Alessandro Orsini sul Messaggero auspica: “Disinnescare la miccia nordcoreana”.
14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Alessandro Orsini sul Messaggero auspica: “Disinnescare la miccia nordcoreana”.
14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Per Enrico Letta “All’Ue serve un ministro delle finanze per bilanci e solidarietà” (intervista di ieri al Corriere della Sera). Ritorna sul tema Enzo Moavero Milanesi sempre sul Corriere: “Dare all’Europa una capacità di bilancio”; e Sandro Gozi in un’intervista al quotidiano milanese propone: “Liste transnazionali nel 2019 e primarie per scegliere il candidato a guidare la Ue”. L’intervista a Repubblica di Jean-Claude Juncker: “Italia sulla strada giusta”. Intanto, però, alla vigilia del voto in Francia, dove i sondaggi mutano di segno, “L’Europa sul filo della paura”, dice Bill Emmott su La Stampa. Sullo stesso giornale Leonardo Martinelli racconta: “Melenchon rincorre Le Pen. In Francia il duello populista”; e Marco Gervasoni sul Messaggero: “Se la Francia cancella i riformisti al ballottaggio”. Timothy Garton Ash guarda a un’altra ferita europea: “Europa, liberaci da Orban” (Repubblica); Roberto Toscano su La Stampa riprende il tema: “Orban e un’Europa senza coraggio”. Federico Fubini sul Corriere si chiede: “I populismi dell’Est hanno origine a Ovest?”. Luca Veronese sul Sole riferisce: “L’euro non seduce più l’Est Europa”. Roberta Mitraglia sul Sole spiega, invece, “Perché i giovani tedeschi scelgono di votare Merkel”. E Ettore Livini racconta come un governo di sinistra stia dando risposte valide in Portogallo: “Il miracolo portoghese” (Repubblica).
14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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In un colloquio con il Foglio Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, ha parlato della necessità di “Un fronte anti Grillo”. Grillo ha risposto con un post indignato, così commentato da Claudio Cerasa sul Foglio: “Il manifesto eversivo di Grillo”. Sull’argomento torna Giorgio Tonini in un colloquio sempre sul Foglio: “Tonini ci spiega perché serve il bipolarismo con Forza Italia”. Il parere, invece, di Gianfranco Pasquino è che “Ha ragione Bersani: il M5S è un partito di centro-sinistra”. Su Il Fatto Franco Monaco scrive che ha deciso di non partecipare alle primarie del Pd perché ritiene che ormai il Pd sia il partito di Renzi (“Orlando, lo sfidante saggio ma inutile”). Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in evidenza il contrasto tra Pd e Governo (“Due ministri sotto attacco”). Antonio Maria Mira, su Avvenire, in tema di immigrazione e profughi, riferisce: “Passa il decreto Minniti tra critiche e polemiche”; e il Manifesto pubblica i pareri contrari di Luigi Manconi (“Da Di Maio al decreto Minniti. Il nuovo che avanza”) e Gaetano Azzariti (“Il governo riduce le garanzie a chi ne ha più bisogno”). Sul caso Consip un’intervista di Raffaele Cantone a La Stampa: “Consip, tanto fumo e una sola tangente”. Paolo Barone riferisce: “Povertà, il piano del Governo” (La Stampa). Cesare Damiano sull’Unità propone “Un nuovo umanesimo del lavoro”.
12 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL CASO GRILLO: “Gran lettera al Foglio del vicepresidente dei senatori Pd”: così il direttore del Foglio presenta sul suo giornale una lettera di Alessandro Maran (“Contro i grillismi, meno male che c’è anche Berlusconi”). E Claudio Cerasa scrive poi un suo commento: “Manifesto del buon senso antisfascista”. Valerio Onida, intervistato da Repubblica, dice di Grillo: “Il fondatore vittima delle sue stesse norme. Non ha l’ultima parola”. Anche Massimo Villone sul Manifesto commenta la sentenza della magistratura sul caso Grillo a Genova: “Se la forma fa a pugni con la sostanza”. Matteo Marcelli su Avvenire: “I giuristi: la votazione va ripetuta. Serve la legge sui partiti”. Più in generale sui 5 Stelle un interessante articolo di Alessandro Campi sul Mattino: “Se operai e imprenditori votano M5S”. SUL CASO CONSIP: Marcello Sorgi, “Una svolta che riapre la partita” (La Stampa). Luciano Violante, in un’intervista al Corriere Fiorentino: “Qualcuno ha chiesto a quel carabiniere di falsare le prove”. Mauro Calise, “Le carriere sotto la ghigliottina del fattore ‘M’” (Mattino). Claudio Cerasa sul Foglio: “Dramma italiano, la Repubblica delle patacche”. SUL PD E LA SINISTRA: l’editoriale di Stefano Folli su Repubblica sul Pd e la legge elettorale (“Il colpo d’ala che non c’è“) e quello di Marcello Sorgi su la Stampa (“La pantomima incrociata sulla legge lettorale“). Un’intervista di Andrea Orlando al Manifesto: “Pd, assurdo correre soli alla sconfitta”. Paolo Delgado, “L’addio di Rosy Bindi, la pasionaria amata e odiata” (Il Dubbio). Goffredo Bettini sul Manifesto (“La rete a 5 stelle non è la soluzione alla crisi della rappresentanza”) replica con considerazioni interessanti a un articolo di Aldo Carra (“Le primarie lanciano un leader, non rigenerano la democrazia”).
