5 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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IL PD E LA SINDROME DI GIANO BIFRONTE

5 Luglio 2016

Goffredo De Marchis racconta la Direzione Pd: “L’allarme del segretario: l’obiettivo di alcuni è cacciarmi da Palazzo Chigi” (Repubblica). Il discorso di Matteo Renzi in Direzione: “Io difendo la dignità del Pd” (Unità). Commenti: Stefano Folli, “La sindrome di Giano bifronte” (Repubblica); Andrea Colombo, “Renzi non cambia direzione” (Manifesto); Lina Palmerini,Il messaggio che il Pd manda al Paese” (Sole 24 ore); Massimo Adinolfi,Matteo e l’impresa dell’aria nuova” (Mattino). Aveva scritto ieri Claudio Cerasa: “Serve uno sveglia-Renzi” (Foglio), e, però, l’Unità informa che “Oltre il 70% degli elettori dem sta con Renzi“. Scrive Giuliano Ferrara: “Guicciardini recensore di Renzi” (Foglio).

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4 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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Brexit: un piccolo contributo alla riflessione in corso

4 Luglio 2016
di Mario Giuseppe Molli

 

La domanda delle domande alla fine è questa: come mai grosse frange della popolazione dei vari stati che compongono l’Unione europea ritengono l’ideale europeista un’ideologia fredda, non l’hanno sposata, non l’hanno fatta propria e vorrebbero lasciarsela alle spalle, con una deriva eurofobica preoccupante?

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3 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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TERRORISMO, NAZIONALISMI E RISCATTO DELL’EUROPA

3 Luglio 2016

TERRORISMO: Il ritorno agli interessi nazionali, dice Biagio De Giovanni, è il vero punto debole della guerra al terrorismo (“Ma il disordine globale indebolisce la risposta”, Mattino). Roberto Tottoli racconta “L’estremismo identitario che invade l’Est” (Corriere della Sera). Fiorenza Sarzanini, “Un Paese più fragile. Renzi manda gli 007. La nuova strategia” (Corriere della sera). BREXIT-EUROPA: Andrea Manzella  indica l’urgenza di un piano europeo per il Sud per ridare senso e unità all’Unione europea (“Un’Europa per i giovani”, Repubblica). Maurizio Ferrera indica “I fossati culturali in Europa stanno diventando pericolosi” (Corriere della sera). Massimo Franco riferisce: “Il Vaticano teme l’effetto Brexit nell’Europa orientale” (Corriere della Sera). Bruno Forte, “Il senso profondo della Patria Europa” (Sole 24 ore). Lorenzo Bini Smaghi difende la Ue: “La demagogia anti Bruxelles come arma di politica interna” (Corriere della Sera). Angelo Bolaffi teme per l’Europa:  “L’Austria e la trappola per la Ue” (Repubblica). Un’intervista di Thomas Piketty su Repubblica: “Il capitalismo ha bisogno di regole per tornare a servizio della collettività”.

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3 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LE ELITE, IL POPOLO E I SINDACI NEOBORGHESI

3 Luglio 2016

Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore torna dire: “Premio alla coalizione: leva politica per far saltare la coerenza dell’Italicum”; e Gianfranco Pasquino sul Fatto polemizza con lui: “L’Italicum e i cavoli a merenda”. Dario Di Vico sul Corriere della Sera riflette sull’opzione di Confindustria per il sì al referendum: “Quando a dare l’allarme sono proprio le elite”. Contro le elite scrive invece Nadia Urbinati su Repubblica (a proposito dei commenti al Brexit): “Gli intellettuali contro la democrazia”. Giuseppe De Rita interpreta con ottimismo la vittoria di molti grillini alle elezioni amministrative: “La sfida alle corporazioni dei sindaci neoborghesi” (Corriere della Sera); più cauto Paolo Macry, sempre sul Corriere: “Gli elettori senza patria, volto nuovo della politica“. Sull’Unità un’intervista a Andrea Riccardi: “Fase difficile per Roma. L’incontro con il papa? Non è un’incoronazione”.

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2 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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RENZI CAMBIA STRATEGIA?

