Il dibattito sul futuro del centro-sinistra nel nostro paese ha assunto tratti piuttosto curiosi. Mi pare del tutto chiaro che la questione chiave – in prospettiva elettorale – sia l’impossibile autosufficienza del Pd.
26 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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24 Luglio 2017
by c3dem_admin
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24 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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E’ morto questa mattina all’età di 77 anni Giovanni Bianchi, presidente nazionale delle Acli dal 1987 al 1994. Era nato a Sesto San Giovanni nel 1939. Dopo aver lasciato le Acli aveva accolto l’invito di Mino Martinazzoli ad entrare nel Ppi, entrando così in Parlamento. Nel Ppi ha ricoperto il ruolo di presidente per due anni. Nel 2002 è entrato nella Margherita, dove è restato fino al passaggio al Pd, nel 2007. E’ fondatore e presidente del Circolo Dossetti di cultura e formazione politica, sorto a Milano nel 2000. Giovanni Bianchi è stato un uomo di forte spiritualità e di grande libertà di pensiero. Ha fondato e diretto la rivista ”Bailamme”. Leggi qui una bella nota biografica e un elenco delle sue pubblicazioni. Qui l’ultimo editoriale pubblicato sul sito del Circolo Dossetti lo scorso gennaio. Le prime reazioni alla sua morte sui siti di Repubblica e del Corriere della Sera. Un breve ricordo di Stefano Ceccanti.
24 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Quella che qui viene presentata è una articolata analisi sul “problema lavoro” a cui segue una proposta “aperta” a possibili sperimentazioni sul territorio con differenti soggetti, tutti considerati rilevanti (imprese, istituzioni, volontariato e singoli cittadini), che si avanza per aprire un dibattito.
Ne sono autori Giorgio Gosetti, docente all’Università di Verona, Michele La Rosa, direttore di “Sociologia del lavoro”, Pier Giorgio Maiardi, dell’Associazione “Agire politicamente”, Walther Orsi, sociologo, e Vincenzo Zacchiroli, già sindaco di Castel San Pietro (Bologna). Hanno partecipato alla redazione del testo anche alcune associazioni territoriali.
Questo materiale verrà presentato e discusso anche al prossimo Seminario di “Agire politicamente” che si terrà a Fermo dal 26 al 30 agosto (vedi negli Eventi del sito).
23 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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SONDAGGI: Massimo Robotto, “Cresce FI, in calo Pd e 5 Stelle, il centrodestra unito al 35%” (Corriere). NOTE SUL PD: Sandra Zampa, “Siamo senza rotta, distanti dalla gente” (intervista al Quotidiano nazionale); David Bidussa, “Pd. Dov’è la cultura del partito?” (Sole 24 ore); Carlo Bertini, “Renzi prepara la maxi squadra Pd” (La Stampa); Stefano Folli, “Federalismo. Se il Pd rincorre la Lega” (Repubblica). A SINISTRA: Alessandro Trocino, “Il cantiere Pisapia e il rischio delle due liste” (Corriere). SULLA SENTENZA ROMANA che dà dure condanne ma toglie il reato di mafia Rosy Bindi prende posizione con due interviste: “La mafia a Roma? I giudici stavolta non hanno capito” (intervista all’Avvenire); “Roma è stata in mano ai mafiosi. Fate ricorso” (intervista a Il Fatto). DESTRA, SINISTRA E FISCO: Laura Pennacchi, muove un dura critica alla proposta della flat tax (vedi qui): “Questione fiscale e investimenti pubblici. I nodi della sinistra” (Manifesto). Mentre Claudio Cerasa la considera un’ottima idea: “Idee per cambiare l’Italia” (Foglio).
23 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Eugenio Scalfari lancia l’allarme sulle mire napoleoniche di Macron ed esorta l’Italia a reagire, soprattutto per quanto riguardo il proprio ruolo in Libia e più in generale in Africa; e richiama la sinistra a impegnarsi in primo luogo su un concreto europeismo (“La grandeur di Macron che minaccia l’Italia e l’Europa”, Repubblica). Anche Romano Prodi coglie alcuni eccessi di Macron nel mettere la Francia al primo posto (“Ora Macron riequilibri il rapporto con l’Italia”, Messaggero). Maurizio Molinari su La Stampa coglie i principali elementi novità nel quadro europeo e mette in guardia l’Italia dal giocare un ruolo di basso profilo (“Le quattro novità d’Europa”). Vincenzo Nigro: “La Francia e l’Italia nella partita libica” (Repubblica). L’ITALIA E IL PETROLIO: per avere autorevolezza in campo internazionale all’Italia serve non sparare sulle proprie aziende energetiche; lo scrivono Alberto Negri (“La diplomazia del gas contro le guerre”, Sole 24 ore) e Davide Tabarelli (“Se il petrolio diventa il diavolo”, Mattino). PAESI DELL’EST: Vladimiro Zagrebelsky, “Le democrazie illiberali contro i giudici” (La Stampa), Nadia Urbinati, “Le due facce dell’Unione” (Repubblica).
