26 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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“IL QUARTO PARTITO”

26 Maggio 2017

Carlo Carboni sintetizza le posizioni della Confindustria espresse dal suo presidente Vincenzo Boccia: “L’inclusione per risolvere le criticità sociali”; e Paolo Bricco indica “Il filo rosso che lega Draghi, Carli e Krugman” nell’analisi di Boccia; il commento di Giuseppe Berta: “Il patrimonio delle filiere” (Sole 24 ore). Dario Di Vico, sul Corriere, commenta l’intervento del ministro Carlo Calenda: “Ministri scomodi. Calenda attacca”. Massimo Giannini, su Repubblica, spiega come l’intervento di Calenda, vicino alle tesi di Boccia, indichi un progetto politico-economico alternativo a Renzi: “Calenda, Renzi e il mito Macron”. Il Foglio pubblica il discusso intervento di Carlo Calenda all’assemblea della Confindustria: “Agenda Calenda”. Sul Corriere Francesco Verderami racconta: “Dal Palazzo al mondo delle imprese ecco il partito trasversale che guarda ancora a Gentiloni”. Gianni Toniolo, “Se la produttività scompare dal discorso pubblico” (Sole 24 ore).

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24 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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VOTO ANTICIPATO: UNA NECESSITÀ O UNA JATTURA?

24 Maggio 2017

Scrive Ugo Magri su La Stampa: “Si allarga il partito del voto a settembre”. Scrive Stefano Ceccanti su Italia Oggi: “Voto anticipato, una necessità”. Lina Palmerini, sul Sole 24 ore, fa il punto su legge elettorale e elezioni: “Il proporzionale, le mire di Renzi e le vittime a sinistra”. Marcello Sorgi su La Stampa scrive: “Il bivio dei dem e i costi politici di un accordo con Berlusconi”. Paolo Pombeni, sulla sua rivista online mentepolitica.it, è scettico sul voto a settembre: “Anticipare le elezioni al vetriolo?”. Dino Martirano riferisce: “Prodi: devastante un’intesa sul proporzionale”. Laura Cesaretti su Il Giornale: “La legge elettorale è al via ma nel Pd rinasce la fronda”. Luigi Zanda, intervistato dal Corriere della sera, è guardingo: “Il traguardo è vicino ma il Pd non ci arriva senza una mediazione”. Claudio Cerasa su Foglio ieri ha spiegato perché è giusta la sinistra che dialoga con la destra (“The right left”), e oggi spiega perché è sbagliata la sinistra che vi si oppone (“The wrong left”). Roberto D’Alimonte, sfiduciato, fa il punto sulla riforma elettorale: “Quel proporzionale quasi puro” (Sole 24 ore). E Stefano Ceccanti rispiega perché non si può non essere pessimisti: “Legge elettorale: con 2 Camere e 4 poli cosa pensiamo di fare?”. Massimo Villone sul Manifesto commenta: “Una sinistra inerte rischia di essere spazzata via

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22 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI, PENSACI BENE…

22 Maggio 2017

Giovanna Casadio riferisce: “’Legge elettorale e poi voto’: via al dialogo Pd-Berlusconi. Ma i renziani si dividono” (Repubblica). Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera: “Andare al voto non è un tabù. E se ora tutti fanno sul serio si può chiudere entro l’estate” (intervista a La Stampa). Mauro Calise non sa cosa consigliare a Renzi: se andare avanti con la proposta di legge elettorale metà uninominale e metà proporzionale oppure accordarsi con Berlusconi su un proporzionalismo paratedesco (“L’inquieto bivio di Renzi: osare ancora o trattare”, Mattino). Ma Roberto D’Alimonte dice chiaro: “La soluzione è l’uninominale. Solo così si garantisce la governabilità” (intervista al Mattino). Stefano Folli prevede che si vada all’accordo Pd-Berlusconi: “Un mezzo accordo che porta tra le nebbie al proporzionale” (Repubblica). La proposta di Luciano Violante: “Renzi faccia il generoso: candidi Gentiloni premier” (intervista a Libero). L’atteso intervento di Giuliano Pisapia all’assemblea di Articolo 1-MDPn nelle cronache di Maurizio Giannattasio: “Pisapia a MDP: dobbiamo diluirci. Un’unica casa dopo le Comunali”;  e la reazione: “Platea tra gelo e applausi. D’Alema: alleanze? Al voto ci vanno le liste” (Corriere della Sera). Si leggano, dei giorni scorsi: Silvio Berlusconi, “Sistema tedesco e si può votare in autunno” (intervista al Messaggero). Massimo Adinolfi, “Silvio e Matteo: l’intesa avanza con discrezione” (Mattino). Michele Salvati, “Gli opposti moderatismi di Renzi e Berlusconi” (Corriere della sera). Romano Prodi, “Italia sotto attacco” (intervista di Marco Damilano sull’Espresso).

