24 Agosto 2020
by Giampiero Forcesi
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IL REFERENDUM E L’ASINO

24 Agosto 2020

Su Repubblica dopo l’intervento (ieri) dell’asino incerto di Gustavo Zagrebelsky: “La Costituzione resta nascosta in una diatriba tutta politica”, oggi un severo editoriale di Claudio Tito, critico del Pd: “La sindrome della subalternità”; inoltre, ieri, il parere di Massimo Luciani: “Se prevale il Sì le Camere non funzioneranno” e quello di Anna Finocchiaro: “Una minaccia al pluralismo”, e la nota di Tommaso Ciriaco: “I tormenti del Pd sul referendum”. Su La Stampa, ieri, l’editoriale di Massimo Giannini, che, salvo imprevisti, propende per il No: “Il referendum e la deriva confusionaria”. Il Corriere della sera pubblica, ieri, un intervento di Virginio Rognoni per il No come testimonianza: “Il pregiudizio diffuso contro il Parlamento” e oggi un breve fondo del direttore Luciano Fontana, perplesso: “Riduzione dei parlamentari: idea giusta, problemi aperti”. Sul Mattino di oggi Mauro Calise è critico verso Pd e M5s: “Referendum, i partiti in cerca di autore”. L’Avvenire pubblica un intervento di Graziano Delrio a favore: “Avanti con M5s, ma senza legge elettorale l’intesa non regge”. Due interviste a esponenti 5stelle a favore: Giuseppe Brescia sul Corriere (“Con meno onorevoli ognuno avrà il suo peso”) e Federico d’Incà su Repubblica (“Parola di ministro: la riforma non si fermerà al numero degli eletti“). Su Il Fatto il Sì di Maurizio Martina: Votiamo sì a un Parlamento che si autoriforma” e di Andrea Pertici: “Referendum, il taglio non svilisce le Camere”. Sul sito di Pietro Ichino una lettera di Nino Labate e la risposta.

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17 Agosto 2020
by Giampiero Forcesi
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COME SI TORNA A CRESCERE?

17 Agosto 2020

Se lo chiede Lucrezia Reichlin sul Corriere della sera, la quale dice che le idee ci sono ma per realizzarle ci vorrebbero istituzioni più funzionanti, una società civile che si coinvolga e si mobiliti; e dunque più trasparenza e verità nella politica: “Crescere è una questione di regole” (Corriere della sera). Se lo chiede anche Francesco Grillo, sul Messaggero, che risponde che si deve investire per una migliore classe dirigente, cosa però che però non s’improvvisa: “L’assenza di leadership e la voglia di cambiare”. Mauro Magatti ragiona sulle caratteristiche di noi italiani su cui puntare: “Gli obiettivi comuni che fanno grande l’Italia” (Corriere della sera). Ferdinando Giugliano vede all’orizzonte un inutile e perdente “Ritorno agli anni ‘50” (Repubblica). E così la pensa, sul Sole 24 ore, Alberto Orioli: “L’alibi del Covid e lo Stato pigliatutto”. Linda Laura Sabadini la mette così: “Aspettando la Kamala italiana” (La Stampa). Anna Finocchiaro (che ritorna sulla scena pubblica) offre un’interessante riflessione: “Possiamo essere migliori”.

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15 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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BRUXELLES. BOSCHI. GENTILONI. “INSIEME”. LA DOMENICA

