17 Gennaio 2022
by Vittorio Sammarco
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DRAGHI AL QUIRINALE E IL RISCHIO UN SALTO NEL BUIO. UN ARTICOLO DI GUIDO FORMIGONI

17 Gennaio 2022

L’elezione di Draghi al Quirinale? “Un salto nel vuoto piuttosto rischioso”, così, in sostanza, si conclude l’articolo che Guido Formigoni ha scritto per il Mulino, in cui ha analizzato l’attuale scenario politico (“Contro il semipresidenzialismo”). “Nella nostra Repubblica – sostiene Formigoni – l’interdipendenza dei poteri ha funzionato da meccanismo di assorbimento di crisi e incertezze. Oggi sta maturando una condizione nuova, che rischia di porre le premesse di un possibile scossone”.

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6 Agosto 2013
by c3dem_admin
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Riforma elettorale e riforme costituzionali. Quattro domande al prof. Valerio Onida

6 Agosto 2013
di redazione di c3dem

 

Qualche tempo fa abbiamo rivolto quattro domande al prof . Valerio Onida. Gravato dai molti impegni che sappiamo, il presidente emerito della Corte Costituzionale non ha potuto rispondere subito. Lo ha però fatto adesso e siamo lieti di pubblicare le sue risposte.

 

Lei pensa che sia necessario (e ormai maturo) cambiare qualcosa della Costituzione per quello che riguarda l’assetto istituzionale?

I problemi più veri e gravi del paese non sono nell’assetto costituzionale, ma nell’assetto economico-sociale, nella crisi dei partiti e nella struttura, nelle procedure e nella cultura delle amministrazioni, nonché nel modo in cui si scrivono le leggi. Tuttavia non c’è dubbio che alcune riforme della parte II della Costituzione, da tempo discusse, siano utili per un miglior assetto del sistema.

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9 Luglio 2013
by c3dem_admin
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NOTE POLITICHE (9 LUGLIO)

9 Luglio 2013

In un’intervista al Corriere della Sera il capogruppo alla Camera del Pd, Roberto Speranza, dice: “No alle paure sul presidenzialismo. E la giustizia va cambiata fino in fondo”. Enrico Letta, intervistato da Europa, ammette che il bipolarismo vissuto sin qui ha molte responsabilità (“Contro un bipolarismo muscolare e inconcludente”). Matteo Renzi, intervistato da Repubblica, dice che vorrebbe un partito “leggero” e non “un castello di capicorrente” (“Ecco come cambierò il Pd”). Alfredo Reichlin sull’Unità, a proposito del congresso del Pd , dice che “non ci sarà nessun cambiamento se tutto si riducesse a un problema di persone”, e che “è di una vera svolta che abbiamo bisogno”, e dunque bisogna mettere in campo “non solo un leader ma una forza reale” (“Le idee prima dei nomi o il congresso fallirà”). Claudia Mancina, docente di Etica, sembra in parte rispondere sul magazine qdR (“qualcosa di riformista”): “Sarebbe folle pensare che per essere democratici si devono tagliare le ali al leader” (“Leaderismo non è partito personale”).

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5 Luglio 2013
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LA DISPUTA SU CHI DECIDE IN MERITO AGLI F-35

5 Luglio 2013

 Per Stefano Ceccanti la polemica sul comunicato del Consiglio supremo della Difesa è mal fondata perché la legge è chiara in merito a chi decide (“Napolitano e gli F-35: una tempesta in un bicchier d’acqua”, Huffingtonpost.it, 4 luglio). Così anche Francesco Paolo Casavola: “Il Parlamento, in via teorica, potrebbe chiedere una diminuzione complessiva della spesa militare, in considerazione della crisi sociale che vive il nostro Paese. Ma come e dove tagliare spetta al governo” (“La scelta sui ‘caccia’ spetta al governo”, G. Grasso, Il Mattino, 5 luglio). Domenico Cella, presidente dell’Istituto De Gasperi di Bologna (che è membro di c3dem), scrive sul suo sito che il Presidente della Repubblica e il Governo, nella riunione del Consiglio Supremo di Difesa,  hanno fatto muro, non riconoscendo un diritto parlamentare di veto: “Sembra quasi un’anticipazione del semi-presidenzialismo sperimentato in Francia e da qualcuno desiderato anche per l’Italia. Finalmente i ragionamenti sulle forme del nostro ordinamento si confrontano con poste enormemente sensibili e concrete!”; e pubblica il comunicato presidenziale e, a fronte, la mozione parlamentare, per un confronto (“Semi-presidenzialismo contro sistema parlamentare”).

