economia, “Piano Cottarelli, tax expenditure, più crescita: così ridurrò il debito” (intervista al Sole 24 ore). CHE FARÀ MATTARELLA? Claudio Tito, “Governo, le regole di Mattarella” (Repubblica); David Allegranti, “Nella testa di Mattarella” (Foglio).

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16 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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ANCORA SUL DECENNALE DEL PD E SUL ROSATELLUM BIS

16 Ottobre 2017

Sulla legge elettorale approvata dalla Camera e sul bilancio dei 10 anni del Pd molto positivo il giudizio di Eugenio Scalfari su Repubblica di domenica, in netto dissenso con l’editoriale di Zagrebelsky del giorno prima (“Ecco perché la legge elettorale non viola la democrazia”). Positivo il giudizio del dem Dario Perrini: “Il vantaggio del Rosatellum è che con il 38% si può governare” (Messaggero.it). Moderatamente positivo quello di Massimo Adinolfi su Il Mattino (“I democratici nell’era proporzionale”). Per Giorgio Tonini, intervistato da Pierluigi Mele per Rai news, “Senza il Pd avremmo avuto un’Italia da incubo”. Mauro Calise, ancora sul Mattino, scrive: “Se l’ultimo partito resta il Pd”. Critico invece Arturo Parisi: “Triste per dov’è finito il Pd, ma testardamente lo voterò, contro alleanze anomale” (intervista a Repubblica). Critica Rosy Bindi: “Noi esclusi per recidere le radici” (intervista al Corriere della Sera). Sul Corriere uno scettico Aldo Cazzullo: “Storia di un partito senza ricambio. Cosa resta dell’album di famiglia dem”. Intervistato da Il Fatto, Emanuele Macaluso è durissimo con la legge elettorale, severo con Renzi, meno con il Pd: “Legge orribile, Renzi ha bruciato Gentiloni, rischio scissione-bis”. Sul Manifesto Massimo Villone critica la riforma: “La sfiducia nella democrazia” e Michele Prospero il Pd: “Un non-partito proiettato alla deriva”. Interessante l’analisi di Giovanni Orsina: “Berlusconi, il ritorno del rottamato” (La Stampa). E Claudio Cerasa spiega “Perché le democrazie sono vittime del proprio successo” (Il Foglio).

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13 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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LEGGE ELETTORALE E VOTO DI FIDUCIA: SCENARIO AMARO

13 Ottobre 2017

Michele Ainis, su Repubblica, elenca i segnali che dicono il basso livello su cui siamo incagliati (“La stanca democrazia”). Sabino Cassese difende la legge elettorale sul Corriere della Sera e dice, comunque, che bisogna provarla (“La ‘prova del budino’ per la legge elettorale”). Marco Olivetti su Avvenire giudica così: “Un passetto avanti (comunque provvisorio)”. Valerio Onida, intervistato dal Corriere della Sera, dice: “Testo costituzionale ma contraddittorio”. Alessandro Campi sul Messaggero indica “Tutti i vantaggi e i limiti del Rosatellum”. Per Mauro Barberis, sul Secolo XIX, “Non è un colpo di stato ma non funzionerà”. Per Ezio Mauro, ieri su Repubblica, è “Un colpo di mano”. In un’intervista a Il Fatto Roberto Saviano dice: “E’ un agguato alla nostra democrazia”. Laura Boldrini, sempre sul Fatto, scrive: “Vi spiego perché ho messo il voto di fiducia”. Per Claudio Cerasa, sul Foglio, “Il vero inciucio è l’Italia del veto”. Per Pierluigi Bersani, con il voto di fiducia, “Gentiloni ha perso tutta la sua credibilità” (intervista a La Stampa). Michele Prospero guarda a Mattarella e sul Manifesto dice: “Quirinale, un distacco che può sembrare indifferenza”. Il quirinalista Marzio Breda ieri aveva scritto: “La copertura del Presidente che temeva i voti segreti” (Corriere della Sera). Nota Mauro Calise: “Il contropiede che sorprende i cinque stelle” (Mattino).