23 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’articolo, messo ieri qui in rassegna, di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, che auspicava una riforma della prima parte della Costituzione insieme a una serie di riforme liberali ispirate alla proposta di tassa unica al 25% formulata dall’Istituto Bruno Leoni (vedi qui Nicola Rossi, “Una flat tax al 25% per salvare il Paese dal fisco”, una sua intervista al Sole 24 ore “Piaccia o no, la flat tax è trasparente”, e sul Foglio l’articolo di Carlo Stagnaro, “Una flat tax di sinistra”), ha suscitato un interessante dibattito. Ieri sul Corriere è intervenuto Valerio Onida dicendo che della flat tax si può discutere, benché egli sia contrario, ma non già di riforma dei principi della Costituzione (“La Costituzione garantisce i diritti sociali dei cittadini”). Oggi, di nuovo sul Corriere interviene Sabino Cassese, favorevole a una riforma del fisco, e non del tutto contrario a una revisione della prima parte della Costituzione, che però rinvia a tempi più maturi, proponendo invece interventi riformatori “minori” sulla pubblica amministrazione (“Riformiamo i ‘rami bassi’ delle nostre istituzioni”). Sul Mattino, invece, Biagio De Giovanni, filosofo di sinistra ora vicino al Pd, sostiene che la difesa a oltranza della Costituzione del 1946 rischia di fare da sentinella a una postazione sempre più vuota, e sostiene che è tempo di nuovo potere costituente, da mediare però con il livello costituzionale europeo (“Costituzione, le ragioni per cambiare”). Non si inserisce in questo dibattito, ma tocca temi vicini l’intervento di Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore, che descrive i guasti prodotti dall’esito del referendum del 4 dicembre e si augura un’intesa di governo tra le principali forze politiche non populiste, dopo le prossime elezioni, che riprenda in mano la riforma costituzionale con l’obiettivo di assicurare la stabilità del governo (“Un patto di governo per le riforme”). Anche un arruffato articolo di Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere di due gioni fa, va in direzione di un’esigenza di maggior efficienza delle istituzioni (“La politica senza potere nell’Italia del non fare”).
21 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Andrea Riccardi, sul Corriere della Sera, riflette sul rinvio dello ius soli e sui rapporti tra i cattolici e la politica (“Il rinvio dello ius soli, una sconfitta per i cattolici”). Sul Manifesto Franco Monaco spiega perché è contrario a un listone di tutte le sinistre contro Renzi: “Il centrosinistra rompe con il dogma dell’unità politica” (delle sinistre) e Bia Sarasini sostiene che “Non c’è lista unita che tenga se non parte dalle persone”. L’ex Dc Angelo Sanza racconta al Corriere della sera il suo tragitto “Da De Mita a Pisapia”. Paolo Pombeni è pessimista sulla capacità del Pd e della sinistra di saper collaborare (“Le coalizioni impossibili?”, in mentepolitica.it). Francesco Verderami, sul Corriere, evidenzia invece “L’arte della coalizione nel prossimo Parlamento”. Giovanni Sabbatucci su La Stampa scrive: “Berlusconi, un ritorno da scoprire” (Messaggero); e sul ruolo di Berlusconi nell’attuale equilibrio politico scrivono anche Stefano Folli (“Il Colle vigilerà sui rischi in arrivo”) e Gaetano Quagliariello (intervista a La Verità: “Il centrodestra c’è, manca solo Berlusconi”). Repubblica pubblica alcune lettere sul tema “Caro Renzi, perché ti amo perchè ti odio”, un’ intervista a Pippo Civati (“Talento e arroganza. Ha tradito il mandato delle primarie 2013”) e una a Teresa Bellanova (“Un vero riformista”). In un’intervista a Il Fatto Pierluigi Bersani dice: “Renzi, Lotti e Boschi fregati dalla loro questione morale”. Angelo Panebianco, sul Corriere, propone di cambiare la prima parte della Costituzione (“La Carta costituzionale e le difficili riforme italiane”).
21 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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Ho scoperto, recentemente, leggendo il supplemento culturale del Corriere della Sera, che la mia “generazione”, quella dei nati tra il 1977 e il 1983, è una generazione di passaggio. Saremmo gli “Xennial”, l’ultima generazione che ricorda bene il telefono fisso, il mondo prima della rivoluzione digitale, ma che poi si è comunque adattata al mondo che è cambiato. Una generazione di mezzo, insomma.
Per chi ha vissuto l’impegno politico e sociale in prima persona, fin da ragazzo, la mia è anche e soprattutto la “generazione di Genova”.
20 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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