15 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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PER UNA RIFORMA CULTURALE E MORALE DEL PAESE

15 Luglio 2016

Della “cultura come strumento per ricostituire i rapporti di fiducia all’interno della comunità nazionale” e della necessità di “una riforma intellettuale e morale” e di “agire sulle coscienze” scrive Massimo Bray sul Corriere della Sera (“Ripartiamo dalla cultura per rifondare l’integrazione”). Il pd Roberto Speranza rivolge, su Il Foglio, “10 consigli a Renzi per riconquistare la minoranza del Pd”. Roberto D’Alimonte spiega sul Sole 24 Ore i rischi di non governabilità che si corrono nel voler cambiare l’Italicum per paura che vinca il M5S o per paura della concentrazione del potere sul partito di Renzi (“Dal collegio uninominale al ‘Consultellum’ a rischio è la governabilità”). Invece Gianfranco Pasquino la pensa diversamente: “Il premier impari la lezione di Theresa May” (Il Fatto). Dopo il disastro ferroviario in Puglia Graziano Delrio racconta: “Decine di anni di inerzia da recuperare” (intervista al Corriere della Sera). Ancora sul Corriere Roger Abravanel dice a Renzi che non sa motivare e spiegare bene la sua politica (“Il bonus da 80 euro e il referendum: scelte da spiegare”).

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15 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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PER L’INCLUSIONE SOCIALE DELLE PERSONE IN POVERTÀ

15 Luglio 2016

Si discute sui dati Istat della povertà in Italia. Le prime misure adottate dal governo nella passata legge di stabilità e in una legge delega sono spiegate sull’Unità da Tommaso Nannicini (“Le prime misure contro la povertà”) e Ettore Rosato (“Ora il reddito di inclusione”). Chiara Saraceno su Repubblica spiega “Perché cresce il paese dei poveri”. Cristiano Gori sul Sole 24 Ore indica le tre correzioni da apportare alla legge delega: “Rafforzare il percorso verso un sostegno per tutti i poveri”. Ne scrive anche l’ex ministro Enrico Giovannini sul Corriere della Sera (“Persi tre anni nella lotta alla povertà”) e in un’intervista all’Unità (“Sempre più gli emarginati. Cambiare il modello di sviluppo”). Il parere della pentastellata Nunzia Catalfo in un’intervista al Manifesto: “Con il nostro assegno minimo la povertà sarebbe azzerata”.

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14 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LA BREXIT, L’EUROPA E THERESA MAY

14 Luglio 2016

Enrico Letta e Yves Bertoncini, presidente e direttore dell’Istituto Jacques Delors, “Brexit: un dramma britannico, una sfida europea” (Repubblica). Enzo Moavero Milanesi, “Spetta all’Europa stabilire tempi e modalità della Brexit” (Corriere della Sera). Nicola Melloni, sul mulino online, a proposito della scelta del governo Blair per l’intervento in Irak, si sofferma sulla poca democrazia dietro le scelte cruciali (“Il Rapporto Chilcot e la democrazia britannica”). Michele Salvati: “Lo sforzo di Theresa May per l’unità di un paese diviso” (Corriere della Sera; e su La Stampa Francesco Guerrera scrive: “La Tory che toglie aria ai laburisti”.

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14 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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IL SÌ DI GIOVANNI BAZOLI. LA DELUSIONE DI ALESSANDRO PACE