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19 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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DISUGUAGLIANZE. RIFORMA ELETTORALE DEL PD. L’EUROPA DI MACRON

19 Maggio 2017

DISUGUAGLIANZE: la sintesi di Giorgio Alleva del rapporto Istat sulla condizione del paese; “L’Italia più povera e disuguale” (Davide Colombo, Sole 24 ore); Salvatore Bragantini, “Una politica economica contro le disuguaglianze” (Corriere della Sera). Savino Pezzotta, “La disuguaglianza dilaga, e questa è modernità?” (Il dubbio). LEGGE ELETTORALE E PD: Ugo Magri su La Stampa: “Legge elettorale bis, la scommessa di Renzi fa infuriare Fi e grillini”; il testo della “proposta elettorale del Pd”; Stefano Ceccanti offre una “Guida alla proposta di riforma elettorale del Pd”; e Lina Palmerini sul Sole commenta: “Legge elettorale, tra i partiti inizia il gioco del cerino”. Giuliano Pisapia, intervistato dal Corriere: “Unità a sinistra o una lista nuova”. Romano Prodi, “Io e il Pd? Vivo in una tenda vicino al partito” (intervista al Corriere). MACRON E L’EUROPA: Emmanuel Macron, “Dopo la Francia cambierò l’Europa” (intervista al Foglio); Bernardo Valli, “La piccola Rivoluzione del monarca repubblicano” (Repubblica). Stefano Micossi,Nell’Europa di Macron non c’è spazio per i deficit” (Sole 24 ore); Claudio Cerasa, “L’Europa non teme più i populisti” (Foglio); Stefano Ceccanti,Governo Philippe: en marche verso le legislative”.

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16 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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PHILIPPE, IL PRIMO MINISTRO FRANCESE

16 Maggio 2017

Adriana Cerretelli,Sul futuro della Ue il rilancio francese”. Marco Moussenet, “Macron sceglie Philippe, un premier conservatore” (Sole 24 ore). Stefano Ceccanti, “Ecco chi è Philippe, il Primo Ministro francese” (incammino.it). Valerie Pfeiffer, “Edouard Philippe de A à Z” (Le Point). Mauro Zanon, “Macron fa nascere il partito della nazione” (Foglio). Dominique Reynié, “Destra e sinistra? Non contano più, lui si giocherà tutto sull’Europa” (intervista al Corriere della Sera). Franco De Benedetti, “Se Parigi sceglie il riformismo tedesco” (Sole 24 ore). Giulio Sapelli, “Quale posto dell’Italia nel nuovo cuore europeo” (Messaggero).

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15 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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ITALIA, L’ANELLO DEBOLE

