30 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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LE DUE SINISTRE IN COMPETIZIONE

30 Giugno 2017

Marcello Sorgi ipotizza che l’accordo tra Lega e 5 stelle ci sia già: “L’adunata che benedice la rivolta” (La Stampa). Roberto D’Alimonte pensa qualcosa di simile: “Prove di un possibile governo con appoggio esterno del Carroccio” (intervista a La Stampa). Il ritorno in grande di Silvio Berlusconi che presenta il un nuovo “albero delle libertà”: “Sistema tedesco. Guiderò io la campagna elettorale” (intervista al Corriere della Sera). Mauro Favale su Repubblica racconta: “Pisapia sfida Renzi: prenderemo i voti di ha lasciato il Pd” e Stefano Bartezzaghi insiste: “Il ritorno in scena di Prodi”. Nel Pd si discute se va bene o no una coalizione con la sinistra: Emilia Patta, “Renzi-sinistre: dall’euro al fisco la coalizione che non c’è” (Sole 24 ore); Franco Monaco scrive una lettera al Foglio (titolo possibile: “Pd, solo o accompagnato?”) a favore della coalizione a sinistra e Claudio Cerasa risponde che il progetto del Pd è un altro. Su dove deve andare il Pd, senza rinnegare Renzi, scrivono: Graziano Delrio (“Basta formule, pensiamo ai contenuti”, intervista al Corriere); Piero Fassino (“Perché il Pd deve cambiare le sue priorità”, colloquio con il Foglio); Giorgio Tonini (“Pd, niente risse dopo la sconfitta”, Adige). A sinistra, sul Manifesto, una considerazione ragionevole: Aldo Garzia, “Effetto Corbyn, le due sinistre in competizione”.

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7 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PROPORZIONALE SÌ, PROPORZIONALE NO

7 Giugno 2017

Della legge elettorale Stefano Ceccanti offre “Una guida aggiornata ai testi”. Angelo Panebianco, sul Corriere della sera, parla di “Una legge dannosa” (perché il proporzionale ora “non è in grado di fermare i partiti antisistema”). Gustavo Zagrebelsky evoca “la nave dei folli” e ci vede il primato de“Gli interessi di bottega”, non quelli del bene comune (Repubblica). Anche Ezio Mauro evoca “La talpa cieca della sinistra” (Repubblica). Marcello Sorgi vi legge “L’incoscienza dei leader” (La Stampa). Roberto D’Alimonte dice: “Il patto proporzionale salvato a discapito della governabilità” e poi illustra “Chi vince e chi perde con il rebus proporzionale” (Sole 24 ore). Mauro Calise, invece, dice che è “L’unica (mediocre) risposta possibile” (Mattino). E anche Paolo Pombeni in sostanza la difende contro troppi luoghi comuni: “Proporzionale per davvero”. La difende Piero Fassino in un colloquio sul Foglio (“Legge elettorale, il Pd, la sindaco Appendino”). Torna a difenderla Valerio Onida, che spiega: “Un buon sistema elettorale deve favorire convergenze” (Corriere della Sera). Claudio Cerasa ironizza su “La fine del romanzo politico del maggioritario” (Il Foglio). Sabino Cassese riprende la proposta di Luigi Zanda di lavorare soprattutto sui regolamenti parlamentari: “Dare al Parlamento il ruolo che gli spetta” (Corriere). Mentre Ugo De Siervo paventa la “Trappola bocciatura” (La Stampa). Sulla questione dei nominati, il pd Dario Perrini scrive: “La grande bufala dei nominati” (italiaincammino), Walter Tocci insiste: “Il rischio di un Parlamento devoto ai capi partito”. Il Fatto e il Manifesto pubblicano un documento di Anna Falcone e Tommaso Montanari: “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza”. Sul Foglio Marianna Rizzini avverte: “L’ircocervo Grillo-Salvini esiste. Parlano Orsina, De Giovanni e Adinolfi”.

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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PARTITI DI SINISTRA ALLA DERIVA (E SI PARLA DI FORMARE NUOVI LEADER POLITICI)

