18 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E… L’ARTE DI MEDIARE

18 Febbraio 2017

Paolo Pombeni, “Come si smonta un partito” (mentepolitica.it), “Un colpo al Pd ‘maggioritario’ e all’unità dei riformisti” (Sole 24 ore). Arturo Parisi, “Congresso: niente rinvii, siamo già in ritardo” (intervista all’Avvenire). L’intervista di venerdì di Matteo Renzi al Corriere della Sera: “Non andatevene, discutiamo”.  Mario Calabresi, “Dove sta il coraggio” (Repubblica). Fabio Martini, “Prodi medita un appello in extremis” (La Stampa). Massimo Cacciari, “Il partito democratico è Renzi. Senza di lui Grillo arriva al 40%” (intervista a Il Dubbio). Due interviste di Graziano Delrio: “Togliere tutti gli alibi” (al Corriere), “A lui ho parlato da fratello maggiore, deve essere flessibile” (a Repubblica); sul Corriere: “Il fuorionda di Del Rio che critica Renzi”. Michele Serra: “Una questione di potere” (Repubblica). Stefano Folli, “La scacchiera delle convenienze” (Repubblica). Michele Emiliano a La Stampa: “E’ Matteo a volere questa rottura, ma per lui sarà una catastrofe”. Gli interventi sull’Unità: Andrea Orlando,”Il Pd è ancora la scelta giusta”; Cesare Damiano, “Perché è incomprensibile il dilaniarsi del partito”; Piero Fassino, “C’è ancora una strada”; Graziano Delrio, “Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla”. Vannino  Chiti al Manifesto: “Chi è contro Matteo lo batta al Congresso”. Pietro Reichlin, “La sinistra non torni al passato” (Unità). Enrico Morando: “Sì al Congresso, si discuta a tutto campo” (intervista all’Unità). Giuliano Ferrara: “La buona scissione” (Foglio). Antonio Floridia, “Il partito sbagliato. Anche il congresso è solo una conta” (Manifesto).

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16 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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PD OBBLIGATO A RIPENSARE SE STESSO

16 Febbraio 2017

Rompere sarebbe irresponsabile, ma Matteo ci ha messo del suo”: questa l’opinione di Pierluigi Castagnetti intervistato dall’Avvenire. Fare il congresso subito, ma arrivare alla fine della legislatura: questo il parere del filosofo Salvatore Veca, intervistato dall’Unità (“Pd obbligato a ripensare se stesso”). Marcello Sorgi su La Stampa: “Una scissione senza materia del contendere”.  La scissione della sinistra Pd ha bisogno di buoni argomenti perché possa essere capita dall’opinione pubblica, ma questi argomenti non si vedono: così anche Stefano Folli su Repubblica (“Il momento della responsabilità”). Piero Fassino: “Pierluigi e D’Alema incoerenti. La rottura un favore alla destra” (intervista al Messaggero). Salvatore Vassallo dice in che modo Renzi può riuscire a dare un senso alla scelta di tenere il congresso al Lingotto di Torino (“Da un Lingotto all’altro”, Unità).

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15 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’INCUBO SCISSIONE E LA PROPOSTA DI PISAPIA

15 Febbraio 2017

Giovanna Casadio scrive: “Per Bersani o si rinvia (il congresso) o è scissione. Il piano del nuovo Ulivo” (Repubblica). Dice Walter Veltroni al Corriere: “L’idea di dividersi è un incubo, ma il Pd di Renzi deve aprirsi”. Lina Palmerini sul Sole 24 ore descrive “Tutti i rovelli degli scissionisti”. Lo storico David Sassoon dice all’Unità: “Dividersi sarà una scorciatoia fallimentare”. Ezio Mauro su Repubblica allarga la riflessione alla crisi odierna del progetto democratico in Occidente e deplora le divisioni (“I dem e la talpa dell’ultradestra”). Contro l’anacronismo della divisione dei dem anche Alberto Orioli sul Sole 24 ore: “Il rischio politico e la voglia di riscatto”. Intanto a Milano Giuliano Pisapia rilancia il suo “Campo progressista”, presente anche Franco Monaco che all’Unità spiega il senso dell’iniziativa: “La scommessa della sinistra che non vuole essere minoritaria”. Di Franco Monaco anche un intervento su Adista: “Tra Ulivo e nuova sinistra”. Sul sito di LibertàEguale un’analisi di Claudio Petruccioli.

