10 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO DEL PROPORZIONALE?

10 Dicembre 2016

Alessandro Barbano chiede a Renzi di abbandonare la leadership forte e di darsi una cultura più adeguata al sistema politico multipolare e dunque più proporzionale (“La Repubblica e il futuro proporzionale”, Mattino). Stesso tipo di analisi è quella di Paolo Macry sul Corriere della Sera (“La grande debolezza delle leadership forti”). Chiede capacità di autocritica Alessandro Campi, che suggerisce però di dar vita a un ‘partito di Renzi’, o della nazione, distinto dal Pd (“Renzi, e la scommessa sul futuro”). A favore del proporzionale anche Antonio Floridia sul Manifesto (“La saggezza del proporzionale ben temperato”). Spiega perché è contro al proporzionale Franco Debenedetti sul Sole (“Le riforme, il voto e i rischi del populismo”).Giuliano Pisapia, in un’intervista a La Stampa, torna sulla sua proposta (“Il Pd deve decidere se guarda a sinistra o agli attuali alleati”); Michele Dau (Sinistra per Roma) sul Manifesto è contro la proposta e scrive: “La perfetta sintesi di tutti gli errori del centrosinistra”. Michele Serra firma invece un editoriale su Repubblica critico con i critici: “Quella sinistra del no, no, no”. Michele Prospero chiude il conto: “Il renzismo è già finito, la burla ancora no” (Manifesto).

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7 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RISCHIO DI UNA DERIVA DEMAGOGICA E DI UN’ALTERNATIVA INESISTENTE

7 Novembre 2016

“E’ evidente che la sinistra ha fallito. Il problema è che, dopo aver ucciso la ‘vecchia’, nessuna Leopolda ci ha ancora spiegato quale sia, e soprattutto se debba esistere, una ‘nuova’ sinistra”. Così Massimo Giannini conclude su Repubblica la requisitoria della settima Leopolda renziana (“Il capolinea della sinistra”). Giovanni Orsina, su La Stampa, critica Renzi per la sua politica da spaccone e da gigione e per aver agito finora ‘a credito’ in quanto privo di un passato che giustificasse la sua presenza al vertice del paese, e però conclude con queste parole: “Se il gigione spaccone debitore dovesse fallire, quali alternative ci propone una politica debole, divisa, e assediata dall’antipolitica?” (“La trappola del calendario”). Così pure Massimo Adinolfi sul Mattino (“Il nuovo Pantheon e l’ambizione di cambiare il Paese”), ma più propenso a sostenere Renzi. Marco Follini, sul Corriere, dice cose non dissimili da quelle di Orsina nell’articolo “La riforma costituzionale e la sua deriva demagogica”. Sergio Fabbrini, nel difendere la riforma costituzionale, arriva però a dire che “è discutibile la pretesa che i cittadini possano risolvere questioni di tecnica istituzionale”, e quindi sostiene che il referendum in questo caso è un’opzione sbagliata (“La sfida di istituzioni efficaci”, Sole 24 ore). Maurizio Ferraris si interroga sui rapporti tra democrazia e verità (“Tutto l’umanesimo che serve per salvare la democrazia”, Repubblica). Gianni Cuperlo spiega il suo Sì dopo l’accordo sulla riforma dell’Italicum: “Voglio essere coerente. A Matteo chiedo lealtà” (Intervista al Corriere). La delusione di Roberto D’Alimonte: “Il nuovo Italicum dem? Luci e ombre. Se vince il No ritorna il proporzionale” (intervista al Messaggero). Mauro Calise fotografa “Il premier al rush finale” (Mattino).

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4 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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DA LONDRA A ROMA. LA DISPUTA SULL’IDEA DI DEMOCRAZIA

4 Novembre 2016

Sergio Romano, “Brexit, il dilemma politico di Londra” (Corriere della sera). Leonardo Maisano, “Westminister e la disputa sull’idea di democrazia” (Sole 24 ore). Tony Blair, “Brexit, la libertà di cambiare idea” (Repubblica). Lina Palmerini, “Da Londra a Roma: quale ruolo al Parlamento” (Sole 24 ore). Mauro Calise, “Referendum, se decide la pancia del Paese” (Mattino). Marco Olivetti, “Tre ragioni per sostenere la necessità del nuovo senato” (Avvenire). Sabino Cassese, “La domanda rispetta la legge. Troppi falsi problemi sulla riforma” (intervista al Mattino). Luigi Di Maio, “Missione in Europa per le buone ragioni del No” (intervista al Corriere della sera). Ileana Argentin, “Le ragioni di un Sì da sinistra” (Unità). Monica Guerzoni, “Italicum, l’offerta di Renzi: eliminiamo il ballottaggio”. Roberto Speranza, “Con l’Italicum non posso che votare No” (intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno).

