9 Agosto 2013
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Note sull’impasse del Partito Democratico

9 Agosto 2013

Appare piuttosto centrato l’articolo di Gad Lerner su Repubblica dell’8 agosto, “I fantasmi della sinistra”, in cui spiega, ma non giustifica, la paura del Pd di abbandonare il governo con Pdl per la mancanza (nel suo bagaglio politico) di convincenti terapie per affrontare la crisi economica che attanaglia il Paese. Un’analisi più legata alla stretta attualità, ma acuta, è quella di Alessandro Campi sul Mattino del 9 agosto: “La sinistra e il fattore Berlusconi”. Così pure l’intervista di Goffredo Bettini pro-Renzi e pro-elezioni subito (“Il partito va rifondato”, Repubblica). Puntuale l’analisi anche di Stefano Folli sul Sole: “Due punti per settembre. La sfida della stabilità, la responsabilità di Berlusconi, le carte di Letta”. Rosy Bindi rilascia un’intervista, l’8 agosto, a Repubblica (“Il governo serve se fa bene al Paese, non è nato per assolvere il Cavaliere”) che non getta luce sul futuro prossimo del Pd. E Claudio Tito su Repubblica, lo stesso giorno, racconta quale è “Il piano B di Epifani e Letta”. Quanto alla riforma della legge elettorale Stefano Ceccanti il 7 agosto sull’Unità spiega perché la riforma elettorale non si può fare con i grillini (“Legge elettorale. M5S non vuole la stabilità”).

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9 Agosto 2013
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Riforma della giustizia (e condanna di Berlusconi)

9 Agosto 2013

Il 7 agosto l’Unità pubblica un limpido articolo di Marco Olivetti (“La riforma della giustizia”) in cui l’autore cerca di affrontare il tema in termini non ideologici, e con riferimento all’invito di Napolitano del 2 agosto. Il 6 agosto Angelo Panebianco aveva scritto un articolo sullo stesso tema (“La riforma più difficile”) in cui, come Olivetti, aveva sostenuto che c’è squilibrio tra il potere della magistratura (più forte) e quello della politica (più debole) e che la strada maestra è rafforzare la credibilità e l’autorevolezza della politica, ma aveva sottolineato maggiormente i guasti di questo squilibrio e aveva proposto qualche correttivo specifico (a Panebianco risponde Michele Vietti, con una lettera al Corriere). Il tema è ripreso anche da F. P. Casavola il 7 agosto sul Mattino, ma in termini meno problematici (“La giustizia che il Paese attende”). Un commento di natura più etico-sociale è quello di Cesare Trebeschi nell’edizione bresciana del Corriere della Sera del 6 (“Un dispositivo improprio”). Sul Foglio dell’8 agosto un editoriale non firmato, probabilmente di Giuliano Ferrara, (“Quel che Mauro dimentica/1”) alza la polemica e critica un precedente editoriale del direttore di Repubblica in tema di rapporti tra politica e magistratura rifacendosi all’art. 68 del testo costituzionale del ’47, che prevedeva l’immunità parlamentare. Il 9 agosto esce un articolo sull’Unità del responsabile giustizia del Pd, Danilo Leva (“La riforma della giustizia che serve al Paese”) che però scantona il problema.  Sul Corriere torna sul tema, da posizione “terzista2 ma non irragionevole, Giovanni Balardelli (“Una replica troppo lunga“).

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8 Agosto 2013
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I primi cento giorni del governo e le esortazioni al Pd a mettergli fine

8 Agosto 2013

Enrico Letta ha presentato un documento in cui ha spiegato ciò che il governo ha fatto nei primi cento giorni (credibiltà, istituzioni, lavoro, persona/famiglia/diritti, casa, impresa, innovazione/cultura, giustizia, ambiente ).  “Gli italiani – dice – capiscono che non c’è alternativa. Non a questo governo, ma alla necessità, per una volta, di mettere da parte le contrapposizioni e le viscere per avere stabilità e far sì che la politica torni ad essere quello che è per definizione: la cura della cosa pubblica”. Ma la discussione politica, incentrata sul dopo condanna a Berlusconi,  sembra prendere un’altra piega: “Perché bisogna dire di no” (Ezio Mauro, editoriale di Repubblica del 7 agosto); così anche Guido Crainz sulla Repubblica del 6 (“La devastazione delle regole”) e Asor Rosa sul Manifesto (“La manovra eversiva”). Anche Gian Enrico Rusconi su La Stampa del 5 è per andare subito alle elezioni (“Niente paura delle urne”). Diciotto parlamentari  del Pd, tra cui la Puppato e Bettini, firmano un appello che chiede la riforma elettorale e il ritorno alle urne. Claudia Mancina, però, su Europa, fa notare che “Berlusconi non è stato battuto per via politica” e questo rende molto debole il Pd. Anche Sergio Romano mette in guardia il Pd dal cercare le urne (“Farsi del male isolati da tutti”, Corsera 6/8) e Marco Onado sul Sole aveva rivolto un appello: “Non bruciate il rispetto ritrovato dall’Italia”.