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6 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA QUASI IMPOSSIBILE CHIAREZZA A SINISTRA

6 Ottobre 2017

Franco Monaco, “Pd, Mdp, Campo progressista: fare chiarezza a sinistra” (Huffington post). Gianfranco Brunelli,Gli antirenziani” (Il Regno). Ezio Mauro, “La sinistra senza compagni e senza storia” (Repubblica), e il commento di molti lettori: “Cara sinistra” (Repubblica). Aldo Cazzullo, “D’Alema e Pisapia, l’eterna frattura tra le due sinistre” (Corriere della Sera). Claudio Cerasa, “D’Alema, la costola che incrina la sinistra” (Il Foglio). Stefano Folli, “Tra le ambiguità della sinistra l’unico vincitore della partita è Gentiloni” (Repubblica). Giuliano Pisapia, “Nessun veto a chi vuole l’unità” (lettera al Manifesto). Michele Prospero, “Essere divisivi è la premessa contro l’irrilevanza” (Manifesto). Fabio Martini, “Effetto Bonino: la novità che può sparigliare l’offerta elettorale a sinistra” (La Stampa). Maria Teresa Meli, “Disgelo tra Prodi e Renzi” (Corriere della sera).

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4 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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LA DEMOCRAZIA NELLA TRINCEA DEI GAZEBO

4 Aprile 2017

Un’analisi di Marzio Barbagli sull’evoluzione del disagio tra le classi sociali in Italia negli ultimi 15 anni (“Se il malcontento è di classe”, lavoce.info). Sabino Cassese, in un colloquio con Il Foglio, racconta “Come nasce una repubblica neopopulista”. Maurizio Ferrera, in un editoriale del Corriere della Sera, esalta la funzione delle forze politiche di responsabilità nazionale: “I nuovi populismi e l’assedio ai valori condivisi”. In qualche modo la pensa così anche Mauro Calise, guardando alle primarie Pd: “La democrazia nella trincea dei gazebo”. Viceversa Michele Prospero sul Manifesto critica “il populismo di sistema” e difende i  5 Stelle: “Da Rousseau a Marx: la risposta dell’antipolitica”.  Sul Corriere un’intervista a Davide Casaleggio: “Il candidato premier? In autunno il nome”.  Su Il Dubbio Enrico Novi scrive: “Davigo e Ardita sogno (quasi) proibito dei grillini”. In un ricordo del giornalista del Sole 24 Ore, Fabrizio Forquet, Sergio Fabbrini critica il giornalismo che si oppone al potere ‘a prescindere’ (“Un anno senza la passione di Fabrizio”). Mentre Stefano Rodotà, intervistato da Repubblica, dice: “La politica non tocchi le intercettazioni”, Enrico Novi su Il Dubbio riferisce il parere del capo della Procura di Roma: “Pignatone contro la gogna mediatica e la giungla delle intercettazioni” . Assai ironico Paolo Mieli sul Corriere sul rapporto tra magistrati e politica: “La variante pugliese della giustizia italiana”.

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10 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO DEL PROPORZIONALE?

10 Dicembre 2016

Alessandro Barbano chiede a Renzi di abbandonare la leadership forte e di darsi una cultura più adeguata al sistema politico multipolare e dunque più proporzionale (“La Repubblica e il futuro proporzionale”, Mattino). Stesso tipo di analisi è quella di Paolo Macry sul Corriere della Sera (“La grande debolezza delle leadership forti”). Chiede capacità di autocritica Alessandro Campi, che suggerisce però di dar vita a un ‘partito di Renzi’, o della nazione, distinto dal Pd (“Renzi, e la scommessa sul futuro”). A favore del proporzionale anche Antonio Floridia sul Manifesto (“La saggezza del proporzionale ben temperato”). Spiega perché è contro al proporzionale Franco Debenedetti sul Sole (“Le riforme, il voto e i rischi del populismo”).Giuliano Pisapia, in un’intervista a La Stampa, torna sulla sua proposta (“Il Pd deve decidere se guarda a sinistra o agli attuali alleati”); Michele Dau (Sinistra per Roma) sul Manifesto è contro la proposta e scrive: “La perfetta sintesi di tutti gli errori del centrosinistra”. Michele Serra firma invece un editoriale su Repubblica critico con i critici: “Quella sinistra del no, no, no”. Michele Prospero chiude il conto: “Il renzismo è già finito, la burla ancora no” (Manifesto).

