7 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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L’ESTREMA RATIO DEL COLLE

7 Marzo 2018

Il Mattino pubblica un articolo di Giannino Piana che dice c’è stata troppa passività politica tra i cattolici (“Il voto cattolico fuori dalle urne”). Marzio Breda spiega cosa sta pensando Mattarella: “Tutti i partiti insieme. L’estrema ratio del Colle” (Corriere della sera). Anche l’Avvenire prova a ragionare in questi termini: Cesare Mirabelli, “Credo a un’intesa in Parlamento”; Leonardo Becchetti, “Alla prova dei fatti”; Nicola Pini, “Dal lavoro alla famiglia, ecco le convergenze”.  Su Il Dubbio interviene Anna Maria Furlan: “Mattarella garante per la stabilità”. Il pensiero di Matteo Renzi, nella sua conferenza stampa e nella enews del 6 marzo, è chiaro: stare all’opposizione (meno chiare le dimissioni date ma rimandate). Lo ribadisce Carlo Bertini su La Stampa: “Il piano di Renzi: costringiamo m5s e Lega a fare un governo insieme”.  E’ d’accordo sul no dem ai 5 Stelle Massimo Adinolfi: “Se la sinistra si immola alla causa dei vincitori” (Mattino) ; così pure Ezio Mauro su Repubblica: “La sinistra resti dalla parte delle sue idee”, e Luigi Berlinguer su Il Dubbio: “Cari dem ora è tempo di opposizione”. Ma non così altri: Carlo Rognoni,Le tre condizioni che i dem dovrebbero imporre per un’intesa” (Secolo XIX); Sergio Chiamparino, “Se il M5S fa una proposta, ascoltiamolo” (intervista a Repubblica). E Claudio Cerasa si allarma: “Il Pd con Di Maio non è una fake news” (Foglio). Sulle dimissioni rinviate interviene Luigi Zanda: “Il ciclo di Renzi è finito” (intervista a Repubblica). La questione del che fare per il Pd, dopo l’appello di Luigi Di Maio pubblicato da Repubblica (“Voltiamo pagina e cambiamo l’Italia tutti insieme“), la discutono anche Stefano Folli (“La sfida che può cambiare i dem”, Repubblica) e Antonio Polito (“I due mali della sinistra”, Corriere della sera). Giovanni Guzzetta prevede elezioni a breve (“Il nuovo strano bipolarismo”, Il Dubbio). Il Centro studi elettorali della LUISS annota: “Se il Pd  è il partito delle elite”.

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2 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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È CRISI DELLA SOLIDARIETÀ

2 Marzo 2018

L’incipit del cupo articolo di Ezio Mauro su Repubblica è un formidabile riconoscimento dei meriti della Dc  (“Che cosa tocca alla sinistra”). D’altronde le forti difficoltà della sinistra hanno cause profonde, come spiega Giannino Piana su Rocca (“Crisi della solidarietà”). Di “oscuramento dell’intelligenza collettiva” parla, con amarezza, Biagio De Giovanni sul Mattino (“Il peso del populismo”). Più da sinistra il timore è appare analogo, come fa capire Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Pagheremo i danni del renzismo con l’egemonia del populismo”). E forse insufficiente è l’analisi di Rossana Rossanda, intervistata da La Stampa (“La sinistra risale se scopre i deboli”). Su Il Fatto due intellettuali anomali, Ugo Mattei e Carlo Freccero, puntano ai 5 stelle ma vanno oltre Di Maio e propongono un altro leader, più accattivante e che piacerebbe anche – dicono – a molti cattolici (“Se Di Maio non ce la fa, proviamo Petrin Carlini”). Mentre qualcuno ipotizza l’uscita di Renzi dal Pd (Marcello Mancini,Renzi prepara la scissione dal Pd”, La Verità), Leonardo Becchetti su Avvenire individua tre temi su cui le principali forze politiche, a suo dire, potrebbero trovare un’intesa (“Per iniziare a ricucire”). La testimonianza di Enrico Peyretti:Riflettendo sulle elezioni politiche”; e quella di Giaime Rodano: “La mia dichiarazione di voto. In risposta a mio figlio Tommaso”.