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2 Agosto 2013
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DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI. IL GOVERNO CADRA’? PER COLPA (O PER MERITO) DI CHI?

2 Agosto 2013

Dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato Berlusconi, il presidente Giorgio Napolitano ha emesso un comunicato in cui richiama i partiti al rispetto della sentenza e all’impegno a sviluppare ora un clima favorevole alle riforme istituzionali, tra cui quella della giustizia. L’editoriale di Ezio Mauro su Repubblica (“Le conseguenze della verità”) va in direzione opposta: “Non è la destra – scrive – che deve decidere se può restare al governo dopo questa sentenza. E’ la sinistra. Perché la pronuncia della Cassazione non è politica: ma il quadro che rivela è politicamente devastante. Per questo chi pensa di ignorarlo per sopravvivere avrà una vita breve, e senz’anima”. Antonio Polito, nell’editoriale del Corriere (“Siate seri, tutti”), è invece d’accordo con la linea di Napolitano e scrive che chi propone che sia il Pd ad aprire la crisi “avrebbe il dovere di spiegare a chi e a che cosa servirebbe una crisi di governo”. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, parla di “lucido realismo” di Napolitano (“Prima l’Italia”). Per Stefano Folli, sul Sole 24Ore, il videomessaggio di Berlusconi dimostra che il leader Pdl vuole evitare le avventure, ma il rischio maggiore è che sia il Pd a soccombere sotto il peso delle sue contraddizioni e a rinunciare alle larghe intese (“Il sasso che rotola  a valle”). Giudizio simile nel commento di Marcello Sorgi su La Stampa (“La sua stagione ora si è chiusa”). L’editoriale di Claudio Sardo, direttore dell’Unità (“La fine di un’epoca”), resta in mezzo al guado, ma definisce “avventurista” chi “nel Pd pensa di utilizzare strumentalmente la sentenza per destabilizzare Letta”. Per Piero Alberto Capotosti è stato un errore la forte drammatizzazione della vicenda Mediaset e della relativa sentenza della cassazione, perché si è visto il pericolo che tanto la magistratura quanto la politica perdano la propria autonomia; egli propone di reintrodurre la prerogativa parlamentare dell’autorizzazione a procedere,  che era nella Costituzione e che fu abrogata nel 1993 (“Politica-giudici, doppia sconfitta”, Il Messaggero).

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29 Luglio 2013
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Ma Fassina ha torto? Poi un invito alla responsabilità, il ruolo di Renzi e la questione della Costituzione

29 Luglio 2013

Le dichiarazioni di Fassina sull’evasione di sopravvivenza è all’origine di due interessanti editoriali che lo difendono: “La sinistra che nega la realtà” (Luca Ricolfi, La Stampa) e “La spesa facile che non indigna” (Angelo Panebianco, Corriere). Interessante anche l’editoriale di Alessandro Barbano sul Mattino, “Se la politica è nemica della società” (dice che la crisi imporrebbe politica e società capaci di assumere il senso di responsabilità invocato da Napolitano tre mesi fa). Di Fassina un’intervista sul Secolo XIX (“Fassina, basta con il fuoco amico”). Franceschini, intervistato da Repubblica sostiene che “Matteo è la nostra carta vincente, ma partito e premier vanno distinti”. La Bindi è intervistata dal Mattino: “Bindi: il nostro destino non si lega al premier”. Per Gentiloni, intervistato dall’Avvenire, “I vertici del partito, non Renzi, sono il vero problema per il governo”. Su Repubblica uno Scalfari moderato (“Per salvare il Paese il catalogo è questo”) e un Salvatores Settis critico acerrimo dell’iniziativa del governo sulla Costituzione (“I custodi della Carta”). Sullo stesso tema intervengono Rosy Bindi, intervistata dal Fatto (“Non si cambia la Costituzione a colpi di maggioranza”), Massimo Luciani sull’Unità (“Chi difende la Costituzione?”), critico con il M5S, il direttore dell’Unità, Claudio Sardo (“In gioco il destino della sinistra”) e Michele Salvati (“Una buona legge elettorale per una coalizione all’italiana”).

