26 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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DAL PD SCHIAFFI E CAREZZE AL GOVERNO

26 Ottobre 2017

Franco Monaco, “PD, un progetto (ancora) non realizzato” (Adista Segni Nuovi n. 37). Il testo dell’intervento in Senato, sulla legge elettorale, di Giorgio Napolitano: “Schiaffi e carezze al governo” (Il Dubbio). Marzio Breda,Il sì e le critiche di Napolitano: pressioni improprie sul premier” (Corriere della sera). Luigi Zanda, “Una legge necessaria per il funzionamento della democrazia” (senatoripd.it). Mauro Calise, “Il Rosatellum che divide il paese in tre” (Mattino). Massimo Villone, “Il masochismo del Pd che rischia il cappotto nell’urna” (Manifesto). Stefano Folli, “Il triste finale di una legislatura” (Repubblica). Marcello Sorgi, “La legislatura finisce tra le macerie delle riforme” (La Stampa). Claudio Cerasa, “Evviva l’Italia delle alleanze innaturali” (Il Foglio). Riccardo Illy, “La sinistra è rimasta al Novecento, non vede le nuove povertà al nord” (intervista a Repubblica). Beniamino Caravita, “Autonomia, la via corretta è replicare il modello della sanità in altre materie” (Sole 24 ore).

 

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1 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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A ZIG ZAG TRA DESTRA E SINISTRA

1 Settembre 2017

Una sconsolata intervista di Enrico Letta a Il Giornale: “Con la politica ho chiuso. I partiti sono finiti, sono solo privilegio”. E’ di qualche giorni fa una stringente previsione, di Piero Ignazi, di cosa accadrà con le prossime elezioni politiche: “Perché la palla passa alla destra” (Repubblica). Visione di taglio ben diverso quella di Antonio Floridia sul Manifesto, che chiede che resti il proporzionale e ci sia una sinistra unita oltre il Pd: “La pericolosa nostalgia delle coalizioni”. Di coalizioni e di Sicilia scrive anche Roberto D’Alimonte:Al test siciliano la tenuta delle coalizioni” (Sole 24 ore). Giovanni Orsina indica “Gli ostacoli sulla sfida dell’autunno” (La Stampa). Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, fa il punto sul governo:“La ripresa economica non va sprecata. Dalla manovra allo ius soli mesi intensi” (intervista al Sole). Claudio De Vincenti parla di governo e di sud: “L’azione per il Mezzogiorno. Una sfida ai potentati locali” (Corriere). Mauro Calise analizza la linea dei 5 stelle “Se M5S va a zig zag tra destra e sinistra” (Il Mattino). In un colloquio su Il Foglio Sabino Cassese indica le cause dell’attuale scarsa partecipazione politica degli italiani: “Gli italiani e la politica”.

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18 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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PER UN’ALTERNATIVA CREDIBILE A POPULISMO E XENOFOBIA

18 Luglio 2017

Lorenzo Dellai, presidente di Democrazia solidale, e Francesco Gagliardi, direttore di Eptaforum, scrivono al direttore di Avvenire un’ampia lettera in cui sostengono che chi si richiama al cattolicesimo democratico e alla cultura politica del popolarismo deve oggi sentire il dovere di una iniziativa politica che riporti alla partecipazione politica milioni di “elettori stanchi” per costruire un’alternativa credibile a populismo e xenofobia (“Ciò che il popolarismo può fare per il Paese”). Sullo stesso giornale Mauro Magatti scrive che, di fronte alla grande sfida delle migrazioni, non serve una risposta solo organizzativa e delegata alle istituzioni, ma serve una diffusa capacità di mobilitazione personale, una coscienza nuova della nostra umanità (“È ‘personale’ la sfida della convivenza”). Quanto allo ius soli, se è vero che “Nel Pd monta l’irritazione contro Gentiloni che non ha sfidato AP” (Carlo Bertini, La Stampa), che sul Manifesto Alessandro Portelli scrive “L’Italia peggio dell’Alabama”, e che nel mondo cattolico ci sono dure prese di posizione (Marco Tarquinio, “Questa legge s’ha da fare”, Avvenire), il presidente Mattarella mostra comprensione (Marzio Breda, “Sollievo del Colle sullo ius soli”) e Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, è convinto che dopo l’estate la legge passerà (“Centristi vicini alla Chiesa, come possono dire no?”, intervista al Corriere della sera). Maurizio Ambrosini, su lavoce.info, spiega “Perché ‘Aiutiamoli a casa loro’ è uno slogan semplicistico”. Gustavo De Santis e Salvatore Strozza, di Neodemos, fanno il punto sui benefici della presenza di stranieri in Italia (“Stranieri in patria. D’altri”). Paolo Mieli sul Corriere sostiene “Le ragioni della Chiesa sull’Africa”. Federica Mogherini dice a Le Monde che “Il faut cre’er un état stable en Libye”. Filippo Grandi, dell’UNCHR, dice che loro sono “Pronti a creare campi in Africa per i rifugiati”. Piero Bevilacqua, sul Manifesto, avanza una proposta di accoglienza e integrazione (“Vivere e lavorare per un patrimonio naturale immenso”).

