27 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER IL PD C’È UN “MODELLO PADOVA”?

27 Giugno 2017

Guido Crainz, su Repubblica, addebita a Renzi di non aver riflettuto sulla sconfitta al referendum (“Chi ha sottovalutato il no al referendum”). Stefano Folli, sempre su Repubblica, deplora che “Renzi punta più di prima su se stesso, l’unico di cui si fida”, e gli intima: “E ora dimenticare Palazzo Chigi”. Ancora su Repubblica Walter Veltroni dice: “Renzi deve cambiare passo. Ormai il mio Lingotto è lontano. Il Pd non ha più identità”, e Ilvo Diamanti analizza il voto (“C’era una volta la ‘zona rossa’”). In un’intervista al Corriere della sera Andrea Orlando dice: “I nostri stanno a casa o ci votano contro. Tavolo con le altre forze per la ricostruzione”. Epperò Matteo Renzi replica in un’intervista al Quotidiano nazionale che “A sinistra si perde”. Maria Teresa Meli conferma sul Corriere la linea di Renzi: “Il leader dice addio al modello Prodi”. Anche Massimo Adinolfi dubita dell’unità a sinistra: “Uniti si vince nei comuni ma non si governa” (Il Mattino). E persino Michele Serra, nella sua Amaca, è scettico e racconta quale è a suo avviso il vero “capolavoro politico” di queste elezioni. Anche il politologo più renziano, Mauro Calise, dubita che Renzi possa uscire dal cul du sac in cui è finito (“Se basta un tweet per cambiare un ciclo politico”, Mattino). Giuliano Ferrara sul Foglio ci scherza su: “Il Royal Baby a rischio Royal boh!”. Paolo Pombeni sembra dare qualche ragione a quanti, tra gli elettori, non vanno a votare convinti che in fondo i governi sono tutti uguali (“L’indebolimento dei Democratici come ‘partito di insediamento’”). E’ Giorgio Tonini, in un’intervista all’Avvenire, a provare invece a indicare la possibile direzione di marcia del Pd renziano, richiamandosi alla vittoria a Padova: “Il modello sia Padova. Matteo deve rilanciare. E non ceda a patti interni”. Sulla vittoria del centro-destra scrivono in molti, tra cui, su La Stampa, Giovanni Orsina (“Un’alleanza in cerca d’identità”) e Ugo Magri (“Centrodestra: vittoria con i voti M5S”). Alla domanda “E ora che succede?”, su La Stampa, provano a rispondere tre politologi: Alessandro Campi, Nadia Urbinati e Gianfranco Pasquino.

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23 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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BALLOTTAGGI. IUS SOLI. RIFORMISMO E NUOVA SINISTRA

23 Giugno 2017

Lina Palmerini,La sfida-ballottaggi: la mossa del Cavaliere e l’attesa di Renzi” (Sole 24 ore). Roberto Esposito, “Ius soli, i filosofi entrano in campo: ‘Chi studia da noi sia integrato’” (intervista al Mattino). Il testo della proposta di legge sulla cittadinanza. Sabino Cassese, “Cittadinanza, combinare i diritti con i doveri” (Corriere della Sera). Giorgio Tonini intervistato da Pierluigi Mele per Rainews dice: “Il Pd è nato per unire il centrosinistra. Ma l’unità del centrosinistra è un obiettivo totalmente altro rispetto ai due miti politici della Prima Repubblica: l’unità delle sinistre e l’unità politica dei cattolici. La definizione del Pd che preferisco è quella che ne diede Romano Prodi: il Pd è la «Casa comune dei riformisti» (…)Non possiamo invece riproporre agli elettori una unione senz’anima” (“Costruire nel Pd, attorno al Pd e anche oltre il Pd l’unità dei riformisti”). Giuliano Pisapia, intervistato da la Nazione: “Nessun listone unico con il Pd”.  Carlo Bertini, “Orlando critica la linea Renzi e va da Pisapia” (La Stampa).Tommaso Montanari, “Portare in Parlamento il mondo della sinistra e di chi non vota più” (Manifesto). Tommaso Montanari e Paolo Mieli,Nuova sinistra. Un faccia a faccia” (Il Fatto). Stefano Folli, “Il mosaico di Pisapia tra annessione e coalizione” (Repubblica). Piero Bevilacqua, “Il rischio di cui Pisapia non s’accorge” (Manifesto). Alberto Asor Rosa, “Sinistra. Per accendere la luce serve un programma” (Manifesto).