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14 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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PD. AFFRONTARE L’IMPOSSIBILE

14 Febbraio 2017

Commenti variegati (ma per lo più critici) alla direzione Pd e all’impostazione data da Matteo Renzi. Con una premessa ironica epperò serissima e abbastanza convincente di Michele Serra nella sua “Amaca”. Una considerazione abbastanza benevola è quella di Marcello Sorgi su La Stampa (“L’ultimo azzardo del leader”); ma Amedeo La Mattina, sullo stesso giornale, segnala: “Bersani guarda a D’Alema. Scissione più vicina”. Qualche credito a Renzi viene da Stefano Folli su Repubblica (“Il realismo del giocatore di pocker”), ma Claudio Tito nelle stesse pagine scrive un commento desolato: “Nella gabbia dell’estinzione”; e l’intervista a Andrea Orlando dice: “Così Renzi farà un frontale”. Sul Corriere della Sera Massimo Franco critica Renzi: “Una velocità che strappa l’Unità”. Per Marco Gervasoni sul Messaggero “La coabitazione degli opposti è al capolinea”. E per Claudio Cerasa, del resto, “La scissione è meglio della malattia” (Il Foglio). Sprezzante Marco Revelli sul Manifesto: “L’entropia dei destini appesi a Renzi”. Sul Sole 24 Ore Lina Palmerini indica “I tre punti che la direzione Pd lascia sospesi” e Roberto D’Alimonte guarda avanti: “Primarie Pd: una conta in due tempi”. Il parere di Walter Tocci, uno dei 12 che hanno votato contro la mozione di maggioranza: “Alternativi a noi stessi. Un congresso in tre atti per il Pd“.

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13 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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CHE NE SARÀ DEL SOLDATO MATTEO RENZI?

13 Febbraio 2017

Mauro Calise, politologo da tempo sostenitore di Renzi: “Il soldato Renzi può salvarsi se crede in sé” (Mattino). Federico Geremicca, “L’ultima scommessa di Matteo” (La Stampa). Gian Antonio Stella, “La voglia di rilancio” (Corriere della Sera). Il retroscena di Federica Schianchi su La Stampa: “Voto a ottobre. La strada del Colle che può convincere Renzi”. La voce di tre intellettuali di sinistra che ancora hanno una qualche fiducia nella leadership di Matteo Renzi: Biagio De Giovanni, “Un accordicchio sarebbe letale” (Messaggero); Mario Tronti,Il nostro vero dramma è che non vediamo più gli arrabbiati sul 776” (intervista a Repubblica); Emanuele Macaluso: “Non staccare la spina a Gentiloni. In futuro un’alleanza con Pisapia” (intervista al Messaggero); e poi l’anche lui ancora pro-Renzi Eugenio Scalfari: “Rifondare la sinistra per battere il populismo”.

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13 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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APPELLO PER L’INTEGRAZIONE EUROPEA

13 Febbraio 2017

Il 25 marzo si terrà a Roma una marcia per celebrare i trattati di 60 anni fa: appello di 300 studiosi e personalità europee (tra cui Giuliano Amato e Anthony Giddens) per il rilancio dell’integrazione (“L’Europa reagisca unita alle nuove sfide globali”). Gianfanco Marcelli su Avvenire: “Umanesimo integrale, risposta al sovranismo”. Per Sergio Fabbrini è necessario che i paesi dell’Eurozona vadano verso l’unione politica (“L’Unione vera e il falso dibattito sulle diverse velocità”, Sole 24 ore). Jean-Paul Fitoussi: “Due velocità? L’unico modo per salvare l’euro” (intervista all’Unità). Lucrezia Reichlin, sul Corriere della Sera, scrive però che l’Italia deve fare la sua parte (riforme e conti a posto): “Dobbiamo cambiare l’euro se vogliamo salvarlo”. Andrea Bonanni, “Bruxelles, la nuova mappa del potere. L’Europa marcia dietro Angela Merkel” (Repubblica Af.fin). Sempre sul Corriere Nando Pagnoncelli avverte: “Italiani e Ue: amore in crisi”.