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2 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL SABATO DELLE DUE SINISTRE. LA SETTIMANA DEL DILEMMA SUI MIGRANTI

2 Luglio 2017

Federico Geremicca, “Il sabato infuocato della sinistra tra Renzi e Pisapia” (La Stampa). Luigi Zanda, “C’è ancora tempo per un accordo tra Matteo e Giuliano” (intervista a Repubblica). Piero Fassino, “Nessuna ostilità verso Pisapia, ma il nostro leader non si discute” (intervista al Corriere della sera). Ma Roberto Speranza: “Orlando? Deve scegliere: o sta con noi o con Renzi. No a un piede in due staffe” (intervista a Avvenire). Massimo Adinolfi, “La sola tattica non porta i voti” (Mattino). Il risultato è che “Pd e M5s perdono quota, il centrodestra in sorpasso, Prodi sul podio dei leader” (Ilvo Diamanti, Repubblica).  ALTRO: Romano Prodi, sul Messaggero, si occupa di banche: “Le banche venete e la tempesta che si poteva fermare prima”.  Un editoriale di Maurizio Molinari sui fondamenti di una politica seria nei confronti delle migrazioni:  “L’integrazione nell’interesse nazionale” (La Stampa). Una provocazione di Alessandro Orsini, sul Messaggero: “Migranti, l’Italia rischia di reagire come l’Ungheria”. Massimo Adinolfi, “Trappola umanitaria” (Mattino). Barbara Spinelli: “In Libia diritti umani ignorati. Mogherini per noi inadeguata” (Il Fatto). Marco Impagliazzo: “Sant’Egidio, strategia per i migranti: ‘Usare la direttiva Ue per gli sfollati’” (intervista al Corriere della Sera).

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16 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E L’ULIVO. GRILLO E I MIGRANTI

16 Giugno 2017

Fabio Martini ci dice: “Renzi vede Prodi e fa l’ulivista. Ma il professore: ‘Troppi veti’” (La Stampa). Con la visita a Renzi, secondo Daniela Preziosi, “Renzi rischia l’isolamento anche fra i suoi” (Manifesto).  Per Claudio Cerasa l’Ulivo è “Il mito fasullo per distruggere Renzi” (Foglio). E il Foglio pubblica un articolo di Maurizio Stefanini che ripropone il Pd di Renzi come modello in Europa: “Mappa ragionata di tutti i fallimenti delle sinistre europee”. Sull’Huffington Post Franco Monaco scrive un “Promemoria per Renzi sull’Ulivo di Prodi”. Chi sostiene in pieno la linea di Renzi è Giorgio Tonini, la cui intervista (iper-realista) a Italia Oggi è sintetizzata così: “L’Unione non regge, meglio il Cav.”. Appare più cauto il parere di Luigi Zanda, intervistato dal Messaggero: “Un asse di fatto tra Salvini e Grillo. Stimo molto Pisapia”. Sui 5 stelle e il loro no alla riforma della cittadinanza scrivono Paolo Pombeni, “Giustizia e migranti, spie del rebus grillino” (Sole 24 ore); Mauro Calise, “Grillo-Salvini, l’asse che divide” (Mattino); Vladimiro Zagrebelsky, “Il rispetto che manca verso una legge di civiltà” (La Stampa). Intanto domenica scende in piazza uno spezzone della sinistra: Anna Falcone, intervistata da Il Fatto, spiega “L’appello del 18 giugno”. Ci conforta Ilvo Diamanti: “Crediamo negli altri, nonostante tutto” (Repubblica).

