16 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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I CONFINI DELLA TOLLERANZA

16 Maggio 2017

“Non è tollerabile che l’attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante”. Così si legge nella sentenza (qui il testo) con cui la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un indiano Sihk condannato da un tribunale italiano per essersi rifiutato di rinunciare a portare indosso un pugnale simbolo della propria confessione religiosa (“Migranti, sentenza sui doveri”, Ilaria Sacchettoni, Corriere della sera). I commenti, su Repubblica, di Chiara Saraceno (“Si chiama civiltà l’obiettivo comune”), di Cesare Mirabelli (“Principio giusto, ma è un crinale molto pericoloso”) e di Emma Bonino (“Le nostre leggi sono i confini della tolleranza”). Giuliano Pisapia, su Repubblica, critica con garbo alcuni aspetti dei recenti decreti legge su migrazioni e sicurezza: “La sinistra riscopra la sicurezza dei diritti“.  Un commento di Tonino Perna sul Manifesto all’arresto dei gestori del centro di accoglienza per migranti di Capo Rizzuto (“Migranti, falsità e razzismo”), e quello di Giovanni Moro sul Quotidiano nazionale (“Basta con le megacooperative: fanno solo affari”).

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15 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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ITALIA, L’ANELLO DEBOLE

15 Maggio 2017

Mauro Magatti, sul Corriere, prova a dire quali sono “I valori su cui scommettere nel disordine delle ideologie”. Sempre sul Corriere Dario Di Vico si guarda intorno e constata: “La classe operaia va a destra”. Guardando alla crisi del lavoro e alla robotizzazione Maurizio Molinari su La Stampa sostiene però che “C’è un nuovo laboratorio in Occidente”. Sul Manifesto Gianandrea Piccioli propone “Più che un partito esperienze sociali alternative”.  Invece, ancora sul Manifesto, Antonio Floridia dice: “Contro il richiamo al voto utile una lista unitaria di sinistra”. Silvio Berlusconi, a colloquio con Claudio Ceresa sul Foglio: “Il mio manifesto anti-populista”. E Claudio Cerasa ritorna ancora “Sull’incapacità della nostra classe dirigente di reagire alla minaccia populista”. In Germania la Merkel vince ancora e Andrea Bonanni, su Repubblica, chiarisce qual è “Il messaggio di Berlino”. Eppure Angelo Panebianco, sul Corriere, invita a vedere “L’occasione europea dell’Italia”, e in fondo lo stesso dicono Galli Della Loggia e Roberto Esposito (“Due Europa per salvare l’Europa”). Ma a condizione che l’Italia migliori se stessa, come prova a fare la Francia secondo Sylvie Goulart, intervistata dal Corriere: “Oggi con Macron cambieremo la Francia”. Cioè che non continui ad essere, come scrive Marco Damilano sull’Espresso, “L’anello debole”.

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14 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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I NUOVI LIB-LAB EUROPEI E LA CULTURA CATTOLICA

14 Maggio 2017

Matteo Renzi, intervistato a tutto campo da Claudio Cerasa sul Foglio: “Così riporterò il Pd al 40 per cento”.  Beppe Grillo, intervistato anch’egli a tutto campo da Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera: “Molti cattolici si riconoscono nei nostri programmi”. A proposito di cattolici è interessante la conclusione di un articolo di Dario Di Vico sul Corriere (“I nuovi lib-lab europei e le idee vecchie sulla spesa”), il quale vede affiorare in Europa la ricerca di una terza via completamente rinnovata e scrive che, in tema di cultura politica, servirebbe “aprire una stagione nuova di dialogo e di contaminazione tra i liberal e la cultura cattolica più attenta al mutamento sociale”. LEGGE ELETTORALERomano Prodi sul Messaggero la invoca (“Una riforma per non essere marginali in Europa”), ma in molti spiegano che in questa fase a una decente riforma elettorale non ci si potrà arrivare: Roberto D’Alimonte, “La governabilità ignorata” (Sole 24 ore); Mauro Calise, “Riforma elettorale, il valzer delle finte mosse” (Mattino); Stefano Folli, “Lo psicodramma della legge elettorale” (Repubblica); Stefano Ceccanti, “Non troppe illusioni, ma restare saldi sui principi” (Unità); Stefano Passigli, “Un sistema ingovernabile afflitto da leaderismo” (Corriere). Paolo Pombeni ragiona sul rapporto tra il Pd di Renzi e il governo Gentiloni facendo un paragone con le diverse impostazioni che sui rapporti tra partito e governo ebbero De Gasperi e Dossetti (“Cabina di regia, rischio ‘storico’ con un sistema proporzionale”).

