10 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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DONALD TRUMP E L’AMERICA CHE VERRÀ

10 Novembre 2016

Enrico Letta, “Ormai l’antipolitica governa il mondo” (intervista a La Stampa). Giorgio Napolitano, “Pericolo da non sottovalutare” (Unità). Giuseppe Berta, “L’ombra lunga di protezionismo e recessione” (Secolo XIX). Massimo Salvadori, “E’ un terremoto politico” (intervista all’Unità). Meno preoccupato Vittorio E. Parsi, sull’Avvenire: “Ma The Donald era già in mezzo a noi”. Luigi Zingales, “Perché Hillary ha fallito” (Sole 24 ore). Alexander Stille, “L’errore delle elite” (Repubblica). Gianni Riotta, “Se l’istinto è più forte dei sondaggi” (La Stampa). Massimo Gaggi, “L’America che verrà” (Corriere della Sera). Mario Platero, “Quale sarà il vero Donald?” (Sole 24 ore). Due interviste piuttosto filo-Trump pubblicate da Vita: Marco Luigi Bassani, “Capire Trump o perderci per sempre” e Michael Gecan, “L’elezione di Trump? Colpa del flop di Obama sul welfare”.

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10 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Cattolicesimo democratico e referendum costituzionale: quale connessione?

10 Novembre 2016
di Enzo Balboni

 

L’autore è professore di Diritto costituzionale nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha scritto saggi di diritto pubblico, amministrativo, comparato e di storia costituzionale. Amico e collaboratore di Giuseppe Lazzati alla Cattolica, e vicino a Giuseppe Dossetti negli anni delle battaglie per la ‘difesa attiva’ della Costituzione (1994–1996), è membro della redazione di “Appunti di cultura e politica”, rivista pubblicata a cura di “Città dell’uomo”.

 

Giovanni Cominelli* mi chiama in causa su Movimenti Metropolitani nel suo commento “Valerio Onida: la Costituzione non è il Corano!” per annoverarmi tra i costituzionalisti del NO, con la precisazione che sarei, con Onida appunto, De Siervo e altri innominati, la punta di lancia del costituzionalismo cattolico, ovviamente ultraconservatore dello status quo istituzionale e nostalgico dei bei tempi andati che, in sequela dell’insegnamento di Mortati e Dossetti, elevavano sugli altari la costituzione materiale e il sistema dei partiti della prima, e unica, Repubblica.

Non è così.

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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CATTOLICI E REFERENDUM. LA REPLICA DI FRANO MONACO A LUIGI LOCHI

8 Novembre 2016

Sull’Unità Franco Monaco (“Il ruolo dei cattolici e il referendum”)replica ad un articolo pubblicato sullo stesso giornale due giorni prima da Luigi Lochi (“I cattolici e le riforme”). Tale articolo è lo stesso, con poche varianti, di quello ricevuto e pubblicato da c3dem otto giorni fa con il titolo “Ri-dire il cattolicesimo democratico”. In esso Lochi aveva criticato sia Monaco sia La Valle a proposito delle posizioni assunte per il referendum.

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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“QUELLI CHE HANNO MANDATO VIA PRODI ORA VOTANO NO”

8 Novembre 2016

Dice Sandra Zampa, in un’intervista a La Nazione: “Quelli che hanno mandato via Prodi ora votano No”. E Piero Fassino, intervistato sull’Unità da Sergio Staino, esclama: “Basta a un No pregiudiziale. Abbiamo un destino comune”. Il Foglio pubblica un recente discorso del magistrato Nino Di Matteo a Palermo: “Arrestiamo la riforma. Manifesto politico di un magistrato”. A Roma Il Comitato “Roma per il Sì” organizza per il 30 novembre un incontro cui prenderanno parte Goffredo Bettini, Giuseppe Vacca, Mario Tronti, Pietro Reichlin e Claudia Mancina (qui il suo documento politico).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RENZI CONTRO JUNCKER. E CONTRO BERSANI …

