2 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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CATTOLICI E POLITICA SECONDO “APPUNTI ALESSANDRINI” E MONS. GALANTINO

2 Luglio 2017

Carlo Baviera,riprendendo spunti di Giorgio Merlo e di Savino Pezzotta, scrive con qualche ottimismo che sta ritornando la voglia dei cattolici di un impegno nella politica (“Si riparte!”, su Appunti alessandrini di qualche giorno fa). Agostino Pietranera, però, analizzando la vicenda del voto amministrativo ad Alessandria, muove una riflessione sconsolata sulla disgregazione della società civile e sulla sua incapacità di animare la vita politica (“Cumulo di macerie”, Appunti alessandrini del 1° luglio). Sul Sole 24 ore Nunzio Galantino, segretario della Cei, scrive: “Le circostanze nelle quali oggi il cattolico si trova a fare politica sono molto più complesse del passato. Ma questo non giustifica il continuare a camminare – pur militando legittimamente in compagini diverse – a ranghi sparsi senza il desiderio concreto di ritrovarsi per definire azioni comuni ispirate alla Dottrina sociale della Chiesa. I cattolici che sono in politica si conoscono tutti tra loro. Si conoscono per nome, cognome e storia politica. Possibile che si faccia tanta fatica a ritrovarsi insieme per non morire asfissiati e circondati da pacifica irrilevanza in un clima culturale che sembra inesorabilmente votato alla marginalizzazione dei valori evangelici e alla dittatura del pensiero unico?” (“I cattolici alla sfida della vita pubblica”, Sole 24 ore del 1° luglio).

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1 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Allegria e democrazia

1 Luglio 2017
di Giandiego Carastro

 

Intervista al prof. Giovanni Allegretti, docente di processi partecipativi e territorio presso l’Università portoghese di Coimbra, membro dell’Autorità regionale toscana per la partecipazione, co-autore con Y. Sintomer di un importante libro sui bilanci partecipativi

 

“Sono convinto che i processi deliberativi e partecipativi possano aiutare a vincere contro lo spirito populista, che è basato sulla paura e sull’ignoranza. La democrazia deliberativa fa incontrare punti di vista diversi. Così aiuta a conoscere l’altro e ad avere meno paura”.

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1 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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“DEMOCRATICA”

1 Luglio 2017

Ieri, 30 giugno, è uscito il primo numero di “Democratica”, il nuovo quotidiano online del Pd. Direttore è Andrea Romano. Vice-direttore Mario Lavia. “Democratica – si legge – nasce per essere la voce del PD: un quotidiano digitale e multimediale, gratuito e diffuso a metà giornata attraverso tutti i nostri canali social. Un luogo virtuale ma concreto, da costruire insieme a voi”. Qui le istruzioni per scaricarlo. Qui il primo numero. (Intanto L’Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, sembra essere definitivamente, e un po’ malamente, ma forse inevitabilmente, uscito di scena).

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30 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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LE DUE SINISTRE IN COMPETIZIONE

30 Giugno 2017

Marcello Sorgi ipotizza che l’accordo tra Lega e 5 stelle ci sia già: “L’adunata che benedice la rivolta” (La Stampa). Roberto D’Alimonte pensa qualcosa di simile: “Prove di un possibile governo con appoggio esterno del Carroccio” (intervista a La Stampa). Il ritorno in grande di Silvio Berlusconi che presenta il un nuovo “albero delle libertà”: “Sistema tedesco. Guiderò io la campagna elettorale” (intervista al Corriere della Sera). Mauro Favale su Repubblica racconta: “Pisapia sfida Renzi: prenderemo i voti di ha lasciato il Pd” e Stefano Bartezzaghi insiste: “Il ritorno in scena di Prodi”. Nel Pd si discute se va bene o no una coalizione con la sinistra: Emilia Patta, “Renzi-sinistre: dall’euro al fisco la coalizione che non c’è” (Sole 24 ore); Franco Monaco scrive una lettera al Foglio (titolo possibile: “Pd, solo o accompagnato?”) a favore della coalizione a sinistra e Claudio Cerasa risponde che il progetto del Pd è un altro. Su dove deve andare il Pd, senza rinnegare Renzi, scrivono: Graziano Delrio (“Basta formule, pensiamo ai contenuti”, intervista al Corriere); Piero Fassino (“Perché il Pd deve cambiare le sue priorità”, colloquio con il Foglio); Giorgio Tonini (“Pd, niente risse dopo la sconfitta”, Adige). A sinistra, sul Manifesto, una considerazione ragionevole: Aldo Garzia, “Effetto Corbyn, le due sinistre in competizione”.

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30 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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MIGRANTI, LA FERMEZZA INEVITABILE. MA CON CHI?