2 Luglio 2016

Dopo l’avviso di Ilvo Diamanti (“I 5 Stelle sorpassano il Pd, Di Maio più popolare di Renzi”), Fabio Martini su La Stampa analizza, positivamente, i primi segni di cambiamento nella strategia di Renzi, che ora appare più attento ai concreti bisogni popolari: “Se Matteo rincorre i populisti”. Lo stesso fa Lina Palmerini sul Sole 24 ore: “Renzi e la nuova pelle del ceto medio”. Ne scrive anche Mauro Calise sul Mattino: “Il cambiamento di strategia”. E in un’intervista a La Stampa Piero Fassino dice: “Lascio una Torino in piedi, il populismo si batte con nuove idee”. E sull’Avvenire Leonardo Becchetti vede con favore l’evoluzione dei 5 Stelle e scrive: “Benedetta concorrenza”. Ma il dibattito resta vivo su referendum e legge elettorale: Massimo Adinolfi, “Italicum, perché Renzi non lo cambierà” (Mattino); Roberto D’Alimonte, “Perché il collegio uninominale non assicura la governabilità” (Sole 24 ore); Graziano Del Rio, “Il sistema di voto è ottimo. Per chi vuole cambiarlo sarà difficile avere i numeri” (intervista a Repubblica); Stefano Folli, “Le trappole nascoste nel tiro alla fune sull’Italicum” (Repubblica); Michele Ainis, “Il rischio monopolare” (Repubblica); Massimo Villone, “Premio di coalizione: solo un lifting” (Manifesto); Enrico Letta, “Non aspettiamo che la casa bruci” (intervista all’Espresso); Stefano Ceccanti, “Cambiare la seconda parte per renderla coerente con la prima” (benecomune.net); Silvia Truzzi su G. Zagrebelsky, “Costituzione, ecco perché bisogna salvarla” (Il Fatto). Sull’ipotesi di ri-alleanza Renzi-FI scrivono Claudio Cerasa (“Un’estate al Nazareno, oh oh!”, Foglio) e Marcello Sorgi (“Nazareno-bis, idea utile ma impossibile”, La Stampa). E Nino Bartoloni Meli sul Messaggero racconta le ipotesi del dopo-Renzi: “Caos dem, Franceschini e Orlando in movimento”.

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30 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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LA RIFORMA? UN BITORZOLO

30 Giugno 2016

Il Renzi-pensiero nella sua ultima e-news del 29 giugno. In un’intervista al Fatto Paolo Prodi dà un giudizio sferzante: “La riforma è un bitorzolo che cresce sulla Costituzione”. Carlo Bertini riferisce: “Italicum, forse torna il premio di coalizione” (La Stampa). Anche Paolo Pombeni sul Sole racconta “Il pressing su premio di coalizione e quorum”, ma si mostra scettico. Stefano Ceccanti ribadisce: “Cambiare sarebbe suicida, darebbe ai grillini la patente di vincenti” (intervista a La Stampa). Il grillino Luigi Di Maio, in un’intervista a Il Giornale, dice: “Tante affinità tra noi grillini e gli elettori di centrodestra”. Marco Travaglio, a chi discute se cambiare l’Italicum, dice “Pagliacci” (Foglio). E a Travaglio è dedicato un articolo di Ceccanti sull’Unità: “Travaglio e le regole del caos per difendere l’instabilità”. In un editoriale su La Stampa Marcello Sorgi scrive: “Manca del tutto uno sfidante del premier interno al Pd”.

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30 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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BREXIT, DEMOCRAZIA, FUTURO DELL’UNIONE EUROPEA