15 Dicembre 2017

Enzo Moavero Milanesi, “Partita europea per il governo” (Corriere della Sera). Carlo Bastasin, “Il voto e i pericoli del sovranismo” (Sole 24 ore). Sul riaccendersi del caso Boschi, Stefano Folli scrive che il ministro avrebbe dovuto dimettersi un anno fa, e ora è tardi (“Una carta in mano ai 5stelle”). Severo anche il giudizio di Massimo Giannini: “Relazioni pericolose” (Repubblica). Più soft la critica di Marcello Sorgi su La Stampa: “La difficile posizione del bersaglio”. La difesa di Maria Elena Boschi in un’intervista a Repubblica: “Nessun conflitto d’interessi. Mi usano per coprire i veri scandali bancari”. Intanto, dopo la dichiarazione di Berlusconi (“Un’iniezione di buon senso” per Mauro Calise sul Mattino), “Cresce il partito del bis del governo Gentiloni” (Monica Guerzoni sul Corriere della sera); e Luciano Violante dice al Corriere: “E’ l’uomo giusto per il governo e suscita consensi, serve il sì di Renzi”; ieri Anna Finocchiaro su la Stampa: “Affidabile, equilibrato e serio. L’Italia ha bisogno di Gentiloni”. Ne scrive Lina Palmerini: “La mossa del cavaliere fa emergere le divisioni e i no a sinistra” (Sole 24 ore). Sul Manifesto un intervento di Franco Monaco, che ritiene la nascita della lista ulivista “Insieme” (…“Nasce l’Ulivetto”, Daniela Preziosi sul Manifesto) del tutto irrilevante e torna sul tentativo di Pisapia: “Ha vinto chi aveva torto. Ha perso chi aveva ragione”. Sul Foglio Franco Debenedetti replica al fratello Carlo: “Tra Cav. e Cinquestelle”. Dario Di Vico sulla questione del lavoro domenicale: “Liberalizzazioni e nostalgia” (Corriere della Sera). Pier Angelo Sequeri: “Domenica riposo” (Avvenire). Gian Enrico Rusconi su La Stampa: “Fede e lavoro nel riposo domenicale”.

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29 Aprile 2016
by Vittorio Sammarco
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SUL MIGRATION COMPACT PROPOSTO DALL’ITALIA

29 Aprile 2016

Raccogliamo qui alcuni articoli intorno alla proposta avanzata dal Governo italiano all’Europa alcuni giorni fa. I più recenti sono entrambi negativi: Maurizio Ambrosini, “Le parole non dette nel Migration compact” (lavoce.info); Giuseppe Campesi, “La filosofia del Migration compact” (ilmulino.online). Giorgio Barba Navaretti sul Sole 24 Ore valuta positivamente l’iniziativa italiana: “Alla UE serve una strategia di investimento sui migranti”. Anna Finocchiaro, ospite dell’Avvenire, dà un giudizio favorevole: “Gestire i flussi dall’Africa, la strada giusta della UE”. Marco Mongello sull’Unità offre qualche esempio positivo di questa politica già perseguito dall’Italia: “La nostra Africa”; e l’Unità pubblica il testo dell’intervento all’Onu di Matteo Renzi in cui parla dell’Italia come ponte tra Europa e Africa: “L’impegno per i paesi africani”. Giacomo Filibeck, vicesegretario generale del PSE, dà un parere positivo: “Sì del Pse al Migration compact: è un piano coraggioso” (intervista all’Unità). Il parere abbastanza positivo di Andrea Riccardi: “Guarire l’Africa per fermare i migranti” (Famiglia cristiana) e “L’Europa è la nuova periferia. L’Africa va salvata con la cooperazione” (intervista al Mattino). Il parere, più cauto, di Giulio Albanese sull’Avvenire: “Investire giustizia”. Due articoli recenti vanno oltre il Migrant compact: Luigi Manconi, sul Corriere, dice: “Rifugiati, servono permessi umanitari di soggiorno”; Christopher Hein, “Il vento gelido del Nord spazza i diritti di milioni di persone” (intervista all’Unità).

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24 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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SENATO. INTERVENTI DI TONINI, CECCANTI, FINOCCHARO, CHITI, AINIS, PELLEGRINO E VILLONE

24 Settembre 2015

Dopo aver riportato gli interventi in aula dei senatori Paolo Corsini e Walter Tocci, entrambi (seppur con diversa intensità) critici sulla proposta di riforma del Senato, riportiamo l’intervento a favore del senatore Giorgio Tonini, e il commento di Stefano Ceccanti all’accordo raggiunto con la minoranza dem (“Senato, cosa portano a casa maggioranza e minoranza”, Unità on line). Seguono l’intervista di Anna Finocchiaro al Corriere della Sera: “Un conflitto molto duro, ma ha vinto il partito. Ho fatto ciò che dovevo”; l’intervista di Vannino Chiti al Manifesto: “Non l’avrei scritto così ma è ok”; il commento di Michele Ainis sul Corriere: “Un passo avanti e tre dubbi”; le critiche di Gianluigi Pellegrino, intervistato dal Fatto: “Ma quale mediazione, è solo un grande bluff”, e di Massimo Villone sul Manifesto: “Lo sterminio della fu minoranza”.