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3 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER STEFANO CECCANTI QUESTA LEGGE È IL MENO PEGGIO. MA…

3 Giugno 2017

Nel suo blog Stefano Ceccanti spiega perché il meno peggio è la legge elettorale su cui ci si è accordati e il voto anticipato (“Attenzione al gioco allo sfascio”), se la prende con il Corriere della Sera e la Repubblica, e dissente da Walter Veltroni (“Con il proporzionale si ritorna agli anni 80”, intervista al Corriere della Sera) e da Luigi Zanda (“Camere, prima del voto cambiamo i regolamenti”, Sole 24 ore); mentre concorda con Luigi Covatta sul fatto che è meglio votare presto (“Legge elettorale. Ora chi staccherà la spina?”, Mattino). La Repubblica pubblica una lettera di Graziano Delrio, ministro che dissente dal voto anticipato e vuole la legge sulla cittadinanza (“Il 2 giugno di tutti“), e un’intervista a Pierluigi Bersani (“Irresponsabile votare senza mettere al sicuro i conti. Gentiloni recuperi la sua dignità”). Stefano Folli mostra come “Non tutto è già scontato sulla strada delle elezioni” (ancora Repubblica). Carlo Bertini, su la Stampa, dice: “Anche nel pd tanti dubbi sul voto. Renzi contestato sulle liste bloccate”. E Vannino Chiti interviene sul Dubbio: “Vi spiego perché Matteo vuole questo mini-Porcellum”.  Arturo Parisi twitta con le parole di Ungaretti (“Alla fine di un ciclo politico”). Fabio Martini riferisce: “La svolta di Pisapia: una sinistra non rancorosa. Prodi e Letta come patron” (La Stampa). Roberto Mannheimer su Il Giornale riferisce: “Il paese chiede le urne ma il 30% è indeciso”.

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29 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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IL POPULISMO “BUONO”

29 Aprile 2017

Renato Mannheimer, “Il voto cattolico si è disperso e non pesa più” (Il Giornale). Su Repubblica Claudio Tito muove una impietosa critica al Pd e agli altri piccoli partiti di sinistra: “Le primarie populiste”. Sul Foglio Claudio Cerasa appare deluso dalle mosse di Renzi, troppo populista, e prova a ipotizzare che ci sia “Il populismo buono”. Maria Teresa Meli fa il punto: “L’ex premier e il voto anticipato: anche senza cambiare le regole” (Corriere della Sera). Stefano Ceccanti, “La legge elettorale, l’ottimismo della volontà e il pessimismo dell’intelligenza” (Unità). Roberto D’Alimonte, “Armonizzazione e governabilità, doppia sfida in salita” (Sole 24 ore). Luigi Di Maio, “Sul premio possiamo discutere. Il pd scelga tra noi e Berlusconi” (intervista al Corriere della Sera). Barbara Spinelli critica il M5S: “M5S svolta a destra. Sulle Ong ignoranza militante” (Manifesto). Fabio Martini, “La svolta di Pisapia: se Matteo rifiuta l’alleanza noi concorrenziali”. Luigi Zanda, “L’alleanza con Pisapia è naturale, con Bersani e Co. imbarazzante” (intervista a Repubblica). Tommaso Ciriaco, “Dopo primarie: da Cuperlo ai prodiani sul Pd lo spettro di un’altra scissione” (Repubblica). Mauro Calise, “Se il partito evapora ma i dirigenti restano” (Mattino). Massimo Salvadori spiega: “Perché i socialisti non sanno più vincere” (Sole 24 ore).

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19 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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IL QUOTIDIANO “AVVENIRE” E I 5 STELLE: “MOLTE SENSIBILITÀ IN COMUNE”

19 Aprile 2017

Sorprendente intervista del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, al Corriere della Sera: “Con m5S molte sensibilità in comune”. Dal canto suo l’Avvenire pubblica un’ampia intervista a Beppe Grillo: “Noi al governo. Sarà naturale”. Il Corriere pubblica poi una nota di Massimo Franco sempre sui 5 Stelle e la loro appena resa nota politica estera: “Un’Italia neutralista, con un occhio al Vaticano”. L’articolo di Franco è giudicata (a torto) filo-5stelle dal sito landino.it in un articolo, per altro interessante, che prende di mira soprattutto l’Avvenire e il suo direttore, accusati di essere proni  ai 5 Stelle, possibili vincenti  alle prossime elezioni (“Cattolici, Grillo e il Triplete”). Sulla politica estera a 5 Stelle scrive Manuela Perrone sul Sole 24 ore: “Europa e Nato da cambiare: la linea sovranista del M5S”. Claudio Cerasa sul Foglio mette sotto accusa “Il silenzio delle elite di fronte a lo sfascismo grillino”. Intanto  Goffredo De Marchis titola su Repubblica: “’Vinco le primarie, poi al voto’. Ritorna il pressing di Renzi”. Di Matteo Renzi c’è l’E-news di martedì. Luigi Zanda è oggetto della satira di Marco Travaglio perché ha motivato una possibile intesa Pd-FI (“Un pesce di nome Zanda”, Il Fatto), e pertanto replica sul Foglio (“La difesa della democrazia e le formule di governo”). Sulle posizioni di Zanda c’è Pietro Ichino, in un colloquio con il Foglio (“L’intesa necessaria”). Stefano Ceccanti spiega perché si voterà col proporzionale e perché le due leggi elettorali per la camera e il senato non sarebbero poi così divergenti (Agenzia Ansa, dal suo blog). Franco Monaco replica a Emanuele Macaluso, su il Dubbio: “Caro Macaluso, non sono un estremista“.

