4 Febbraio 2019
by Giampiero Forcesi
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IL MONDO POLARIZZATO

4 Febbraio 2019

Moises Naim, “Crisi della politica. Tutto il mondo è polarizzato” (Repubblica). Il manifesto di 30 intellettuali europei: “Salviamo Casa Europa”. Bernard-Henri Levy, “Un manifesto per l’Europa contro populisti e sovranisti” (la Stampa). Franz Timmermans, “I socialisti non possono dialogare con i 5 stelle contagiati dalla destra” (intervista a Repubblica). Istituto Cattaneo, “Elezioni europee: simulazioni”. Sergio Fabbrini, “L’Italia e il rischio di finire ai margini” (Sole 24 ore). Valerio Castronovo, “Temperare l’iperglobalizzazione” (Sole 24 ore). Romano Prodi, “Nuova guerra fredda e l’occasione per l’euro” (Messaggero). Bill Emmott, “Il duello tra Usa e Cina può declassare l’Europa” (La Stampa). Giuseppe Tesauro, “Brexit: la perdita e il rischio” (Mattino). VENEZUELA: Juan Guaidò, “Cara Italia, unisciti all’Europa” (Corriere). Lucia Capuzzi, “Maduro e Guaidò, la prova di forza” (Avvenire). Alessandro Orsini, “Venezuela, Maduro e la partita in gioco” (Messaggero).

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17 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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I TIMORI DELL’EUROPA PER GLI IMPROVVISATORI AL POTERE IN ITALIA

17 Gennaio 2018

Beda Romano sul Sole 24 ore riferisce: “Moscovici: voto in Italia, un rischio per l’Europa” (e come dargli torto?). Del resto basta legge l’intervista del Corriere della Sera a Marine Le Pen di un paio di giorni fa: “Sto con Salvini. Bene le idee dei 5 stelle”. Marta Dassù, su la Stampa, spiega bene il clima in Europa attorno al voto italiano: “La sindrome greca nelle urne”. Franco Venturini, sul Corriere, si chiede: “Sta tornando l’Europa, e l’Italia cosa fa?”. Ancora sul Corriere un preciso intervento di Salvatore Bragantini: “Sul debito pubblico servono decisioni credibili”. Viceversa, come scrive Massimo Giannini, si temono “Improvvisatori al potere” (Repubblica). Mentre il candidato del Pd a governatore della Lombardia, Giorgio Gori spiega “Il riformismo di razza pd”, sul Foglio, quello della destra, Attilio Fontana sprofonda ne “I sofismi razzisti” (Nadia Urbinati, Repubblica) e Elisabetta Moro spiega “Perché Fontana è un razzista che ignora la Costituzione” (Mattino), costituzione il cui art. 3 è difeso, anche nella terminologia obsoleta, da Massimo Villone sul Manifesto: “Ma in quella norma c’è l’identità del Paese”. … “Un Paese diviso in tre parti”, dice nel suo editoriale sul Corriere della Sera Antonio Polito, e la parte più debole sembra il Pd in cerca di un vessillo convincente da alzare agli occhi del popolo, a fronte degli altri due poli che due parole d’ordine efficaci le hanno trovate (a detta di Bill Emmott: “I paradossi nascosti nelle urne”, la Stampa). Intanto Emanuele Macaluso scrive: “Grasso dimentica chi sono davvero i 5 stelle…” (Il Dubbio) e Sabino Cassese riflette sul Foglio su “Il passaggio del 4 marzo”.

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6 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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FUORI DAL TRUMAN SHOW

6 Gennaio 2018

Due positivi commenti al discorso di Mattarella di fine d’anno: Luca Ricolfi,La trappola del presente che blocca tutto” (Messaggero); Alberto Quadrio Curzio, “L’Italia silenziosa a servizio del Paese” (Sole 24 ore). Giorgio Tonini, “Spero che gli italiani non si facciano accalappiare da facili slogan” (intervista a un giornale trentino). Graziano Delrio, “Gli elettori devono capire la posta in gioco” (intervista a La Stampa). Biagio De Giovanni, “Non date per morto il Pd” (Mattino). Carlo Calenda, “Il Pd esca fuori dal Truman show” (intervista a Repubblica). Marco Bentivogli, “Per un sindacato che affronta le novità e ne diventi protagonista” (intervista a Pierluigi Mele di Rai News). Colui che aveva definito “unfit” Berlusconi, Bill Emmot, oggi dice al Corriere della sera: “Berlusconi oggi può essere il vostro salvatore politico”. Sabino Cassese critica le nuove proposte grilline: “Democrazia e M5s. Il ritorno dei ‘generi anfibi’” (editoriale del Corriere della sera). Un retroscena di Claudio Cerasa su Il Foglio: “Carta segreta di Mattarella per il 4 marzo”. le idee per il futuro di Leonardo Becchetti, “Per una macroeconomia civile” (Avvenire) e di Mauro Magatti, “Un patto tra le generazioni per il futuro dell’Italia” (Corriere della sera).