8 Novembre 2016

Per Massimo Franco la polemica di Renzi con Bruxelles è soprattutto ad uso interno (“Lo scontro con l’Europa un’arma referendaria”, Corriere della Sera). E forse la pensa così anche Juncker, almeno secondo Andrea Bonanni (“La ragione e l’azzardo”, Repubblica). Ma l’attenzione è incentrata sul Renzi e sul Pd che escono dalla Leopolda: Miguel Gotor, “Renzi è un piccolo De Gaulle cui sfugge il presente” (intervista a Il Dubbio); Michele Prospero, “Un capo in cerca di acclamazione” (Manifesto); Piero Ignazi (che vede all’orizzonte la scissione del Pd), “Il Pd e il deficit di democrazia interna” (Repubblica); Valentino Parlato, “La radiazione del Manifesto e i linciaggi di Renzi” (Manifesto). E ancora sul Manifesto Piero Bevilacqua scrive: “Ecco perché è importante riuscire a battere Renzi”. In un colloquio con Francesca Schianchi Matteo Renzi afferma: “La minoranza spera nella spallata”. Alessandro Campi dice: “La scissione non serve a nessuno” (Messaggero). Il Corriere della Sera pubblica un commento un po’ rassegnato di Michele Salvati: “La malattia profonda del nostro sistema politico” (Corriere della Sera).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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TRUMP CONTRO HILLARY

8 Novembre 2016

Mario Platero, “Un’America senza fiducia nelle istituzioni” (Sole 24 ore). Slavoj Zizek, “Trump. Meglio votare lui, così la sinistra si sveglia” (Repubblica). Ian Baruma, “Trump e il segreto del leader populisti” (Repubblica). Michael Walzer, “Hillary è vincente, ma non convince gli elettori di sinistra” (La Stampa). Mario Calabresi, “L’onda da fermare” (Repubblica). Massimo Gaggi, “La dinastia e l’anomalia” (Corriere della Sera). Marta Dassù, “Con Hillary la tenacia alla Casa Bianca” (La Stampa). Vittorio E. Parsi, “Risalire il vento” (Avvenire).

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8 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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I diritti delle generazioni future

8 Novembre 2016
di Mario Giuseppe Molli

 

La classe dirigente politica attuale volentieri non agita i temi relativi alle  generazioni giovani e future, sapendo benissimo come questi non abbiano una forte presa sulle masse, catturate da una dilagante omologazione consumista e individualista. Inoltre è consapevole che mettere al centro le istanze delle generazioni future è un’operazione che rischia di fatto di scivolare nell’irrilevanza e probabilmente di non costruire il consenso necessario a vincere o comunque a rimanere in sella, e alla fine ad avere un peso nell’attuale congiuntura politica.

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7 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RISCHIO DI UNA DERIVA DEMAGOGICA E DI UN’ALTERNATIVA INESISTENTE

7 Novembre 2016

“E’ evidente che la sinistra ha fallito. Il problema è che, dopo aver ucciso la ‘vecchia’, nessuna Leopolda ci ha ancora spiegato quale sia, e soprattutto se debba esistere, una ‘nuova’ sinistra”. Così Massimo Giannini conclude su Repubblica la requisitoria della settima Leopolda renziana (“Il capolinea della sinistra”). Giovanni Orsina, su La Stampa, critica Renzi per la sua politica da spaccone e da gigione e per aver agito finora ‘a credito’ in quanto privo di un passato che giustificasse la sua presenza al vertice del paese, e però conclude con queste parole: “Se il gigione spaccone debitore dovesse fallire, quali alternative ci propone una politica debole, divisa, e assediata dall’antipolitica?” (“La trappola del calendario”). Così pure Massimo Adinolfi sul Mattino (“Il nuovo Pantheon e l’ambizione di cambiare il Paese”), ma più propenso a sostenere Renzi. Marco Follini, sul Corriere, dice cose non dissimili da quelle di Orsina nell’articolo “La riforma costituzionale e la sua deriva demagogica”. Sergio Fabbrini, nel difendere la riforma costituzionale, arriva però a dire che “è discutibile la pretesa che i cittadini possano risolvere questioni di tecnica istituzionale”, e quindi sostiene che il referendum in questo caso è un’opzione sbagliata (“La sfida di istituzioni efficaci”, Sole 24 ore). Maurizio Ferraris si interroga sui rapporti tra democrazia e verità (“Tutto l’umanesimo che serve per salvare la democrazia”, Repubblica). Gianni Cuperlo spiega il suo Sì dopo l’accordo sulla riforma dell’Italicum: “Voglio essere coerente. A Matteo chiedo lealtà” (Intervista al Corriere). La delusione di Roberto D’Alimonte: “Il nuovo Italicum dem? Luci e ombre. Se vince il No ritorna il proporzionale” (intervista al Messaggero). Mauro Calise fotografa “Il premier al rush finale” (Mattino).