 

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1 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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“VOTI DEL CIELO IN ORDINE SPARSO”

1 Marzo 2018

Così il Manifesto titola un articolo di Luca Kocci, “Voti del cielo in ordine sparso. I cattolici arrivano divisi alle urne”. Ma dopo le urne, secondo Giorgio Merlo, i cattolici democratici e popolari dovranno per forza prendere l’iniziativa: “Dopo le elezioni gli schieramenti si scomporranno. Il ruolo dei cattolici” (Il Dubbio). Si vedano anche le posizioni di Noi Siamo Chiesa (“4 marzo. Per un nuovo corso nella società e nella chiesa”) e di Raniero La Valle (“Verso dove”). Un editoriale di Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in guardia dalle forze populiste ma denuncia gli errori degli altri: “Il senso della democrazia nelle urne del 4 marzo”. Massimo Adinolfi, sul Mattino, è sconsolato e evidenzia “La deriva ingovernabile del rancore che avanza”.  SULLE ULTIME SCELTE DEL M5S: Claudio Cerasa, “Giù la maschera: il 4 marzo è un referendum su Di Maio” (Il Foglio); Mauro Calise, “Se Di Maio calpesta la Carta” (Mattino); Gaetano Azzariti, “Una mossa propagandistica e ingenua” (Manifesto); Michele Prospero, “Svolta governi sta. Di Maio pagherà un prezzo” (Manifesto); Emanuele Macaluso, “Il Corriere si è accorto degli imbrogli di Di Maio” (Il Dubbio); Renzo Rosati, “Fioramonti, mr. Sottosviluppo” (Foglio). Ma ecco Andrea Roventini, candidato M5S all’Economia, “Piano Cottarelli, tax expenditure, più crescita: così ridurrò il debito” (intervista al Sole 24 ore). CHE FARÀ MATTARELLA? Claudio Tito, “Governo, le regole di Mattarella” (Repubblica); David Allegranti, “Nella testa di Mattarella” (Foglio).

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26 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA DECISIONE DEGLI INDECISI

26 Febbraio 2018

Scrive sul suo blog Giancarla Codrignani: “Matteo Renzi è come Fanfani? E allora?”. Su Il Mulino Gianfranco Pasquino, oppositore di Renzi, pubblica un sintetico “Promemoria in quattro punti alla vigilia del voto” e Paolo Pombeni, in un video predisposto dalla rivista bolognese, prova a spiegare “Come si vota”. La Repubblica pubblica un ampio estratto del discorso di Walter Veltroni in appoggio al Pd e a Gentiloni: “Berlusconi è l’avversario. Niente pasticci con lui”. Ancora su Repubblica: il consiglio di Piero Ignazi al Pd (“Il Pd torni in periferia”); il commento di Chiara Saraceno a Salvini in comizio con il Vangelo e il rosario (“Quei simboli e la radicalità di Salvini”); il peso degli indecisi nell’analisi di Ilvo Diamanti (“Quanto conta la decisione degli indecisi”); l’imbarazzo di Fabrizio Barca di fronte al voto e la sua scelta di fare politica altrimenti (“Oggi tanta sinistra teme la parola uguaglianza…”). Ed ecco il programma del Forum sulle disuguaglianze di cui si occupa Barca. Marzio Breda sul Corriere: “Ora il Movimento alza i toni, ma il pressing irrita il Quirinale”. Mauro Calise: “I partiti in libera uscita. La responsabilità del Quirinale” (Il Mattino). Marcello Sorgi: “La sfida decisiva tra Movimento e centrodestra” (La Stampa). Paolo Mieli lamenta il ritorno al proporzionale: “Il governo che sarà e il diritto di contare” (Corriere della sera).

