27 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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IL VOTO IRLANDESE : PASSO AVANTI O PASSO INDIETRO?

27 Maggio 2015

Una frase appena abbozzata, ma “pesante”, del card. Pietro Parolin suscita un forte dibattito. Queste le parole del Segretario di Stato in risposta a una domanda sul referendum in Irlanda: “Io credo che non sia soltanto una sconfitta dei principi cristiani, ma un po’ una sconfitta dell’umanità”. Gianni Cardinale sull’Avvenire: “Nozze gay, sconfitta dell’umanità”. Massimo Gramellini su La Stampa: “Umanità”.Il Corriere della Sera intervista il card. Walter Kasper: “Anche molti fedeli vogliono le unioni civili”. La Repubblica intervista il card. Angelo Bagnasco: “La chiesa dialoghi con i gay, ma no alle unioni civili”. Ferdinando Camon a favore: “Era una colpa, diventa un diritto” (La Stampa). Giuseppe De Rita ragiona ma anche tergiversa un po’: “Nessun paragone col divorzio, questo non è un fenomeno sociale” (intervista a La Stampa). Lorenzo Dellai propone “Una terza via per le unioni gay” (lettera all’Avvenire). Claudio Cerasa, direttore del Foglio, dice “Vogliamo il referendum sulle nozze gay” (è a favore e dice che è misura di destra); mentre Giuliano Ferrara scrive: “Perché voto no alle nozze gay nell’indifferenza generale”. Fabio Martini spiega perché Renzi è cauto: “La prudenza di Renzi” (La Stampa), e Alessandra Arachi racconta che però Renzi vuole fare in fretta (“L’accelerazione di Renzi sulle unioni civili”, Corriere della Sera).

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25 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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FRANCESCO E LA LOTTA CONTRO IL CLERICALISMO

25 Maggio 2015

Il teologo Andrea Grillo, in un’intervista a tutto campo a “Come se non”, parla del fenomeno Francesco (“Il figlio del Concilio e la lotta contro il clericalismo”). Giorni fa Massimo Franco sul Corriere della Sera aveva descritto “Il nuovo Vaticano” e i conflitti nella Curia. Enrico Deaglio aveva parlato dell’insofferenza del cattolicesimo Usa verso le idee di papa Bergoglio sull’ecologia e dei timori per la prossima enciclica (“Chi ha paura del papa verde”, Venerdì di Repubblica). Poi Paolo Rodari, su Repubblica, aveva dato conto del coraggio di papa Bergoglio: “Teologi e vescovi, così Francesco riabilita la chiesa del dissenso”. E Mauro Magatti sul Corriere della Sera si era soffermato su “I successi internazionali di papa Francesco, diplomatico a sorpresa”. Ora Eugenio Scalfari torna anche lui su papa Francesco (“Il conflitto sul potere temporale tra la Curia e Francesco”, Repubblica”), citando a lungo il recente discorso rivolto alla Cei e una successiva omelia a S. Marta, e conclude così: “Se c’è una persona in questo secolo che stiamo vivendo degna d’essere presa a modello, questa è Francesco Bergoglio. Lui ha già dato ad una umanità frastornata, avvilita, cinica, corrotta, frustrata, un esempio di dignità che tutti dovrebbero tentare di imitare con sincera riconoscenza”. Nel frattempo papa Bergoglio ha rivolto un impegnativo discorso alle Acli, per il 70° della loro fondazione, sulle disuguaglianze e il lavoro.