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14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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È NECESSARIO UN FRONTE ANTI GRILLO?

14 Aprile 2017

In un colloquio con il Foglio Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, ha parlato della necessità di “Un fronte anti Grillo”. Grillo ha risposto con un post indignato, così commentato da Claudio Cerasa sul Foglio: “Il manifesto eversivo di Grillo”. Sull’argomento torna Giorgio Tonini in un colloquio sempre sul Foglio: “Tonini ci spiega perché serve il bipolarismo con Forza Italia”. Il parere, invece, di Gianfranco Pasquino è che “Ha ragione Bersani: il M5S è un partito di centro-sinistra”. Su Il Fatto Franco Monaco scrive che ha deciso di non partecipare alle primarie del Pd perché ritiene che ormai il Pd sia il partito di Renzi (“Orlando, lo sfidante saggio ma inutile”). Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in evidenza il contrasto tra Pd e Governo (“Due ministri sotto attacco”). Antonio Maria Mira, su Avvenire, in tema di immigrazione e profughi, riferisce: “Passa il decreto Minniti tra critiche e polemiche”; e il Manifesto pubblica i pareri contrari di Luigi Manconi (“Da Di Maio al decreto Minniti. Il nuovo che avanza”) e Gaetano Azzariti (“Il governo riduce le garanzie a chi ne ha più bisogno”). Sul caso Consip un’intervista di Raffaele Cantone a La Stampa: “Consip, tanto fumo e una sola tangente”. Paolo Barone riferisce: “Povertà, il piano del Governo” (La Stampa). Cesare Damiano sull’Unità propone “Un nuovo umanesimo del lavoro”.

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17 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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SE LUIGI DI MAIO GRIDA ALL’EVERSIONE

17 Marzo 2017

La scelta del governo di abolire i voucher non convince Romano Prodi, intervistato dal Mattino: “Sbagliato abolire i voucher”. Pietro Ichino sul Foglio si chiede: “Davvero semplificare il lavoro significa togliergli dignità?”. Lina Palmerini sul Sole scrive: “Il dietrofront del Pd sui voucher e la spia rossa che si accende sul governo”; e anche l’Avvenire obietta: Francesco Riccardi, “Lucidità e coraggio che vanno trovati”. Il voto del Senato su Minzolini fa gridare all’eversione, con Di Maio, anche l’avvocato Gianluigi Pellegrino sul Fatto (“Un suicidio eversivo da parte delle istituzioni”), ma Francesco Bei su La Stampa difende i 19 senatori Pd che hanno votato a favore di Minzolini (tra cui Mario Tronti) e stigmatizza le parole del leader 5Stelle: “Strappo che va oltre la politica”. Luigi Zanda a Repubblica: “Scambio con Lotti? Offensivo, basta scimmiottare i populisti”. Giorgio Tonini, intervistato da La Stampa, dice: “Non siamo solo passacarte”; e Rosaria Capacchione, intervistata dall’Unità, dice: “Ho votato sì per coerenza”. Il M5S intanto presenta la sua squadra di governo: Ilario Lombardo, “Il governo dei grillini” (La Stampa). E Alessandro Campi scrive: “Se M5S sogna un governo di minoranza” (Messaggero). Quanto alle primarie Pd, Nicola Piepoli su La Stampa scrive: “Primarie Pd, Renzi al 75%”, Emilia Patta sul Sole analizza la mozione congressuale di Renzi: “Un Pd senza alleati che punta su Europa e fisco”. Maurizio Martina in un’intervista all’Unità: “Con Renzi faremo un Pd popolare contro il populismo”.

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