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3 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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LA BUFERA SULL’IPOTESI DEL RINVIO DEL REFERENDUM

3 Novembre 2016

Carlo Bertini, “Dimissioni e reincarico a tempo. Il piano di Renzi se vince il No” (La Stampa). Emilia Patta, “La difficile intesa sull’Italicum e lo strappo di Bersani” (Sole 24 ore). Famiglia Cristiana intervista Sabino Cassese (“La riforma dà un segnale alla Ue. Dimostra che sappiamo aggiornarci”) e a Valerio Onida (“La Carta è fatta per durare, non per provare il dinamismo del paese”): leggi qui entrambe le intervisteFerdinando Giugliano, “La London School scommette sulla vittoria del No” (Repubblica). Alessandro Pace, su Repubblica: “Riforma illegittima di un Parlamento legittimo”. Poi, sul tema di un possibile rinvio del voto (aperto da un intervento di Pierluigi Castagnetti: vedi qui), ancora Alessandro Pace in un’intervista a La Stampa: “Rimandarlo è una violazione delle norme costituzionali”; Massimo Villone, “L’illusione che rinviare significhi vincere”; Massimo Adinolfi, “La democrazia e i giochi pericolosi” (Mattino); Stefano Folli, “Il segno della debolezza”. E ancora: Marcello Sorgi, “Il voto sotto la lente dei giudici” (La Stampa); Stefano Ceccanti, “Deriva giustizialista” (Il Giorno); Luigi Ferrarella, “Così la giudice Dorigo può inviare alla Consulta il ricorso di Onida” (Corriere della sera).

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24 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LA FEBBRE DEL PD

24 Ottobre 2016

Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore sostiene che se in Italia vincesse il No si aprirebbe la strada verso il ritorno al proporzionalismo, “ma, soprattutto, a Bruxelles l’Italia tornerebbe a contare come il due di coppe” (“Il valore europeo delle riforme”); e in un’intervista al Corriere Trentino dice: “Più gente possibile a votare Sì o l’Italia non uscirà dallo stagno”. E pure Federica Mogherini, sul Corriere della Sera, scrive de “I molti meriti della riforma”. Gianni Cuperlo, che sabato aveva detto al Corriere della Sera “Spero in un’intesa seria”, a proposito del comitato di 5 membri del Pd per ridiscutere l’Italicum, domenica intervistato da Sergio Staino sull’Unità dice: “Mi impegnerò a fondo ma ognuno nega le ragioni dell’altro”. Lapidario, ormai, Pierluigi Bersani: “Il Pd di Renzi è finito. Il prossimo segretario lo scelgano gli iscritti” (intervista a Repubblica). Vannino Chiti sull’Unità esorta: “Non spacchiamo il Pd”. Stempera gli eccessivi ardori dei contendenti Gianfranco Pasquino (pur sostenitore del No) sul Corriere: “L’esame di democrazia dopo il referendum”. Goffredo Bettini sull’Unità sostiene il Sì: “Pd, leader forte e spinta dal basso”. Il leader dei metalmeccanici Cisl, Marco Bentivogli, a Italia Oggi rivela: “Per il Sì i metalmeccanici Cisl”. Massimo Villone sul Manifesto ironizza sul sostegno di Obama a Renzi (“Taci il Ministero degli Interni ti ascolta”). Michele Prospero, ancora sul Manifesto, ironizza sull’astensione di Fabrizio Barca e altri (“Il peso di una scheda bianca”). Massimo Adinolfi sul Mattino prova a spiegare la preferenza dei giovani per il No (“Perché i giovani hanno paura di cambiare”).

