UN PAESE ANORMALE? SENZA PIU’ “PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’”?

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Ilvo Diamanti (“Tira una brutta aria per la nostra democrazia”, Repubblica) fa un’analisi amara della nostra congiuntura politica. Concorda con la definizione di ieri di Rodotà di “normalità deviata”. Dice: “E’ questo il rischio maggiore che vedo nell’Italia dei nostri tempi. L’assuefazione all’anormalità politica e istituzionale”. Anche Gianluigi Pellegrino (“Le basse intese”, Repubblica)parla di “curvatura patologica” delle larghe intese, e sottolinea, come già P. Ignazi, la caduta del “principio di responsabilità” nel caso Alfano. Sull’Unità, Carlo Galli parla di un governo incapace di dare una direzione al Paese: ed “è in questo vuoto che la politica diventa davvero irresponsabile”; ma non basta, dice, dare più qualità politica al governo, serve un’assunzione di responsabilità di tutte le élites del Paese (“Responsabilità, non solo la politica”). Toni diversi in Alessandro Campi sul Gazzettino: “Serve realizzare il programma, non il rimpasto”, e in Sergio Romano, che si rivolge a Emma Bonino sul Corriere della Sera: “Tre cose che Bonino dovrebbe fare subito”. Poi rispuntano i temi etici: “Moratoria sui temi etici. La maggioranza si spacca” (A. Arachi, Corriere), “Scalfarotto: altro che stop. Ora il Pd dovrebbe battersi per i matrimoni gay” (La Stampa).

 

 

 

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