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24 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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IL VOTO DEGLI IRLANDESI SUL MATRIMONIO GAY

24 Maggio 2015

Il 62% dei votanti al referendum irlandese dice sì ai matrimoni gay (il 90% dei giovani). Adriano Sofri è benevolmente critico per le obiezioni di papa Francesco al matrimonio per gli omosessuali: “Se alle urne andasse l’Italia” (Repubblica). Nunzio Galantino, segretario della Cei, risponde con qualche difficoltà ad un’intervista del Corriere della Sera: “Serve il confronto, non le ideologie”. L’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, risponde più serenamente ad un’intervista de La Stampa: il voto “Riflette la cultura dominante, ma creerà molti problemi”. Così pure la risposta di mons. Michele Pennisi, segretario della commissione per l’educazione della Cei, in un’intervista a Repubblica: “Ma la chiesa resta contraria”. Per Paola Binetti La frattura è generazionale, non di tipo religioso” (Il Garantista). Per Aurelio Mancuso  è “Un segnale alla chiesa (e soprattutto a Renzi)” (Manifesto). Per Valter Vecellio è “Una vittoria anche per papa Francesco” (Il Garantista). Luca Kocci: “Un implicito scisma tra gerarchia e credenti” (Manifesto).Per lo scrittore Fintan O’TooleOra siamo un Paese normale” (intervista a La Stampa). Aveva scritto giorni fa Vito Mancuso: “Cosa manca alle religione per accettare l’omosessualità” (Repubblica). 

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24 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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LA BEATIFICAZIONE DI OSCAR ARNULFO ROMERO, MARTIRE DEL CONCILIO

24 Maggio 2015

La Lettera di papa Francesco all’arcivescovo di San Salvador. Andrea Riccardi, “La beatificazione di Romero, scelta libera di Francesco” (Corriere della Sera). Jon Sobrino, “Romero e quelli che non applaudono” (Intervista a Vatican Insider). Vincenzo Paglia, “Romero, primo martire del Concilio” (intervista al’Avvenire). Oscar Arnulfo Romero, “Ecco perché la giustizia non sta mai zitta” (da alcune sue omelie, Avvenire). Lucia Capuzzo, “Mi ha insegnato a usare il diritto per praticare le beatitudini” (Avvenire). Stefania Falasca, “Testimone per il domani” (Avvenire). Gianni Novelli, “Viaggio in Salvador”.  Vito Mancuso, alla vigilia della beatificazione, aveva scritto: “Oscar Romero, il lungo silenzio del Vaticano” (Repubblica).

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22 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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Il “genere” è una teoria?

22 Maggio 2015

 

Paola Gaiotti de Biase

Il passaggio che sta vivendo la Chiesa, finalmente una chiesa che non si limita a difendere se stessa e la sua storia ma cerca di  trasmettere il suo messaggio di liberazione al mondo, va vissuto, può essere vissuto, dai credenti con pazienza, fiducia, rispetto di tutte le posizioni, proprio per essere fedele a se stessa. Ma non senza vigilanza: le troppe superficialità, disattenzioni, leggerezze, cui si è ricorsi come risposte alla sfida della modernità, rischiano di riproporsi  nel contesto di tentazioni di semplificazione  polemica non più giustificata.

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20 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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Verso il V Convegno nazionale della chiesa italiana. Un seminario de “Il Regno” e del Gruppo Abele

20 Maggio 2015

Giampiero Forcesi

 

La chiesa italiana terrà a novembre il V convegno nazionale. Il primo fu a Roma, su evangelizzazione e promozione umana. Era il 1976, in un clima ancora pienamente conciliare, pur già con delle rughe. Poi ci fu Loreto nel 1985. Ricordo lo sconcerto di molti, la tirata d’orecchi all’Azione cattolica e al suo presidente Alberto Monticone. Iniziava un tempo difficile, un tempo diverso. Un clima diverso. Poi Palermo nel 1995, con una qualche ripresa. Poi Verona nel 2006, con una chiesa italiana certo partecipata ma piuttosto divisa, con un suo “progetto culturale” che aveva continuato a suscitare non pochi dubbi.

