BRUXELLES. BOSCHI. GENTILONI. “INSIEME”. LA DOMENICA

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Enzo Moavero Milanesi, “Partita europea per il governo” (Corriere della Sera). Carlo Bastasin, “Il voto e i pericoli del sovranismo” (Sole 24 ore). Sul riaccendersi del caso Boschi, Stefano Folli scrive che il ministro avrebbe dovuto dimettersi un anno fa, e ora è tardi (“Una carta in mano ai 5stelle”). Severo anche il giudizio di Massimo Giannini: “Relazioni pericolose” (Repubblica). Più soft la critica di Marcello Sorgi su La Stampa: “La difficile posizione del bersaglio”. La difesa di Maria Elena Boschi in un’intervista a Repubblica: “Nessun conflitto d’interessi. Mi usano per coprire i veri scandali bancari”. Intanto, dopo la dichiarazione di Berlusconi (“Un’iniezione di buon senso” per Mauro Calise), “Cresce il partito del bis del governo Gentiloni” (Monica Guerzoni sul Corriere della sera); e Luciano Violante dice al Corriere: “E’ l’uomo giusto per il governo e suscita consensi, serve il sì di Renzi”; ieri Anna Finocchiaro su la Stampa: “Affidabile, equilibrato e serio. L’Italia ha bisogno di Gentiloni”. Ne scrive Lina Palmerini: “La mossa del cavaliere fa emergere le divisioni e i no a sinistra” (Sole 24 ore). Sul Manifesto un intervento di Franco Monaco, che ritiene la nascita della lista ulivista “Insieme” (…“Nasce l’Ulivetto”, Daniela Preziosi) del tutto irrilevante e torna sul tentativo di Pisapia: “Ha vinto chi aveva torto. Ha perso chi aveva ragione”. Sul Foglio Franco Debenedetti replica al fratello Carlo: “Tra Cav. e Cinquestelle”. Dario Di Vico sulla questione del lavoro domenicale: “Liberalizzazioni e nostalgia” (Corriere della Sera). Pier Angelo Sequeri: “Domenica riposo” (Avvenire). Gian Enrico Rusconi su La Stampa: “Fede e lavoro nel riposo domenicale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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