10 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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POCO REALISMO, MOLTA DEMAGOGIA

10 Gennaio 2018

Ezio Mauro, su Repubblica, indica a Pd e Liberi e Uguali una priorità assoluta: scegliere un comune candidato per le elezioni regionali di Lombardia e Lazio (“La partita obbligatoria della sinistra”); mentre Federico Geremicca su La Stampa ne indica solo per il Pd, cioè per Renzi: puntare su Gentiloni premier (“Matteo e l’opzione Gentiloni”). Sul Foglio il già vicepresidente del Senato, Alessandro Maran scrive un lungo pezzo intitolato “W le larghe intese”. Sta diventando davvero un problema una campagna elettorale fatta per abbindolare le persone o inseguirne gli umori. Lo spiegano, tra gli altri, Alberto Orioli sul Sole 24 ore, che se la prende con il salario orario minimo e il reddito di cittadinanza (“Il lavoro vero e la corsa al reddito”), Antonio Polito sul Corriere della sera (“Promesse senza futuro”), Paolo Balduzzi sul Messaggero (“Le promesse insostenibili sulla pelle dei cittadini”), Massimo Adinolfi sul Mattino (“L’Europa a là carte dei 5 Stelle“). Così che mons. Nunzio Galantino ha buon gioco nel chiedere più realismo e umiltà (Mimmo Muolo, “Galantino ai politici: ‘Proposte realistiche”, Avvenire). La critica viene anche da Leonardo Becchetti, sull’Avvenire, in tema di lavoro e disuguaglianze, che però avanza una proposta: premiare con minore iva sui consumi i prodotti ad alta dignità e tutela del lavoro (“In cerca dell’alba”). Una proposta la fa anche Chiara Saraceno: “Rilanciare il Paese trattenendo i migliori” (Repubblica).

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8 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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Si va verso larghe intese?

8 Gennaio 2018
di Sandro Antoniazzi

 

Il sistema politico italiano è ormai chiaramente tripolare (cui si aggiunge qualche forza minore) e quindi destinato, in mancanza di un vincitore unico, a soluzioni fatte di accordi tra forze eterogenee, dunque governi di larghe intese. In proposito  è facile immaginare le critiche che pioveranno da sinistra, qualora il PD si trovasse nella condizione di partecipare a un governo di tale natura. Ma i dati, almeno come si presentano al momento, sono questi e dunque questo sarà il problema che avremo di fronte.

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25 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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LEGGE ELETTORALE: L’APPELLO DI ONIDA E ALTRI

25 Ottobre 2017

Appello dei costituzionalisti Onida, Pasquino, Azzariti, Pertici, Viroli e Romboli: “Dateci almeno il diritto ai due voti disgiunti per non tradire la volontà degli elettori” (Il Fatto). L’intervento in aula di Walter Tocci: “Il senso del pudore”. Antonio Floridia, “La legge elettorale e la legge della stupidità” (Manifesto).  L’audio degli interventi in Commissione Affari costituzionali del Senato di Villone, Passigli, Fusaro, Ceccanti e altri (radio radicale). Vito Crimi (M5S), “Napolitano bluffa. E’ lui il mandante di questa riforma” (intervista a Il Dubbio). Fabio Martini, “Lista progressista alleata del Pd. Pisapia; ‘Bene, ma non mi candido’” (La Stampa). Ezio Mauro, “Se rifarà le larghe intese il Pd tradirà il suo elettorato” (intervista a Il Fatto). Paolo Franchi, “Le mani libere dei partiti e le piccole grandi intese” (Corriere della sera). Claudio Cerasa, “Chiacchierata con Renzi” (l’ampia intervista fatta a Firenze per la festa de Il Foglio).