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11 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’ORA DELL’UNITÀ POLITICA DELL’EUROPA

11 Febbraio 2017

L’Unità ha pubblicato un lungo e impegnativo articolo di Achille Occhetto, nel quale l’ex leader del Pci e dei Ds lamenta che le forze riformiste, di fronte alla crisi della globalizzazione finanziaria, non stiano lavorando a trovare le risposte adeguate, cioè non stiano battendosi insieme per un’Europa politica, per una globalizzazione democratica (“E’ l’ora dell’unità politica dell’Europa. Le forze di sinistra ripartano da qui”). Carlo Bastasin, sul Sole 24 ore, scrive che forse Trump, e con lui Putin, si stanno rivelando un fattore decisivo per la maturazione dell’Unione europea (“Se Trump e Putin riescono a compattare l’Europa”). Anche Bill Emmott su La Stampa vede dei segnali positivi nella crescita dei consensi a Macron in Francia e nella candidatura di Schulz in Germania (“Se cambia il vento in Europa”). Tonia Mastrobuoni scrive sul leader socialista tedesco: “La corsa record di Schulz. ‘Vi spiego io i rischi dell’Europa a due velocità’” (Repubblica). Su Schulz scrive anche Angelo Bolaffi: “Il vento tedesco del cambiamento” (Repubblica). Giorgio Napolitano scrive anch’egli che la vittoria di Trump e la Brexit spingono i paesi membri dell’Unione ad accettare nuovi  trasferimenti di sovranità dal livello nazionale al livello europeo (“L’opportunità dell’Italia nell’Unione”). Il Foglio pubblica un ampio intervento di  Stefano Ceccanti ad una tavola rotonda de La Civiltà cattolica: “L’Europa davanti al bivio tra la doppia velocità e la deriva sovranista”. Sul Corriere Ernesto Galli Della Loggia critica l’Europa per la sua rinuncia ai propri valori culturali (“Perché l’Europa è senza identità”).

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11 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL NUOVO PRODI È PISAPIA? OPPURE ANDREA ORLANDO? O RENZI RISALIRÀ?

11 Febbraio 2017

Il nuovo Prodi è Pisapia. Solo con lui si torna a vincere”, così Gad Lerner a Il Fatto. Sergio Chiamparino scrive al Corriere della Sera: “Matteo accetti il congresso. La bocciatura al referendum non si può rimuovere”. Roberto Speranza al Corriere: “Scissione, il rischio resta se il congresso è una gara lontano dai guai dell’Italia” (e alla Gazzetta del Mezzogiorno racconta: “Finita l’onda-Renzi, questo il partito che sogno”). Dino Martirano, sempre sul Corriere: “Legge elettorale: la babele nel Pd”. Ma la babele nel Pd va oltre la legge elettorale, come racconta Natalia Lombardo sull’Unità: “Urne, congresso primarie: la sfida nel Pd”. Per Laura Cesaretti, su Il Giornale, “Napolitano trama nell’ombra e arruola Orlando e Franceschini per la battaglia contro l’ex premier”. E Emanuele Macaluso, in un’intervista a Il Giorno, dice: “Il Pd di Matteo è finito. Lo sfidante? Orlando”. Vede nero anche Michele Salvati in un colloquio con il Foglio: “Salvati, il teorico del Pd: ‘la situazione è dura, non sono ottimista’”. Lina Palmerini sul Sole 24 ore anche racconta “La guerriglia dei renziani a Padoan sulle tasse”. E Renato Mannheimer sul Giornale annota che, comunque, “Otto italiani su dice bocciano Gentiloni”. Quanto alla legge elettorale, Michele Ainis su Repubblica sostiene che la Consulta non ha impedito affatto che si possa votare subito con le leggi vigenti (“Il grande malinteso sulla legge elettorale”) e Marco Olivetti su Avvenire dice che la Consulta ha rimesso la questione nelle mani della politica (“Politica senza alibi”).