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21 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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Bello il documento c3dem per le elezioni. Ma quel silenzio sui temi etici…

21 Febbraio 2018
di Mario Chiavario

 

Bel documento, quello uscito dall’Assemblea: per quel che dice, lo condivido senza riserve.

Mi lascia però perplesso il silenzio su argomenti come quelli che hanno trovato una prima disciplina nelle leggi sulle unioni civili e sulle “disposizioni anticipate di trattamento”. Qualche tempo fa si sarebbe detto che fanno parte dei “temi eticamente sensibili” che la politica non può ignorare essendo piuttosto chiamata ad affrontarli e con particolare sensibilità (oserei dire, in punta di piedi)…

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17 Febbraio 2018
by Vittorio Sammarco
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IL VOTO: UNA TRAPPOLA E UNA SPERANZA. LINO PRENNA SCRIVE ALL’AVVENIRE

17 Febbraio 2018

Ricalca in buona parte i contenuti del documento “Aprire il Paese ad un futuro di speranza”, da lui firmato, e pubblicato sul nostro sito ieri, la lettera/articolo di Lino Prenna, coordinatore nazionale di “Agire politicamente”, che il quotidiano Avvenire ha pubblicato oggi, con il titolo “Trappole del presente, speranza di futuro”, e con l’occhiello che dice: “Voto che mette alla prova i cattolici democratici”. Nella lettera si ribadiscono alcuni rilievi critici al Pd e però si torna anche a dire che resta attuale, e possibile, il progetto che sta all’origine della nascita del Pd e che va declinato nella progressiva costruzione di una democrazia anche sociale ed economica. Non compare, invece, nella lettera, il riferimento alla rete c3dem e al documento che anch’essa ha redatto in vista delle elezioni e che pure abbiamo pubblicato sul sito pochi giorni fa. Quanto a quest’ultimo, ne ha pubblicato alcuni stralci il “SIR”, servizio d’informazione religiosa della Cei (“Elezioni. Rete c3dem – associazioni cattolico democratiche: mettere al centro lavoro, giovani, Europa; vincere chiusure e astensionismo”).

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16 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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Aprire il Paese ad un futuro di speranza

16 Febbraio 2018
di Agire politicamente

 

L’associazione, che ha condiviso il documento redatto per le elezioni dalla rete c3dem di cui è membro fondatore, intende formulare, con questa nota, una più esplicita declinazione politica dei principi e dei valori che, in genere, guidano la prassi associativa del mondo cattolico, consapevole del pluralismo politico dei cattolici ma anche responsabile delle proprie ragioni fondative

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15 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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Draghi e Pellicani

15 Febbraio 2018
di Giovanni Colombo

 

Di tanto in tanto l’autore manda ad amici, sparsi qua e là, i suoi pensieri, firmandosi ovviamente con il solo nome. Estendiamo alla rete c3dem questo suo messaggio

 

Un tempo i futuri erano migliori. Ma anche i presenti non scendevano troppo in basso.

Ora, mirando la campagna elettorale, possiamo dire che siamo al fondo.

Per non recriminare anch’io come fan tutti, mi permetto di indicare cosa sento nel fondo del fondo.

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12 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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C3dem: “Verso le elezioni del 4 marzo e oltre”

12 Febbraio 2018

 

“Cattolici democratici: partecipare al voto, guardando ai valori  della Costituzione”. Documento dell’assemblea nazionale della Rete di Associazioni cattolico-democratiche “C3dem – Costituzione, Concilio, Cittadinanza” (Bologna, 10 febbraio 2018)

 

Il momento delle elezioni nazionali è sempre un passaggio molto importante in democrazia. Non dovrebbe essere l’unica occasione in cui si fa appello al popolo; al contrario, la partecipazione dovrebbe essere promossa sempre, al di là dei singoli appuntamenti elettorali. Ma esso esprime un decisivo ritorno di cittadine e cittadini ad esercitare responsabilità e sovranità. Siamo chiamati a eleggere un Parlamento che dovrà dar prova di saper trovare formule e intese per governare il Paese.

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