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8 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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MAGISTRATI, POLITICI E MEDIA: IN TANTI A SBAGLIARE

8 Ottobre 2016

La duplice assoluzioni di Marino e di Cota, dopo quella di Penati, spingono di nuovo a riflettere sui rapporti tra magistratura e politica: Gianluca Di Feo, “Come uscire dal cortocircuito” (Repubblica); Carlo Nordio, “La rincorsa giustizialista punisce la politica” (Messaggero); Luciano Violante, “Basta con la subalternità della politica ai magistrati” (intervista al Corriere della Sera); Paolo Pombeni, “Duelli politici e sponde giudiziarie” (Sole 24 Ore). 5 STELLE: Chiara Appendino, “Non governo con il bazooka. Torino più importante del M5S” (intervista con Massimo Gramellini, La Stampa). LEGGE ELETTORALE: Francesco Verderami fa il punto sull’Italicum: “Nuovo Italicum. La difficile partita per un accordo” (Corriere della Sera). REFERENDUM: Stefano Folli, “Al premier serve un’idea per salvarsi dal duello rusticano sul referendum” (Repubblica); Raffaele Porrissini, “Frascaroli, la prodiana di sinistra, vota Sì” (Italia Oggi); Sandra Zampa (altra prodiana), “Un Sì per non tagliare le radici dell’Ulivo” (Unità); Lina Palmerini, “Il controcanto di Confalonieri” (Sole 24 Ore); Umberto Minopoli replica a Adriano Sofri che aveva criticato Renzi di aver cercato il consenso a destra perdendolo a sinistra:  “Caro Sofri, Renzi è la sinistra che sa governare” (Il Foglio); dalla rivista socialista un comunicato: “Mondoperaio per il Sì alla riforma”; Michele Ainis spiega perché questo referendum stia mettendo a soqquadro il Paese: “Noi, estenuati alla meta” (Repubblica); Stefano Rodotà rispiega i suoi No: “Se il referendum spacca il Paese” (Repubblica); Gianfranco Pasquino (pare non voluto in un confronto con Renzi) dichiara: “Ero pronto a smascherare l’aria fritta” (intervista al Manifesto); Giuliano Ferrara, “Fate finire la guerra dei trent’anni” (Il Foglio). MONDO: Romano Prodi, “Il mondo ha bisogno di una Cina più integrata” (La Stampa); Barack Obama, “Ecco le idee che lascio all’America” (Repubblica); Ferdinando Giugliano, “L’onda lunga dell’effetto Brexit” (Repubblica).

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3 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL VOTO IN UNGHERIA. LA DEUTSCHE BANK. IL “NO” AVANTI NEI SONDAGGI, SPECIE AL SUD

3 Ottobre 2016

Renzo Guolo sul voto in Ungheria: “Indebolita la politica dei muri” (Trentino). Dice Franco Venturini: “La partita con l’est è ancora aperta, la Ue non giochi in difesa” (Corriere della Sera). Romano Prodi sul Messaggero per il caso Deutche Bank: “La Germania alla prova delle regole uguali per tutti”. Alberto Quadrio Curzio sul Sole 24 Ore: “Investimenti e flessibilità, una strada obbligata”. Nando Pagnoncelli, “Il No al referendum è avanti, al 52%. Al Sud la maggioranza dei contrari” (Corriere della Sera). Mauro Calise sul Mattino: “La pancia del no, i contenuti del sì”. Giovanni Sabbatucci sul Messaggero: “Perché non sarà una dittatura della maggioranza”. Sul Manifesto un’intervista a Aldo Giannuli, già consigliere di Davide Casaleggio: “Se i 5 Stelle vogliono governare comincino a preparare la squadra”. Per Cesare Mirabelli, intervistato dal Messaggero, è “Incostituzionale il contratto per la sindaca e i consiglieri M5S a Roma”. Sul Giorno il pd Matteo Parrini: “Ipotesi di un nuovo Italicum”. Dice Gianni Cuperlo: “Matteo ci dimostri che fa sul serio. Il doppio turno così non ha senso” (intervista a Repubblica). Un intervento di Stefano Parisi sul Corriere della Sera: “Perché serve una destra liberale e popolare”.

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2 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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MATTEO RENZI E GUSTAVO ZAGREBELSKY, DUE MONDI DIVERSI

