14 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“CIÒ CHE VEDIAMO MENO IN MARE…”

14 Agosto 2017

Ieri l’Avvenire ha pubblicato un servizio di Nello Scavo intitolato “Così Guardia costiera e milizie lucrano sul traffico d’uomini”, e una bella lettera di Lorenzo Dellai al direttore di Avvenire (“Ciò che vediamo meno in mare e che già accade e ci ferisce tutti”), a commento dell’editoriale di sabato di Marco Tarquinio (“L’incontro possibile”). Oggi Repubblica ha un servizio di Vincenzo Nigro, intitolato “I capi della Marina di Tripoli: ‘I soccorritori aiutano i trafficanti’”, in cui si mostra invece un volto pulito della Guardia costiera libica; ma poi Repubblica ha un duro editoriale di Massimo Giannini: “La resa della civiltà” (sebbene Eugenio Scalfari inserisca il ministro Minniti tra le risorse per il futuro del paese: “Ma Renzi si sente un uomo di sinistra?”). Su La Stampa Francesca Paci racconta: “Le Ong in fuga dal Mediterraneo”, e Francesca Schianchi aggiunge: “Il governo non arretra: così meno sbarchi in Italia”. Ieri Angelino Alfano, ministro degli esteri, aveva rilasciato un’intervista a La Stampa intitolata: “Ora Tripoli controlla le acque, e c’è più equilibrio nel Mediterraneo”; e il viceministro Filippo Bubbico aveva detto al Corriere: “Non ci risultano minacce. Sul Codice nessuna retromarcia”. Testimonianze sulla situazione in Libia vengono da Umberto De Giovannangeli (“I libici impongono il pizzo sui salvataggi”, Huffington post), da Fabrizio Gatti (“Chi e perchè vuol fermare i volontari“, Espresso) e da Domenico Quirico in un servizio su La Stampa (“Nelle celle dove finiscono  i migranti respinti”). Guido Rampoldi, su Il Fatto, annota: “E ora l’Italia non vede i 150.000 migranti intrappolati in Libia”. Le ragioni di Minniti le ha sostenute, a suo modo con lucidità, Luciano Violante ieri sul Corriere della Sera: “Il nostro nemico comune è il traffico di esseri umani”. Ma Alberto Bisin su Repubblica, sempre ieri, ha portato la riflessione su un altro piano: “I migranti e la sfida dell’integrazione”. Un punto forse positivo lo evidenzia Sara Menafra sul Messaggero: “Progetto Onu per due campi in Libia”. Sulla posizione della Cei Luigi Accattoli sul Corsera racconta “L’incontro segreto tra Gentiloni e papa Francesco” e Stefano Ceccanti scrive un suo commento sul Quotidiano nazionale (“La chiesa responsabile”). Ma si legga sopra anche Dellai…

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4 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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LIBIA-ITALIA, L’ORA DELLA MATURITÀ

4 Marzo 2016

Fabio Martini, “Libia, Renzi sceglie la prudenza” (La Stampa). Giovanni Bianconi,Alfano non esclude l’intervento” (Corriere). L’intervista dell’ambasciatore Usa in Italia, J.R. Philips, al Corriere della Sera: “A voi la guida in Libia, ci aspettiamo 5 mila uomini”. Carlo Bonini racconta “La mattanza di Sabrata” (Repubblica). Sul se e come intervenire in Libia le opinioni di: Franco Venturini,Il dovere di agire” (Corriere); Domenico Quirico,La morte di due ostaggi in una Libia dove il califfato cresce” (La Stampa); Stefano Stefanini,Per il Paese è l’ora della maturità” (La Stampa); Gerardo Pelosi,Questa per l’Italia non è una guerra” (Sole 24 Ore); Alberto Negri,Una Libia senza rete, e il copione scritto da altri” (Sole 24 ore).

