L’autore è professore emerito di Diritto pubblico della Luiss Guido Carli di Roma e presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Vittorio Bachelet per lo studio dei problemi sociali e politici. L’articolo è in uscita su BeneComune.net
Sulla riforma costituzionale, complice il fuorviante aut aut posto dal Presidente del Consiglio già prima della approvazione parlamentare, si è da mesi consolidata, anche tra i giuspubblicisti, la propensione a schierarsi per il sì o il no, evidenziando ragioni a sostegno o, al contrario, argomenti in base ai quali le innovazioni previste sarebbero, almeno in prevalenza, rischiose e quindi da respingere. Appaiono invece minoritarie le posizioni di chi ritiene – specie in questa fase – compito primario del giuspubblicista, più che condizionare con la propria scelta di voto, contribuire al discernimento tecnico di un testo spesso mal scritto e comunque oggettivamente complesso

