18 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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PRIMI GIUDIZI (CONTROVERSI) SULLA MANOVRA FINANZIARIA

18 Ottobre 2016

Francesco Spini, “Le nuove misure dividono gli esperti” (La Stampa). Un giudizio positivo alla manovra finanziaria, ma con alcuni rilievi critici, viene da Pietro Reichlin sull’Unità: “Manovra: crescita, meriti e bisogni”. Giorgio Tonini, intervistato dall’Avvenire, dice: “Massima spinta possibile sulla crescita senza sforare i paletti”. La stroncatura di Giulio Marcon (Sinistra Italiana e Sbilanciamoci. Org): “Legge di bilancio: un passo falso dietro l’altro”. Così pure Stefano Feltri su Il Fatto: “8 miliardi di mance per il Sì”. Critiche da Massimo Giannini, “Il valore dell’equità”, su Repubblica, e da Chiara Saraceno, “L’equità che manca alla manovra”, su lavoce.info. Federico Fubini, “Voglia di condoni e strategie contro l’evasione” (Corriere della Sera). Giuseppe Berta, “L’Europa non può farci le pulci” (Mattino). Matteo Renzi, intervistato da Andrea Cangini su La Nazione: “Bruxelles approverà la riforma, e Bersani critica tutto”.

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13 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Giustizia, equità e imparzialità

13 Dicembre 2015
di Stefano Ceccanti

 

L’articolo è uscito su “Scuola e formazione”, rivista della Cisl Scuola n. 11-12/2015.

 

Ai giuristi piace molto partire da definizioni e classificazioni per avere, almeno all’inizio di un ragionamento, qualche certezza minima, da problematizzare nel prosieguo del ragionamento. Non mi sottraggo a questa abitudine. La prima definizione che lo Zingarelli dà della giustizia è la seguente: “virtù per la quale si giudica rettamente e si riconosce e si dà a ciascuno ciò che gli è dovuto, una delle quattro virtù cardinali secondo la teologia cattolica”. Come suoi sinonimi vengono indicati l’equità e l’imparzialità.

Facciamo quindi qualche chiosa anzitutto sulle virtù cardinali e quindi su questi sinonimi.

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17 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Senza equità non c’è sviluppo. Serve una iniziativa pubblica

17 Gennaio 2013
di Nicola Cacace

Per ridurre le diseguaglianze serve prima lo sviluppo? O più equità e la riduzione delle diseguaglianze sono un fattore dello sviluppo? Abbiamo posto la domanda a Nicola Cacace, ingegnere, economista, esperto di previsioni strategiche, già presidente di NOMISMA, oggi editorialista dell’Unità

 

Le diseguaglianze sociali sono molto presenti in questa campagna elettorale dopo che il Pd ne ha fatto tema centrale del programma. Una misura drammatica del livello italiano di diseguaglianza è data dai dati Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie, metà della ricchezza privata, immobiliare e finanziaria, è nelle mani del 10% delle famiglie, mentre metà della popolazione più povera ne possiede appena il 10%. Sulla base di questi dati equità e sviluppo sono divenuti temi evocati anche dalle forze del centro e della destra,  ma con delle differenze fondamentali. Mentre per la sinistra l’equità resta “componente essenziale e strutturale di un nuovo modello di sviluppo”, per le altre forze in campo l’equità è materia di “un secondo tempo”, come scrive il Sole 24 ore (14/1) in un articolo dal titolo significativo “Sviluppo a sostegno dell’equità” e dalle inequivocabili conclusioni:

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