10 Maggio 2017

L’intervista di ieri di Romano Prodi al Corriere (qui segnalata), in cui parlava di superamento della dicotomia destra-sinistra, è ripresa da Il Foglio: “Il professor Prodi e la postpolitica”. E il dibattito su una sorta di esaurimento dei partiti tradizionali, e in particolare delle socialdemocrazie, emersa dopo la vittoria di Macron (e già accennata da Massimo Adinolfi), ritorna: Bernardo Valli, “La Francia che sparisce” (Repubblica); Anais Ginori, “Socialisti. Il giro di Valls: ‘Sono morti, vado da Macron’”; Daniel Cohn Bendit, in un colloquio sul Foglio, “Socialisti. Assaliti dalla realtà”; Massimo Cacciari, “Le forze della sinistra si stanno sfasciando. Non hanno capito il mondo” (intervista a La Stampa); Giuliano Ferrara, “Rivalutazione del normale Hollande” (Il Foglio). Reagisce però il socialista Pierre Moscovici, intervistato dal Corriere: “Non finiremo macroniani”. Piero Fassino sull’Unità prende atto della forte crisi dei partiti di sinistra e scrive: “Il coraggio di cambiare” (L’Unità). Su Appunti Alessandrini il senatore Pd Daniele Borioli scrive: “Viva Macron, ma non muoia il socialismo”. Forse per questa crisi estrema dei partiti, Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera, aderisce alla proposta di Barack Obama: “Dall’Italia aiuterò Barack a creare nuovi leader politici”. E Paolo Pombeni consiglia Renzi di dedicarsi a portare dentro al Pd forze nuove della società civile (“Ritorno al partito?”, mentepolitica.it). Poi c’è Beppe Grillo che, in modo sbracato, dice la sua (così riportata e titolata su Il Fatto): “La nostra risata seppellirà la destra, e i giovani vecchi”.

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28 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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SECONDO ALCUNI, È UNA SCISSIONE CHE FA BENE

28 Febbraio 2017

Luigi Zanda, capogrupp Pd al Senato, valuta la situazione politica in un’intervista al Messaggero: “Governo più debole con la scissione. C’è il rischio crisi”. Per il filosofo Biagio de Giovanni, però, la scissione può fare bene al Pd, al “nuovo Pd”, perché gli consente di ripensare se stesso e di rafforzare e arricchire la direzione di marcia avviata negli ultimi tre anni, senza più la funzione distruttiva della minoranza interna (“Perché la scissione può far bene al nuovo Pd”, Il Mattino). Ancora su Il Mattino Mauro Calise, più nettamente, esorta Renzi ad accelerare la sua svolta riformista, anche a rischio di perdere altri pezzi  del partito (“Il partito di lotta e quello di governo”). Michele Salvati sul Mulino online si aspetta che ora Renzi ribadisca la vocazione maggioritaria e indichi le riforme da attuare (“In attesa del Lingotto”). Piero Fassino in un’intervista all’Unità si schiera con Renzi: “Primarie, appoggio Renzi per far vivere nel Pd la sinistra delle riforme”. Walter Veltroni ripubblica sull’Unità il testo del suo discorso all’assemblea del Pd: “La sinistra che si divide e la democrazia”. Giorgio Tonini, intervistato da Pierluigi Mele: “La follia della scissione” (Rai News). Marc Lazar, su Repubblica, ragiona su “Promesse e limiti delle nuove sinistre”. Sul Manifesto, Felice Besostri e Enzo Paolini criticano “Una sinistra senza radici, insofferente delle identità”.

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16 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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PD OBBLIGATO A RIPENSARE SE STESSO

16 Febbraio 2017

Rompere sarebbe irresponsabile, ma Matteo ci ha messo del suo”: questa l’opinione di Pierluigi Castagnetti intervistato dall’Avvenire. Fare il congresso subito, ma arrivare alla fine della legislatura: questo il parere del filosofo Salvatore Veca, intervistato dall’Unità (“Pd obbligato a ripensare se stesso”). Marcello Sorgi su La Stampa: “Una scissione senza materia del contendere”.  La scissione della sinistra Pd ha bisogno di buoni argomenti perché possa essere capita dall’opinione pubblica, ma questi argomenti non si vedono: così anche Stefano Folli su Repubblica (“Il momento della responsabilità”). Piero Fassino: “Pierluigi e D’Alema incoerenti. La rottura un favore alla destra” (intervista al Messaggero). Salvatore Vassallo dice in che modo Renzi può riuscire a dare un senso alla scelta di tenere il congresso al Lingotto di Torino (“Da un Lingotto all’altro”, Unità).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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“QUELLI CHE HANNO MANDATO VIA PRODI ORA VOTANO NO”

8 Novembre 2016

Dice Sandra Zampa, in un’intervista a La Nazione: “Quelli che hanno mandato via Prodi ora votano No”. E Piero Fassino, intervistato sull’Unità da Sergio Staino, esclama: “Basta a un No pregiudiziale. Abbiamo un destino comune”. Il Foglio pubblica un recente discorso del magistrato Nino Di Matteo a Palermo: “Arrestiamo la riforma. Manifesto politico di un magistrato”. A Roma Il Comitato “Roma per il Sì” organizza per il 30 novembre un incontro cui prenderanno parte Goffredo Bettini, Giuseppe Vacca, Mario Tronti, Pietro Reichlin e Claudia Mancina (qui il suo documento politico).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RENZI CONTRO JUNCKER. E CONTRO BERSANI …