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12 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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Il “dibattito pubblico”, una via per recuperare fiducia tra i cittadini e chi governa. Intervista a Rodolfo Lewanski

12 Maggio 2017
di Giandiego Carastro

 

In risposta a vicende come quella della TAV, ora il governo vuole introdurre in Italia la procedura francese del Dibattito pubblico. Se si vuole rimontare la crisi di fiducia nelle decisioni, i veri percorsi partecipativi devono essere muniti di precise garanzie per i cittadini, che debbono sapere che le loro opinioni sono destinate a contare davvero, ad avere un’effettiva influenza sulle decisioni pubbliche.

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12 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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Abbiamo adempiuto al nostro compito. Si scioglie il Movimento dei Cristiano Sociali

12 Maggio 2017
di Mimmo Lucà

 

Sabato, a Roma, abbiamo avviato il processo che porterà, entro il 2018, allo scioglimento dei Cristiano Sociali. Lo abbiamo fatto con discrezione, orgoglio e responsabilità. La discrezione è stato un tratto distintivo del cammino, durato all’incirca 25 anni, di una piccola formazione di credenti impegnati nella Cisl, nelle Acli, nelle realtà scout dell’Agesci, nell’Azione Cattolica…

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11 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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LA FRANCIA SALE, L’ITALIA SCENDE

11 Maggio 2017

Alain Touraine parla bene di Macron: “Emmanuel ha coraggio e cultura, e i poteri forti non c’entrano” (intervista al Quotidiano nazionale). L’economista candidato al Nobel, e consigliere di Macron, Philippe Aghion dice del neopresidente: “Dovrà fare molte alleanze. Il suo banco di prova sarà la legge sul lavoro” (intervista al Corriere della sera). L’ottimismo di Wolfgang Schauble nell’intervista a Repubblica: “Francia e Germania cambieranno la Ue”. Ma Federico Fubini polemizza con la Germania: “Dove sono le riforme tedesche?” (Corriere). Leonardo Becchetti, su Avvenire, stila un “Pro-memoria realista per veri europeisti. Che fare dopo Macron”. Piero Ignazi si mostra pessimista sul futuro a breve in Italia: “L’esempio francese non aiuterà Renzi” (Repubblica). Lucio Caracciolo parla dei limiti culturali, prima che politici, dell’Italia: “Cara Italia, non sentirti il Peter Pan d’Europa” e Stefano Folli scrive “Grillo, l’anomalia italiana” (Repubblica). Carlo Cottarelli spiega la buona politica del “Modello Portogallo” (Il Foglio).

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11 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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Da Parigi arrivano lezioni e domande

11 Maggio 2017
di Guido Formigoni

 

È facile – ancorché giusto – tirare un sospiro di sollievo per i risultati delle presidenziali francesi. Ci sono in effetti in quel voto almeno un paio di notizie positive, accompagnate però a mio modesto parere da una serie di dubbi e problemi nuovi che vanno affrontati e presto, per non perdere gli effetti stessi del risultato positivo acquisito. (…) Lezioni e questioni francesi, ma non così lontane dalla prospettiva problematica che sta di fronte alla classe politica italiana, e in primis ovviamente alla (rinnovata) dirigenza del Partito democratico.

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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UNA LEGGE ELETTORALE MIGLIORE È IMPOSSIBILE FARLA? E IL PD LA VUOLE DAVVERO?

10 Maggio 2017

Una legge elettorale dignitosa, come chiede il presidente, davvero non si potrà fare per i veti incrociati, come torna a dire Stefano Ceccanti (“Nodi senza soluzione”, Quotidiano nazionale)? Oppure è il Pd di Renzi che preferisce lo status quo, come sembrano pensare in molti? Ieri sul Sole 24 ore Emilia Patta scriveva: “Legge elettorale, prove di dialogo Pd-M5S”; e Dario Franceschini, in un’intervista al Corriere della Sera, dichiarava: “Legge elettorale, a Berlusconi dico di farla con il Pd”. Oggi Paola Di Caro, sul Corriere, scrive: “Legge elettorale ‘tedesca’: dialogo Pd-Fi”; ma Marco Conti sul Messaggero annota: “Berlusconi ringrazia Franceschini. Ma chiude”. E Lorenzo Guerini, intervistato da La Stampa, dice: “Ultimo appello per Silvio. Ora deve dire se vuole scrivere le regole insieme”. Quanto al M5S, Giovanna Casadio su Repubblica riferisce: “Legge elettorale, offerta M5S al Pd”; ma Danilo Toninelli, intervistato dal Corriere, avverte: “Noi ci siamo; ma si vuole un altro patto del Nazareno”. La proposta del deputato Pd Gian Mario Fragomeli (quella che piace a Toninelli) la espone lo stesso Fragomeli sull’Unità: “Ecco come col mio ballottaggio metto d’accordo Pd e M5S”. Con ciò sembrano giustificati i due editoriali di Antonio Polito, sul Corriere (“Troppi bluff sulla legge elettorale”) e di Marcello Sorgi su La Stampa (“I due forni del leader Pd e i due forni”), e la nota ieri di Federico Geremicca (“La prova della verità per Renzi”). E non sembra aver torto Francesco Bei su La Stampa a dire che “Si prepara l’estate dei veleni”.

