22 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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NASCE L’ERA TRUMP. PRIME REAZIONI

22 Gennaio 2017

Donald Trump si è insediato alla casa Bianca con un discorso tranchant. Il giudizio di Romano Prodi: “Usa, nuovo corso. Un’occasione anche per l’Europa” (Il Gazzettino), e in un’intervista all’Avvenire: “Alla sinistra serve un nuovo riformismo”. Nella lunga intervista rilasciata a El Pais papa Bergoglio osserva: “Lo giudicherò dai fatti. Ma sui nuovi salvatori ricordiamoci di Hitler” (“Il papa e il tycoon”, Repubblica). Rita Di Leo: “Noi europei e l’era di Donald” (Manifesto). Ferdinando Nelli Feroci: “Allarme Ue, la nuova Casa bianca sponda ai populismi” (intervista all’Unità). Federico Rampini, “Trump, il manifesto populista” (Repubblica). Timothy Garton Ash: “L’alleanza dei populisti” (Repubblica). Tania Mastrobuoni: “Ora l’effetto domino: la destra dei populisti contro l’Europa aperta” (Repubblica). Marco Valsania: “Il grande timore del neoprotezionismo” (Sole 24 ore). Sergio Fabbrini: “Quella santa alleanza tra populismo e nazionalismo” (Sole 24 ore). In un azzardato articolo Eugenio Scalfari prima paragona poi analizza distintamente Trump e Renzi, e infine detta a Renzi il programma politico futuro: “La forza dell’io sul percorso di Donald e Matteo” (Repubblica). Walter Veltroni, nel suo domenicale articolo sull’Unità: “Trump e i sindaci”. Alberto Melloni: “Chi è Dio nell’America di Trump” (Repubblica). E tante sono le donne che protestano, racconta Bia Sarasini: “Woman’s march, un programma politico che parla a tutti e a tutte” (Manifesto).

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20 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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“SENTIRE LA SOFFERENZA. IL RESTO È IDEOLOGISMO”

20 Gennaio 2017

Goffredo Bettini,Sentire la sofferenza. Il resto è ideologismo” (Manifesto). Massimo D’Alema: “Leader e candidato premier nuovi. Populisti bravi in città e regioni” (intervista al Corriere della sera). Daniela Preziosi, “D’Alema lancia il centrosinistra derenzizzato” (Manifesto). Stefano Fassina,Bersani e D’Alema vedono gli errori, sbagliano i rimedi” (Manifesto). Claudio Cerasa, “Non c’è più un taxi per palazzo Chigi” (Foglio). Paolo Pombeni, “La politica e i capponi di Renzo/i” (mentepolitica.it). Gianfranco Pasquino, “Renzi: drop your guns”, con “Una replica” di Michele Salvati (rivistailmulino.it). Dario Di Vico, “Perché Grillo è diventato la nuova pancia del paese” (Corriere). Leonardo Becchetti, “Troppo ostracismo sui 5 Stelle” (intervista al Corriere). Davide Allegranti, “Un consulto sul proporzionale” (Foglio). Lorenzo Dellai, “Proposta: un proporzionale a due turni” (Avvenire). Andrea Rossi (Pd), “Matteo da solo non basta. Siamo antipatici all’Italia” (a La Stampa). Lina Palmerini, “I limiti di Renzi nello scenario-coalizione” (Sole 24 ore). Salvatore Vassallo, “Non misuriamo la forza del Pd solo con le tessere” (Unità).

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20 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL PROBLEMA DI GOVERNARE L’ECONOMIA

20 Gennaio 2017

Franco Bernabé: “Classe dirigente: ci resta solo il modello cinese” (intervista a Il Fatto).  Salvatore Rossi (Banca d’Italia): “L’Italia riparte solo da giustizia, formazione e grandi imprese” (intervista al Corriere della Sera). Serge Moscovici:Euro, Italia cruciale. L’Ue non è un duopolio franco-tedesco” (intervista al Corriere della sera). Luigi Zingales, “Padoan teme la tenuta dell’Italia nell’euro” (intervista al Mattino). Jacques Attali: “Limiti agli sbarchi e difesa comune o l’Europa morirà” (intervista al Giorno). Il Nobel dell’economia Angus Deaton: “No, la globalizzazione non è il male” (Sole 24 ore). Claudio Gatti, “L’arma di persuasione di massa che ha fatto vincere il tycoon” (Sole 24 ore).