8 Novembre 2016

Per Massimo Franco la polemica di Renzi con Bruxelles è soprattutto ad uso interno (“Lo scontro con l’Europa un’arma referendaria”, Corriere della Sera). E forse la pensa così anche Juncker, almeno secondo Andrea Bonanni (“La ragione e l’azzardo”, Repubblica). Ma l’attenzione è incentrata sul Renzi e sul Pd che escono dalla Leopolda: Miguel Gotor, “Renzi è un piccolo De Gaulle cui sfugge il presente” (intervista a Il Dubbio); Michele Prospero, “Un capo in cerca di acclamazione” (Manifesto); Piero Ignazi (che vede all’orizzonte la scissione del Pd), “Il Pd e il deficit di democrazia interna” (Repubblica); Valentino Parlato, “La radiazione del Manifesto e i linciaggi di Renzi” (Manifesto). E ancora sul Manifesto Piero Bevilacqua scrive: “Ecco perché è importante riuscire a battere Renzi”. In un colloquio con Francesca Schianchi Matteo Renzi afferma: “La minoranza spera nella spallata”. Alessandro Campi dice: “La scissione non serve a nessuno” (Messaggero). Il Corriere della Sera pubblica un commento un po’ rassegnato di Michele Salvati: “La malattia profonda del nostro sistema politico” (Corriere della Sera).

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21 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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VENTOTENE. PER LA UE È IL MOMENTO DI RICONOSCERE I PROPRI ERRORI

21 Agosto 2016

L’Unità pubblica alcuni stralci del Manifesto di Ventotene. Beda Romano, “L’Europa riparte da Ventotene” (Sole 24 Ore). Valerio Castronovo, “Per la UE è il momento di affrontare i propri errori” (Sole). Biagio De Giovanni, “Gli ideali di Ventotene e la crisi dell’Europa” (Mattino). Eugenio Scalfari, “Conversazione con il Premier su Ventotene” (Repubblica). Piero Fassino, “E ora bisogna rifondare la Ue” (La Stampa). Antonio Padoa Schioppa, “Investimenti sovranazionali: così si rilancia la Ue” (Sole). Mario Giro, “Ora servono fatti concreti come il Migration compact” (intervista all’Unità). Joseph Stiglitz, “L’Euro flessibile è l’unica risposta per salvare il progetto-Europa” (Repubblica).  Jean Paul Fitoussi, “Se continua l’austerità l’Unione perde il suo futuro” (intervista all’Unità).

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21 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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MATTEO RENZI E IL PD DOPO IL VOTO

21 Giugno 2016

Stefano Folli, “Gli elogi del premier ai vincitori, ultima arma contro gli avversari interni” (Repubblica); Maria Teresa Meli, “Il premier vuole una segreteria politica e pensa a Martina, Zingaretti e Rossi” (Corsera); Emilia Patta, “Dal premier nessuna apertura sull’Italicum”; e Stefano Ceccanti all’Avvenire dice: “Italicum, unico antidoto ai governissimi”.  Sul che fare: Alfredo Reichlin, “La svolta necessaria” (Unità); Vannino Chiti,Caro Matteo, il Pd è tutto da rifare” (intervista a Il Dubbio); Gianni Cuperlo, “Nelle periferie ci guardano come marziani” (intervista a La Stampa); Piero Fassino, “Il premier ascolti di più e affidi il partito a un suo vice” (intervista a Repubblica).

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30 Aprile 2015
by c3dem_admin
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LO STRAPPO DI RENZI

30 Aprile 2015

Dice Arturo Parisi: “Il Pd di oggi è l’Ulivo”(intervista a Repubblica). Il quotidiano pubblica anche un editoriale di Claudio Tito (“Il destino di un partito”), un retroscena di Francesco Bei sui commenti di Renzi (“Non voglio morire democristiano”) e un’intervista a Roberto Speranza (“I no al voto finale saranno di più. Adesso possiamo sfidare il premier”). Sul Corriere della Sera un’intervista a Piero Fassino che dice invece: “Assurdo che non si accetti la leadership di Matteo”. Nel suo “Rendiconto” il direttore uscente del Corriere, Ferruccio de Bortoli, parla di Renzi come di “un maleducato di talento” e giudica sbagliata la legge elettorale. Altri commenti: Emilia Patta, “Rivoluzione bipartitica”, Lina Palmerini, “I numeri esili della sfida dei big”, e Paolo Pombeni, “Ora migliorate il nuovo Senato” (Sole 24 Ore); Alessandro Campi, “Una riforma per costruire un partito”, e Nino Bartoloni Meli, “Frondisti dem frastornati” e un’intervista a Gianni Cuperlo, “Cercheremo di rimanere nel partito, ma…” (Messaggero);  Marcello Sorgi, “Il malessere interno al Pd non indebolisce premier e partito”, e Federico Geremicca, L’incoerenza dei separati in casa del Pd” (La Stampa); Giuliano Ferrara, “Lo squadrismo, che risate” (Il Foglio). E due interventi di costituzionalisti: Michele Ainis, “Le regole come atto di fede” (Corriere della Sera), e Stefano Ceccanti, “Giudicare l’Italicum per quello che è” (rivistailmulino.it).

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