30 Giugno 2017

Tonia Mastrobuoni, “Migranti, il vertice Ue delude l’Italia” (Repubblica). Federico Fubini, “Ma niente cambierà senza l’assenso di Francia e Spagna” (Corriere della Sera). Fiorella Sarzanini, “La trattativa italiana su ricollocamenti e fondi per la Libia”, e prima: “Fermezza inevitabile” (Corriere della Sera). Il ministro Marco Minniti a Repubblica: “Il limite è raggiunto. L’Europa faccia sul serio”. Il direttore di Repubblica Mario Calabresi: “Come si salva la solidarietà”. Su La Stampa Stefano Stefanini: “E’ scaduto il tempo delle parole”. Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, è però critico verso la minaccia del governo di chiudere i porti alle navi che portano i migranti raccolti in mare: “Mai contro i deboli”; Luigi Manconi, “Sbarchi. L’Italia non ha un piano credibile per l’Europa” (Manifesto). Alessandro Dal Lago, “Chiudere i porti, una sparata post-elettorale, ma pericolosa” (Manifesto).  Mario Giro, “Non possiamo vietare gli approdi italiani” (intervista a Il fatto). Alessandro Campi,Perché vanno fermati in Libia” (Mattino). Gian Enrico Rusconi, su La Stampa, dice che è giusto chiamare in causa l’Europa ma l’Italia deve anche impegnarsi di più in una buona integrazione: “Accoglienza, un patto con i Comuni”. IN TEMA DI CITTADINANZA un articolo di Gianni Riotta su La Stampa (“Lo ius soli rafforzerà l’Italia”) uno di Maurizio Ambrosini su lavoce.info (“Italiani si diventa”) e uno di Daniele Archibugi sul Manifesto (“Chi ha paura della concessione di cittadinanza?”).

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30 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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IL PD E IL RIFIUTO DELLE COALIZIONI

30 Giugno 2017

Franco Monaco su Il Fatto chiede: “Pur di vincere, il Pd è disposto a perdersi?”.  Per Stefano Folli, su Repubblica, “Il gesto più utile che Renzi può fare” è dichiarare che non correrà per Palazzo Chigi. Maria Teresa Meli, sul Corriere: “Il sospetto di Renzi: non mi vogliono in piedi alle politiche”. Gianni Cuperlo a Repubblica: “Ora basta, con Renzi leader rischiamo una sconfitta storica”. Pierluigi Bersani:Ora i dem vadano dove li porta il cuore” (intervista al Corriere). Dario Franceschini: “Nati per unire non per dividere. Si è rotto qualcosa con il paese” e  Arturo Parisi: “Troppe liti nel partito. Si faccia la coalizione” (entrambi a Repubblica). Ma la richiesta di fare una coalizione a sinistra non è accolta nel Pd: Ettore Rosato, “Non chiudiamo a nessuno ma non si parli di coalizione” (al Corriere della sera); Stefano Ceccanti, “Coalizioni immaginarie” (Quotidiano nazionale), in cui fa riferimento al voto sull’accordo economico CETA tra Ue e Canada; Giuliano Ferrara, “Unire le sinistre, ovvero la morte del Pd” (Foglio); e sul Foglio giorni fa Francesco Cundari scriveva un articolo (“L’Ulivo come un dramma”) che molto è piaciuto a  Matteo Renzi (E-news del 27/6); e Claudio Cerasa scrive su “Il falso dramma della congiura nel Pd” (Foglio). Anche Enrico Morando guarda più alla convergenza con Berlusconi: “Forza Italia fra chi vuole l’Europa e chi i referendum” (intervista al Foglio). E Beppe Vacca dice al Mattino: “Criticatelo, ma il Pd di Renzi ha una vera identità europea

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28 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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Ragionando intorno al voto di Parma

28 Giugno 2017
di Carla Mantelli

 

L’autrice è insegnante nelle scuole superiori e componente del Circolo Il Borgo di Parma, ed è stata consigliera comunale dal 2002 al 2012

 

E’ dal 1998 che a Parma il centrosinistra non riesce più a governare la città. Da allora sono state messe in campo candidature di alto calibro e molto connotate politicamente per appartenenza all’Ulivo e poi al Pd. Questa volta si è puntato su un candidato civico scelto attraverso primarie di coalizione in grado di raccogliere consensi trasversali. Lo hanno appoggiato tre liste, due civiche e una del Pd. Ma il risultato è stato lo stesso: una schiacciante sconfitta.

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27 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER IL PD C’È UN “MODELLO PADOVA”?

