25 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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I BALLOTTAGGI E OLTRE (…L’EUROPA)

25 Giugno 2017

Ballottaggi: chi rischia di più e dove” (Istituto Cattaneo). Stefano Folli, “Tre coalizioni in cerca di pace” (Repubblica). “La mediazione di Prodi: ‘Sono il confessore di un centrosinistra diviso e bloccato dai veti personali’” (Massimo Franco, Corriere della Sera). La replica: “Le parole di Prodi agitano Bersani e Pisapia. Con Renzi divisioni politiche non personali” (S. Brandolini, Corriere). Lina Palmerini, “La sfida tra Renzi e Pisapia che va oltre i ballottaggi” (Sole 24 ore). Marco Damilano, “Così fan Prodi” (Espresso). Eugenio Scalfari sembra credere ancora in una coalizione Pd-sinistra: “Basta giochi, è ora che la sinistra italiana faccia l’Europa” (Repubblica); ma Stefano Fassina mostra come la sinistra guardi altrove: “Eleggere l’eccellenza civica purtroppo non basta” (Manifesto). Chi, guardando all’Europa, punta, invece, a un futuro governo dei responsabili (Pd-Fi), è Sergio Fabbrini: “Come non sbagliare la politica in Europa” (Sole 24 ore). Sul vertice europeo appena concluso scrivono anche Romano Prodi (“Il vertice utile che spianerà la strada verso una soft brexit”, Messaggero), Angelo Panebianco (“Le cose da fare per dare un’anima all’Europa”, Corriere), Andrea Bonanni (“La nuova road map dell’Ue: così l’asse Berlino-parigi per i prossimi 10 anni”, Repubblica), Francesco Giavazzi (“Un amore più serio per l’Europa”, Corriere).

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23 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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BALLOTTAGGI. IUS SOLI. RIFORMISMO E NUOVA SINISTRA

23 Giugno 2017

Lina Palmerini,La sfida-ballottaggi: la mossa del Cavaliere e l’attesa di Renzi” (Sole 24 ore). Roberto Esposito, “Ius soli, i filosofi entrano in campo: ‘Chi studia da noi sia integrato’” (intervista al Mattino). Il testo della proposta di legge sulla cittadinanza. Sabino Cassese, “Cittadinanza, combinare i diritti con i doveri” (Corriere della Sera). Giorgio Tonini intervistato da Pierluigi Mele per Rainews dice: “Il Pd è nato per unire il centrosinistra. Ma l’unità del centrosinistra è un obiettivo totalmente altro rispetto ai due miti politici della Prima Repubblica: l’unità delle sinistre e l’unità politica dei cattolici. La definizione del Pd che preferisco è quella che ne diede Romano Prodi: il Pd è la «Casa comune dei riformisti» (…)Non possiamo invece riproporre agli elettori una unione senz’anima” (“Costruire nel Pd, attorno al Pd e anche oltre il Pd l’unità dei riformisti”). Giuliano Pisapia, intervistato da la Nazione: “Nessun listone unico con il Pd”.  Carlo Bertini, “Orlando critica la linea Renzi e va da Pisapia” (La Stampa).Tommaso Montanari, “Portare in Parlamento il mondo della sinistra e di chi non vota più” (Manifesto). Tommaso Montanari e Paolo Mieli,Nuova sinistra. Un faccia a faccia” (Il Fatto). Stefano Folli, “Il mosaico di Pisapia tra annessione e coalizione” (Repubblica). Piero Bevilacqua, “Il rischio di cui Pisapia non s’accorge” (Manifesto). Alberto Asor Rosa, “Sinistra. Per accendere la luce serve un programma” (Manifesto).

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19 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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LA TELA DI PRODI E IL NODO DELLA LEADERSHIP

19 Giugno 2017

“Né listone frontista delle sinistre, né listone PD che si illudesse di risolvere un nodo politico ricorrendo alla scorciatoia di mere cooptazioni nominali. Due opposte vie che, entrambe, sancirebbero la divisione, non l’unità”, così conclude un suo articolo sul blog dell’Huffington post Franco Monaco, che riprende le posizioni di Prodi (“Le prediche utili del Professore”). Goffredo De Marchis su Repubblica riferisce: “Prodi: basta divisioni, faccio il vinavil. Renzi e Letta tornino a parlarsi”. Mauro Calise,  sul Mattino, osserva che il lavoro di tessitura di Prodi si scontra con un limite: l’accettazione di Renzi come leader (“La tela di Prodi e il nodo della leadership”). Alessandro Di Matteo, su La Stampa, dà conto di un incontro a Roma dei gruppi della sinistra: “A sinistra fallisce la prova di unità. La platea anti-Renzi sfida Pisapia”. Per Massimo Cacciari, intervista dal Quotidiano nazionale, “L’Ulivo è fallito. Prodi non può incollare i cocci”. Paolo Mieli sul Corriere della Sera scrive un’ampia analisi: “Qualcosa non quadra a sinistra di Matteo Renzi”.  Sul Foglio Claudio Cerasa sembra dire che, se le cose stanno così: “Andare al voto senza alleati. Renzi e il Cav. firmino un patto riformista”. INVECE MACRON: Bernardo Valli su Repubblica appare ammirato de “Il monarca repubblicano”. Segolene Royal, intervistata dal Corriere, afferma: “Pochi alle urne? Non è contestazione, io ci leggo un segnale di fiducia nel centro”. Stefano Ceccanti offre un commento sul sistema politico-elettorale in Francia: “Macron: il sistema post 2002 funziona anche con un outsider” (italiaincammino.it).