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12 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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E’ IL SENATO “DA SEMPRE VOLUTO”?

12 Settembre 2015

Dice Franco Monaco: “Il modello costituzionale dell’Ulivo era un vero Senato delle autonomie” (Unità). Per Anna Finocchiaro, “Senato, indietro non si torna. E’ il Senato da sempre voluto” (Unità). Augusto Barbera: “Ma l’alternativa è la paralisi” (Unità). Sul Corriere della Sera Francesco Verderami scrive: “Ma i nemici della riforma sono privo di un piano B”. Anche per Mauro Calise (Il Mattino) “Sul Senato l’Italia non può tornare indietro”.  Per uno dei padri del già Partito della Libertà, Giuseppe Gargani, si tratta di “Una riforma autoritaria” (Il Garantista). Per l’economista Angelo De MattiaUn accordo sul nuovo Senato farebbe bene anche al Pil” (Milano Finanza). Per Stefano Passigli: “Legge elettorale fuori dalla riforma del Senato” (Corriere della Sera).

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12 Dicembre 2014
by c3dem_admin
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RIMPIANGERE SCELBA

12 Dicembre 2014

Legge elettorale: Anna Finocchiaro fa il punto sul sito del Pd (“La nuova legge elettorale sta prendendo corpo“); Walter Tocci sul suo blog ne fa PERò una critica globale (“Era meglio la legge Scelba”). Scontro nel Pd: per Stefano FolliNello scontro interno al Pd è in gioco la vita del governo” (Repubblica); la pensa così anche Massimo Franco sul Corriere (“Un partito spaccato mette a rischio le riforme”); Maria Teresa Meli racconta quel che sta accadendo (“Il premier: ‘Massimo vuole mandarci a casa’”, Corriere), e lo stesso fa Francesco Bei (“La resa dei conti di Renzi con la minoranza del Pd: ‘Basta con D’Alema e Bindi’”, Repubblica).

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23 Luglio 2013
by c3dem_admin
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FRANCO MONACO E ROSY BINDI (e altri) SUL CONGRESSO PD (e altro)

23 Luglio 2013

In una lettera al Corriere Franco Monaco indica le tre diverse linee che dovrebbero confrontarsi al congresso Pd (“Il congresso del Partito democratico”). Rosy Bindi, intervistata dal Corriere, dice che si deve cominciare a guardare “oltre” il governo Letta (“Bindi: il Pd non può identificarsi con il governo”). Una reprimenda di Fausto Bertinotti a Napolitano, sempre sul Corriere (“Niente alibi per sospendere la democrazia”).  Sull’Unità, Anna Finocchiaro scrive che non è sufficiente una riforma della forma di governo se non si riformano i partiti, ma in un quadro di democrazia rappresentativa e non diretta (“Chi svaluta i partiti”), e Michele Prospero scrive che non è saggio, per il Pd al governo, andare avanti a dispetto dei santi (“Patti chiari o si rompe tutto”). Simonetta Fiori, su Repubblica, intervista Stefano Rodotà che definisce “il nuovo papa della sinistra ‘altra’ – quella dei diritti, dei beni comuni, della Costituzione e della rete” (“Stefano Rodotà. ‘Dignità’: oggi è questa la parola-chiave”). Su Europa una riflessione di Mario Rodriguez (“Pd, contro la retorica della politica come progetto”). Su Repubblica Massimo Recalcati interpreta la pacificazione tra Pd e Pdl come falsificazione (“Rimozione e pacificazione”).

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15 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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La sindrome di Stoccolma[1]

15 Aprile 2013
di Angelo Marinoni

 

L’articolo è uscito sul blog dell’associazione Appunti Alessandrini, aderente alla rete c3dem

 

 Sono abbastanza sicuro che se confrontassimo il numero dei miti con quello dei falsi miti in auge in Italia scopriremmo che i secondi sovrastano i primi per numero e intensità. Fra i falsi miti quello che mi è più inviso e gode di maggior popolarità è quello del cambiamento, ovvero quella visione manichea che separa il vecchio cattivo dal nuovo buono usando  come discriminanti il tempo trascorso e la novità. Questa selezione scarta a priori, per esempio, un ottimo uomo politico o donna politica perché presente da tempo nello scenario istituzionale e eleva un uomo cretino o una donna cretina perché non sono ancora approdati allo stesso scenario.

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