2 Ottobre 2016

Eugenio Scalfari, “Zagrebelsky è un amico, ma il match con Renzi l’ha perduto” (Repubblica). Gustavo Zagrebelsky,Confronto inutile perché siamo due mondi diversi” (intervista a La Stampa). Enrico Mentana,Il Matteo di oggi come il Berlusconi del 2006. Fa i duelli in tv per rimontare” (intervista a La Stampa). Piero Fassino, “Zagrebelsky sbaglia. C’è una sinistra per la riforma” (intervista al Corriere della Sera). Il prof. Pasquale Pasquino sul dibattito Renzi-Zagrebelsky (dal blog di S. Ceccanti). Antonio Padellaro, “La derisione dietro le finte lusinghe al professore” (Il Foglio). Un commento breve di Stefano Ceccanti sul suo blog. Diodato Pirrone sul Messaggero dice che “Il 40% di chi vota No lo fa per rabbia”. Matteo Renzi difende la riforma e risponde a Gianni Cuperlo che gli aveva scritto (“Un’Italia più forte per un’Europa più giusta”, Unità). Alfredo Reichlin, “Il mio No” (Unità) e la replica di Matteo Orfini:Caro Alfredo, stai sbagliando”. Emilia Patta sul Sole 24 ore riferisce: “Referendum: critiche da Napolitano, ok di Renzi” e Stefano Folli su Repubblica commenta: “Gli sbagli del leader e i richiami di Napolitano”. Piero Ignazi annota: “Fa bene Renzi a cercare il dialogo” (intervista al Mattino). Franco De Benedetti recensisce un libro di Giovanni Guzzetta: “Un modo per cambiare” (Sole 24 ore). Tommaso Nencioni sul Manifesto: “La Costituzione non è un pranzo di gala”. Roberto D’Alimonte spiega “Che cosa lega riforma e Italicum” (Sole 24 ore). Carlo Melzi d’Eril e Giulio Vigevani iniziano sul Sole 24 ore una articolata analisi della riforma: “La riforma sotto la lente”.

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29 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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REFERENDUM: LE CRITICHE DA SINISTRA, GLI ALLARMI, LE POSIZIONI DEI CATTOLICI

29 Settembre 2016

L’intervista di Matteo Renzi al Foglio: “Questo referendum si vince a destra”. Gaetano Azzariti, sul Manifesto, parla di una scheda elettorale non neutra (“Come t’inganno l’elettore al seggio”). Guido Calvi, penalista e presidente del Comitato per il No, afferma: “I tempi dilatati e la scheda a favore del Sì sono spie di debolezza” (Corriere della Sera). Massimo Villone critica il viaggio elettorale della Boschi in America latina: “Voto all’estero. Possiamo fidarci?” (Manifesto). Carlo Galli su Il Fatto dice: “Sarà il dominio dell’uomo solo”. Rino Formica, intervistato dal Manifesto, afferma: “Il No vincerà e sarà una bomba come il Referendum sulla Repubblica”.  Per Alessandro Campi, sul Mattino, invece, è meglio “Credere nella riforma, non negli allarmi”. Paolo Rodari, “I cattolici divisi alle urne” (Repubblica). Matteo Matzuzzi, “La Cei divisa di fronte al referendum” (Il Foglio). Quanto alla LEGGE ELETTORALE, su Repubblica Guido Crainz indica “Quale alternativa all’Italicum”, e Piero Ignazi spiega: “Dal Mattarellum all’Italicum: perché l’Italia cambia sempre legge”.

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25 Settembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL BALLO IN MASCHERA DELL’ITALICUM (E DEL REFERENDUM)

25 Settembre 2016

Il punto sull’Italicum: “C’è l’accordo. L’Italicum sarà cambiato” (Tommaso Ciriaco, Repubblica). “Consulta, un rinvio opportuno” dice Giorgio Tonini (Italia Oggi). Così anche Sabino Cassese: “Giusto il rinvio della Consulta. Non si toglie voce al popolo” (Il Giorno). Massimo Villone sul Manifesto dice: “Lo strappo della Consulta”. Per Gaetano Azzariti, “La Consulta ha fatto bene, ma Renzi non è credibile” (Il Fatto). Dice Stefano Rodotà: “Prendono tempo. Governo disinvolto e irresponsabile” (intervista al Fatto). Stefano Folli titola così il suo commento: “Il ballo in maschera della riforma” (Repubblica). Marcello Sorgi commenta la posizione proporzionalista dei 5 Stelle: “Quello strano ritorno al passato proporzionale” (La Stampa). Mauro Calise spiega “Perché la legge elettorale sarà decisa con il referendum” (Mattino). Luciano Violante: “Il ballottaggio è valido se va a votare il 50% degli elettori del primo turno” (intervista al Sole). E sul referendum, per il Sì, ha risposto alle domande di Giovanni Floris a “Di martedì” Stefano Ceccanti (vedi la registrazione video). Sul Corriere Raniero Benedetto dà conto di un “Dibattito tra il ministro Boschi e Valerio Onida a Milano”. Per Alessandro Campi, sul Mattino, questa è “L’occasione per cambiare accettando qualche rischio”.

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