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18 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL MONDO CAPOVOLTO

18 Gennaio 2017

Romano Prodi, intervistato dal Sole 24 ore, formula alcuni giudizi sullo scenario politico italiano, europeo e internazionale (il titolo si concentra sulla finanza: “L’Europa è sfuocata sui rischi per le banche”); in un’altra intervista dice: “Berlino ci critica? Da che pulpito!” (Il Giorno). Sull’intervento del leader cinese a Davos, Federico Rampini scrive: “Il mondo capovolto” (Repubblica); Federico Fubini: “Il comunista XI parla a Davos come Tony Blair” (Corriere della Sera); Giorgio Barba Navaretti: “Se la Cina è paladina dell’ordine mondiale” (Sole 24 ore). Sul duro intervento di Theresa May, scrivono Bill Emmott, “La chiarezza che giova all’Unione” (La Stampa) e Andrea Bonanni, “Cosa cambia per chi resta con l’Europa” (Repubblica). Sull’elezione di Tajani a presidente del parlamento europeo, scrivono Adriana Cerretelli, “Una scelta di apertura alle ragioni di tutti” (Sole 24 ore), Andrea Bonanni, “Tajani vince il derby, l’Italia conta di più” (Repubblica), e Marco Gervasoni, “La geografia di Strasburgo riscritta dopo l’effetto Trump” (Messaggero). Sullo stato dell’Europa preoccupati i commenti di Renaud Dehousse (“L’Ue ha perso la bussola e nessuno sa dare la direzione”, Avvenire) e di Andrea Cangini (“Il funerale dell’Europa”, La Nazione). Nel commento da sinistra-sinistra Tonino Perna, sul Manifesto, prevede l’implosione dell’Europa, come parte della crisi del sistema economico basato su finanza, petrolio e armi, e dunque non sembra rammaricarsene (“Nuovi scenari per una Yalta de globalizzata”)

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16 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’AMERICA DI TRUMP E LA CINA. CONFLITTO?

16 Gennaio 2017

Romano Prodi mette in guardia, ma senza indulgere a troppo pessimismo, sul nascente conflitto tra gli Usa di Trump e la Cina: “Perché la guerra tra la Cina e l’America si può evitare” (Messaggero). Alberto Alesina, anch’egli assai preoccupato per il protezionismo di Trump, contesta sul Corriere della Sera “L’illusione che Trump sia Reagan”. Federico Rampini, su Repubblica, è più possibilista e riferisce che secondo Stiglitz il protezionismo di Trump potrebbe funzionare: “L’economia di Trump”. Il citato Joseph Stiglitz, su Repubblica, scrive che cresce la rabbia dei cittadini contro la troppa disuguaglianza e suggerisce il che fare: “La rabbia è già esplosa. Urgenti nuove regole su tasse, bonus e lobby”. Sulle forti disuguaglianze sociali nell’Occidente è uscito il Rapporto Oxfam (“Quando la ricchezza di pochi è un freno per il benessere di tutti”). Sul Corriere Slavoy Zizek sostiene che, paradossalmente, la destra americana è l’unica forza che sostiene seriamente i lavoratori: “Trump sorpassa a sinistra le arroganti elite liberali”.

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12 Gennaio 2017
by Vittorio Sammarco
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IN CERCA DI CLASSE DIRIGENTE

12 Gennaio 2017

Lodevolmente, e inopinatamente, Il Fatto Quotidiano ha deciso di dedicare tempo e spazio del giornale a ragionare sulla nuova classe dirigente necessaria al Paese. Marco Travaglio lo ha spiegato due giorni fa in un editoriale (“AAA nuova classe dirigente cercasi”) e Stefano Feltri oggi avvia l’indagine: “Quando i politici hanno smesso di studiare al Mulino”. Intanto sul Foglio Davide Allegranti scrive: “Ferruccio De Bortoli ci spiega perché può diventare lo statista”. Il deputato Pd Alfredo Bazoli, sul Foglio, osserva: “A Renzi conviene prendersi il tempo di rilanciare mentre il governo lavora”. Marco Travaglio elenca “Le 8 piaghe di Renzi”. Sul blog mentepolitica.it Paolo Pombeni parla di “Una fase complicata”. A sinistra si discute il progetto Pisapia di nuovo centrosinistra: in un’intervista al Corriere Giuliano Pisapia dice: “Non sono la stampella di nessuno. Le primarie? Darò una mano”; Alfredo D’Attorre, di Sinistra italiana, dice a Il Dubbio: “Pisapia stampella di Renzi? Non ci credo”; Stefano Folli su Repubblica prova a fare il punto: “Pisapia e un percorso pieno di ostacoli. Renzi sulla strada dei progressisti”. Su Il Dubbio Emanuele Macaluso esorta: “Giuliano vai avanti”. Più a sinistra Pippo Civati, intervistato dal Manifesto, propone “Una Costituente delle idee”.