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18 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI, RENZI E PISAPIA. IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA POLITICA

18 Giugno 2017

Dice Paolo Pombeni  sul Sole 24 ore che la linea di Prodi su voucher e sindacati si concilia poco con le posizioni di Mdp e Sinistra italiana (“A sinistra serve un programma, non dibattiti ideologici”). Alla possibilità di un’intesa tra il Pd e la sinistra sotto la guida di Pisapia e con un sostegno esterno di Prodi mostra di credere Eugenio Scalfari: “Prodi, Renzi e Pisapia e una certa idea di sinistra” (Repubblica). Dopo l’incontro tra Prodi e Renzi dice Sandra Zampa al Corriere della Sera: “Matteo e il Prof non si sono mai nascosti le differenze”. Critiche a Pisapia vengono da Tommaso Rodano su Il Fatto: “Pisapia detta le regole: sciogliete Articolo 1”. Una nota di Bruno Vespa sul Mattino: “Tutte le spine del centrosinistra e le scelte di Renzi”. Francesca Schianchi, su La Stampa, racconta: “Le fondazioni socialiste europee scaricano il presidente D’Alema”. Sergio Staino attacca: “Renzi mentitore seriale, quel che ha fatto con l’Unità è l’ultima prova” (intervista a La Verità). Romano Prodi ricorda Helmut Kohl: “L’uomo mite che aveva il coraggio di decidere” (Messaggero). Due riflessioni sul futuro della politica e delle istituzioni: Luciano Violante, “La lezione del 4 dicembre per i vincitori e per i vinti” (Corriere della sera); Sergio Fabbrini, “L’Italia non si rassegni al populismo e all’elitismo” (Sole 24 ore). E una su migranti e Libia, di Franco Venturini, “Migranti, il nodo è la Libia. L’ora di cambiare politiche” (Corriere della sera).

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18 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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IUS SOLI. IL VALORE DELLA CITTADINANZA

18 Giugno 2017

Eraldo Affinati, “Quelli come Khaliq” (Avvenire). Paolo Gentiloni intervistato da Mario Calabresi su Repubblica: “Un atto di civiltà, approvare ora lo ius soli”. Nadia Urbinati, “Ius soli, la politica divisa e il valore della cittadinanza” (Repubblica).  Invece Luigi Di Maio: “Pensiamo ai disoccupati, non allo ius soli” (intervista a Libero). Replica Chiara Saraceno, “L’alibi dei diritti sociali” (Repubblica). Le riflessioni di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera (“Migranti, critiche sensate e paranoie identitarie”) e di Alessandro Campi sul Messaggero (“La cittadinanza non basta per garantire l’integrazione”). Un’intervista di Marco Tarquinio al Quotidiano nazionale: “Grillo, il cattivismo non paga, e la xenofobia porta pochi voti”. Un’intervista a mons. Gian Carlo Perego: “La chiesa è a favore, la considera indispensabile” (Repubblica). Solo un cenno al rapporto migranti-5stelle in un articolo di Massimo Franco sul Corriere: “I due Pantheon dei Cinquestelle”.

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16 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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SU MACRON FILOSOFO E LA SVOLTA IN FRANCIA

16 Giugno 2017

Sul sito del Centro per la riforma dello Stato un articolo di Simone Furzi sulla figura intellettuale del nuovo capo dello Stato francese, già assistente di Paul Ricoeur e ora al vertice della République (“Macron, profilo del filosofo-presidente”). Su Le Monde Pierre Rosanvallon è intervistato sul significato della vittoria di Macron in Francia: “L’élection de Macron redéfinit le clivage droite-gauche”.

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16 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E L’ULIVO. GRILLO E I MIGRANTI

