7 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Quando lo sviluppo è uno sviluppo di comunità

7 Gennaio 2017
di Luigi Lochi

 

Che fare allora? Come riconnettere gli esclusi alle Istituzioni e prima ancora alla politica? Come sottrarli ai miraggi della pseudo-democrazia? Come far percepire loro lo “Stato amico”? Mi rifaccio ad una semplice quanto innovativa esperienza che dice innanzitutto che la risposta a queste domande non può venire dall’alto ma dalle comunità, o meglio, oggi da quelle “tracce di comunità” che, come fiumi carsici, corrono nel sottosuolo delle città e che andrebbero svelate.

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27 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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LA CONFINDUSTRIA E LA SFIDA DELLA PRODUTTIVITÀ

27 Maggio 2016

Il discorso del neo-presidente Vincenzo Boccia. Su Repubblica: Fabio Bogo,I tre messaggi di Confindustria”; Ferdinando Giugliano, “La scarsa efficienza del paese”. Sul Sole 24 Ore: Roberto Napoletano, “Fare le cose difficili”; Alberto Orioli,La sfida della produttività”; Luca De Biase, “L’innovazione diventa l’elemento fondamentale”; Adriana Cerretelli, “L’Unione da ritrovare nel segno di Delors”. Sul Corriere della Sera: Dario Di Vico, “Piccolo non è più bello”; Federico Fubini,Italia-Spagna. Per una crescita sana non servono scorciatoie”. Sul Foglio: Claudio Cerasa,Confindustria: produttività o morte”. Sul Messaggero: Paola Severino, “Ecco come la buona giustizia aiuta lo sviluppo dell’impresa”. Sul Manifesto: Andrea Colombo, “Se la democrazia è incompatibile con il mercato”.  

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30 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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L’ULIVO. LA SOCIETÀ MUTATA. I PARTITI SENZA ORIZZONTE. TRE MINISTRI. E L’ACQUA PUBBLICA

30 Marzo 2016

Scrive Franco Monaco sul Fatto Quotidiano: “Caro premier, l’Ulivo di Prodi e Andreatta serve ancora”. Aldo Schiavone, sul Corriere della Sera, dice che la nostra cultura politica non sa più leggere la società e ciò che non capisce lo chiama populismo: “Serve una guida politica al nuovo individualismo fragile ma creativo”. Paolo Pombeni, sul Sole 24 ore, prevede: “Populismi già indeboliti, le città richiedono politiche responsabili”. Luigi Accattoli scrive su: “Marino e il suo libro-verità” (Corriere della Sera). Chiara Saraceno su Repubblica tratteggia “Il futuro di società sempre più vecchie”. In un’intervista alla Stampa il ministro Giuliano Poletti dice: “D’ora in poi lavoro stabile meno caro per sempre”. Il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi è intervistata dal Corriere della Sera: “Liberalizzazioni: il paese fatica a cambiare”. Sull’Unità il ministro Maurizio Martina annuncia: “Polo della ricerca per il nostro paese”. Sul Manifesto Alberto Lucarelli scrive di “Acqua pubblica e volontà popolare”.

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21 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Tra società del benessere e società del rischio

21 Settembre 2015
di Salvatore Vento

 

L’articolo è apparso sul numero del 12 settembre di “VIA PO”, inserto del quotidiano della Cisl “Conquiste del lavoro”

 

Il sociologo tedesco Ulrich Bech (recentemente scomparso), aveva descritto con anticipo (1986) la “seconda modernità”, caratterizzata dalla “società del rischio” o “società dell’incertezza”: i rischi sono causati dallo sviluppo stesso, sono l’altra faccia del progresso. L’inquinamento deriva dalla industrializzazione, la disoccupazione dall’eccessiva produttività e dai miglioramenti tecnologici organizzativi, la crisi dei sistemi previdenziali dall’aumento della speranza di vita, il maggiore individualismo dalla maggiore libertà, l’aumento della produzione agricola dall’uso di fertilizzanti chimici.

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18 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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INTERVISTA A IGNAZIO VISCO. LAVORO E CRESCITA. DIALOGHI A SINISTRA.

18 Settembre 2015

Intervista del Corriere della Sera a Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia: “L’Italia? Ha reagito alla crisi. Investire sulla conoscenza”. Tiziano Treu, “I frutti del jobs act e l’art. 18” (Unità). Dario Di Vico, “Esodati” (Corriere della Sera). Filomena Maggino, “Andare oltre il PIL per crescere. Lo sviluppo parte da nuovi valori” (intervista al Mattino). Piero Ignazi: “Cosa dice alla sinistra la vittoria di Corbyn” (Repubblica). Claudio Cerasa dialoga con Carlo De Benedetti: “Che cosa è una sinistra senza ideali” (Il Foglio). Curzio Maltese, “Uniti, aperti, lontani dal Pd” (Manifesto).

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3 Giugno 2015
by Giampiero Forcesi
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CRISI, SCUOLA, MEZZOGIORNO, LAVORO

3 Giugno 2015

Oltre la crisi: Romano Prodi, “La ripresa senza lavoro in un’Europa senz’anima” (Messaggero); Guido Rossi, “Il coraggio che serve per salvare l’Europa” (Sole 24 ore); Joseph Stiglitz, “L’austerità sta uccidendo l’Europa” (intervista all’Avvenire). Scuola: Walter Tocci avanza una organica proposta in merito alla legge sulla scuola in discussione al Senato (“Come riscrivere la legge sulla scuola”). Sul Corriere della Sera Luigi Berlinguer fa delle critiche alla proposta di legge del governo, ma ancor più critica la sinistra di opposizione che non ama, dice, la decentralizzazione e un vero rapporto con la cultura del lavoro (“Serve più autonomia per una buona scuola”). Giovanni Cocchi, “Il cavallo di Troia. Che cosa abbiamo capito della ‘Buona scuola’” (Il Mulino online).Mezzogiorno: Isaia Sales, “Ma il Sud non può rimontare da solo” (Il Mattino); Gianfranco Viesti, “Come costruire la nuova alleanza per il Sud” (Il Mattino). Lavoro: Mauro Magatti, “Una prospettiva nuova per creare valore condiviso” (Corriere della Sera).