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19 Novembre 2013
by c3dem_admin
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SCENARI POLITICI NEL CENTRO-DESTRA

19 Novembre 2013

La guerra impossibile dei fratelli coltelli”, di Alessandro Barbano, direttore del Mattino, che giudica negativamente la scissione del Pdl. “Il compito che spetta ai governativi”, di Giorgio Orsina su La Stampa (lui giudica positivi gli obiettivi di Alfano e &, ma difficili da raggiungere). “Moderati contro populisti. Così si gioca il dopo-Cav”, di Alessandro Campi sul Messaggero. “Dalle larghe alle piccole intese”, di Stefano Folli (ole 24 Ore). Per Roberto D’AlimonteCon il Mattarellum non c’è maggioranza” (Sole 24 Ore). Due articoli sui rapporti tra i “governativi” e i settori ancora dominanti della chiesa italiana (cioè Ruini):  Mario Ajello, “La rete di Angelino tra Quirinale, Vaticano, banche e fondazioni” (Messaggero), e Claudio Tito, “Quei vertici in Vaticano per preparare la scissione” (Repubblica). E dice Olivero (già Scelta civica): “Nessuna fusione con Angelino” (Unità).

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3 Novembre 2013
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ANNA MARIA CANCELLIERI. POI L’EUROPA, IL GOVERNO E LA POVERTA’

3 Novembre 2013

Marco Olivetti, su Avvenire del 2/11, commenta (andando controcorrente) il caso Cancellieri: “Costituzione offesa”. EUROPA: l’intervista di Enrico Letta ad alcuni quotidiani europei: “Fermiamo i nemici dell’Europa” (La Stampa 1/11); il commento di Elisabetta Gualmini: “Il doppio volto delle grandi coalizioni” (La Stampa); Romano Prodi: “Per vincere in Europa non basta la ragione” (Messaggero). GOVERNO: Alessandro Campi: “Il rischio urne e gli alleati involontari  del Cavaliere”  (Messaggero). POVERTA’: Carlo Verdelli: “Con la cravatta alla Caritas” (Repubblica 30/10).

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17 Ottobre 2013
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Non è una crisi. E’ il fallimento della civiltà del dominio

17 Ottobre 2013
di Roberto Mancini

 

L’autore è docente di Filosofia teoretica all’Università di Macerata. Collabora, tra l’altro, con la rivista “Servitium”. Dirige la collana “Orizzonte Filosofico” dell’editrice Cittadella di Assisi. La parte finale dell’articolo riprende un pezzo che comparirà sulla rivista “Altreconomia”. L’articolo nasce come contributo al dibattito che ha aperto su questo sito Guido Formigoni (“Il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’ nella crisi globale”) e che sarà il tema del convegno c3dem del 30 novembre 

La fase storica che stiamo sperimentando non può essere riassunta nella parola “crisi”, anche se si dice che è una crisi morale e di civiltà. E’ qualcosa di più radicale. Da una parte la cosiddetta “crisi” è l’esito non dico di un complotto vero e proprio, ma di un cinico progetto che si attua sulla scia di interessi oggettivamente convergenti. Il progetto è ispirato dal neoliberismo e punta alla sostituzione della democrazia politica orientata alla dignità e ai diritti umani con la megamacchina del mercato. Si noti: di un mercato pensato e praticato come guerra economica di tutti contro tutti (ben diverso dal luogo di reciprocità auspicato dai teorici dell’economia civile) ed egemonizzato dal sottosistema del mercato finanziario.

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14 Ottobre 2013
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DAL CENTROSINISTRA DEL ’63 ALLE LARGHE INTESE POST (FORSE) BERLUSCONIANE

14 Ottobre 2013

Paolo Pombeni: “Tutti fermi, palla al centro” (il mulino on line). Un parallelo tra il sorgere e lo sfiorire del centro sinistra nel 1963, basato sull’alleanza Dc-Psi, e l’avvio, il 2 ottobre scorso, di una nuova fase del governo Letta, basata sulla collaborazione tra Pd e i “diversamente berlusconiani”. Alcune analogie storiche… E il prossimo 25 ottobre, a Bologna, un convegno “Il centrosinistra cinquant’anni dopo” (tra i partecuipanti Paolo Pombeni, Guido Formigoni, Michele Salvati).

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31 Agosto 2013
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Guerra civile

31 Agosto 2013
di Guido Formigoni

 

La retorica sulla pacificazione o sulla contrapposta guerra civile inonda le strade già piuttosto asfittiche del dibattito pubblico italiano, in questo scorcio d’estate. Si era cominciato con il forzare il significato piuttosto obbligato del governo di precarie larghe intese, per parlare di una pacificazione che mettesse fine a vent’anni di delegittimazione (del berlusconismo da parte della sinistra, naturalmente). Si è arrivati ora a invocare un qualche colpo di spugna che salvi il leader politico condannato per un reato comune, minacciando in caso contrario la guerra civile.

