20 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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BREXIT, NIZZA, ANKARA: LA FATICA DI CAPIRE

20 Luglio 2016

Roberto Esposito (filosofo) sottolinea la novità dello scenario che viviamo: “Brexit, Nizza, Ankara: la fatica di capire” (Repubblica). Il politologo Jean Paul Fitoussi, intervistato dall’Unità, evidenzia che “Questa Europa rappresenta la politica dell’impotenza”. Giorgio Napolitano analizza la scena mondiale e quella italiana, e paragona l’unità necessaria nella guerra all’islamismo radicale a quella che servì per battere il nazismo: “Terrorismo, Isis, referendum” (colloquio con Claudio Cerasa sul Foglio). Del terrorismo scrivono Andrea Margelletti sul Messaggero (“Una nuova frontiera della paura”) e Vittorio E. Parsi sul Sole 24 Ore (“Niente censure, ma il terrorismo va spiegato con lucidità”); mentre Renzo Guolo spiega su Repubblica cosa c’è “Dietro la ‘radicalizzazione istantanea’”, e Cristina Giudici sul Foglio indaga su “Il varco italiano del jihad”. Della Brexit scrivono Bill Emmott su La Stampa (“Ecco cosa farà il governo della Brexit”) e Franco Gallo sul Sole 24 Ore (“Brexit e l’Europa sociale”). Di Ankara scrivono in molti: Mimmo Candito su La Stampa (“La deriva autoritaria del leader”); Alberto Negri (“La grande epurazione di Erdogan”) e Ugo Tramballi (“Una dittatura inaccettabile”) sul Sole 24 Ore; Marco Ansaldo (“Se adesso Istanbul è come Teheran”) su Repubblica.

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17 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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PRODI: RICOSTRUIRE LA RETE SOCIALE PER BATTERE IL TERRORISMO

17 Luglio 2016

TURCHIA. Lucio Caracciolo, “Social batte tank nella notte tragica” (Repubblica). Mario Del Pero, “Ankara e Washington, quell’idillio incrinato” (Messaggero). Bernardo Valli, “Più forte di prima, Erdogan ha un sogno” (Repubblica). Roberto Toscano, “Non c’è stabilità senza democrazia” (Repubblica). NIZZA. Romano Prodi, “Ricostruire la rete sociale per battere il terrorismo” (Messaggero). Franco Venturini, “La paura non diventi una resa” (Corriere della Sera). Olivier Roy, “L’integralismo attira e sfrutta i disastri personali” (intervista al Corriere). Marc Augé, “Serve un’idea forte di umanità per ridare sacralità alla persona” (intervista al Corriere).  Jean-Marie Colombani, “Francia, i politici irresponsabili che frammentano l’unità” (Corriere della Sera). BREXIT E L’ITALIA. Sergio Fabbrini, “Le elite, il bene pubblico e le ragioni dell’economia” (Sole 24 Ore). RAZZISMO. Bruno Forte, “Sull’accoglienza dell’altro si misura la propria dignità” (Sole 24 Ore). Roberto Giovannini, “I sindaci a Renzi: basta migranti” (La Stampa).  L’EUROPA E LA GERMANIA. Maurizio Ferrera, “Le due solidarietà” (Corriere della sera / Lettura).

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14 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LA BREXIT, L’EUROPA E THERESA MAY

14 Luglio 2016

Enrico Letta e Yves Bertoncini, presidente e direttore dell’Istituto Jacques Delors, “Brexit: un dramma britannico, una sfida europea” (Repubblica). Enzo Moavero Milanesi, “Spetta all’Europa stabilire tempi e modalità della Brexit” (Corriere della Sera). Nicola Melloni, sul mulino online, a proposito della scelta del governo Blair per l’intervento in Irak, si sofferma sulla poca democrazia dietro le scelte cruciali (“Il Rapporto Chilcot e la democrazia britannica”). Michele Salvati: “Lo sforzo di Theresa May per l’unità di un paese diviso” (Corriere della Sera; e su La Stampa Francesco Guerrera scrive: “La Tory che toglie aria ai laburisti”.