11 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Ieri abbiamo segnalato un’intervista de Il Fatto a Rosy Bindi, in cui la parlamentare del Pd dichiarava che avrebbe lasciato la politica dopo la fine della legislatura e motivava, senza molto approfondire, la sua delusione per le sorti del Pd e il suo sostegno a Andrea Orlando (“Lascio la politica. Il Pd è di un uomo solo”). Esce oggi sul sito Landino.it un commento di Giorgio Armillei, che ripropone in sintesi tutta l’argomentazione critica del “riformismo cattolico liberale di sinistra” (come si autodefiniscono gli amici del Landino) nei confronti dell’ “ulivismo berlingueriano” e, prima ancora, del dossettismo (“Rosy Bindi: un sincero malinconico tramonto”).
11 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Daniel Gros e Massimo Bordignon sono stati intervistati da Enrico Minelli in occasione della conferenza bresciana dello scorso 31 marzo sul tema “L’Europa al bivio” organizzata dalla Cooperativa Cattolico-Democratica di Cultura (CCDC). Massimo Bordignon è professore di Scienza delle Finanze nell’Università Cattolica di Milano e membro dell’European Fiscal Board. Daniel Gros è direttore del Centre for European Policy Studies (CEPS). Qui il video dell’intervista.
10 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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USA-CINA-RUSSIA: sull’attacco degli Usa alla Siria di Assad, Romano Prodi scrive: “Gli Usa escono dall’angolo, ma sconteranno il gelo cinese” (Messaggero); per Enrico Letta, “Unilateralismo Usa pericoloso. Il conto lo pagherà l’Europa” (intervista a Repubblica). Mario Dal Pero: “Usa e Cina, il vertice più difficile” (Messaggero). Federico Rampini, “Il nuovo Donald interventista, cambia la mappa di nemici e alleati” (Repubblica). Sergio Fabbrini, “Nel lungo periodo Trump è una minaccia” (intervista all’Unità). Ian Baruma, “Trump, la Cina e i missili di Kim” (Repubblica). Laura Mirakian, “La solitudine del rais di Damasco” (La Stampa). Marzio Breda, “La mediazione di Mattarella da Putin” (Corriere della sera). EUROPA. Sul Corriere della Sera, Ernesto Galli Della Loggia e Roberto Esposito (filosofo e firma di Repubblica) scrivono che l’Unione europea va ripensata a partire dalla sua cultura e dalla sua identità e lanciano una proposta: “Eleggiamo il presidente d’Europa”. Una dura critica all’Unione europea viene da Barbara Spinelli su Il Fatto: “Lo strapotere europeo assedia diritti e costituzioni”. Renzo Guolo, su Repubblica, riflette sull’ultimo attentato in Svezia: “Se l’integrazione non ci protegge dal terrorismo”.
10 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Enzo Bianchi, “La Pasqua del martirio” (Repubblica). Alberto Melloni, “Messaggio di sangue lanciato a due leader” (Repubblica). “Un nuovo ecumenismo per vincere il terrore”: è l’appello di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera. Lo studioso del cristianesimo Peter Jenkins, intervistato da Repubblica, dice: “Questa è una guerra di religione”. Lo stesso dice lo studioso reazionario Roberto De Mattei su Il Tempo: “E’ una guerra di religione”. Andrea Tornielli sul viaggio del papa in Egitto: “Bergoglio al Cairo si presenterà come un fratello” (La Stampa).
10 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Cresce l’attenzione verso il M5S. Ilvo Diamanti fa il punto: “M5S, la rete del partito pigliatutto” (Repubblica). Piglia, ad esempio, l’industriale Arturo Artom, che dice: “Dopo Monti e Letta sto con Beppe. Con lui si farà la rivoluzione 4.0” (intervista al Mattino). Fabio Martini su La Stampa dice però: “Fuori dai ballottaggi, incubo per i 5 Stelle”. Bruno Simili, sul Mulino online s’interroga criticamente su “Una politica estera per il M5S”. Biagio De Giovanni, su Il Mattino, individua “Le risposte mancate dei 5 Stelle”. Luigi Covatta parla de “La deriva totalitaria dell’algoritmo” (Mattino). E Claudio Cerasa: “Cinquanta sfumature di Grillo. Chi sono i complici della grande truffa” (Il Foglio). VENENDO AL PD: Rosy Bindi in un’intervista a Il Fatto dice che sostiene Andrea Orlando, ma rivela: “Lascio la politica. Il Pd è di un uomo solo”. Mauro Calise ritiene che le primarie contribuiscano a indebolire il Pd: “Il Pd prigioniero delle primarie”. Per Ferdinando Giugliano, su Repubblica, “dal Movimento 5 Stelle a Matteo Renzi, la scelta è ormai tra il populismo e una sua versione soft” (“Il coraggio di scontentare”).
10 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Narrare la storia del nostro paese, con serietà, sobrietà e attenzione può aiutare a ricostruire la trama di un ordito comune che ci spinga a sentirci partecipi di una comunanza di destini? O bisogna oramai declinare la storia del nostro paese e le sue politiche secondo il famoso detto della signora Thatcher per cui: “There is no such thing as society. There are only individual men ad woman“? A cercare risposte e ad ovviare a certi velleitari giudizi liquidatori sul nostro passato e come esso si sia strutturato, ci prova, con successo, a mio parere, Agostino Giovagnoli nel suo ultimo libro dal titolo “La Repubblica degli italiani 1946 – 2016″ (Laterza – Roma – Bari 2016).