E’ curiosa la rappresentazione dell’ultimo ventennio come una guerra civile da chiudere con qualche gesto di pacificazione. In primo luogo,

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2 Agosto 2013
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DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI. IL GOVERNO CADRA’? PER COLPA (O PER MERITO) DI CHI?

2 Agosto 2013

Dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato Berlusconi, il presidente Giorgio Napolitano ha emesso un comunicato in cui richiama i partiti al rispetto della sentenza e all’impegno a sviluppare ora un clima favorevole alle riforme istituzionali, tra cui quella della giustizia. L’editoriale di Ezio Mauro su Repubblica (“Le conseguenze della verità”) va in direzione opposta: “Non è la destra – scrive – che deve decidere se può restare al governo dopo questa sentenza. E’ la sinistra. Perché la pronuncia della Cassazione non è politica: ma il quadro che rivela è politicamente devastante. Per questo chi pensa di ignorarlo per sopravvivere avrà una vita breve, e senz’anima”. Antonio Polito, nell’editoriale del Corriere (“Siate seri, tutti”), è invece d’accordo con la linea di Napolitano e scrive che chi propone che sia il Pd ad aprire la crisi “avrebbe il dovere di spiegare a chi e a che cosa servirebbe una crisi di governo”. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, parla di “lucido realismo” di Napolitano (“Prima l’Italia”). Per Stefano Folli, sul Sole 24Ore, il videomessaggio di Berlusconi dimostra che il leader Pdl vuole evitare le avventure, ma il rischio maggiore è che sia il Pd a soccombere sotto il peso delle sue contraddizioni e a rinunciare alle larghe intese (“Il sasso che rotola  a valle”). Giudizio simile nel commento di Marcello Sorgi su La Stampa (“La sua stagione ora si è chiusa”). L’editoriale di Claudio Sardo, direttore dell’Unità (“La fine di un’epoca”), resta in mezzo al guado, ma definisce “avventurista” chi “nel Pd pensa di utilizzare strumentalmente la sentenza per destabilizzare Letta”. Per Piero Alberto Capotosti è stato un errore la forte drammatizzazione della vicenda Mediaset e della relativa sentenza della cassazione, perché si è visto il pericolo che tanto la magistratura quanto la politica perdano la propria autonomia; egli propone di reintrodurre la prerogativa parlamentare dell’autorizzazione a procedere,  che era nella Costituzione e che fu abrogata nel 1993 (“Politica-giudici, doppia sconfitta”, Il Messaggero).

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24 Luglio 2013
by c3dem_admin
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POLEMICHE A SINISTRA INTORNO AL GOVERNO. E FRANCO MONACO SPIEGA CHE VUOLE UN CONGRESSO DI VERA RIFONDAZIONE

24 Luglio 2013

Napolitano replica a Bertinotti, che l’aveva ammonito di non poter blindare il governo Letta (“Le elezioni anticipate, una patologia italiana”, Corriere). La senatrice Pd Francesca Puglisi replica allo psicanalista Massimo Recalcati, che aveva parlato di una pacificazione Pd-Pdl contro natura (“90 giorni di governo. Questi sono i risultati”, l’Unità). Barbara Spinelli su Repubblica scrive: “Se la stabilità si trasforma in idolatria”. Franco Monaco spiega la sua posizione: “Congresso, perché le regole non vanno cambiate”, Europa). Fabio Martini su La Stampa illustra “La road map del premier”. Ezio Mauro firma un breve editoriale su Repubblica: “La vera riforma è abolire il porcellum”. Sulla questione dell’omofobia Eugenia Roccella dice su Avvenire che “Il giudizio sulla legge resta negativo”; Delia Vaccarello, sull’Unità, scrive che “Tra odio e amore è venuto il tempo del rispetto”. Roberto Saviano lancia un allarme sulla legge di riforma sul voto di scambio (“Proteggere la democrazia”, Repubblica).

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