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10 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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HABERMAS: SE LA POLITICA ESCE DI SCENA …

10 Luglio 2016

BREXIT E OLTRE. Jurgen Habermas, “Brexit. La mia accusa” (Corriere della Sera). Valerio Castronovo, “Le derive populiste dei ceti medi in crisi” (Sole 24 Ore). Carlo Bastasin, “Se la crisi degli Stati pesa più dell’Europa” (Sole 24 Ore). Sergio Fabbrini, “Visione federale e rischio disintegrazione” (Sole 24 Ore). Aldo Nove (recensione a un libro di S. Zizek), “I cinque stadi della morte dell’Occidente” (Il Fatto). Massimo Nava, “La scelta riformista di Valls, una scommessa sul futuro” (Corriere della Sera). Danilo Taino, “Germania. Navid Kermani, l’intellettuale musulmano che può diventare presidente” (Corriere della Sera). BREXIT E NATO. Robert Kaplan, “La dissoluzione dell’Europa mette a rischio l’Alleanza” (La Stampa). Vittorio Emanuele Parsi, “Un forte messaggio a Putin” (Sole 24 ore). David Carretta, “Perché il Vertice della Nato a Varsavia è il più importante dal 1945 ad oggi” (Foglio).

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8 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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“SE NON RINASCERANNO PARTITI ORGANIZZATI ED EDUCATORI …”

8 Luglio 2016

“Se non rinasceranno partiti organizzati ed educatori, se non si ricostituiranno èlite politiche e leader degni di questo nome, la notte della democrazia è destinata a oscurare le nostre società come è già capitato tra le due guerre mondiali”: così Massimo L. Salvadori su Repubblica (“Il grande disordine democratico”). “Se la Brexit innestasse in tutta Europa una rivolta contro le élite liberal, la Gran Bretagna si si troverebbe per la prima volta nella storia a capo di un’ondata di illiberalità in Europa. Sarebbe una grande tragedia per il mondo intero, dove la maggioranza delle potenze già si sta avviando verso una politica illiberale: così Ian Buruma su repubblica (“Dai Beatles alla Brexit”).

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5 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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DIRITTI INDIVIDUALI E MERCATO NON BASTANO

5 Luglio 2016

Diritti individuali e mercato sono indispensabili a una democrazia, ma non bastano; servono valori condivisi, senso civico, memorie, e corpi intermedi, cioè la politica e delle elite legittimate: così Giovanni Orsina su La Stampa(“Il girotondo delle democrazie”). Ancora una riflessione su come intendere la democrazia in casi come il referendum sulla Brexit: Antonio Polito, “La roulette russa nelle democrazie” (Corriere della Sera). Piero Ignazi, in un’intervista all’Unità, dice: “Il nodo è ancora la distanza tra i cittadini e il potere”. Sempre sull’Unità Pietro Reichlin discute e critica alcune tesi di T. Piketty: “Piketty, la sinistra, l’uguaglianza”. Ora anche l’Economist riconosce che le grandi infrastrutture della vita collettiva devono essere sottratte al mercato: lo scrive Giuseppe Berta in “Brexit e i limiti della globalizzazione” (Mattino). Natalino Irti riflette sull’antipolitica (che è sempre, in realtà, una politica) e scrive sul Corriere un articolo intitolato “L’antipolitica come visione alternativa della società”. Stefano Fassina sul Manifesto riflette sulla costruzione di un polo di sinistra e spiega perché “Per tornare in campo rottamare Renzi non basta”. Alle idee del ministro tedesco Wolfgang Schauble espresse due giorni fa (“Che cosa fare ora”, intervista al Corriere) e la replica del governo italiano scrive Marco Valerio Lo Prete: “L’Europa secondo Palazzo Chigi e secondo Schauble” (Foglio).

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4 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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Brexit: un piccolo contributo alla riflessione in corso

4 Luglio 2016
di Mario Giuseppe Molli

 

La domanda delle domande alla fine è questa: come mai grosse frange della popolazione dei vari stati che compongono l’Unione europea ritengono l’ideale europeista un’ideologia fredda, non l’hanno sposata, non l’hanno fatta propria e vorrebbero lasciarsela alle spalle, con una deriva eurofobica preoccupante?