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28 Luglio 2013
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SIAMO TUTTI CECILE KIENGE

28 Luglio 2013

Siamo tutti Cecile Kienge” è il titolo a tutta pagina dell’Unità di domenica 28 luglio. “Kienge, la vergogna e l’assurdo” (Elena Loewenthal, La Stampa); “Destra e sinistra con Kienge” (Messaggero); “Razzisti al tappeto. Elogio di una nera” (Vittorio Feltri, Il Giornale); “Mai più” (Sole 24 Ore); “Boldrini: Kienge vincerà, ora la legge sulla cittadinanza” (P. Lio, Repubblica); “Basta insulti. Temo per le mie figlie” (intervista della Kienge su Repubblica); “La solidarietà non basta. Tocca a noi difendere Cecile” (Gad Lerner, Repubblica); ne scrive, tra gli altri, anche l’Osservatore Romano: “Episodio di intolleranza contro il ministro Kienge”.

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27 Luglio 2013
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RENZI E IL PD. E ALTRO

27 Luglio 2013

Commenti alla Direzione del Pd di venerdì 26: “Il vaso di coccio della maggioranza” (Claudio Tito, Repubblica), “Letta e Renzi, i due percorsi che spaccano i democratici” (Massimo Franco, Corriere della Sera), “Renzi sta finendo nell’angolo, ma la colpa è anche un po’ sua” (Stefano Folli, Sole 24Ore), “E ora il Pd vuole ‘prodizzare’ Renzi” (Andrea Colombo, Manifesto). Poi altro: “Scelta civica. L’ala cattolica tentata dall’Udc” (Corriere della Sera); “A passo lento la ripresa si avvicina” (Mario Deaglio, La Stampa); “Legge elettorale: il governo prova a mediare” (F. Fantozzi, Unità); “Province svuotate di poteri diventano assemblee di comuni” (L. Salvia, Corriere); “Il problema resta. Omofobia, impossibile pretesa” (Francesco d’Agostino, Avvenire); “La mia vita prigioniera in fuga dall’amore violento” (testimonianza di Giulia, Corriere).

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26 Luglio 2013
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SU RENZI, SU FASSINA E L’EVASIONE FISCALE, SULLA COSTITUZIONE E SULLO SCENARIO INTERNAZIONALE

26 Luglio 2013

Ancora Matteo Renzi: “Si fa presto a dire Matteo” (Marco Damilano, Espresso), “Una mina vagante, come Fanfani” (Piero Ignazi, ancora sull’Espresso), “Sono un cattolico, ma…” (intervista di Famiglia Cristiana a M. Renzi). Stefano Fassina è messo in croce per aver parlato di evasione fiscale di sopravvivenza: “Pd e tasse, il Pd si divide sull’evasione di sopravvivenza” (M. Sensini, Corriere della Sera); lui rilascia un’intervista all’Unità (“Per combattere gli evasori dobbiamo conoscerli”) e ad altri giornali (“Non li giustifico come Berlusconi, ma c’è proprio chi non riesce a pagare”, Repubblica). Per un’analisi concreta dell’evasione fiscale si veda Antonio Galdo sul Mattino (“Il Mezzogiorno e la mappa dei nuovi poveri”). Marco Olivetti sull’Unità interviene con un articolo che riconosce un nesso tra riforma elettorale e riforme costituzionali (“Senza riforme, Costituzione in pericolo”). Roberto Toscano su La Stampa indica la “Nuova mappa per le grandi potenze”, riprendendo un’analisi di Mario Deaglio.

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25 Luglio 2013
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FUOCO SUL GOVERNO. POMBENI FRENA. POI IL DIBATTITO NEL PD, GLI F35, L’OMOFOBIA…

25 Luglio 2013

L’insofferenza per la situazione politica cresce. Nel suo allarmato editoriale sull’Unità Claudio Sardo chiede un cambio di passo al governo (“Un patto chiaro o sarà il collasso”); anche G. Viesti sul Mattino chiede più impegno politico (“Le inutili tattiche con l’Italia a picco”). Il presidente del Senato ripropone la riforma elettorale subito (“Grasso rilancia sulla legge elettorale: Una priorità”, Repubblica); sullo stesso tema interviene Nadia Urbinati, contestando che non la si voglia fare perché si teme di precipitare in campagna elettorale (“Tornaconti elettorali”). Paolo Pombeni, però, teme soprattutto la delegittimazione di tutte le nostre strutture costituzionali in corso non solo nell’opposizione, e che neppure nuove elezioni frenerebbe (“I veri poteri del Parlamento e l’eterno alibi dei partiti”, Messaggero). Nel dibattito a sinistra: “Barca: stop ai doppi incarichi” (Casadio, Repubblica), “Appello di Letta al Pd: travolti se falliamo” (Martini, La Stampa), Nicola Latorre dice che “E’ ora di schierare Renzi” (Unità), E POI:

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