1 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL (DISCUTIBILE) RITORNO DI MATTEO RENZI

1 Maggio 2018

Dopo l’uscita domenicale di Renzi in Tv: Monica Guerzoni,L’ex segretario Pd soddisfatto per lo share da Fazio” (Corriere della sera); Emilia Patta, “Pd, i dialoganti contro Renzi” (Sole 24 ore); Stefano Cappellini, “Il leader dem che imita il sacro blog” (Repubblica); Luigi Zanda, “Quando ci si dimette dopo aver dimezzato i voti si abbandona” (intervista al Corriere della sera); Stefano Folli, “Così finisce la legislatura mai nata” (Repubblica); Gustavo Zagrebelsky, “L’Aventino renziano è vagamente eversivo” (intervista a Il Fatto); Walter Tocci, “Il Pd deve discutere con il M5S. Anche l’SPD ci ha ripensato” (Il Fatto); Sandra Zampa, “Ormai il problema è l’identità del partito” (intervista a La Stampa); Massimo Adinolfi, “Matteo, ovvero l’ex ancora in sella. Com’è difficile ritirarsi a vita privata” (Mattino); Giandomenico Crapis, “I tre errori dell’ex segretario” (Manifesto).

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10 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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CHI VUOLE CHE IL PD DIALOGHI CON IL M5S?

10 Marzo 2018

MEGLIO DI SÌ: Franco Monaco, “Pd tra Aventino e confronto con m5s” (Huffington post). Massimo D’Alema, “Populisti? No, li votano a sinistra. E il Pd si confronti con i 5 stelle” (intervista al Corriere). Massimo Cacciari, “Il Pd si salva solo se fa fuori Renzi e appoggia Di Maio” (intervista a Il Fatto). Piero Ignazi, “Ma ora m5s ha cambiato pelle” (Repubblica). Gustavo Zagrebelsky, “E’ una rivolta contro gli oligarchi. La strada è 5 stelle-centrosinistra” (intervista a Il Fatto).

MEGLIO DI NO: Mario Calabresi, “La sinistra e l’inganno di un’alleanza” (Repubblica). Emanuele Macaluso, “Chi vuole l’asse Pd-Movimento vuole la morte del Pd” (Il Dubbio). Roberto Esposito, “Il Pd non ceda, rischia la fine” (Repubblica). Giuliano Ferrara, “Il governo chiapparino” (Foglio). Claudio Cerasa, “Salvini-Di Maio, la ricerca del nuovo bipolarismo” (Foglio). Massimo Giannini, “Il cantiere della sinistra” (Repubblica). Stefano Folli, “I due vincitori e l’impossibile analogia con il 1976” e “Se Renzi destabilizza il sistema” (Repubblica).

UNA PROPOSTA: Francesco Saraceno, “Per un governo di scopo europeo” (Sole 24 ore).

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23 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL GOVERNO OPERATIVO

23 Febbraio 2018

Stefano Folli, a proposito delle preoccupazioni di Juncker: “Mattarella, l’Europa e la stabilità” (Repubblica). Ugo De Siervo, “Quell’obbligo di cercare un governo” (La Stampa). Federico Fubini, “Napolitano e il ruolo di Gentiloni: è essenziale per la governabilità” (Corriere della sera). Goffredo De Marchis, “Il senso di Rosy Bindi per l’Ulivo” (Repubblica). Matteo Renzi scrive una delle sue ultime e-news prima del voto. Luigi Zanda, “Il caso Consip è stato un attacco alle istituzioni democratiche” (intervista al Foglio). Ezio Mauro, “Il teppismo dentro il vuoto della politica” (Repubblica). Claudio Cerasa, “Contro la borghesia ‘en attendant’” (Il Foglio).  Tito Boeri, “Serve un piano serio per gli anziani” (intervista all’Avvenire). Alessandro Rosina, “Nuove competenze per più sviluppo” (Sole 24 ore). Enzo Moavero Milanesi, “Il bilancio dell’Unione e i conti dell’Italia” (Corriere della Sera). Sulla rivista Federalismi.it i contributi di Andrea Manzella (“Quale futuro per il sistema parlamentare”), di Beniamino Caravita (“70 anni di Costituzione, 60 anni di Unione europea: i nodi del 2018”) e di Gianfranco Pasquino (“Cittadini, partiti, istituzioni e leggi elettorali”). Gustavo Zagrebelsky, “Così la vita detta legge al diritto” (Repubblica).

