Giovanni Cominelli, polemizzando giorni fa con Franco Monaco, afferma alcune verità. Ma solo alcune. Quando sostiene che l’Ulivo ha nel suo Dna il bipolarismo, l’alternanza, e la governabilità, non si sbaglia di molto. Le cose si complicano quando suppone che l’Ulivo aveva in mente un sistema elettorale che riduceva la rappresentanza e rafforzava il governo. Il valore delle istituzioni è sempre stato rispettato dalla cultura ulivista. Non c’è dubbio. Ma non è stato mai anteposto alla rappresentanza e al partito politico, che indicano invece la base culturale forte della visione democratica dell’Ulivo.