15 Maggio 2017

Mauro Magatti, sul Corriere, prova a dire quali sono “I valori su cui scommettere nel disordine delle ideologie”. Sempre sul Corriere Dario Di Vico si guarda intorno e constata: “La classe operaia va a destra”. Guardando alla crisi del lavoro e alla robotizzazione Maurizio Molinari su La Stampa sostiene però che “C’è un nuovo laboratorio in Occidente”. Sul Manifesto Gianandrea Piccioli propone “Più che un partito esperienze sociali alternative”.  Invece, ancora sul Manifesto, Antonio Floridia dice: “Contro il richiamo al voto utile una lista unitaria di sinistra”. Silvio Berlusconi, a colloquio con Claudio Ceresa sul Foglio: “Il mio manifesto anti-populista”. E Claudio Cerasa ritorna ancora “Sull’incapacità della nostra classe dirigente di reagire alla minaccia populista”. In Germania la Merkel vince ancora e Andrea Bonanni, su Repubblica, chiarisce qual è “Il messaggio di Berlino”. Eppure Angelo Panebianco, sul Corriere, invita a vedere “L’occasione europea dell’Italia”, e in fondo lo stesso dicono Galli Della Loggia e Roberto Esposito (“Due Europa per salvare l’Europa”). Ma a condizione che l’Italia migliori se stessa, come prova a fare la Francia secondo Sylvie Goulart, intervistata dal Corriere: “Oggi con Macron cambieremo la Francia”. Cioè che non continui ad essere, come scrive Marco Damilano sull’Espresso, “L’anello debole”.

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14 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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I NUOVI LIB-LAB EUROPEI E LA CULTURA CATTOLICA

14 Maggio 2017

Matteo Renzi, intervistato a tutto campo da Claudio Cerasa sul Foglio: “Così riporterò il Pd al 40 per cento”.  Beppe Grillo, intervistato anch’egli a tutto campo da Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera: “Molti cattolici si riconoscono nei nostri programmi”. A proposito di cattolici è interessante la conclusione di un articolo di Dario Di Vico sul Corriere (“I nuovi lib-lab europei e le idee vecchie sulla spesa”), il quale vede affiorare in Europa la ricerca di una terza via completamente rinnovata e scrive che, in tema di cultura politica, servirebbe “aprire una stagione nuova di dialogo e di contaminazione tra i liberal e la cultura cattolica più attenta al mutamento sociale”. LEGGE ELETTORALERomano Prodi sul Messaggero la invoca (“Una riforma per non essere marginali in Europa”), ma in molti spiegano che in questa fase a una decente riforma elettorale non ci si potrà arrivare: Roberto D’Alimonte, “La governabilità ignorata” (Sole 24 ore); Mauro Calise, “Riforma elettorale, il valzer delle finte mosse” (Mattino); Stefano Folli, “Lo psicodramma della legge elettorale” (Repubblica); Stefano Ceccanti, “Non troppe illusioni, ma restare saldi sui principi” (Unità); Stefano Passigli, “Un sistema ingovernabile afflitto da leaderismo” (Corriere). Paolo Pombeni ragiona sul rapporto tra il Pd di Renzi e il governo Gentiloni facendo un paragone con le diverse impostazioni che sui rapporti tra partito e governo ebbero De Gasperi e Dossetti (“Cabina di regia, rischio ‘storico’ con un sistema proporzionale”).

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11 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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LA FRANCIA SALE, L’ITALIA SCENDE

11 Maggio 2017

Alain Touraine parla bene di Macron: “Emmanuel ha coraggio e cultura, e i poteri forti non c’entrano” (intervista al Quotidiano nazionale). L’economista candidato al Nobel, e consigliere di Macron, Philippe Aghion dice del neopresidente: “Dovrà fare molte alleanze. Il suo banco di prova sarà la legge sul lavoro” (intervista al Corriere della sera). L’ottimismo di Wolfgang Schauble nell’intervista a Repubblica: “Francia e Germania cambieranno la Ue”. Ma Federico Fubini polemizza con la Germania: “Dove sono le riforme tedesche?” (Corriere). Leonardo Becchetti, su Avvenire, stila un “Pro-memoria realista per veri europeisti. Che fare dopo Macron”. Piero Ignazi si mostra pessimista sul futuro a breve in Italia: “L’esempio francese non aiuterà Renzi” (Repubblica). Lucio Caracciolo parla dei limiti culturali, prima che politici, dell’Italia: “Cara Italia, non sentirti il Peter Pan d’Europa” e Stefano Folli scrive “Grillo, l’anomalia italiana” (Repubblica). Carlo Cottarelli spiega la buona politica del “Modello Portogallo” (Il Foglio).