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4 Luglio 2013
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Allora, le riforme costituzionali?

4 Luglio 2013

Per Vincenzo Tondi Della Mura, ordinario di Diritto costituzionale, il tema giustizia va affrontato se si vuole modificare la forma di governo; ma è questione divisiva; per cui “occorrerebbe lasciare stare i grandi progetti di revisione” e concentrarsi su federalismo, bicameralismo e costi della politica (“Costituzione, cioè manutenzione”, Gazzetta del Mezzogiorno 3/7). Lo scorso 2 luglio alcuni costituzionalisti (Rodotà, Zagrebelsky…) avevano rivolto un “Appello si Saggi” criticando il silenzio sui lavori della Commissione per le riforme costituzionali. E’ d’accordo sul Manifesto Massimo Villone (“Quel silenzio non è saggio”). Sul Corriere della Sera T. Labate raccoglie le risposte di alcuni dei saggi (“Il lunedì dei saggi. Ci ascoltiamo tanto”). Su Repubblica il ministro Quagliariello dice che metterà tutto il materiale on line entro pochi giorni (“Col porcellum non siamo legittimati a votare”).  Il sito del Centro per la Riforma dello Stato pubblica la relazione tenuta il 25 giugno da Carlo Galli in un seminario (“Perché mai il semipresidenzialismo?”). Una riflessione di Stefano Ceccanti su “La legge elettorale”. Intanto “La Consulta salva le province” (Messaggero).

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11 Giugno 2013
by c3dem_admin
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L’antropologia del semipresidenzialismo

11 Giugno 2013
di Nino Labate

 

Sono stato spinto alle riflessioni che seguono dopo aver letto l’articolo di Filippo Pizzolato comparso su questo sito il 2 giugno e che ho velocemente commentato. La lettura e soprattutto il titolo “L’ambiguo fascino del (semi) presidenzialismo, mi hanno fatto pensare che dietro l’ingegneria del semipresidenzialismo, alle spalle dei pro e dei contro dei  Saggi e della Commissione, si nasconda qualcosa che oltrepassa la seduzione della formula. L’annunciata ri-forma della Costituzione  non riguarda infatti solo una nuova forma di Stato, ma a mio avviso si riflette pesantemente sul nostro modo di valutare e intendere i rapporti umani e i nostri legami sociali. Sino a interessare valori e comportamenti che esorbitano dalla sfera politica.    

 

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6 Giugno 2013
by c3dem_admin
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In Italia il presidenzialismo ci riporterebbe a un sistema oligarchico

6 Giugno 2013
di Umberto Allegretti e Enzo Balboni

 

 

Umberto Allegretti è professore ordinario di Diritto pubblico generale all’Università di Firenze e direttore della rivista “Democrazia e diritto” dell’Associazione “Centro studi e iniziative per la riforma dello Stato”. Enzo Balboni è professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università Cattolica del Sacro Cuore

 

Con la nomina del Comitato di esperti e la prossima adozione da parte del Governo della legge di deroga all’art. 138 della Costituzione, sembra avviarsi l’itinerario della voluta riforma costituzionale. Sembra, diciamo, perché su tutto aleggia un atteggiamento di “opportunismo costituzionale” che potrebbe a un certo punto fermarla, come già in passato.

Ma di che riforma si può trattare se si vuol stare fedeli, come è necessario, ai principi democratici e costituzionali? Bisogna ovviamente ripetere che la prima obiezione riguarda i modi con cui ci si appresta a procedere, richiamando ancora una volta il fatto che il procedimento di revisione della Costituzione è stabilito proprio dall’art. 138, e che le  leggi di revisione devono essere puntuali  – anche perché possano essere oggetto ognuna di una pronuncia referendaria coerente e pienamente libera – di modo che una “grande riforma”, già del resto anch’essa più volte fallita, è da ritenere vietata.