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7 Gennaio 2016
by Giampiero Forcesi
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UNIONI CIVILI: COME ARRIVARE AD UN ACCORDO

7 Gennaio 2016

Luigi La Spina, “Laici-cattolici, è l’ora del dialogo” (La Stampa). Emilia Patta, “Scende in campo anche la Cei” (Sole 24 Ore). Giacomo Galeazzi, “Il mondo cattolico si oppone senza crociate” (La Stampa). Card. Edoardo Menichelli, “Avere i figli non è un diritto” (La Stampa).  Giorgio Tonini, “L’affido è una soluzione se i centristi lo votano, sennò dialogo con M5S” (intervista a Repubblica). Emma Bonino, “Alfano invoca il carcere ma così se la prende solo con i bambini” (intervista al Fatto). Stefano Lepri, senatore Pd cattolico, “Non discriminiamo i gay, ma servono regole” (intervista al Manifesto). Eugenia Roccella, “Non si può soccombere senza neanche provarci” (Avvenire). Monica Cirinnà, “Non è immaginabile punire chi va all’estero” (intervista a Repubblica). Stefano Rodotà, “Il principio di uguaglianza” (lettera a Repubblica).

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31 Luglio 2015
by Giampiero Forcesi
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MATTARELLA. TASSE. ITALIANI. BENICOMUNISTI. MIGRANTI. GIOVANI

31 Luglio 2015

Sergio Mattarella, “Riforme irrinunciabili” (Unità, cerimonia del Ventaglio – testo integrale). Alessandro Campi, “Il Quirinale e il senso del limite” (Messaggero). Mario Calabresi, “Cittadini, tornate protagonisti” (La Stampa). Paolo Pombeni, “Taglio delle tasse? Sfida per l’intera classe dirigente” (Sole 24 Ore). Laura Pennacchi, “Almeno il Pd deve difendere le tasse” (Il Fatto). Laura Montanari, “Non ce la fai a pagare le tasse? Il Comune ti offre il baratto” (Repubblica). Giovanni Orsina, “Italiani scettici. Un po’ è un bene, un po’ è un male” (La Stampa). Ugo Mattei, “Il benicomunista è il nuovo nemico” (Il Fatto). Dario Di Vico, “La geometria italiana del capitalismo” (Corriere della Sera). Giorgio Soros, “La UE crei un’agenzia di asilo e migrazione” (Sole 24 Ore). Alessandro Portelli, “Migrazioni e confini. Le ferite d’Europa” (Manifesto). Angelino Alfano, Anthony Blincken, “Un’offensiva di civiltà contro il fanatismo” (Messaggero). Nicola Rossi, “La salvezza dei giovani? L’UE e l’abolizione delle Regioni” (intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno”). Francesco Pastore, “Il tempo perso dai giovani italiani” (lavoce.info).

 

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22 Luglio 2013
by c3dem_admin
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UN PAESE ANORMALE? SENZA PIU’ “PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’”?

22 Luglio 2013

Ilvo Diamanti (“Tira una brutta aria per la nostra democrazia”, Repubblica) fa un’analisi amara della nostra congiuntura politica. Concorda con la definizione di ieri di Rodotà di “normalità deviata”. Dice: “E’ questo il rischio maggiore che vedo nell’Italia dei nostri tempi. L’assuefazione all’anormalità politica e istituzionale”. Anche Gianluigi Pellegrino (“Le basse intese”, Repubblica)parla di “curvatura patologica” delle larghe intese, e sottolinea, come già P. Ignazi, la caduta del “principio di responsabilità” nel caso Alfano. Sull’Unità, Carlo Galli parla di un governo incapace di dare una direzione al Paese: ed “è in questo vuoto che la politica diventa davvero irresponsabile”; ma non basta, dice, dare più qualità politica al governo, serve un’assunzione di responsabilità di tutte le élites del Paese (“Responsabilità, non solo la politica”). Toni diversi in Alessandro Campi sul Gazzettino: “Serve realizzare il programma, non il rimpasto”, e in Sergio Romano, che si rivolge a Emma Bonino sul Corriere della Sera: “Tre cose che Bonino dovrebbe fare subito”. Poi rispuntano i temi etici:Moratoria sui temi etici. La maggioranza si spacca” (A. Arachi, Corriere), “Scalfarotto: altro che stop. Ora il Pd dovrebbe battersi per i matrimoni gay” (La Stampa).