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6 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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NAZIONALISMI E POPULISMI. E IL VOTO IN SICILIA

6 Novembre 2017

Un articolo di Sergio Fabbrini fa il punto sulla situazione europea e invita le forze europeiste italiane a dichiarare il loro sostegno alla Ue e il loro impegno a riformarla senza alcuna concessione al populismo degli anti-europeisti (“Forza e debolezza dei nazionalismi”, Sole 24 ore). Ugo Magri sul ruolo di Mattarella e l’imperizia di Renzi e 5Stelle: “L’argine al populismo istituzionale” (La Stampa). Gustavo Zagrebelsky, invece, critica Mattarella, e non solo (“Anche il Rosatellum è incostituzionale. E’ la stagione dell’impolitica. Grasso sarà un buon leader”, intervista a La Stampa). SICILIA: Marcello Sorgi, “L’urna premia Berlusconi antipopulista” (La Stampa); Fabio Martini, “Pd, una doppia sconfitta che viene da lontano” (La Stampa); Stefano Folli,Il Pd e il rischio dell’irrilevanza”; Massimo Adinolfi, “Se la partita del paese si gioca a due” (Mattino); Mauro Calise, “Renzi, un leader alla prova dell’assedio” (Mattino); Pierluigi Bersani, “Non credo alla svolta dentro i democratici” (intervista a Repubblica). Massimo Villone, “Renzi al capolinea. La sinistra e l’occasione di ritrovare un ruolo” (Manifesto). Claudio Cerasa, “Storia di una non notizia: Renzi non è più il candidato del centrosinistra” (Foglio).

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15 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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PER IL ROSATELLUM SONO TANTE LE STRONCATURE

15 Ottobre 2017

Stroncature della legge elettorale approvata alla Camera vengono , nei giornali di sabato 14, da Gustavo Zagrebelsky su Repubblica (“I diseredati della politica”), Gianfranco Pasquino su Il Fatto (“Il budino letale e puzzolente dei soliti cuochi”), Paolo Mieli intervistato da Il Fatto (“Legge criminale fatta solo per ammazzare i 5 stelle”), Massimo Cacciari su La Stampa (“Una legge ignobile per fermare i grillini”), Arturo Parisi intervistato da Il Dubbio (“Col Rosatellum il compleanno del Pd è diventato un funerale”). Un breve giudizio, invece, parzialmente positivo viene da Pierluigi Castagnetti su Facebook, che la considera una necessità. E Claudio Cerasa sposta le accuse sulla classe dirigente (“Grillo e il golpe silenzioso contro lo stato di diritto”). Quanto al decennale del Pd, Franco Monaco, intervistato dal Corriere della Sera, dice: “Cominciò Veltroni a cambiare il progetto. Romano voleva un’altra cosa”. Luca Ricolfi, sul Messaggero, sostiene che “Dopo dieci anni al Pd serve una nuova identità”. Giorgio Tonini ricorda Pietro Scoppola: “Pietro Scoppola e le radici del Partito Democratico”. A Repubblica Matteo Renzi rilascia un’intervista: “Se perde il Ps salta il sistema, coalizione ma senza primarie, il candidato premier sono io”.

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7 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PROPORZIONALE SÌ, PROPORZIONALE NO

7 Giugno 2017

Della legge elettorale Stefano Ceccanti offre “Una guida aggiornata ai testi”. Angelo Panebianco, sul Corriere della sera, parla di “Una legge dannosa” (perché il proporzionale ora “non è in grado di fermare i partiti antisistema”). Gustavo Zagrebelsky evoca “la nave dei folli” e ci vede il primato de“Gli interessi di bottega”, non quelli del bene comune (Repubblica). Anche Ezio Mauro evoca “La talpa cieca della sinistra” (Repubblica). Marcello Sorgi vi legge “L’incoscienza dei leader” (La Stampa). Roberto D’Alimonte dice: “Il patto proporzionale salvato a discapito della governabilità” e poi illustra “Chi vince e chi perde con il rebus proporzionale” (Sole 24 ore). Mauro Calise, invece, dice che è “L’unica (mediocre) risposta possibile” (Mattino). E anche Paolo Pombeni in sostanza la difende contro troppi luoghi comuni: “Proporzionale per davvero”. La difende Piero Fassino in un colloquio sul Foglio (“Legge elettorale, il Pd, la sindaco Appendino”). Torna a difenderla Valerio Onida, che spiega: “Un buon sistema elettorale deve favorire convergenze” (Corriere della Sera). Claudio Cerasa ironizza su “La fine del romanzo politico del maggioritario” (Il Foglio). Sabino Cassese riprende la proposta di Luigi Zanda di lavorare soprattutto sui regolamenti parlamentari: “Dare al Parlamento il ruolo che gli spetta” (Corriere). Mentre Ugo De Siervo paventa la “Trappola bocciatura” (La Stampa). Sulla questione dei nominati, il pd Dario Perrini scrive: “La grande bufala dei nominati” (italiaincammino), Walter Tocci insiste: “Il rischio di un Parlamento devoto ai capi partito”. Il Fatto e il Manifesto pubblicano un documento di Anna Falcone e Tommaso Montanari: “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza”. Sul Foglio Marianna Rizzini avverte: “L’ircocervo Grillo-Salvini esiste. Parlano Orsina, De Giovanni e Adinolfi”.