16 Giugno 2017

Fabio Martini ci dice: “Renzi vede Prodi e fa l’ulivista. Ma il professore: ‘Troppi veti’” (La Stampa). Con la visita a Renzi, secondo Daniela Preziosi, “Renzi rischia l’isolamento anche fra i suoi” (Manifesto).  Per Claudio Cerasa l’Ulivo è “Il mito fasullo per distruggere Renzi” (Foglio). E il Foglio pubblica un articolo di Maurizio Stefanini che ripropone il Pd di Renzi come modello in Europa: “Mappa ragionata di tutti i fallimenti delle sinistre europee”. Sull’Huffington Post Franco Monaco scrive un “Promemoria per Renzi sull’Ulivo di Prodi”. Chi sostiene in pieno la linea di Renzi è Giorgio Tonini, la cui intervista (iper-realista) a Italia Oggi è sintetizzata così: “L’Unione non regge, meglio il Cav.”. Appare più cauto il parere di Luigi Zanda, intervistato dal Messaggero: “Un asse di fatto tra Salvini e Grillo. Stimo molto Pisapia”. Sui 5 stelle e il loro no alla riforma della cittadinanza scrivono Paolo Pombeni, “Giustizia e migranti, spie del rebus grillino” (Sole 24 ore); Mauro Calise, “Grillo-Salvini, l’asse che divide” (Mattino); Vladimiro Zagrebelsky, “Il rispetto che manca verso una legge di civiltà” (La Stampa). Intanto domenica scende in piazza uno spezzone della sinistra: Anna Falcone, intervistata da Il Fatto, spiega “L’appello del 18 giugno”. Ci conforta Ilvo Diamanti: “Crediamo negli altri, nonostante tutto” (Repubblica).

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14 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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INTERVENTI DI F. MONACO, M. BENTIVOGLI, P. SANSONETTI, M. ADINOLFI

14 Giugno 2017

Franco Monaco, sul Manifesto, spiega i suoi dubbi sulla manifestazione del 18 giugno convocata sulla base del documento di Anna Falcone e Tommaso Montinari per una sinistra unita che riprenda la bandiera del no al referendum (“Il mio no di prima, i miei dubbi di adesso”). La relazione di Marco Bentivogli al recente Congresso della Fim-Cisl (“Una relazione fuori dagli schemi”, la giudica Pietro Ichino). Piero Sansonetti polemizza con Rosy Bindi sul caso Riina: “A Rosy piace l’ergastolo, al Papa e alla Costituzione no” (Il Dubbio). Massimo Adinolfi, “Recalcati, Renzi, PPP e il sonno della sinistra” (Mattino).

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14 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL POPULISMO. E SUL POPULISMO A 5 STELLE

14 Giugno 2017

Sulla svolta annunciata da Grillo e dalla Raggi in tema di migrazioni e di rom (“Basta migranti, svolta 5 stelle”, Corriere della Sera), intervengono criticamente Sebastiano Messina, “Le olimpiadi del populismo” (Repubblica); Massimo Franco, “Un movimento legge e ordine che ora attenua l’antieuropeismo” (Corriere della Sera); Marco Tarquinio, “Con quale coscienza” (Avvenire); Francesco Bei, “Ma il sistema Italia regge l’urto” (La Stampa). Di populismo scrive anche Biagio De Giovanni, “Dall’Europa all’Italia i populismi frenano perché privi di prospettiva” (Messaggero); ma per Giovanni OrsinaI populismi non sono sconfitti”, né in Italia né in Francia (La Stampa); e lo stesso per Giuliano Amato, intervistato dal Corriere: “Il populismo non è sconfitto. La terza via per la sinistra è stato un fallimento”. Marco Follini in un’ampia intervista a Il Dubbio riprende il tema della caduta populista in Italia e dice: “I populisti sono solo il sintomo, la crisi italiana è profonda e di sistema”.

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14 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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DOPO IL PRIMO TURNO: IL PD, LA SINISTRA, I 5STELLE, LA DESTRA

14 Giugno 2017

Matteo Renzi dice a Repubblica: “Pronti alle alleanze ma non rifarò l’Unione di Prodi”. E però “Pisapia chiama in campo Prodi” (Monica Guerzoni, Corriere della Sera). Dice il dem Matteo Ricci al Corriere della Sera: “Serve un asse con chi votò sì al referendum, da Tosi a Pisapia”. Pippo Civati si lamenta: “Ma il Pd ci tratta come un fastidio” (intervista al Manifesto). Dice Leoluca Orlando: “Partiti senz’anima. Vince il civismo” (intervista al Corriere della sera). Dice Andrea Orlando, a La Stampa: “Il Pd non è autosufficiente. Apriamoci alle liste civiche”. Norma Rangeri (Manifesto): “Lista civica, ultimo rifugio della sinistra”. Alberto Asor Rosa, “La sinistra ora dia risposte ai temi sollevati dai 5 stelle” (intervista a Il Fatto). SUL RISULTATO ELETTORALE DEL M5S, dice Federico Geremicca: “Il territorio che frena il Movimento” (La Stampa); ma Ilvo Diamanti: “Meglio non vendere la pelle del Grillo” (Repubblica); e Mauro Calise: “Alle politiche sarà tutta un’altra storia” (Mattino); ma Sebastiano Maffettone insiste: “Cinque stelle senza classe dirigente” (Messaggero). E LA DESTRA? Piero Ignazi, “Pd, se il nemico viene da destra” (Repubblica); Giovanni Orsina, “Il cavaliere elemento di stabilità: paradossale ma è così” (a Repubblica); Stefano Folli,L’eternità di Berlusconi”; Francesco Verderami,La strategia del Cavaliere” (Corriere della Sera).

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