Primi commenti a caldo sul voto amministrativo

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Abbiamo chiesto a Maria Pia Bozzo un commento a caldo sull’esito del voto alle elezioni amministrative, in particolare a Genova, la città nella quale si è a lungo impegnata con molteplici incarichi politici, culturali ed ecclesiali. Prima ancora che ci arrivasse il suo incisivo commento ci è giunta un’email piena di amarezza di Salvatore Vento, altra figura di rilievo della capitale ligure, a cui è seguita la breve risposta di Sandro Campanini, coordinatore nazionale della rete c3dem. Pubblichiamo questi tre pur brevi testi, come avvio – speriamo – di una riflessione schietta e partecipata su come meglio contribuire a una rigenerazione dell’impegno politico democratico nel nostro Paese. E cattolico democratico.

 

 Sconfitti dal qualunquismo di destra e da una leadership nazionale del Pd del tutto inadeguata

di Maria Pia Bozzo*

 

Mi sembra non si possa trascurare che il risultato è omogeneo su tutto il territorio a prescindere dalla qualità dei candidati.

Il voto al M5S è sostanzialmente un voto qualunquista di destra che si somma a quella tradizionale. Da questo punto di vista l’Italia appare indietro di qualche anno rispetto ai paesi europei, che nelle loro ultime elezioni sembrano aver superato almeno in parte questo problema.

Inoltre  Renzi appare del tutto inadeguato ad affrontare politicamente questo tema: solitario, conflittuale, proiettato unicamente a tornare a palazzo Chigi, improvvisatore, inaffidabile in ambito europeo, incapace persino di sfruttare a pro del partito l’equilibrio di Gentiloni. È’ clamoroso il fatto che si sia estraniato  dalle elezioni amministrative anche su temi politici generali, come sulla situazione dei comuni, delle province, e sui rapporti con lo Stato.

A Genova  abbiamo scontato tutto questo e, in più, un’opinione pubblica, manipolata da stampa  e televisione locale (Primocanale), convinta della  inefficienza della Giunta uscente e in particolare del sindaco, ottima persona, ma del tutto refrattario ad una buona comunicazione. Sotto silenzio è passato anche il grande lavoro di avvio dei cantieri per la messa in sicurezza di tutti i rivi della città e altre opere pubbliche di rilievo.

Gli elettori dei quartieri borghesi, che avevano votato  Doria (il marchese Doria) la volta scorsa, questa volta hanno votato l’imprenditore Bucci preferendolo al meno titolato Crivello, nonostante che quest’ultimo avesse dato ottima prova di sé  in quanto a capacità amministrativa.

La sinistra ha  votato in generale  per Crivello, ma temo che ormai, in assenza di idee e leader affidabili, la sinistra sia in via di estinzione, travolta dai movimenti di sterile protesta e di qualunquismo  egoista.

Sembra infine che al PD di oggi (a prescindere dalle situazioni locali) venga preferita qualunque altra soluzione.

 

 

Genova lacerata

di Salvatore Vento**

 

Dai risultati delle elezioni amministrative del 25 giugno emerge la rottura di Genova con la sua storia: le radici del movimento operaio e della passione civica e democratica, nelle sue diverse articolazioni, sono state definitivamente recise. Due sono i dati maggiormente indicativi: la non partecipazione al voto della stragrande maggioranza dei cittadini ( i votanti si fermano al 42,67%) e la vittoria di una coalizione di centro destra a egemonia leghista.

Ai fini della formazione di una consapevolezza civica a nulla sono serviti i grandi successi ottenuti dalle iniziative culturali di “Palazzo Ducale Fondazione per la cultura”, il notevole incremento della presenza turistica, l’avvio dei lavori per fronteggiare l’annosa questione dell’assetto idrogeologico, l’indiscutibile serietà del lavoro svolto dal sindaco uscente Marco Doria (non accompagnato però da una strategia in grado di sollecitare la  partecipazione dei cittadini).

La “frantumazione sociale”, analizzabile con gli strumenti della ricerca storico sociologica, si è trasformata in una vera e propria lacerazione delle coscienze. Da qui bisogna partire per una riflessione che non si limiti  alla ricerca dei colpevoli e degli evidenti errori commessi nella fase della scelta del candidato sindaco.

 

 

Anche a Parma è andata male…

di Sandro Campanini***

 

Perdere Genova brucia molto, a tutti.

Bisogna lavorare fin da domani, a Genova e ovunque il centrosinistra ha perso, per una proposta convincente fra 5 anni.

Anche a Parma è andata male: in molti pensavano che davvero ce la si potesse fare. Ha molto pesato la scelta dei leghisti di votare Pizzarotti in funzione anti-sinistra.

Ma gli insuccessi in molte altre città portano a chiedersi se non ci sia anche un problema più ampio.

Drammatico il dato dell’affluenza: il 45%, per una città come Parma, è proprio molto basso, pur con tutte le attenuanti (data infelice, disaffezione ecc. ecc.).

Ci sarebbero anche altre cose da dire, ma mi fermo qui. Ne riparleremo!

 

 

*Insegnante di Lettere dal 1964 al 1978, poi segretario generale dell’IRRSAE Liguria fino al 1997. Membro del Consiglio nazionale della Dc, del Consiglio nazionale del Movimento Femminile della Dc, vice delegata nazionale delle Donne popolari, è stata vice presidente nazionale della FUCI dal 1959 al 1963, consigliere comunale di Genova dal 1976 al 1993, segretario coordinatore della Federazione ligure dell’AICCRE (sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) dal 1999 al 2011. Attualmente è presidente del Circolo culturale Aldo Moro di Genova (associato alla Rete c3dem). Presidente del Collegio dei garanti dell’ Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

 

**Sociologo, laureato a Trento nel 1972. Autore e curatore di diversi volumi, tra i quali Cattolicesimo sociale e politica. L’esperienza genovese del primo dopoguerra (Marietti); Genova 2004 capitale europea della cultura in viaggio con le associazioni; La città ritrovata (De Ferrari). Fondatore. insieme a don Antonio Balletto, del Centro Mounier di Genova. Collaboratore di “Via Po”, inserto culturale del giornale della Cisl “Conquiste del lavoro”. Autore di documentari sul movimento operaio a Genova.

 

***Socio del Circolo Il Borgo di Parma. Presidente della Rete nazionale c3dem. Già presidente del MEIC (Movimento ecclesiale di impegno culturale) di Parma. Funzionario pubblico.

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