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16 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E L’ULIVO. GRILLO E I MIGRANTI

16 Giugno 2017

Fabio Martini ci dice: “Renzi vede Prodi e fa l’ulivista. Ma il professore: ‘Troppi veti’” (La Stampa). Con la visita a Renzi, secondo Daniela Preziosi, “Renzi rischia l’isolamento anche fra i suoi” (Manifesto).  Per Claudio Cerasa l’Ulivo è “Il mito fasullo per distruggere Renzi” (Foglio). E il Foglio pubblica un articolo di Maurizio Stefanini che ripropone il Pd di Renzi come modello in Europa: “Mappa ragionata di tutti i fallimenti delle sinistre europee”. Sull’Huffington Post Franco Monaco scrive un “Promemoria per Renzi sull’Ulivo di Prodi”. Chi sostiene in pieno la linea di Renzi è Giorgio Tonini, la cui intervista (iper-realista) a Italia Oggi è sintetizzata così: “L’Unione non regge, meglio il Cav.”. Appare più cauto il parere di Luigi Zanda, intervistato dal Messaggero: “Un asse di fatto tra Salvini e Grillo. Stimo molto Pisapia”. Sui 5 stelle e il loro no alla riforma della cittadinanza scrivono Paolo Pombeni, “Giustizia e migranti, spie del rebus grillino” (Sole 24 ore); Mauro Calise, “Grillo-Salvini, l’asse che divide” (Mattino); Vladimiro Zagrebelsky, “Il rispetto che manca verso una legge di civiltà” (La Stampa). Intanto domenica scende in piazza uno spezzone della sinistra: Anna Falcone, intervistata da Il Fatto, spiega “L’appello del 18 giugno”. Ci conforta Ilvo Diamanti: “Crediamo negli altri, nonostante tutto” (Repubblica).

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27 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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NON DATE AL M5S I VOTI DEL CIELO

27 Aprile 2017

Sergio Mattarella insiste: “Subito la legge elettorale” (Marzio Breda, Corriere della Sera). Ma Mauro Calise non crede che si farà nulla: “Il gioco delle parti non fa un’intesa” (Mattino); e Lina Palmerini vi legge “La spinta per il voto anticipato” (Sole 24 Ore). Stefano Ceccanti replica a Andrea Orlando sull’alleanza del Pd con Pisapia: “In queste ore si discute di alleanze” (dal blog). Giorgio Tonini spiega il voto favorevole al DEF: il suo intervento in Senato. Marco Follini in un’intervista al Quotidiano nazionale: “Non date a M5S i voti del cielo”. Massimo Adinolfi, “Francia, i cattolici tentati dal tanto peggio” (Mattino). Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica: “Aiutiamo a ricucire il paese lacerato” (intervista ad Avvenire). L’intervista a Marina Berlusconi sul Corriere della sera: “Il vero pericolo è l’antipolitica”. Enrico Morando, “Chi ha ucciso davvero Alitalia?” (intervista all’Unità). Pietro Ichino, “Alitalia, l’origine del peccato” (Foglio). Leonardo Becchetti, sull’Avvenire, propone: “Un sussidio europeo per costruire fiducia e l’inclusione attiva”.

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14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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È NECESSARIO UN FRONTE ANTI GRILLO?

14 Aprile 2017

In un colloquio con il Foglio Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, ha parlato della necessità di “Un fronte anti Grillo”. Grillo ha risposto con un post indignato, così commentato da Claudio Cerasa sul Foglio: “Il manifesto eversivo di Grillo”. Sull’argomento torna Giorgio Tonini in un colloquio sempre sul Foglio: “Tonini ci spiega perché serve il bipolarismo con Forza Italia”. Il parere, invece, di Gianfranco Pasquino è che “Ha ragione Bersani: il M5S è un partito di centro-sinistra”. Su Il Fatto Franco Monaco scrive che ha deciso di non partecipare alle primarie del Pd perché ritiene che ormai il Pd sia il partito di Renzi (“Orlando, lo sfidante saggio ma inutile”). Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in evidenza il contrasto tra Pd e Governo (“Due ministri sotto attacco”). Antonio Maria Mira, su Avvenire, in tema di immigrazione e profughi, riferisce: “Passa il decreto Minniti tra critiche e polemiche”; e il Manifesto pubblica i pareri contrari di Luigi Manconi (“Da Di Maio al decreto Minniti. Il nuovo che avanza”) e Gaetano Azzariti (“Il governo riduce le garanzie a chi ne ha più bisogno”). Sul caso Consip un’intervista di Raffaele Cantone a La Stampa: “Consip, tanto fumo e una sola tangente”. Paolo Barone riferisce: “Povertà, il piano del Governo” (La Stampa). Cesare Damiano sull’Unità propone “Un nuovo umanesimo del lavoro”.

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18 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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LA NECESSITÀ DEL DUBBIO

18 Marzo 2017

Sul voto del Senato sulla decadenza di Minzolini interviene su Il Fatto Barbara Spinelli e dice così: “Di Maio dice bene. Il voto eversivo del Senato chiama violenza”. Non è d’accordo con lei Cesare Mirabelli intervistato dal Messaggero: “La legge sulla decadenza c’è e funziona”. Francesco Damato su Il Dubbio racconta: “La libertà di coscienza da Martinazzoli a Zanda”. Scrive Giorgio Tonini sull’Unità: “La necessità del dubbio”, e in un’intervista a Il Dubbio: “Io servo la Carta non i desideri dei magistrati”. Dario Stefàno in un’intervista a Il Giornale dice: “Ora il Parlamento si muova e cambi la legge Severino”. E Emanuele Macaluso su Il Dubbio scrive: “Il problema forse è la Severino”. A Massimo Giannini che s’era mostrato indignato su Repubblica replica Massimo Adinolfi sul Mattino: “La Repubblica della moralità”.

