Questo articolo è apparso oggi come editoriale sul sito di Libertà e Giustizia
Ora anche il premier Letta ha certificato che si torna sulla via maestra per le riforme costituzionali. È una buona notizia, anche se non è espressione di un autonomo scatto di saggezza ma la presa d’atto del venir meno di quella larga maggioranza che avrebbe messo al riparo il processo riformatore dall’eventualità di un referendum che avrebbe potuto cancellare il soggetto-motore improprio concepito per accelerare le riforme: il cosiddetto Comitato dei quaranta.
Dentro il gruppo parlamentare PD ingaggiai una battaglia quasi solitaria contro la violazione della procedura ordinaria di revisione costituzionale contemplata dall’art. 138,