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30 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI E SCALFARI PER UN’ITALIA CHE SI FACCIA RISPETTARE DA MACRON

30 Luglio 2017

Eugenio Scalfari pone a Renzi (di cui racconta la rivalità con Macron) una sfida precisa: gli dice che ha una sola possibilità per portare l’Italia ad una qualche autorevolezza in Europa, unendo cioè nel centrosinistra le figure di Prodi, Letta e Veltroni (“Macron ha in mano l’Europa. E Renzi come risponde?”). Romano Prodi, a sua volta, sul Messaggero, scrive che l’europeismo va bene, ma di fronte alle attuali scelte di Macron bisogna reagire in senso nazionale (“Ma l’Italia non può fare la crocerossina dell’Europa”). Ugo Magri descrive “La strategia del Quirinale per rompere l’isolamento” dell’Italia (La Stampa). Federico Fubini descrive “L’insostenibile costo della linea Macron” (Corriere della sera). Bill  Emmott giustifica il nazionalismo di Macron ma gli imputa troppa fretta e unilateralità (“La tentazione di tornare a De Gaulle”, La Stampa). Maurizio Molinari spiega, su La Stampa, le ragioni geopolitiche dell’ostilità francese nei confronti dell’Italia nello scenario libico (“Nel Maghreb la contesa fra europei”). Emma Bonino mette in questione l’accordo Italia-Libia: “L’accordo con Sarraj, senza le 150 milizie e Haftar, è già fragile” (intervista a Il Fatto). Stefano Folli auspica che in Italia si facciano sentire le voci che credono nell’Europa (“Manca l’Europa nel dibattito del nostro paese”, Repubblica). Marcello Messori invita a guardare all’essenziale: “Europa, perché serve l’unione fiscale” (Repubblica).

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14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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POPULISMI DI FRANCIA. POPULISMI DELL’EUROPA DELL’EST. E UN MIRACOLO

14 Aprile 2017

Per Enrico LettaAll’Ue serve un ministro delle finanze per bilanci e solidarietà” (intervista di ieri al Corriere della Sera). Ritorna sul tema Enzo Moavero Milanesi sempre sul Corriere: “Dare all’Europa una capacità di bilancio”; e Sandro Gozi in un’intervista al quotidiano milanese propone: “Liste transnazionali nel 2019 e primarie per scegliere il candidato a guidare la Ue”. L’intervista a Repubblica di Jean-Claude Juncker: “Italia sulla strada giusta”. Intanto, però, alla vigilia del voto in Francia, dove i sondaggi mutano di segno, “L’Europa sul filo della paura”, dice Bill Emmott su La Stampa. Sullo stesso giornale Leonardo Martinelli racconta: “Melenchon rincorre Le Pen. In Francia il duello populista”; e Marco Gervasoni sul Messaggero: “Se la Francia cancella i riformisti al ballottaggio”. Timothy Garton Ash guarda a un’altra ferita europea: “Europa, liberaci da Orban” (Repubblica); Roberto Toscano su La Stampa riprende il tema: “Orban e un’Europa senza coraggio”. Federico Fubini sul Corriere si chiede: “I populismi dell’Est hanno origine a Ovest?”. Luca Veronese sul Sole riferisce: “L’euro non seduce più l’Est Europa”. Roberta Mitraglia sul Sole spiega, invece, “Perché i giovani tedeschi scelgono di votare Merkel”. E Ettore Livini racconta come un governo di sinistra stia dando risposte valide in Portogallo: “Il miracolo portoghese” (Repubblica).