14 Luglio 2016

“Riusciremo a curare il nostro sistema bancario, nazionale e globale, se riporteremo più democrazia finanziaria dentro le banche, una democrazia che invece dai patron della finanza è vista soltanto come attrito, costo, inefficienza”. Così Luigino Bruni in un editoriale dell’Avvenire (“Democrazia bancaria”). Un banchiere, Giovanni Bazoli, spiega al Corriere della Sera “Perché voterò sì al referendum”. Sul Manifesto due interventi contro la riforma costituzionale: Massimo Villone, “Solo il No può scardinare il blocco renziano”; e Stefano Rodotà, “Renzi e i suoi, ceto politico divisivo e inadeguato” (intervista). Se Renzi è divisivo, anche a sinistra del Pd c’è divisione: Massimo Zedda, “Perché Sinistra Italiana ha fallito” (Unità); “Sinistra Italiana: Cofferati lascia” (Manifesto); e, sul Fatto Quotidiano, Alessandro Pace, presidente del Comitato del No, racconta: “Noi del No silenziati e abbandonati da tutti, persino dalla Cgil”. L’assessore di sinistra nella giunta Cinquestelle a Roma, Paolo Berdini, scrive contro l’espansione urbana (“Soldi e salute persi in città”, Manifesto).

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14 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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FIORONI: “L’IMPORTANZA DELLA PAROLA ‘MODERATI’”

14 Luglio 2016

Giuseppe Fioroni, sull’Unità, torna sul suo appello al moderatismo, in un articolo in cui sostiene anche la necessità di riformare la legge elettorale e promuovere le coalizioni. Fioroni critica chi non vede la positività di una politica di segno moderato, soprattutto per contrastare il populismo e l’antipolitica, e sostiene che vi sia una diretta connessione tra politica moderata e valori ideali e politici del cattolicesimo democratico (“L’importanza della parola ‘moderati’”).

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13 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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OBAMA E LA DIVERSITÀ. THERESA MAY E L’EUROPA. DIRITTO D’ASILO. ITALIA, UN PAESE ANCORA FERMO

13 Luglio 2016

Mario Platero, “Quel dolore di Obama che cerca di unire l’America” (Sole 24 Ore). Silvano Petrosino (filosofo della Cattolica), “La diversità c’è ed è un valore. Il dramma è creare una gerarchia” (intervista all’Avvenire). Elisabetta Gualmini e Salvatore Vassallo, “L’Inghilterra volta pagina con Theresa” (Unità). Lo scrittore britannico Kazuo Ishiguro, “Perché combattere per una Brexit light” (Repubblica). Lucio Caracciolo, “Quale posto ci tocca in questa Europa” (Repubblica). Federica Mogherini e Dimitris Avramopoulos, “Sul diritto d’asilo serve una strategia rigorosa ma equa” (Corriere della Sera). Mauro Magatti, “Migranti e accoglienza, un progetto concreto e qualche paletto in più” (Corriere della Sera). Su Repubbliche due interviste sulla condizione economica dell’Italia e la sua posizione in Europa: Lorenzo Bini Smaghi (“Il Paese è fermo”), Lucrezia Reichlin (“Patto nazionale per rivedere spesa e fiscalità”).

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13 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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FRANCO MONACO: LA VISTA CORTA DI RENZI

13 Luglio 2016

La Civiltà cattolica legge le “Elezioni amministrative 2016” (Francesco Occhetta sj). Franco Monaco, sul Manifesto, critica chi si prepara a scendere dal carro del renzismo, ma indica anche l’errore di fondo di Renzi: avere una vista corta (“I tre boomerang pronti a colpire Renzi”); e sul Corriere della Sera scrive una lettera a proposito di referendum e spacchettamento. Sull’Unità interviene Goffredo Bettini, molto severo con il Pd e meno con Renzi: “Azzerare l’attuale Pd. Basta coi giochi della vecchia politica”. Giovanna Casadio su Repubblica dà conto del malessere nell’area della Sinistra Italiana: “Zedda: chi ha distrutto la sinistra se ne vada”. Sul Corriere della Sera Gianfranco Pasquino scrive: “Per Renzi è troppo rischioso rinunciare alla guida del Pd”. Lamenta Gianluca Roselli su Il Fatto: “Il bavaglio tv ha funzionato: il no resta senza firme né soldi”. Peppino Calderisi sul Foglio: “Ragioni liberali e riformatrici per dire un sì responsabile al referendum”. Luciano Violante: “Ecco perché voterò sì” (intervista all’Unità).  