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31 Marzo 2014
by c3dem_admin
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Sviluppo e crescita per rilanciare l’integrazione europea

31 Marzo 2014
di Franco Praussello

 

L’autore è docente all’Università di Genova e a quella di Parma

La crisi del debito sovrano in Europa, dopo aver inferto colpi pesanti allo stato sociale nei nostri paesi, rischia ora di mettere a repentaglio i risultati dello stesso processo di integrazione europea: il benessere e il  mantenimento della pace fra i paesi del vecchio continente. Non si tratta di un allarme senza fondamento. Già al momento della nascita dell’euro, alcuni economisti anglosassoni lo avevano previsto, e a ragione, visto che l’esperienza degli Stati Uniti insegnava loro come doveva funzionare un’unione monetaria fra regioni o stati diversi a livello di un intero continente.

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29 Marzo 2014
by Vittorio Sammarco
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Crescere o decrescere? Il dibattito è sempre vivo, ma non sempre sereno.

29 Marzo 2014
di Vittorio Sammarco

L’Amaca di Michele Serra sul quotidiano la Repubblica del 25 marzo ha suscitato un dibattito assai caldo sul web. Contestando le parole del card Bagnasco lo scrittore e giornalista milanese aveva obiettato che il mito della “Crescita Obbligatoria” e di conseguenza l’incentivo alla ripresa dei consumi, non solo sembra irrealizzabile ma è anche forse eticamente insostenibile (poco in linea con il pensiero di papa Francesco). Non sarà il caso invece di pensare alla famosa “decrescita felice”? In realtà le parole del Presidente della Cei

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4 Marzo 2014
by c3dem_admin
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IDEE SU CUI RIFLETTERE

4 Marzo 2014

Perché il benessere di un Paese rallenta la possibilità di crescita? La risposta in un libro di Luca Ricolfi, che l’autore stesso riassume su La Stampa (“Se il benessere uccide la crescita”); il Foglio pubblica un ampio stralcio del libro (“Italia, la deriva signorile“). Perché e come lottare contro la burocrazia che frena lo sviluppo: lo spiega Giuliano Amato sul Corriere della Sera (“Basta con le elites arteriosclerotizzate”). Sullo stesso tema un’analisi del prof. Manin Carabba sull’Unità, “L’alta burocrazia blocca una Pa per i cittadini”, e un editoriale di Galli della Loggia sul Corriere della Sera, “I propri interessi come ideologia”. Come può la sinistra cambiare l’Europa? Se lo chiede Massimo D’Alema in un libro, “Non solo euro”, pubblicato da Rubettino; l’Unità ne pubblica alcuni brani (“Ora la sinistra deve cambiare l’Europa”). Il tedesco Ulrich Beck lancia un appello “Votate Europa! Solo la democrazia può fermare la paura” (lo pubblica Repubblica). Di cosa è malata l’Italia? Prova a rispondere Giuseppe De Rita in un’intervista autobiografica su Repubblica (“La nostra Italia da sempre malata di presente”). Che dire del Movimento Cinque Stelle? Nell’ambito di un dibattito su Appunti Alessandrini, interviene l’ex ministro e già presidente del Meic Renato Balduzzi (“5Stelle: né problema né soluzione”); su La Stampa ne scrive Luca Ricolfi: “Cinque stelle. L’illusione iperdemocratica”. Napoli muore? Ne scrive l’architetto Vezio De Lucia sul manifesto: “Napoli e non più Napoli”. E chi è causa del mancato sviluppo del Sud? Prova a rispondere un bel libro di Emanuele Felice, “Perché il Sud è rimasto indietro”, pubblicato dal Mulino (ne scrive G. Ruggiero su Avvenire: “Mezzogiorno. In cerca di elite”).

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18 Maggio 2013
by c3dem_admin
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Occorre un sindacato innovativo e unitario per rilanciare il lavoro

18 Maggio 2013
di Sandro Antoniazzi

 

L’autore intende aprire un dibattito sulla centralità del lavoro nella vita del Paese e sulla necessità di operare un cambiamento radicale nel nostro sistema economico. Per questo serve, però, un sindacato che prenda atto della fine dello sviluppo illimitato da cui far derivare i benefici per i lavoratori e che diventi un soggetto attivo e protagonista della nuova economia

 

Il lavoro è solo l’altra faccia dell’economia. Per questo, fare leggi sul lavoro come se il lavoro fosse un problema a sé stante, avulso dall’economia, non ha alcun senso, anzi costituisce un inganno e una perdita di tempo.

In questa categoria metterei i provvedimenti del ministro Fornero di cui è difficile comprendere la logica. Probabilmente l’idea originaria stava in uno scambio: i sindacati avrebbero dovuto accettare un’apertura sull’articolo 18, di contro gli imprenditori avrebbero consentito a limitare le molteplici forme contrattuali precarie.

Questo scambio non è andato in porto e a quel punto gli interventi sono diventati confusi e  inconcludenti. Inoltre, continuare a cambiare le norme senza un chiaro indirizzo non fa che aumentare la fatica  per adeguamenti formali e l’adozione di nuove procedure: cose che andrebbero francamente evitate.

Mi permetto di esprimere qualche perplessità anche su quella che mi sembra costituire l’idea cardine del sindacato in tema di lavoro precario:

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