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18 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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QUALE SENSIBILITÀ ECCLESIALE? BERGOGLIO PARLA ALLA CEI

18 Maggio 2015

Papa Francesco ha aperto i lavori della 68ma Assemblea Generale della Cei, incentrata sul tema “Verifica della recezione dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium”. Un discorso breve, in cui ha parlato dell’importanza di quello che si può definire “la sensibilità ecclesiale: ossia appropriarsi degli stessi sentimenti di Cristo, di umiltà, di compassione, di misericordia, di concretezza – la carità di Cristo è concreta – e di saggezza”. Poi il papa ha fatto alcuni esempi di questa sensibilità ecclesiale che oggi sembra mancare…  Sul Corriere della Sera, il giorno prima, era uscito un articolo di Alberto Melloni intitolato “La spinta del papa per un sinodo della chiesa italiana”. Sandro Magister, sul suo blog, aveva annotato: “Prima di accogliere Francesco, così la CEI ha messo la casa in ordine”, riportando sia il testo di un articolo del card. Vallini uscito su un mensile tedesco, che negava contasti tra il papa e la Curia, sia un articolo di un vaticanista svizzero che testimoniava ad abundatiam il contrario… Su Repubblica Paolo Rodari spiega “Come papa Francesco ha rivoluzionato la diplomazia vaticana“.

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15 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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VATICANO. DOPO CUBA , LA PALESTINA

15 Maggio 2015

Carlo Marroni, “Vaticano a tutto campo: dopo Cuba, la Palestina” (Sole 24 Ore). Antoine Camilleri, sul patto Vaticano-Palestina: “Per il bene di tutta la società e della Chiesa” (Osservatore Romano). Andrea Riccardi, “Il papa pastore che ha avvicinato Cuba e Stati Uniti” (Corriere della Sera). Inoltre: Andrea Grillo, “Lo storico, il pastore, e la sfida del sinodo” (Settimana). Vinicio Albanesi, “Dubbi su Firenze” (Settimana). Tommaso Montanari, “Venezia, lo strano caso della chiesa-moschea” (Repubblica).

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12 Maggio 2015
by c3dem_admin
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I gruppi ecclesiali critici nella stagione di papa Francesco

12 Maggio 2015
di Giampiero Forcesi

 

Lo scorso dicembre si è tenuto il XXXV Incontro nazionale delle Comunità di base. In quell’occasione, nella tavola rotonda conclusiva, Franco Ferrari, della Rete dei Viandanti, disse che nel contesto italiano i gruppi che si caratterizzavano per un comune approccio critico-propositivo nei confronti della comunità ecclesiale, a livello nazionale, erano cinque: l’area delle Comunità di base (una trentina i gruppi aderenti), il movimento Noi Siamo Chiesa (o meglio la piccola sezione italiana del movimento internazionale We Are Church per la riforma della Chiesa cattolica), le realtà riunitesi alcuni anni fa sotto il nome “Il vangelo che abbiamo ricevuto”, i gruppi e le riviste riunitisi più di recente sotto il nome “Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri”, e la Rete dei Viandanti (associazione sorta nel 2010, che conta più di 25 gruppi, espressione di un laicato cristiano adulto che, come si legge nel sito, vuole operare in modo responsabile sui temi ecclesiali).

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6 Maggio 2015
by c3dem_admin
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Continua l’irrilevanza?

6 Maggio 2015
di Carlo Baviera

 

Questo articolo è comparso il 6 maggio su “Appunti Alessandrini”, gruppo aderente alla rete c3dem

 

Ritorna la litania dell’irrilevanza del cattolicesimo democratico? Sembra voler riaprire la questione Valerio Giganti sul nr. 12 di Adista: “Il paradosso è evidente. È stato da poco eletto come Capo dello Stato un esponente di quel cattolicesimo democratico .. fondamentale nella .. elaborazione e stesura della nostra Carta costituzionale; eppure .. la Costituzione sta per essere modificata, anzi stravolta nei suoi principi fondamentali.

Di più: il cattolicesimo democratico e conciliare rivela drammaticamente in questa fase la propria crisi culturale, oltre che una presenza quasi irrilevante nel dibattito pubblico e in quello parlamentare”.

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