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3 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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L’ESAME DI MATURITÀ DI MATTEO RENZI

3 Dicembre 2016

Michele Prospero, sul Manifesto, accusa il centro-destra del vecchio Pci, e insieme l’area giuridico-politologica della Fuci degli anni ’80, e Veltroni, di aver messo in discussione la Costituzione e favorito la moda maggioritaria, fino ad arrivare a Renzi, la cui riforma è “il compimento di una devastante cultura istituzionale maturata nell’ambiente della Fuci e recuperata come ideologia del Pd” (“Qualcuno era comunista sulla Carta”). Giorgio Tonini replica al No al referendum di Lucia Annunziata: “Lucia Annunziata, il No e il comma 22” (sul suo blog). Paolo Pombeni scrive che ora, a prescindere da chi vinca il referendum, si deve “disintossicare il paese dai veleni del qualunquismo che mischia tutto” (“Passata la tempesta”, mentepolitica.it) e, sul Sole 24 ore, parla di “Delegittimazione da archiviare”. Pierluigi Bersani, intervistato da Il Fatto, dice: “Se passa la riforma, la Carta non è più di tutti”. Stefano Folli scrive che, vinca il Sì o il No, il comportamento dopo il voto sarà per Renzi “Il vero esame di maturità” (Repubblica). Per il cristiano democratico tedesco Elmar Brok, presidente della Commissione Esteri del Parlamento europeo, la riforma costituzionale è “Per l’Italia una riforma chiave, la più importante dal dopoguerra” (intervista al Messaggero). La rivista Left racconta “La sinistra che dice No”. Claudio Cerasa sul Foglio esalta Luciano Violante per la “conversione” politica maturata nel corso degli anni (“Un bel voto contro il populismo costituzionale”). Sull’Unità Sergio Staino intervista Michele Serra: “Preoccupante se vince il No. Vedo pura provocazione sul governo”. Lorenzo Dellai, sull’Avvenire, torna sul voto di Prodi: “Il segnale di Prodi: ora si cambi ciclo”. Sul Manifesto Massimo Villone lancia un ultimo appello: “La responsabilità di fermare un azzardo”.

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15 Ottobre 2016
by Vittorio Sammarco
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LO SCONTRO È TRA DEMOCRAZIA DELL’ALTERNANZA E DEMOCRAZIA CONSOCIATIVA?

15 Ottobre 2016

Giorgio Tonini, in un’intervista rilasciata a Pierluigi Mele per Rainwes, vede nella battaglia referendaria “Lo scontro nel Pd tra democrazia dell’alternanza e democrazia consociativa”. Michele Nicoletti insieme a Emanuele Curzel firma un ragionato articolo sul mensile Il margine: “Referendum costituzionale: noi voteremo Sì”. Graziano Delrio risponde all’editoriale critico di Antonio Polito, e ne accoglie l’istanza, con un’intervista pubblicata  dal Corriere della Sera: “Sì all’elezione diretta dei senatori. Accordo vincolante prima del voto”.  Massimo Salvadori, in un’intervista all’Unità, dice: “Con il No indietro di 30 anni”. Sull’Unità interviene anche Pietro Ichino: “La sfida del nuovo articolo 70”.  Su Il Dubbio Fabrizio Cicchitto scrive la prima puntata di una “Storia delle riforme e dei loro nemici da De Gasperi a Renzi passando per il Cav”. Michele Prospero sul Manifesto sostiene che “Machiavelli e Toqueville votano No”. Infine i commenti di Stefano Folli  (“La guerra fredda di casa nostra”) e di Michele Ainis (“Come salvarsi dal veleno“) su Repubblica, e di Massimo Franco sul Corriere (“Il partito anti-Ue irrompe nella campagna sulla riforma”).

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26 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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NON SOLO RICOSTRUIRE. RIPENSARE IL RAPPORTO TRA ECONOMIA E TERRITORIO

26 Agosto 2016

Dichiara il ministro Graziano del Rio: “No alle città nuove, ricostruire tutto lì dov’era. Ma la scelta è dei sindaci” (intervista al Corriere della Sera). Scrive però Giuseppe Berta sul Secolo XIX che il declino di quei borghi preesiste al terremoto: “Ma va ripensato il rapporto tra economia e territorio”. Mons. Bruno Forte, “Solidarietà e fede, le sfide alla tragedia”. Salvatore Settis intervistato dal Fatto: “Salvare case e vite è un valore superiore ai vincoli di bilancio”. Leonardo Becchetti su Avvenire: “Opportunità di diventare con-creatori”. Antonio Polito sul Corriere: “Scelte virtuose (con l’Europa)”. Paolo Griseri su Repubblica: “Come ricostruire”. L’intervista al Manifesto dell’ing. Carlo Meletti: “Si muore di corruzione e di imperizia nei lavori”. L’intervista a QN dell’architetto Aldo Loris Rossi: “Cancelliamo l’edilizia spazzatura”. Lo sferzante giudizio di Michele Prospero sul governo: “La catastrofe politica” (Manifesto).

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