7 Settembre 2018
by Giampiero Forcesi
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Salvini e il caso Diciotti. Per lui un consenso pericoloso, ma da non incrementare sottovalutando problemi reali

7 Settembre 2018
di Mario Chiavario

 

Nel “caso Diciotti” sono proprio i comportamenti contestati a Salvini dal pubblico ministero, e di cui il ministro si fa un titolo di benemerenza, ad essere rivendicati da quest’ultimo come oggetto di un vasto e specifico consenso popolare; e, purtroppo, temo che non si sbagli…

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12 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL CASO GRILLO. SUL CASO CONSIP. SULLE PRIMARIE PD

12 Aprile 2017

SUL CASO GRILLO: “Gran lettera al Foglio del vicepresidente dei senatori Pd”: così il direttore del Foglio presenta sul suo giornale una lettera di Alessandro Maran (“Contro i grillismi, meno male che c’è anche Berlusconi”). E Claudio Cerasa scrive poi un suo commento: “Manifesto del buon senso antisfascista”. Valerio Onida, intervistato da Repubblica, dice di Grillo: “Il fondatore vittima delle sue stesse norme. Non ha l’ultima parola”. Anche Massimo Villone sul Manifesto commenta la sentenza della magistratura sul caso Grillo a Genova: “Se la forma fa a pugni con la sostanza”. Matteo Marcelli su Avvenire: “I giuristi: la votazione va ripetuta. Serve la legge sui partiti”. Più in generale sui 5 Stelle un interessante articolo di Alessandro Campi sul Mattino: “Se operai e imprenditori votano M5S”. SUL CASO CONSIP: Marcello Sorgi, “Una svolta che riapre la partita” (La Stampa). Luciano Violante, in un’intervista al Corriere Fiorentino: “Qualcuno ha chiesto a quel carabiniere di falsare le prove”. Mauro Calise, “Le carriere sotto la ghigliottina del fattore ‘M’” (Mattino). Claudio Cerasa sul Foglio: “Dramma italiano, la Repubblica delle patacche”. SUL PD E LA SINISTRA: l’editoriale di Stefano Folli su Repubblica sul Pd e la legge elettorale (“Il colpo d’ala che non c’è“) e quello di Marcello Sorgi su la Stampa (“La pantomima incrociata sulla legge lettorale“). Un’intervista di Andrea Orlando al Manifesto: “Pd, assurdo correre soli alla sconfitta”. Paolo Delgado, “L’addio di Rosy Bindi, la pasionaria amata e odiata” (Il Dubbio). Goffredo Bettini sul Manifesto (“La rete a 5 stelle non è la soluzione alla crisi della rappresentanza”) replica con considerazioni interessanti a un articolo di Aldo Carra (“Le primarie lanciano un leader, non rigenerano la democrazia”).

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3 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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CRICCA TOSCANA O INCHIESTA MAL FONDATA?

3 Marzo 2017

Franco Monaco ironizza sui renziani e polemizza con Andrea Orlando (“La grande fuga dei renziani da Renzi” Il Fatto). Daniela Preziosi sul Manifesto scrive: “Con Orlando i lettiani nel nome dell’Ulivo”. Rosa Russo Jervolino in un’intervista a Il Dubbio: “Rimango nel Pd anche se il clima è diventato irrespirabile”. Emanuele Macaluso, soprattutto guardando Napoli, dice: “Le primarie sono un’offesa per chi ama la politica” (Il Dubbio). In un’intervista a Il fatto Miguel Gotor dice: “Il Pd ucciso dagli interessi di una cricca toscana”. Ma Luciano Violante, intervistato dall’Avvenire, replica: “Cautela, altre inchieste si sono sgonfiate”, e Claudio Cerasa sul Foglio scrive “Contro la Repubblica fondata sulle procure”. Sul Mattino Luigi Covatta, in polemica con Stefano Folli, spinge Renzi a tirare dritto per la sua strada, quella del riformismo possibile (“La questione morale a due facce”). Viceversa Ugo Mattei sul Manifesto dice che “A sinistra serve una ‘quarta posizione’”.

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25 Aprile 2016
by Vittorio Sammarco
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DALL’ULIVO A RENZI. RENZI E I PM. ONIDA E CANFORA SULLA RIFORMA DEL SENATO. PRODI SU DRAGHI

25 Aprile 2016

Ilvo Diamanti traccia sintonie e distonie tra l’esperienza dell’Ulivo e quella del Partito di Renzi: “Dall’Ulivo al PDR, il volto e le radici” (Repubblica). Walter Veltroni spiega perché “L’Ulivo è il padre del Pd” (Unità). Claudio Cerasa sul Foglio spiega le “Quattro parole-chiave per capire il nuovo bipolarismo” (che non è più solo sull’asse destra-sinistra). Matteo Renzi, intervistato da Repubblica, dichiara: “Non siamo più subalterni ai pm”. Mario Calabresi su Repubblica cerca di individuare “I rimedi per una guerra che è fuori del tempo”. Valerio Onida spiega a Repubblica perché è contrario alla riforma Boschi: “Sono tagli demagogici. Risorge lo statalismo che fa danni all’Italia”. Luciano Canfora sul Manifesto racconta “La lunga storia degli attacchi alla Costituzione, dal suo varo a Renzi”.  Romano Prodi, in un’intervista al Corriere della Sera, offre un’analisi pessimistica: “Rischio stagnazione secolare: Draghi ha finito le munizioni”. Andrea Bonanni illustra i contenuti de “Il vertice” dei leader europei con Obama (Repubblica).