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11 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’ORA DELL’UNITÀ POLITICA DELL’EUROPA

11 Febbraio 2017

L’Unità ha pubblicato un lungo e impegnativo articolo di Achille Occhetto, nel quale l’ex leader del Pci e dei Ds lamenta che le forze riformiste, di fronte alla crisi della globalizzazione finanziaria, non stiano lavorando a trovare le risposte adeguate, cioè non stiano battendosi insieme per un’Europa politica, per una globalizzazione democratica (“E’ l’ora dell’unità politica dell’Europa. Le forze di sinistra ripartano da qui”). Carlo Bastasin, sul Sole 24 ore, scrive che forse Trump, e con lui Putin, si stanno rivelando un fattore decisivo per la maturazione dell’Unione europea (“Se Trump e Putin riescono a compattare l’Europa”). Anche Bill Emmott su La Stampa vede dei segnali positivi nella crescita dei consensi a Macron in Francia e nella candidatura di Schulz in Germania (“Se cambia il vento in Europa”). Tonia Mastrobuoni scrive sul leader socialista tedesco: “La corsa record di Schulz. ‘Vi spiego io i rischi dell’Europa a due velocità’” (Repubblica). Su Schulz scrive anche Angelo Bolaffi: “Il vento tedesco del cambiamento” (Repubblica). Giorgio Napolitano scrive anch’egli che la vittoria di Trump e la Brexit spingono i paesi membri dell’Unione ad accettare nuovi  trasferimenti di sovranità dal livello nazionale al livello europeo (“L’opportunità dell’Italia nell’Unione”). Il Foglio pubblica un ampio intervento di  Stefano Ceccanti ad una tavola rotonda de La Civiltà cattolica: “L’Europa davanti al bivio tra la doppia velocità e la deriva sovranista”. Sul Corriere Ernesto Galli Della Loggia critica l’Europa per la sua rinuncia ai propri valori culturali (“Perché l’Europa è senza identità”).

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18 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL MONDO CAPOVOLTO

18 Gennaio 2017

Romano Prodi, intervistato dal Sole 24 ore, formula alcuni giudizi sullo scenario politico italiano, europeo e internazionale (il titolo si concentra sulla finanza: “L’Europa è sfuocata sui rischi per le banche”); in un’altra intervista dice: “Berlino ci critica? Da che pulpito!” (Il Giorno). Sull’intervento del leader cinese a Davos, Federico Rampini scrive: “Il mondo capovolto” (Repubblica); Federico Fubini: “Il comunista XI parla a Davos come Tony Blair” (Corriere della Sera); Giorgio Barba Navaretti: “Se la Cina è paladina dell’ordine mondiale” (Sole 24 ore). Sul duro intervento di Theresa May, scrivono Bill Emmott, “La chiarezza che giova all’Unione” (La Stampa) e Andrea Bonanni, “Cosa cambia per chi resta con l’Europa” (Repubblica). Sull’elezione di Tajani a presidente del parlamento europeo, scrivono Adriana Cerretelli, “Una scelta di apertura alle ragioni di tutti” (Sole 24 ore), Andrea Bonanni, “Tajani vince il derby, l’Italia conta di più” (Repubblica), e Marco Gervasoni, “La geografia di Strasburgo riscritta dopo l’effetto Trump” (Messaggero). Sullo stato dell’Europa preoccupati i commenti di Renaud Dehousse (“L’Ue ha perso la bussola e nessuno sa dare la direzione”, Avvenire) e di Andrea Cangini (“Il funerale dell’Europa”, La Nazione). Nel commento da sinistra-sinistra Tonino Perna, sul Manifesto, prevede l’implosione dell’Europa, come parte della crisi del sistema economico basato su finanza, petrolio e armi, e dunque non sembra rammaricarsene (“Nuovi scenari per una Yalta de globalizzata”)

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13 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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OBAMA, LEZIONE SUL CIVISMO. EUROPA, TIMORI PER IL FUTURO