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12 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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LA DIFESA DEL LAVORO E LE SCELTE DELLA CGIL

12 Gennaio 2017

Donatella Stasio riferisce “La decisione della Consulta” sui tre referendum chiesti dalla Cgil (Sole 24 ore), e commenta che quello sull’art. 18 è “Un No che segna uno spartiacque sui referendum”. Massimo Villone sul Manifesto critica non tanto la decisione quanto la segretezza sulle ragioni pro e contro in seno alla Consulta (“Basta sussurri. I giudici decidano a carte scoperte”). Sul Manifesto Norma Rangeri dice che la sinistra ora deve battersi per i due referendum (“Il primo colpo della battaglia elettorale”) e Antonio Sciotto riferisce che “La Cgil lancia la campagna per i due Sì, e sull’art. 18 si appella alla Corte Ue”. Luigi Zanda, intervistato dall’Avvenire, dice però che “La Cgil sbaglia, così mina la democrazia”. Commenta Alberto Orioli sul Sole: “Ora si guardi al tema produttività”. Aveva scritto due giorni fa Carlo Dell’Aringa sul Sole: “Referendum sul lavoro. Ritorno al passato da evitare“. Giuseppe Berta sul Secolo XIX sconsiglia la Camusso dall’insistere sull’art. 18 (“La via maestra per un ruolo effettivo del sindacato”). Savino Pezzotta, su il Dubbio, offre una riflessione amara sul tema lavoro (“Il Jobs act è nato male”). In un’ampia intervista a Repubblica Tito Boeri dice tra l’altro che bisogna “Cambiare i voucher,  ma non abolirli”.

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10 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL PESO DEI REFERENDUM SUL LAVORO

10 Gennaio 2017

Sui referendum sul lavoro e sul parere prossimo della Consulta: Luigi Ferrajoli sul Manifesto è apodittico (“Tre referendum sul fondamento costituzionale della Repubblica”); sul Sole 24 ore Donatella Stasio fa il punto storico-giuridico (“Referendum lavoro, il peso dei precedenti”) e Pietro Ichino scrive: “Sui licenziamenti quesito inammissibile”. Per Oscar GianninoSul verdetto sull’articolo 18 si gioca la legislatura” (Messaggero). Sergio Staino giorni fa aveva criticato sull’Unità la Cgil (“Se Camusso dimentica la nostra storia”); oggi Emanuele Macaluso scrive sull’Unità “Il ruolo del sindacato” e Sergio Staino torna sul tema (“Tira una brutta aria, con il cuore possiamo cambiarla”). Giovanni Bianconi sospetta “Il tifo di Renzi per il Sì della Consulta” (Corriere della Sera), perché così sarebbe più forte la spinta ad andare a votare a giugno e così rinviare il referendum. …Ma Claudio Cerasa sul Foglio consiglia a Renzi di prendere tempo: “Buone ragioni per non votare subito”.

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8 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL SOVRANISMO. SU TRUMP. SU PUTIN. SUL MEDIO ORIENTE. E SUI VIAGGI DEL PAPA

8 Gennaio 2017

Per Sergio Fabbrini oggi si deve combattere il ritorno dei nazionalismi: “Europa. ‘Sovranismo’ è l’avversario da battere” (Sole 24 ore). Ancora sul Sole Luigi Zingales mostra che “Trump è pro business ma non pro mercato”, e spiega le molte differenze tra le due prospettive. Massimo Gaggi, sul Corriere, indica “I nuovi alleati dell’America di Trump”. Vittorio Emanuele Parsi, sul Sole, si sofferma su “I pericolosi disegni egemonici di Putin”. Danilo Taino, ancora sul Corriere, rivela che anche la Germania teme gli hacker russi: “Berlino teme blitz anti-Merkel”. Mentre in un’intervista all’Unità anche Vittorio Strada ritiene grave la cyber guerra (“Usa-Russia, è la rete la nuova frontiera della guerra fredda”), Ian Bremmer, intervistato dal Corriere, dice: “Ma non ci sarà la cyber guerra fredda”. Maurizio Molinari su La Stampa analizza “Le tre armi impugnate dal Califfo”. Andrea Negri, sul Sole, fa il punto su tre scenari delicati: “Turchia, Libia, Siria. Occidente senza strategia” (Sole 24 ore). Ferdinando Salleo lo fa sul Medio Oriente: “Chi vince e chi perde in Medio Oriente” (Repubblica). Su La Stampa Andrea Tornielli pubblica un’intervista a papa Francesco contenuta nel libro sui viaggi del papa che sta per uscire (“Ho capito che dovevo viaggiare dopo la missione a Lampedusa”).

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7 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Quando lo sviluppo è uno sviluppo di comunità

7 Gennaio 2017
di Luigi Lochi

 

Che fare allora? Come riconnettere gli esclusi alle Istituzioni e prima ancora alla politica? Come sottrarli ai miraggi della pseudo-democrazia? Come far percepire loro lo “Stato amico”? Mi rifaccio ad una semplice quanto innovativa esperienza che dice innanzitutto che la risposta a queste domande non può venire dall’alto ma dalle comunità, o meglio, oggi da quelle “tracce di comunità” che, come fiumi carsici, corrono nel sottosuolo delle città e che andrebbero svelate.

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