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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UNA LEGGE ELETTORALE MIGLIORE È IMPOSSIBILE FARLA? E IL PD LA VUOLE DAVVERO?

10 Maggio 2017

Una legge elettorale dignitosa, come chiede il presidente, davvero non si potrà fare per i veti incrociati, come torna a dire Stefano Ceccanti (“Nodi senza soluzione”, Quotidiano nazionale)? Oppure è il Pd di Renzi che preferisce lo status quo, come sembrano pensare in molti? Ieri sul Sole 24 ore Emilia Patta scriveva: “Legge elettorale, prove di dialogo Pd-M5S”; e Dario Franceschini, in un’intervista al Corriere della Sera, dichiarava: “Legge elettorale, a Berlusconi dico di farla con il Pd”. Oggi Paola Di Caro, sul Corriere, scrive: “Legge elettorale ‘tedesca’: dialogo Pd-Fi”; ma Marco Conti sul Messaggero annota: “Berlusconi ringrazia Franceschini. Ma chiude”. E Lorenzo Guerini, intervistato da La Stampa, dice: “Ultimo appello per Silvio. Ora deve dire se vuole scrivere le regole insieme”. Quanto al M5S, Giovanna Casadio su Repubblica riferisce: “Legge elettorale, offerta M5S al Pd”; ma Danilo Toninelli, intervistato dal Corriere, avverte: “Noi ci siamo; ma si vuole un altro patto del Nazareno”. La proposta del deputato Pd Gian Mario Fragomeli (quella che piace a Toninelli) la espone lo stesso Fragomeli sull’Unità: “Ecco come col mio ballottaggio metto d’accordo Pd e M5S”. Con ciò sembrano giustificati i due editoriali di Antonio Polito, sul Corriere (“Troppi bluff sulla legge elettorale”) e di Marcello Sorgi su La Stampa (“I due forni del leader Pd e i due forni”), e la nota ieri di Federico Geremicca (“La prova della verità per Renzi”). E non sembra aver torto Francesco Bei su La Stampa a dire che “Si prepara l’estate dei veleni”.

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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PARTITI DI SINISTRA ALLA DERIVA (E SI PARLA DI FORMARE NUOVI LEADER POLITICI)

10 Maggio 2017

L’intervista di ieri di Romano Prodi al Corriere (qui segnalata), in cui parlava di superamento della dicotomia destra-sinistra, è ripresa da Il Foglio: “Il professor Prodi e la postpolitica”. E il dibattito su una sorta di esaurimento dei partiti tradizionali, e in particolare delle socialdemocrazie, emersa dopo la vittoria di Macron (e già accennata da Massimo Adinolfi), ritorna: Bernardo Valli, “La Francia che sparisce” (Repubblica); Anais Ginori, “Socialisti. Il giro di Valls: ‘Sono morti, vado da Macron’”; Daniel Cohn Bendit, in un colloquio sul Foglio, “Socialisti. Assaliti dalla realtà”; Massimo Cacciari, “Le forze della sinistra si stanno sfasciando. Non hanno capito il mondo” (intervista a La Stampa); Giuliano Ferrara, “Rivalutazione del normale Hollande” (Il Foglio). Reagisce però il socialista Pierre Moscovici, intervistato dal Corriere: “Non finiremo macroniani”. Piero Fassino sull’Unità prende atto della forte crisi dei partiti di sinistra e scrive: “Il coraggio di cambiare” (L’Unità). Su Appunti Alessandrini il senatore Pd Daniele Borioli scrive: “Viva Macron, ma non muoia il socialismo”. Forse per questa crisi estrema dei partiti, Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera, aderisce alla proposta di Barack Obama: “Dall’Italia aiuterò Barack a creare nuovi leader politici”. E Paolo Pombeni consiglia Renzi di dedicarsi a portare dentro al Pd forze nuove della società civile (“Ritorno al partito?”, mentepolitica.it). Poi c’è Beppe Grillo che, in modo sbracato, dice la sua (così riportata e titolata su Il Fatto): “La nostra risata seppellirà la destra, e i giovani vecchi”.

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