13 Gennaio 2017

Una lezione sul civismo il discorso di commiato di Barack Obama (“Credete in voi. Io non mi fermerò”, Repubblica). Massimo Faggioli, “L’ultima preghiera laica e civile di Obama” (Huffington post). Bill Emmott su La Stampa mette in guardia l’Europa e giudica le elezioni in Francia decisive: “E sull’Unione incombe Marine Le Pen”. Sui pericoli in Europa scrive, sempre su La Stampa, Gian Enrico Rusconi analizzando “I nuovi ultrà dell’Unione”. Tony Blair offre la sua ricetta: “Così il ‘centro’ può battere i populismi” (Sole 24 ore). Ma Federico Fubini annota che “Il populismo ha vinto se a Davos temono di nominarlo” (Corriere della Sera). Su Repubblica Enrico Franceschini e altri fanno il punto su “Europa e la crisi della sinistra”. Jacques Le Goff esorta: “L’Europa protegga la laicità. La nostra civiltà in gioco” (intervista a Il Giorno). Sul Corriere, Angelo Panebianco teme “L’ombra di Putin sull’Europa”, e Franco Venturini punta su un’intesa Europa-Russia per fermare l’Isis e il suo terrorismo esportato in Europa: “La falce dell’Isis ha fretta”. Quanto all’immigrazione, Guido Viale sul Manifesto dice “Perché i migranti sono la soluzione alla nostra crisi” e, su Repubblica, il sindaco di Barcellona racconta la sua politica a Elisabetta Rosaspina: “Ada Colau, la sindaca ribelle che ai turisti preferisce i profughi”.

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20 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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BREXIT, NIZZA, ANKARA: LA FATICA DI CAPIRE

20 Luglio 2016

Roberto Esposito (filosofo) sottolinea la novità dello scenario che viviamo: “Brexit, Nizza, Ankara: la fatica di capire” (Repubblica). Il politologo Jean Paul Fitoussi, intervistato dall’Unità, evidenzia che “Questa Europa rappresenta la politica dell’impotenza”. Giorgio Napolitano analizza la scena mondiale e quella italiana, e paragona l’unità necessaria nella guerra all’islamismo radicale a quella che servì per battere il nazismo: “Terrorismo, Isis, referendum” (colloquio con Claudio Cerasa sul Foglio). Del terrorismo scrivono Andrea Margelletti sul Messaggero (“Una nuova frontiera della paura”) e Vittorio E. Parsi sul Sole 24 Ore (“Niente censure, ma il terrorismo va spiegato con lucidità”); mentre Renzo Guolo spiega su Repubblica cosa c’è “Dietro la ‘radicalizzazione istantanea’”, e Cristina Giudici sul Foglio indaga su “Il varco italiano del jihad”. Della Brexit scrivono Bill Emmott su La Stampa (“Ecco cosa farà il governo della Brexit”) e Franco Gallo sul Sole 24 Ore (“Brexit e l’Europa sociale”). Di Ankara scrivono in molti: Mimmo Candito su La Stampa (“La deriva autoritaria del leader”); Alberto Negri (“La grande epurazione di Erdogan”) e Ugo Tramballi (“Una dittatura inaccettabile”) sul Sole 24 Ore; Marco Ansaldo (“Se adesso Istanbul è come Teheran”) su Repubblica.

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14 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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JEREMY CORBYN: SUICIDIO  DEL LABOUR O ESIGENZA PROFONDA DI CAMBIAMENTO?

14 Settembre 2015

Jeremy Corbin, “Così voglio cambiare gli inglesi” (Repubblica). Mario Ricciardi, “Quel caro, vecchio Labour” (il mulino online).  John Lloyd, “Uno scossone per il palazzo inglese” (Repubblica). Leonardo Clausi, “Il vento del cambiamento” (Manifesto). Caterina Soffici, “Corbyn rifà rosso il Labour” (Il Fatto). Antonio Polito, “Con Corbyn si amplia il fronte populista” (Corriere della Sera). Bill Emmott, “Il Regno Unito si allontana dall’Europa” (La Stampa). Ganni Riotta, “Una scelta dettata dalla paura” (La Stampa). Biagio De Giovanni, “Corbyn, troppo facile dire: ‘vince la vecchia sinistra’”. Piero Sansonetti, “Torna quella parola proibita: ‘uguaglianza’” (Il Garantista). Giovanni Sabbatucci,Il trionfo di Corbyn e i travagli del Pd” (Messaggero). Andrea Romano, “La sinistra che di fa del male” (Unità). Peter Mandelson, “Il mio New Labour ha smesso di lottare” (Corriere della Sera). Sergio Soave, “La radicalizzazione agli estremi” (Avvenire). Maurizio Landini, “E’ un avviso all’Europa. Così la sinistra può ripartire” (intervista a Repubblica).

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