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12 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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BANCHE E ITALICUM: DECISIONI DIFFICILI PER MATTEO RENZI

12 Luglio 2016

“Che l’abbia compreso fino in fondo o no, Renzi in questi giorni è di fronte al tornante più complicato della sua carriera politica (…) Renzi deve e può salvare le nostre traballanti banche (…) ma deve riuscirci fornendo la prova che dopo non torneranno più a funzionare come prima”: così Giuseppe Berta sul Mattino (“La credibilità per sfidare i falchi ipocriti”). Intanto Matteo Renzi rilascia una intervista a Beppe Severgnini sul Corriere della Sera e tocca vari temi (“Il referendum non sarà a la carte”) e, quanto alla legge elettorale, secondo Goffredo De Marchis di Repubblica, “Mossa del premier: incarico esplorativo a Guerini”. Dice Stefano Folli: “L’Italicum rischia lo stop. All’incrocio il leader decida la direzione”. Una nota positiva per Renzi: “La Cisl dà 7+ alla legge Boschi” (Dario Di Vico sul Corriere) e Annamaria Furlan spiega “Perché la Cisl è per le riforme” (intervista all’Unità). Poi ci sono il sì al referendum del prof. Cesare Pinelli (“Gli smemorati del no”, Unità) e il no del prof. Gaetano Azzariti (“Gli apocalittici del sì”, Manifesto).

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12 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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E’ ancora possibile essere moderati?

12 Luglio 2016
di Savino Pezzotta

 

Il testo è nato come commento dell’autore all’intervista che l’on. Giuseppe Fioroni ha rilasciato lo scorso 10 luglio all’Unità e che abbiamo inserito nella nostra Rassegna stampa. Per la rilevanza delle considerazioni che vi sono presenti, abbiamo ritenuto opportuno inserirlo anche tra gli Articoli

 

Non so… forse è il fatto che invecchiando, ma troppe volte fatico a cogliere il senso di molte delle questioni politiche attuali. Oppure, più semplicemente, non me le spiegano bene.
Domenica ho letto su L’Unità l’intervista a Fioroni, dove il contenuto è ben riassunto dal titolo: “Al Pd servono i moderati”, e dove Fioroni candida i cattolici democratici a svolgere il compito di recuperare l’elettorato moderato. Non ho capito il perché di questa equiparazione tra cattolici e moderati. Le persone che fanno riferimento alla confessione cattolica o alla cultura che da essa si emana sono una realtà molto composita e plurale ed è un errore cercare di ridurla a una sola categoria politico-sociologica.

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12 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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Cattolici democratici, non per forza moderati… A proposito di un convegno a Orvieto

12 Luglio 2016
di Vittorio Sammarco

 

Testo e contesto. Spesso è nella visione dell’insieme che nascono idee e suggestioni. Come quelle suggerite dall’intervista all’on. Giuseppe Fioroni pubblicata sull’Unità di domenica 10 luglio, a seguito del convegno su “L’impegno dei cattolici democratici nella politica di oggi fra solidarietà e legalità”, tenutosi pochi giorni prima (titolo dell’Unità: “In mille a Orvieto. Fioroni: ‘Al Pd servono i moderati’”).

Contesto: il titolo dà ampia eco a più di mille partecipanti (che di questi tempi è un’enormità, quando in convegni, al massimo, si ritrovano qualche centinaio di ben disposti), definiti nel corso dell’articolo Cattolici democratici (con la C maiuscola, come se fosse una corrente organizzata). E afferenti al Pd, vista l’appartenenza politica del loro leader. E poi (ecco il testo) compaiono virgolettate le conclusioni del convegno: a dire dell’onorevole Fioroni “Al Pd servono i moderati”. Ergo: eccoli i moderati che servono, sono i Cattolici democratici, i quali, nella scheda a corredo dell’intervista, vengono presentati ai lettori della storica testata della sinistra italiana sotto un titolino che dice e più volte ripete: “Siamo quelli che…” (e l’incipit della scheda è addirittura: “Ci riconosceranno perché …”); a seguire il decalogo degli obiettivi politici e culturali dei suddetti Cattolici democratici.

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