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6 Giugno 2013
by c3dem_admin
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Il tempo del Caimano

6 Giugno 2013
di Salvatore Rizza

 

L’autore è docente di Politica Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Univerità di Roma Tre

Di semi-presidenzialismo se ne parla da tempo, e periodicamente ‘qualcuno’ agita il tema per ‘distrarre’ o per impedire che si faccia qualcosa di serio in Italia. Si tratterebbe di mettere mano alla Costituzione, che è una cosa troppo seria per essere affidata a dilettanti. Qualcuno ricorderà che ai tempi della P2 se ne parlava e si presentò il rischio che fosse tra i progetti da realizzare. Allora si pensò che si trattasse di velleità di un gruppo, che tutti, o la maggior parte, finirono per deridere. Ma non c’era da scherzare. L’idea sembrò morire, ma visse nel pensiero e nei propositi di ‘uno’ soprattutto: era un’idea che faceva il suo corso scavando, come un fiume carsico che, silenzioso, scava la pietra e va avanti. Ora ci risiamo e

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4 Giugno 2013
by c3dem_admin
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Diluvio di pro e contro sul (semi)presidenzialismo

4 Giugno 2013

Rosy Bindi, intervistata da Repubblica, vuole il miglioramento del sistema parlamentare ma non il presidenzialismo (“Addolorata dal premier e da Prodi, è una scelta che stravolge la Costituzione”).  Luciano Violante, sull’Unità, è meno contrario ma osserva: “Semipresidenzialismo: troppi ostacoli”. L’Unità pubblica un ampio estratto del discorso di Napolitano nel 2008 per i 60 anni della Costituzione (“Napolitano: la cosa più saggia è lavorare sul governo parlamentare”). Contrario al presidenzialismo è Piero Alberto Capotosti sul Messaggero: “Medicina francese e malanni italiani”. Favorevole invece Augusto Barbera, sempre sul Messaggero: “La sinistra non tema il presidenzialismo”. Contrario Alfredo Reichlin sull’Unità, più attento al tema della rappresentanza che a quello della governabilità (“Il vero tema è una nuova Italia”), e dubbioso Marc Lazar, che su La Stampa spiega meriti e difetti del sistema francese (“Lazar: improbabile che l’Italia diventi semipresidenziale”… dopo il fascismo e con Berlusconi…). Interessanti Gian Enrico Rusconi su La Stampa (“Ma c’è già una via italiana”), Arturo Parisi a colloquio con Salvatore Merlo sul Foglio (“La svolta presidenzialista secondo Parisi”) e Stefano Folli: “Il treno delle riforme deve partire (poi si discuterà di presidenzialismo)”. Sul Corriere Antonio Polito critica le posizioni dei “conservatori” (“Il sospetto indelebile”). Poi

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3 Giugno 2013
by c3dem_admin
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Si accende ancora di più il confronto sul semipresidenzialismo

3 Giugno 2013

Al 30righe di Filippo Pizzolato sul nostro sito risponde su landino.it Stefano Ceccanti (“Bersaglio fuori centro. Una risposta a c3dem sul semipresidenzialismo”); Ceccanti è anche intervistato dal Mattino (“Voto diretto e doppio turno, il solo accordo possibile”). Fabio Martini su La Stampa titola: “Dietro lo spiraglio sull’elezione diretta il ritorno di Prodi”. Nel Pd è quasi scontro: “Democratici, il ‘fronte del no’ prepara la battaglia in direzione. Letta: non forzo sui contenuti” (M. Guerzoni, Corriere della Sera). Vendola, intervistato  da Repubblica è categorico: “Ormai il centro-sinistra è allo sbando. Berlusconi seppellirà la Costituzione”. L’opinione di Gaetano Quagliariello è su La Stampa: “Accelerare la ‘vera’ riforma elettorale”. Napolitano (di cui ieri Scalfari anticipava la contrarietà all’elezione diretta), secondo Marco Conti, ha dei dubbi: “Elezione diretta: i dubbi del Quirinale” (Messaggero). Sull’Unità Michele Prospero replica a Antonio Polito: “Polito confonde il doppio turno con il semipresidenzialismo”. Ezio Mauro su Repubblica: “Nessuna scorciatoia”.  Cronaca dell’incontro a Bologna di Libertà e Giustizia: “Bologna, il no della piazza. Costituzione da salvare”. Giovanni Sartori scrive al Corriere e precisa: “Le due varianti che occorrono al sistema francese”. E Giovanni Belardinelli, sempre sul Corriere, afferma: “Elezione diretta, una scelta inevitabile”. Infine, l’Unità ripubblica un estratto del testo dei 4 saggi sul tema e titola: “Il sistema parlamentare è migliore”.

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