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17 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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SE LUIGI DI MAIO GRIDA ALL’EVERSIONE

17 Marzo 2017

La scelta del governo di abolire i voucher non convince Romano Prodi, intervistato dal Mattino: “Sbagliato abolire i voucher”. Pietro Ichino sul Foglio si chiede: “Davvero semplificare il lavoro significa togliergli dignità?”. Lina Palmerini sul Sole scrive: “Il dietrofront del Pd sui voucher e la spia rossa che si accende sul governo”; e anche l’Avvenire obietta: Francesco Riccardi, “Lucidità e coraggio che vanno trovati”. Il voto del Senato su Minzolini fa gridare all’eversione, con Di Maio, anche l’avvocato Gianluigi Pellegrino sul Fatto (“Un suicidio eversivo da parte delle istituzioni”), ma Francesco Bei su La Stampa difende i 19 senatori Pd che hanno votato a favore di Minzolini (tra cui Mario Tronti) e stigmatizza le parole del leader 5Stelle: “Strappo che va oltre la politica”. Luigi Zanda a Repubblica: “Scambio con Lotti? Offensivo, basta scimmiottare i populisti”. Giorgio Tonini, intervistato da La Stampa, dice: “Non siamo solo passacarte”; e Rosaria Capacchione, intervistata dall’Unità, dice: “Ho votato sì per coerenza”. Il M5S intanto presenta la sua squadra di governo: Ilario Lombardo, “Il governo dei grillini” (La Stampa). E Alessandro Campi scrive: “Se M5S sogna un governo di minoranza” (Messaggero). Quanto alle primarie Pd, Nicola Piepoli su La Stampa scrive: “Primarie Pd, Renzi al 75%”, Emilia Patta sul Sole analizza la mozione congressuale di Renzi: “Un Pd senza alleati che punta su Europa e fisco”. Maurizio Martina in un’intervista all’Unità: “Con Renzi faremo un Pd popolare contro il populismo”.

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28 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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SECONDO ALCUNI, È UNA SCISSIONE CHE FA BENE

28 Febbraio 2017

Luigi Zanda, capogrupp Pd al Senato, valuta la situazione politica in un’intervista al Messaggero: “Governo più debole con la scissione. C’è il rischio crisi”. Per il filosofo Biagio de Giovanni, però, la scissione può fare bene al Pd, al “nuovo Pd”, perché gli consente di ripensare se stesso e di rafforzare e arricchire la direzione di marcia avviata negli ultimi tre anni, senza più la funzione distruttiva della minoranza interna (“Perché la scissione può far bene al nuovo Pd”, Il Mattino). Ancora su Il Mattino Mauro Calise, più nettamente, esorta Renzi ad accelerare la sua svolta riformista, anche a rischio di perdere altri pezzi  del partito (“Il partito di lotta e quello di governo”). Michele Salvati sul Mulino online si aspetta che ora Renzi ribadisca la vocazione maggioritaria e indichi le riforme da attuare (“In attesa del Lingotto”). Piero Fassino in un’intervista all’Unità si schiera con Renzi: “Primarie, appoggio Renzi per far vivere nel Pd la sinistra delle riforme”. Walter Veltroni ripubblica sull’Unità il testo del suo discorso all’assemblea del Pd: “La sinistra che si divide e la democrazia”. Giorgio Tonini, intervistato da Pierluigi Mele: “La follia della scissione” (Rai News). Marc Lazar, su Repubblica, ragiona su “Promesse e limiti delle nuove sinistre”. Sul Manifesto, Felice Besostri e Enzo Paolini criticano “Una sinistra senza radici, insofferente delle identità”.

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18 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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NOTE INTORNO AL DRAMMA DEL PD

18 Febbraio 2017

Giorgio Tonini,Lettura dell’impasse” (blog). Sul quotidiano Il Mattino: Luigi Covatta, “La sinistra e i fantasmi del liberismo”;  Isaia Sales, “Il riformismo e la rinuncia a cambiare”;  Massimo Adinolfi, “Il Pd già vecchio dopo 10 anni. La veloce parabola di un’utopia”;  Claudio Petruccioli,Al segretario non perdonano la sua nuova idea di sinistra”. Inoltre: Marco Follini, “Pd versus Dc” (Huffington post). Roberto Morassut, “Sciogliamo il Pd e costruiamo un nuovo, grande Movimento” (Huffington post). Appello da parlamentari europei del Pd. Giuseppe De Rita,La mediazione necessaria nella società molecolare” (Corriere della Sera).

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