7 Dicembre 2013
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LE PRIMARIE PD E IL RIPENSAMENTO DI PRODI. LA CONSULTA E LA LEGGE ELETTORALE

7 Dicembre 2013

 “Matteo, Gianni o Pippo? Matteo”, risponde Giovanni Colombo, anche se dice che non è il leader giusto per far ripartire una “primavera dei cuori” (“Il cinghialetto e il pellicano”). Al “segretario che verrà” offre i suoi consigli Pierluigi Castagnetti (“Consigli non richiesti al segretario che verrà”, Europa). E Romano Prodi cambia idea, voterà alle primarie: lo spiega al Mattino  mentre risponde a domande su Mandela (“Il metodo di Mandela per salvare la democrazia”); in proposito il Foglio pubblica un colloquio con Arturo Parisi:Il perché di Prodi”; commenta Mario Lavia su Europa: “Il Prof vota per il bipolarismo, ora le Primarie si rianimano”; il Secolo XIX suppone che Prodi voti Civati, ma appoggi Renzi per Palazzo Chigi e ripensi al Quirinale (“L’appoggio si sdoppia e torna l’obiettivo Quirinale”). LEGGE ELETTORALE: Barbera, Ceccanti e CheliNon ci sono più alibi” (Mattino); Francesco Paolo Casavola: “Basta con gli alibi, ora nuove regole” (Mattino); Piero Capotosti:Dopo le motivazioni il Parlamento decade” (Unità); Valerio Onida: “La sentenza non incide sugli effetti della legge” (Sole 24Ore); Stefano Rodotà: “Le ragioni della Corte” (Repubblica); Domenico Gallo: “Una sentenza storica” (Manifesto); Cesare Mirabelli:Rischio caos, Camere troppo deboli” (Mattino); Giovanni  Guzzetta: “E’ il trionfo delle larghe intese” (Mattino); Alfio Mastropaolo:A che serve una legge” (Manifesto);  Angelo Panebianco: “Una trappola che seduce” (Corsera).

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8 Ottobre 2013
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MONACO E BINDI SUL CONGRESSO PD. RIFORMA ELETTORALE. POLEMICA SU PRODI

8 Ottobre 2013

Su Europa un intervento di Franco Monaco: “Ecco perché noi bindiani non stiamo con nessuno” (cioè “né lib né lab, ma dem”); la Bindi aveva rilasciato ieri un’intervista all’Unità (“Al Congresso leale con chi vince ma non mi schiero”). Intanto nel Pd gira un sondaggio che dà l’83% dei voti a Renzi (“Quei numeri che agitano il Pd: Renzi su tutti, addio vecchia guardia”, M.T. Meli, Corsera). Si discute di legge elettorale: “Rischio proporzionale, nel Pd c’è chi dice no” (R. Calvo, Europa); Stefano Folli sul Sole 24Ore scrive: “Legge elettorale, alibi finiti”; Marco Olivetti sull’Unità: “Come uscire dal porcellum”;  Stefano Ceccanti, su Qdr magazine, scrive di nuova legge elettorale legata a cambiamenti costituzionali (“Il possibile bipolarismo maturo”); e Giovanni Guzzetta, su confronti costituzionali.eu, si chiede: “E’ incostituzionale la legge elettorale?”. Su Repubblica del 7 ottobre G. Zagrebelsky ha scritto “L’Italia resta prigioniera del berlusconismo”; oggi Giorgio Armillei polemizza con lui su landino.it (“Da azionisti a centristi”). Ieri Sandra Zampa, deputato prodiano, ha scritto sul Corsera “I prodiani e il tradimento”, e La Stampa ha pubblicato l’articolo “Le tre telefonate che affossarono la candidatura Prodi”; oggi su La Stampa replicano S. Rodotà (“A Prodi dissi…”) e M. Monti (“Con Romano belle parole ma rimase la divergenza sulla grande coalizione”).

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21 Agosto 2013
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21 agosto