30 Giugno 2016

Alessandro Rosina, sul mulino online, riflette sulla “grottesca rappresentazione” della democrazia che si è avuta col voto britannico e sulla nuova questione posta da società a forte invecchiamento chiamate a votare su scelte che riguardano soprattutto il futuro delle nuove generazioni (“Brexit, un voto contro le giovani generazioni”). Alberto Quadrio Curzio sul Sole 24 Ore discute anch’egli sul paradosso del voto britannico e indica le cose da fare: “Se decide lo 0,12% dei cittadini europei”. Sempre sul Sole 24 Ore un’efficace analisi  della Brexit, e delle bugie del leave, è data da Chris Pattern, ora rettore dell’università di Oxford: “Tragedia britannica in atto unico”. Sul Corriere della Sera, invece, Ernesto Galli Della Loggia riprende la polemica con le elite troppo lontane dall’opinione pubblica (“Il solco profondo sull’Europa tra le elite e il mondo reale”). Roberto Esposito su Repubblica propone un rilancio della Ue sulle fondamenta culturali della latinità e del germanesimo (“L’anima dell’Europa dopo Brexit”). L’economista Jeffrey Sachs, sul Sole, propone un rilancio europeo sul fronte dei divari mondiali tra povertà e ricchezza (“Per ripartire la Ue punti sulla cooperazione globale”). Gianni Ferrara, sul Manifesto, dice che il problema primo, per la Ue, è diventare più democratica (“Il deficit della Ue è la democrazia”).

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29 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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LA LEZIONE DELLA BREXIT. INTERPRETAZIONI

29 Giugno 2016

Per Elisabetta Gualmini e Salvatore Vassallo “La lezione della Brexit” è soprattutto che la crisi economica , l’inadeguatezza delle istituzioni a fronteggiarne gli effetti più negativi e la tendenza dei media a cavalcare le leggende antiestablishment favoriscono il malcontento, che è fatto anche di ignoranza e di pregiudizio (Unità). Marco Revelli legge diversamente “La lezione di Torino” (Manifesto) e critica proprio l’establishment sabaudo. Così anche Rita Di Leo, sempre sul Manifesto: “Nelle democrazie consolidate ‘il popolo’ e cioè i disoccupati, i precari, le periferie hanno usato il loro voto per vendicarsi” per non aver avuto politici all’altezza dei loro bisogni sotto scacco (“La vendetta degli sconfitti”). Per Barbara Spinelli, sul Fatto, il risultato del referendum britannico è la vendetta della realtà sulle astrazioni e i calcoli errati dei burocrati comunitari (“I leader di paglia dell’Unione: così sono falliti i sogni”). Sul Corriere della Sera Sabino Cassese si limita a dire che ora i governi devono smettere di voler tenere al guinzaglio l’Unione europea (“L’esito della Brexit è una lezione per l’Italia”). Per Stefano Folli, su Repubblica, c’è anche un’altra lezione, questa per Renzi: “L’azzardo di Cameron che palazzo Chigi non può permettersi”.

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29 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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NOTE SU PD, CINQUESTELLE, AREA CATTOLICA

29 Giugno 2016

Marco Tarquinio,Ecco perché ho promosso le grilline” (intervista a Repubblica). Agostino Giovagnoli, “Se i Cinquestelle si avvicinano alla chiesa” (Repubblica). Giampaolo Petrucci, “Santa Virginia da Roma? Prove di convergenza tra Chiesa e Movimento 5 Stelle” (Adista). Ernesto Preziosi, “Il Pd e la capacità attrattiva dell’area cattolica” (Unità).

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29 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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CAMBIARE L’ITALICUM? SI DISCUTE

29 Giugno 2016

Riflessione più generale di Mauro Magatti sul Corriere della Sera: “La corsa al cambiamento senza una direzione”. Quanto alla legge elettorale: “Italicum, il premier fa dietro-front, e cerca alleati per il referendum”, scrive Fabio Martini su La Stampa. Emilia Patta sul Sole 24 Ore è più cauta: “Italicum, la via stretta di Renzi. Di Maio: boomerang cambiarlo”. Michele Emiliano, intervistato da Repubblica, dice: “L’Italicum va cambiato: favorisce destra e m5s”. Stefano Ceccanti ribadisce: “Dalla Spagna un ok all’Italicum” (intervista a italia Oggi). Per Emanuele Fiano del Pd “Renzi saprà cambiare l’Italicum” (Unità). Claudio Cerasa polemizza: “Il partito del cambia-Italicum” (Foglio). Miguel Gotor ieri aveva scritto: “Più garanzie dal doppio turno di collegio” (Sole 24 ore). Replica Roberto D’Alimonte: “Perché il collegio non garantisce la rappresentatività” (Sole 24 ore). Dello stesso D’Alimonte: “La tentazione di cambiare in corsa la legge elettorale” (Sole 24 ore) e “Modificare la legge elettorale un autogol” (intervista al Messaggero).

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