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21 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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PER UN DIBATTITO SCHIETTO E LIBERO TRA I CATTOLICI SUL MOVIMENTO 5 STELLE

21 Aprile 2017

Il Corriere della Sera torna sul tema dei rapporti della Chiesa con il M5S con un colloquio di Massimo Franco con il segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino il quale si differenzia dalle posizioni del direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio (“Galantino e i rapporti Chiesa-M5S. ‘Non possiamo fare sconti a Grillo’”). Su Settimana News interviene Domenico Rosati con intervento assai equilibrato che auspica tra i cattolici “un dibattito schietto e libero” (“Se Grillo salta nell’Avvenire”). Sull’Unità Sergio Staino critica l’intervista di Tarquinio al Corriere perché “dimentica totalmente la vera natura del M5S” (“I cattolici e il Diciannovismo grillino”). Sul Foglio Maurizio Crippa dialoga con Mauro Magatti intorno alla domanda: che cosa ci trova di interessante il mondo cattolico in Grillo? (“E’ la Chiesa che insegue Grillo, o viceversa?”), e Massimo Introvigne dichiara: “Nessuno stupore, le affinità tra la Chiesa e il Movimento di Grillo ci sono”. Su Italia Oggi Giuseppe Turani scrive: “Niente è chiaro nei Cinquestelle”. Dal canto suo Gustavo Zagrebelsky chiede: “Il M5S si apra ad alleanze chiare prima delle elezioni” (intervista a Il Fatto). Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl, critica le posizioni del M5S sul lavoro e il sindacato (benche nel titolo non si veda…): “L’M5S e il programma sul lavoro” (Avvenire).

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9 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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LE RADICI ANTICHE DELLA DIVISIONE NEL PD

9 Marzo 2017

Guido Crainz su Repubblica ricostruisce le importanti novità del Lingotto di Veltroni dieci anni fa (“Pd, che cosa resta dell’ultimo Lingotto”). Stefano Passigli sul Corriere sostiene che proprio la segreteria Veltroni è invece all’origine del negativo passaggio dall’Ulivo alla fusione a freddo tra la componente Pci-Ds e quella Dc-Margherita e che Renzi non ha neppure cercato di armonizzare le due componenti (“La divisione nel Pd e le sue radici antiche”). Gustavo Zagrebelsky, in un’intervista su La Stampa, dice a sorpresa: “Renzi vittima di viltà. Un patto con Berlusconi non è per forza inciucio”. Luigi Manconi, intervistato da Repubblica, dice: “Resto e voto Orlando, ma la speranza è Pisapia”. Emanuele Macaluso su Il Dubbio dice: “Cari piddini serve un nuovo capitano”. Enrico Morando, vicino a Renzi, offre la sua versione della politica da perseguire: “Make Europe great again” (Foglio).  E Tommaso Nannicini fa un insolito appello: “Ripartiamo da Gramsci”. L’Avvenire pubblica larga parte del contributo di Sergio Mattarella in uscita su La Civiltà cattolica (“Ora accoglienza non ghetti”). Il testo del disegno di legge contro la povertà approvato alla Camera.

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13 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’ORIZZONTE DI GENTILONI

13 Gennaio 2017

Franco Monaco, pur dicendosi lontano dai 5 Stelle, ritiene che il Pd debba orientarsi a un dialogo con loro (“M5S, la sfida che il Pd non sa cogliere”, Il Fatto). Marco Travaglio, sul Fatto, intervista a tutto campo Gustavo Zagrebelsky, che commenta la fase politica post referendum: “Il governo Gentiloni, una presa in giro per 20 milioni di italiani”. Sul suo blog Stefano Ceccanti pone due critiche a Zagrebelsky; dello stesso Ceccanti un commento alla decisione della Consulta sul referendum sull’art. 18: “Il rischio sventato” (Qn); mentre Maurizio Landini, intervistato dal Corriere, dice “Avanti contro il jobs act”. Stefano Folli dà un giudizio più positivo sull’attuale governo: “L’orizzonte di Gentiloni”. Massimo Franco racconta di “Un Pd diviso tra voto e durata dell’esecutivo” (Corriere). Il direttore dell’Unità Sergio Staino, intervistato da Repubblica, reagisce alla chiusura dell’Unità: “Renzi ci mette la faccia. Ma stavolta è sparito. Questo non è un leader”. Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, intervistato dall’Avvenire sulle misure del governo per i profughi, dice: “Serve un’accoglienza equilibrata. I Cie? Sono ghetti da presidiare”.

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