27 Giugno 2017

Guido Crainz, su Repubblica, addebita a Renzi di non aver riflettuto sulla sconfitta al referendum (“Chi ha sottovalutato il no al referendum”). Stefano Folli, sempre su Repubblica, deplora che “Renzi punta più di prima su se stesso, l’unico di cui si fida”, e gli intima: “E ora dimenticare Palazzo Chigi”. Ancora su Repubblica Walter Veltroni dice: “Renzi deve cambiare passo. Ormai il mio Lingotto è lontano. Il Pd non ha più identità”, e Ilvo Diamanti analizza il voto (“C’era una volta la ‘zona rossa’”). In un’intervista al Corriere della sera Andrea Orlando dice: “I nostri stanno a casa o ci votano contro. Tavolo con le altre forze per la ricostruzione”. Epperò Matteo Renzi replica in un’intervista al Quotidiano nazionale che “A sinistra si perde”. Maria Teresa Meli conferma sul Corriere la linea di Renzi: “Il leader dice addio al modello Prodi”. Anche Massimo Adinolfi dubita dell’unità a sinistra: “Uniti si vince nei comuni ma non si governa” (Il Mattino). E persino Michele Serra, nella sua Amaca, è scettico e racconta quale è a suo avviso il vero “capolavoro politico” di queste elezioni. Anche il politologo più renziano, Mauro Calise, dubita che Renzi possa uscire dal cul du sac in cui è finito (“Se basta un tweet per cambiare un ciclo politico”, Mattino). Giuliano Ferrara sul Foglio ci scherza su: “Il Royal Baby a rischio Royal boh!”. Paolo Pombeni sembra dare qualche ragione a quanti, tra gli elettori, non vanno a votare convinti che in fondo i governi sono tutti uguali (“L’indebolimento dei Democratici come ‘partito di insediamento’”). E’ Giorgio Tonini, in un’intervista all’Avvenire, a provare invece a indicare la possibile direzione di marcia del Pd renziano, richiamandosi alla vittoria a Padova: “Il modello sia Padova. Matteo deve rilanciare. E non ceda a patti interni”. Sulla vittoria del centro-destra scrivono in molti, tra cui, su La Stampa, Giovanni Orsina (“Un’alleanza in cerca d’identità”) e Ugo Magri (“Centrodestra: vittoria con i voti M5S”). Alla domanda “E ora che succede?”, su La Stampa, provano a rispondere tre politologi: Alessandro Campi, Nadia Urbinati e Gianfranco Pasquino.

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26 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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Primi commenti a caldo sul voto amministrativo

26 Giugno 2017
di Maria Pia Bozzo, Salvatore Vento, Sandro Campanini

 

Abbiamo chiesto a Maria Pia Bozzo un commento a caldo sull’esito del voto alle elezioni amministrative, in particolare a Genova, la città nella quale si è a lungo impegnata con molteplici incarichi politici, culturali ed ecclesiali. Prima ancora che ci arrivasse il suo incisivo commento ci è giunta un’email piena di amarezza di Salvatore Vento, altra figura di rilievo della capitale ligure, a cui è seguita la risposta di Sandro Campanini, coordinatore nazionale della rete c3dem. Pubblichiamo questi tre brevi testi, come avvio – speriamo – di una riflessione schietta e partecipata su come meglio contribuire a una rigenerazione dell’impegno politico democratico nel nostro Paese. E cattolico democratico.

 

 Sconfitti dal qualunquismo di destra e da una leadership nazionale del Pd del tutto inadeguata

di Maria Pia Bozzo*

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26 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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IL QUASI NAUFRAGIO DEL PD

26 Giugno 2017

Berlusconi: sono tornato e si vede; sto già scrivendo il programma” (Francesco Verderami, Corriere della Sera). “Renzi: destinati a perdere se l’unico nostro schema è allearci con la sinistra” (Francesca Schianchi, La Stampa). Marco Imarisio, “La resa dei conti tra gli eredi del Pci: se continua così ci estinguiamo” (Corriere della Sera). Stefano Folli, “Una sinistra sorda mediti sugli errori” (Repubblica). Alessandro Campi, “Così il naufragio della sinistra spinge i moderati” (Messaggero). Marcello Sorgi, “Operazione a tenaglia sull’ex premier” (La Stampa). Ugo Magri,Il paradosso di Silvio. Vincitore a sorpresa, prigioniero di Salvini” (La Stampa). Gianni Cuperlo, “Una frattura con il nostro elettorato. Folle andare avanti così” (intervista a Repubblica). Claudio Cerasa, “Le elezioni si vincono non inseguendo gli sfascisti” (Foglio). LIGURIA: Andrea Castagnini, “Il nuovo modello genovese e il suicidio perfetto”, e Filippo Paganini, “La Spezia, il tramonto di un’epoca che pareva infinita” (Secolo XIX).

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