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6 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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UNA LETTERA DI FRANCO MONACO SUI DOVERI DEI CITTADINI. E ALCUNE NOTE ECCLESIALI

6 Novembre 2016

Franco Monaco riprende la proposta di Valerio Onida di un incremento temporaneo dell’imposta sui redditi per finanziare la ricostruzione dei territori terremotati (“La Costituzione e i doveri dei cittadini”, lettera al Corriere della sera). Nunzio Galantino, sul Sole 24 ore, difende il papa dalle critiche mossegli per l’attenzione data ai carcerati (“Il carcere e la fatica del perdono”). Reso noto il nuovo statuto della Pontificia Accademia per la Vita, voluto da papa Francesco: mons. Vincenzo Paglia parla di “Un disegno umanistico” (intervista alla Radio vaticana), e Sandro Magister titola: “Nuovo statuto … E ora via alle epurazioni”. Sul Foglio inizio di un’inchiesta di Mattia Ferraresi: “La Chiesa vive meglio nel mondo di Trump o di Hillary?”. Paolo Ricca, “La riforma protestante e le prospettive dell’unità” (intervista a Riforma); Adriano Prosperi, “La lezione di Lutero che non abbiamo mai imparato” (Repubblica); Fulvio Ferrario,500 anni dalla riforma. Il Cristo inattuale” (Il Regno). Paolo Rodari, “Il terremoto di Radio Maria” (Repubblica).

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6 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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I DOVERI DEL FRONTE DEL NO

6 Novembre 2016

Lo storico Giovanni De Luna sostiene, su La Stampa, che i sostenitori del No dovrebbero dire che governo potrebbe nascere dalla caduta del governo Renzi (“Referendum, i doveri del fronte del No”). Per Massimo Franco, sul Corriere della Sera, la vittoria del Sì potrebbe essere pericolosa per Renzi quanto la vittoria del No, perché manterrebbe l’Italicum com’è e aprirebbe la strada ai Cinquestelle (“Gli analisti non esagerano le ricadute del referendum”). Intanto la sinistra dem si divide: Emilia Patta sul Sole 24 ore scrive. “Cuperlo verso il Sì, ma i bersaniani attaccano”. Sul Foglio il già bersaniano Umberto Minopoli scrive: “Il grande errore del mio amico Bersani”. Ernesto Galli Della Loggia critica, sul Corriere della sera, la sinistra antiriformista e gli ex democristiani del fronte del No (“Referendum, la doppia battaglia”). Sulla Leopolda renziana scrivono Claudio Cerasa sul Foglio (“Renzi, la Leopolda e il modello scala mobile”), Massimo Adinolfi sul Mattino (“Leopolda, l’ultima sfida di chi ha cambiato la sinistra: rifare la politica”), Stefano Folli su Repubblica (“Una convention con tante crepe. Il premier stretto nella sua tenaglia”). Un’intervista di Raffaele Marra, pietra dello scandalo nel governo cinque stelle di Roma, al Fatto quotidiano (“Perché non sono io l’uomo nero di M5S”).

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