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3 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LE ELITE, IL POPOLO E I SINDACI NEOBORGHESI

3 Luglio 2016

Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore torna dire: “Premio alla coalizione: leva politica per far saltare la coerenza dell’Italicum”; e Gianfranco Pasquino sul Fatto polemizza con lui: “L’Italicum e i cavoli a merenda”. Dario Di Vico sul Corriere della Sera riflette sull’opzione di Confindustria per il sì al referendum: “Quando a dare l’allarme sono proprio le elite”. Contro le elite scrive invece Nadia Urbinati su Repubblica (a proposito dei commenti al Brexit): “Gli intellettuali contro la democrazia”. Giuseppe De Rita interpreta con ottimismo la vittoria di molti grillini alle elezioni amministrative: “La sfida alle corporazioni dei sindaci neoborghesi” (Corriere della Sera); più cauto Paolo Macry, sempre sul Corriere: “Gli elettori senza patria, volto nuovo della politica“. Sull’Unità un’intervista a Andrea Riccardi: “Fase difficile per Roma. L’incontro con il papa? Non è un’incoronazione”.

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30 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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BREXIT, DEMOCRAZIA, FUTURO DELL’UNIONE EUROPEA

30 Giugno 2016

Alessandro Rosina, sul mulino online, riflette sulla “grottesca rappresentazione” della democrazia che si è avuta col voto britannico e sulla nuova questione posta da società a forte invecchiamento chiamate a votare su scelte che riguardano soprattutto il futuro delle nuove generazioni (“Brexit, un voto contro le giovani generazioni”). Alberto Quadrio Curzio sul Sole 24 Ore discute anch’egli sul paradosso del voto britannico e indica le cose da fare: “Se decide lo 0,12% dei cittadini europei”. Sempre sul Sole 24 Ore un’efficace analisi  della Brexit, e delle bugie del leave, è data da Chris Pattern, ora rettore dell’università di Oxford: “Tragedia britannica in atto unico”. Sul Corriere della Sera, invece, Ernesto Galli Della Loggia riprende la polemica con le elite troppo lontane dall’opinione pubblica (“Il solco profondo sull’Europa tra le elite e il mondo reale”). Roberto Esposito su Repubblica propone un rilancio della Ue sulle fondamenta culturali della latinità e del germanesimo (“L’anima dell’Europa dopo Brexit”). L’economista Jeffrey Sachs, sul Sole, propone un rilancio europeo sul fronte dei divari mondiali tra povertà e ricchezza (“Per ripartire la Ue punti sulla cooperazione globale”). Gianni Ferrara, sul Manifesto, dice che il problema primo, per la Ue, è diventare più democratica (“Il deficit della Ue è la democrazia”).

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29 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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LA LEZIONE DELLA BREXIT. INTERPRETAZIONI

29 Giugno 2016

Per Elisabetta Gualmini e Salvatore Vassallo “La lezione della Brexit” è soprattutto che la crisi economica , l’inadeguatezza delle istituzioni a fronteggiarne gli effetti più negativi e la tendenza dei media a cavalcare le leggende antiestablishment favoriscono il malcontento, che è fatto anche di ignoranza e di pregiudizio (Unità). Marco Revelli legge diversamente “La lezione di Torino” (Manifesto) e critica proprio l’establishment sabaudo. Così anche Rita Di Leo, sempre sul Manifesto: “Nelle democrazie consolidate ‘il popolo’ e cioè i disoccupati, i precari, le periferie hanno usato il loro voto per vendicarsi” per non aver avuto politici all’altezza dei loro bisogni sotto scacco (“La vendetta degli sconfitti”). Per Barbara Spinelli, sul Fatto, il risultato del referendum britannico è la vendetta della realtà sulle astrazioni e i calcoli errati dei burocrati comunitari (“I leader di paglia dell’Unione: così sono falliti i sogni”). Sul Corriere della Sera Sabino Cassese si limita a dire che ora i governi devono smettere di voler tenere al guinzaglio l’Unione europea (“L’esito della Brexit è una lezione per l’Italia”). Per Stefano Folli, su Repubblica, c’è anche un’altra lezione, questa per Renzi: “L’azzardo di Cameron che palazzo Chigi non può permettersi”.

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