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22 Luglio 2013
by c3dem_admin
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BORDATE AL GOVERNO (E AL PRESIDENTE). LE VOCI DEI SEGRETARI DI PD E PDL. E QUALCHE RIFLESSIONE MENO SCHIERATA

22 Luglio 2013

“Si teme che il governo Letta non possa sopravvivere alla crisi; in realtà il suo venir meno sarebbe il primo passo della ricostruzione”: così Raniero La Valle sul n. 15 di Rocca (“Dal foglio e dalla matita”). Ugualmente drastiche le valutazioni politiche di Gustavo Zagrebelsky, intervistato dal Fatto (“F35, giustizia e Kazakistan”), e quelle di A. Padellaro (“Lo Stato burlesque”). Sulle responsabilità di Alfano nel caso Shalabayeva tornano, su Repubblica, Eugenio Scalfari (“Il solo modo per salvare un governo ammaccato”) e Piero Ignazi (“Quanto ci costa l’irresponsabilità”) . A. Alfano, sul Corriere della Sera, dice: “Non farò un passo indietro”; G. Epifani, sull’Unità, dice l’opposto: “Il governo va rafforzato o in autunno non reggerà”. Poi tre riflessioni di segno diverso: “La credibilità di un paese” di A. Panebianco (Corriere della Sera), “Il ‘futuribile’, la prospettiva che ci manca” di M. Deaglio (La Stampa) e “Cosa manca alle classi dirigenti” di M. Luciani (l’Unità).

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21 Luglio 2013
by c3dem_admin
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IL DISCORSO DI ENRICO LETTA AL SENATO. POI V. ZAGREBELSKY, S. RODOTA’, W.TOCCI, M. OLIVETTI, P.A. CAPOTOSTI, G. DE RITA, P. FRANCHI, S. FOLLI, E. GUALMINI

21 Luglio 2013

Il discorso di Enrico Letta in Parlamento venerdì 19 è riportato per intero su Europa (“Siamo una casa di vetro. Resisto, non vi deluderò”). Due interventi critici sull’esito (per ora) della vicenda Alfano: Vladimiro Zagrebelsky (fratello di Gustavo) su La Stampa, “Se il governo preferisce non sapere”; Stefano Rodotà su Repubblica, “La normalità deviata”, che estende la critica all’insieme dell’operato del governo e conclude così: “Per tornare a una decente normalità serve un’innovazione politica profonda, che esige altre idee e altri soggetti”. Walter Tocci spiega su l’Unità la sua non condivisione del voto del Pd sulla sfiducia ad Alfano (“Il Pd ha paura. Così diventa subalterno”): “Siamo il primo partito della coalizione, ma abbiamo scarsa consapevolezza della forza e del ruolo che ci competono. Altrimenti avremmo ottenuto la revoca della delega al Ministro dell’Interno. La sua rinuncia avrebbe rafforzato il governo, mentre la sua permanenza nell’incarico sarà fonte di instabilità, di ricatti e di ulteriori passaggi traumatici. È uno dei più gravi episodi della storia repubblicana”. Marco Olivetti, più problematico

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19 Luglio 2013
by c3dem_admin
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LETTA E RENZI. IL PD E GIORGIO NAPOLITANO. E LE CRITICHE A “RE GIORGIO”

19 Luglio 2013

In “Democristiani sì, ma di sinistraMarco Damilano sull’Espresso racconta come sia che sono arrivati al cuore del Pd, e in testa ai sondaggi di gradimento, due ex democristiani dal retroterra simile: Renzi e Letta. Rosy Bindi, intervistata il 18 luglio dal Messaggero dice “Matteo si calmi, il governo prima di tutto”. Ancora sul governo, sul caso Alfano e sul Pd: il testo del discorso del  ventaglio di Napolitano (“Il governo non può cadere”, su Europa), i commenti di Marzio Breda sul Corriere della Sera (“La linea dura di Napolitano” e “Colle, ‘addio’ sempre possibile”), di Paolo Pombeni sul Messaggero (“Una rete di protezione agli istinti anti-italiani”), di Stefano Folli (“Messaggio mai così esplicito”) e quelli, critici, di F. d’Esposito sul Fatto (“Il Pd s’inchina a re Giorgio“), di A. Colombo sul Manifesto (“Il Pd obbedisce e si liquefa”); poi l’intervista di G. Cuperlo all’Unità del 18 luglio (“Alfano lasci, serve un atto di responsabilità”), quella di Giorgio Tonini del 19 all’Avvenire (“Tonini: nessuno farà fortune sulla pelle di Enrico”) e quella di Zanda al Messaggero (“Zanda. Se Matteo è stufo lasci il partito”), e l’editoriale di Scalfari (“Quel ministro non può restare al suo posto”). Sul Foglio C. Cerasa intervista il ministro Del Rio: “Del Rio spiega cosa devono fare Renzi e Letta per non vivere da separati in casa”. Sul Manifesto Marco Revelli dice che con questo governo “Ogni giorno che passa è perso”.

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