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24 Aprile 2016
by Vittorio Sammarco
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PIER CAMILLO DAVIGO E LE ACCUSE ALLA POLITICA

24 Aprile 2016

L’intervista di Pier Camillo Davigo che ha suscitato tante polemiche: “I politici rubano di più ma adesso non si vergognano” (Corriere della Sera, 22 aprile). Giovanni Bianconi fa il bilancio delle polemiche: “Giustizia e politica: cosa resta dopo la zuffa” (Corriere della Sera). Francesco Verderami fa il punto politico: “Renzi e i timori che sia l’inizio di una crociata” (Corriere).  Alcune delle critiche a Davigo: Marco Olivetti, “L’illusione bellica” (Avvenire); Carlo Federico Grosso, “Corruzione, l’ANM eviti le ricette morali” (La Stampa); Luciano Violante, “Non tutti sono disonesti. Così un favore ai corrotti” (intervista al Mattino); Matteo Feltri, “Quelle carriere politiche messe alla gogna da accuse che al processo finiscono in nulla” (La Stampa); Donatella Stasio, “Davigo, l’ANM e il rischio di una deriva corporativa” (Sole 24 ore); Raffaele Cantone, “Le manette non bastano, anche la magistratura ha le sue colpe” (intervista al Corriere della Sera); Anna Canepa, “Davigo ha parlato per sé” (intervista al Manifesto). A favore: Marcello Maddalena, “Davigo ha ragione, la riprovazione verso la corruzione si è attutita” (intervista a La Stampa); Nino Di Matteo, “La politica è incapace di colpire i corrotti” (intervista a Repubblica). L’intervista rilasciata da Stefano Rodotà al Fatto sulle dichiarazione di Renzi prima dell’intervista a Davigo: “Mi ricorda Craxi quando bastonò i giudici di Calvi”.

 

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31 Agosto 2013
by c3dem_admin
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VIOLANTE SU PD E LEGALITA’. GIORGIO CAMPANINI SU CATTOLICI E POLITICA OGGI . POI RENZI, LETTA, IGNAZI, QUADRIO CURZIO E LA SIRIA

31 Agosto 2013

Luciano Violante si difende: “Il Pd e l’idea di legalità” (Unità). Giorgio Campanini riflette sul ruolo dei cattolici impegnati in politica: “Per un ‘luogo’ e spazi di azione comune” (Avvenire). Matteo Renzi, a Forlì, mostra le sue intenzioni: “L’obiettivo è il congresso. ‘Non voglio fare la fine di Prodi e Veltroni’” (M. T. Meli, Corsera). Letta, a Genova, prende le distanze dalla questione Berlusconi : “Il capo del governo si smarca”, F. Martini, La Stampa). Piero Ignazi su Repubblica commenta “La strategia dell’urlatore”. Alberto Quadrio Curzio sul Sole 24Ore spiega perché “La stabilità è il sostegno necessario della ripresa”. SULLA SIRIA: Angelo Panebianco mostra i suoi dubbi sull’intervento: “La fragilità delle potenze”, Corsera; Adriano Sofri spiega perché l’ingerenza è doverosa: “La trincea dei parlamenti”, Repubblica;  Hollande intervistato da Le Monde: “Le stragi non restano impunite”, Repubblica; P. Mastrolillo, “Obama: abbiamo prove sufficienti. Assad va punito”, La Stampa; M. Gaggi, “Il rammarico della Casa Bianca per i toni accesi della Bonino”, La Stampa; Giuliano Ferrara, “La notte occidentale”, Il Foglio.

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2 Agosto 2013
by c3dem_admin
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DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI. IL GOVERNO CADRA’? PER COLPA (O PER MERITO) DI CHI?

2 Agosto 2013

Dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato Berlusconi, il presidente Giorgio Napolitano ha emesso un comunicato in cui richiama i partiti al rispetto della sentenza e all’impegno a sviluppare ora un clima favorevole alle riforme istituzionali, tra cui quella della giustizia. L’editoriale di Ezio Mauro su Repubblica (“Le conseguenze della verità”) va in direzione opposta: “Non è la destra – scrive – che deve decidere se può restare al governo dopo questa sentenza. E’ la sinistra. Perché la pronuncia della Cassazione non è politica: ma il quadro che rivela è politicamente devastante. Per questo chi pensa di ignorarlo per sopravvivere avrà una vita breve, e senz’anima”. Antonio Polito, nell’editoriale del Corriere (“Siate seri, tutti”), è invece d’accordo con la linea di Napolitano e scrive che chi propone che sia il Pd ad aprire la crisi “avrebbe il dovere di spiegare a chi e a che cosa servirebbe una crisi di governo”. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, parla di “lucido realismo” di Napolitano (“Prima l’Italia”). Per Stefano Folli, sul Sole 24Ore, il videomessaggio di Berlusconi dimostra che il leader Pdl vuole evitare le avventure, ma il rischio maggiore è che sia il Pd a soccombere sotto il peso delle sue contraddizioni e a rinunciare alle larghe intese (“Il sasso che rotola  a valle”). Giudizio simile nel commento di Marcello Sorgi su La Stampa (“La sua stagione ora si è chiusa”). L’editoriale di Claudio Sardo, direttore dell’Unità (“La fine di un’epoca”), resta in mezzo al guado, ma definisce “avventurista” chi “nel Pd pensa di utilizzare strumentalmente la sentenza per destabilizzare Letta”. Per Piero Alberto Capotosti è stato un errore la forte drammatizzazione della vicenda Mediaset e della relativa sentenza della cassazione, perché si è visto il pericolo che tanto la magistratura quanto la politica perdano la propria autonomia; egli propone di reintrodurre la prerogativa parlamentare dell’autorizzazione a procedere,  che era nella Costituzione e che fu abrogata nel 1993 (“Politica-giudici, doppia sconfitta”, Il Messaggero).

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