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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PARTITI DI SINISTRA ALLA DERIVA (E SI PARLA DI FORMARE NUOVI LEADER POLITICI)

10 Maggio 2017

L’intervista di ieri di Romano Prodi al Corriere (qui segnalata), in cui parlava di superamento della dicotomia destra-sinistra, è ripresa da Il Foglio: “Il professor Prodi e la postpolitica”. E il dibattito su una sorta di esaurimento dei partiti tradizionali, e in particolare delle socialdemocrazie, emersa dopo la vittoria di Macron (e già accennata da Massimo Adinolfi), ritorna: Bernardo Valli, “La Francia che sparisce” (Repubblica); Anais Ginori, “Socialisti. Il giro di Valls: ‘Sono morti, vado da Macron’”; Daniel Cohn Bendit, in un colloquio sul Foglio, “Socialisti. Assaliti dalla realtà”; Massimo Cacciari, “Le forze della sinistra si stanno sfasciando. Non hanno capito il mondo” (intervista a La Stampa); Giuliano Ferrara, “Rivalutazione del normale Hollande” (Il Foglio). Reagisce però il socialista Pierre Moscovici, intervistato dal Corriere: “Non finiremo macroniani”. Piero Fassino sull’Unità prende atto della forte crisi dei partiti di sinistra e scrive: “Il coraggio di cambiare” (L’Unità). Su Appunti Alessandrini il senatore Pd Daniele Borioli scrive: “Viva Macron, ma non muoia il socialismo”. Forse per questa crisi estrema dei partiti, Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera, aderisce alla proposta di Barack Obama: “Dall’Italia aiuterò Barack a creare nuovi leader politici”. E Paolo Pombeni consiglia Renzi di dedicarsi a portare dentro al Pd forze nuove della società civile (“Ritorno al partito?”, mentepolitica.it). Poi c’è Beppe Grillo che, in modo sbracato, dice la sua (così riportata e titolata su Il Fatto): “La nostra risata seppellirà la destra, e i giovani vecchi”.

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9 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL CORAGGIO DELLA VERITÀ CONTRO LA BOLLA POPULISTA

9 Maggio 2017

Intervistato da Repubblica Romano Prodi afferma tra l’altro che la dialettica oggi non è più tra destra e sinistra ma tra apertura e chiusura verso il mondo globale, e che i partiti tradizionali non hanno futuro (“Dalla Francia svolta storica. Merkel non decide più da sola”). Intervistato da Marzio Breda l’ex presidente Giorgio Napolitano spiega “Perché si sbaglia a inseguire i nostri populisti” (Corriere della Sera). Ilvo Diamanti, su Repubblica, nota come la Le Pen abbia vinto tra i ceti medio-bassi, tra gli operai, e nella Francia interna, e Macron tra la media borghesia cittadina (“Frattura di classe”, ma alla rovescia). Massimo Panarari, su La Stampa, tratteggia “Il vocabolario del nuovo riformismo” di Macron.  Massimo Nava, sul Corriere, dice come “Il leader giovane manda in pensione lo Stato protettore”. Roberto D’Alimonte osserva che il sistema elettorale francese in Italia sarebbe considerato incostituzionale: “Quel ballottaggio incostituzionale che salva la Francia” (Sole 24 ore). Claudio Cerasa  commenta il voto francese sottolineando: “Il coraggio della verità contro la bolla populista” (Foglio).  Anais Ginori racconta da vicino “Il mondo di Macron” (Repubblica). Giuliano Ferrara dà il suo giudizio su “Il fenomeno Macron” (Foglio). Asciutto il commento di Rossana Rossanda sul sito sbilanciamoci.org: “Il cittadino Macron arriva all’Eliseo”.

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