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10 Febbraio 2017
by Vittorio Sammarco
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NASCE  IL “CAMPO PROGRESSISTA”, PROMOSSO DA GIULIANO PISAPIA

10 Febbraio 2017

“Vogliamo riunire chi vuole fare qualcosa per la società e non trova il modo”, così Giuliano Pisapia in un’intervista a Aldo Cazzullo sul Corriere della sera  (“Ecco il mio Campo progressista. Con il Pd possiamo fare il 40%”). Giovanni Orsina critica Renzi (e Berlusconi) perché cercano di competere con Grillo scendendo sul suo stesso terreno (“Dove porta l’imitazione di Grillo”, Il Mattino). Franco Monaco, sul Fatto, si augura che la minoranza dem, a questo punto, resti dentro e metta in minoranza Renzi (“L’Ulivo cos’era e cosa non può essere”). Piero Bevilacqua sul Manifesto parla del progetto di Sinistra italiana, non disposto ad alleanze con il Pd (“Per fare il centrosinistra bisogna unire la sinistra”). Emilia Patta, sul Sole, fa il punto sul Pd: “Renzi: voto a giugno o subito il congresso”. Vannino Chiti: “Confronto sui temi e poi la conta. Se Renzi vince sarà leader di tutti” (Unità). Per Mauro Calise, sul Mattino, la posta in gioco del congresso Pd sarà la testa di Renzi (“La sfida a Renzi posta in gioco del congresso”). Pessimista Claudio Cerasa sulle sorti di Renzi (“No voto, no party, no Renzi”, Il Foglio). Critica Renzi ma allarga lo sguardo Guido Crainz: “L’impotenza del riformismo”. Guido Tabellini sul Sole 24 ore spiega perché sarebbe meglio votare subito (“Il voto ravvicinato e la lezione dello spread”). Quanto alla sentenza della Consulta: Stefano Ceccanti, “La riforma possibile” (Il Giorno); Roberto D’Alimonte, “La Corte lascia ai partiti la responsabilità di una nuova legge” (Sole 24 ore); al contrario per Liana MilellaOmogeneità tra Camera e Senato. La Consulta detta la legge elettorale” (Repubblica).

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9 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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I TRAVAGLI DEL PD IN ITALIA E DEL PS IN FRANCIA (E LA NASCITA DI DEMA A NAPOLI)

9 Febbraio 2017

Stefano Folli, “La fine del partito personale di Renzi” (Repubblica). Carlo Bertini,Esplode la rivolta nel Pd. Renzi userà il congresso per evitare la scissione” (La Stampa). Giovanna Casadio, “Pd, 41 senatori si sfilano da Renzi” (Repubblica). L’Unità pubblica il documento di 40 senatori del Pd (tra i firmatari Tronti, Tocci, Corsini, Dirindin, Borioli). Massimo D’Alema è intervistato dalla Repubblica: “Niente scissione del Pd, ma guai a votare adesso. L’Italia è seduta su una polveriera”.  L’interessante relazione integrale di Enrico Morando, vice-ministro dell’Economia, al convegno di LibertàEguale (area riformista del Pd) lo scorso 27 gennaio sulla situazione politica. Una settimana fa a Napoli si è tenuta l’assemblea della nuova creatura del sindaco Luigi De Magistris, “DemA”, trasformatasi in movimento politico (qui la cronaca dell’evento e l’audio dell’intervento “rivoluzionario” del sindaco). Su La Stampa un’intervista a Benoit Hamon, vincitore delle primarie del partito socialista in Francia: “Lavoro, utopia, ambiente per sconfiggere i populismi”. Sull’Unità.tv un intervento di Stefano Ceccanti: “Chi è Emmanuel Macron e cosa propone l’uomo nuovo francese”.

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