21 Agosto 2013

Diversità di accenti anche oggi tra i due maggiori quotidiani in tema di Berlusconi: Ezio Mauro su Repubblica (“Il mondo rovesciato”) esprime indignazione per il rischio che un uomo solo tenga in pugno il Paese, mentre Sergio Romano sul Corsera (“La maturità della politica”) suggerisce al parlamento di darsi un supplemento di riflessione sull’applicazione della legge Severino. Il Sole 24Ore offre uno strumento dper capire: “Retroattività. La mappa delle interpretazioni”. Stefano Ceccanti sull’Unità scrive: “Non esistono scorciatoie, la legge Severino è applicabile”. Piero Ignazi, su Repubblica, mette in guardia il Pd dal concedere nulla a Berlusconi: “A chi è indigesto il boccone democratico?”.  Una posizione, invece, più vicina a quella di Sergio Romano la esprime Lorenzo Dellai, di Scelta Civica, sempre sul Corsera: “Il Senato non è un quarto grado, ma se serve tempo lo prendano”. Il 20 agosto su Il Giorno Giovanni Guzzetta aveva espresso un’opinione inaspettata: “La legge Severino è incostituzionale”. Europa pubblica un intervento di Gabriella Monteleone che osserva: “Decadenza o no: perché la palla giuridica potrebbe passare alla Consulta”. Tra i molti che mettono in guardia contro la crisi di governo c’è Giulio Sapelli, intervistato sull’Unità: “Una crisi oggi significherebbe il caos”. Chi invece spinge per la fine delle larghe intese e la nascita di un governo Pd-M5S c’è Stefano Rodotà: così su Repubblica del 20 agosto (“Il senso del vuoto e la democrazia corrosa”) Franco Monaco, su Europa, replica a Enrico Letta: “Professionisti del conflitto? Potrei essere uno di loro”.  In ogni caso si torna a discutere su come andare alle elezioni: Roberto D’Alimonte sul Corsera dice: “La proposta di Violante è la mia. Soglia al 40% oppure ballottaggio”; Elisabetta Gualmini su La Stampa sarebbe d’accordo anche lei con Violante ma teme che non se ne faccia nulla: “Elettorale. La riforma improbabile”.

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13 Agosto 2013
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BERLUSCONI, BERLUSCONISMO, IMMIGRAZIONE, RIFORMA ELETTORALE, PRODI

13 Agosto 2013

BERLUSCONI. Stefano Ceccanti su Repubblica il 12 agosto: “Il Cavaliere non si può candidare, la legge Severino ha cambiato tutto”; diversa l’opinione di Giovanni Guzzetta sulla Stampa il 13: “L’applicazione retroattiva sarebbe illegittima”, come già quella di P. A. Capotosti sulla Repubblica dell’11 (“La sentenza è irrevocabile, ma sull’incandidabilità devono decidere le Camere”). BERLUSCONISMO. Interessante analisi di Alessandro Campi sull’Unità del 13 (“L’ideologia berlusconiana”); sull’Unità del 12 Andrea Romano (Scelta civica) prova a rispondere alla domanda “Come fanno a superare il berlusconismo?”, e dice che non sarà la Destra a farlo, ma solo una proposta seria del centro-sinistra; anche Alfredo Reichlin sull’Unità del 12 sembra pensarla così (“Una questione che ci riguarda”); per Giuliano Ferrara, sul Foglio, la via è una: la successione di Marina (“Una grande storia”); in ogni caso, e in previsione che arrivi Marina B., utile l’intervento di Stefano Passigli sull’Unità: “Conflitto d’interessi. Perché serve una ‘vera’ legge”. RIFORMA ELETTORALE. Massimo Luciani sull’Unità del 13 spiega le alternative (“Il maquillage del Porcellum”); lo stesso fa Michele Salvati sul Corriere del 12 (“Quale legge elettorale in un’Italia troppo divisa”); il prof. S. Settis torna a denunciare la revisione della Costituzione (“Porcellum e Costituzione”). IMMIGRAZIONE. Livia Turco sull’Unità: “Immigrati, cosa deve fare l’Italia in Europa”; l’esperta Giovanna Zincone su La Stampa: “L’integrazione che serve all’Italia”; Nadia Urbinati su Repubblica esamina “Il virus razzista”; su La Stampa del 12 agosto intervista a Andrea Riccardi: “Le rotte della morte nel deserto sono ancora più terrificanti”. LA STRANA PROPOSTA DI ROMANO PRODI. Sul Messaggero dell’11 agosto Romano Prodi scrive “Più risorse abolendo Tar e Consiglio di Stato”; gli risponde con garbo Paola Severino sullo stesso giornale (“Attenzione a cancellarli, ma la riforma è necessaria”, s’intende …della Pubblica Amministrazione); il 12 interviene sul Messaggero Giulio Sapelli:Una riforma radicale per salvare la PA”.

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18 Maggio 2013
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Legge elettorale, riforma costituzionale. Interventi di De Siervo, Guzzetta e Ceccanti

18 Maggio 2013

Ugo De Siervo in un’intervista su La Stampa sostiene la necessità di intervenire subito per modificare la legge elettorale, il “porcellum”, senza aspettare il parere richiesto alla Corte costituzionale (“Legge sul voto. Lo stimolo dei giudici”). Giovanni Guzzetta, già fucino, costituzionalista, esprime lo stesso parere in un’intervista su Italia Oggi (“La politica non aspetti le toghe”), ma aggiunge la sua proposta di riforma costituzionale in senso presidenzialista. Guzzetta ha presentato alla Cassazione il 14 maggio un progetto di legge per l’elezione diretta del presidente della Repubblica. A sostegno dell’iniziativa vi è una petizione popolare che vede

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