3 Giugno 2013
by c3dem_admin
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Si accende ancora di più il confronto sul semipresidenzialismo

3 Giugno 2013

Al 30righe di Filippo Pizzolato sul nostro sito risponde su landino.it Stefano Ceccanti (“Bersaglio fuori centro. Una risposta a c3dem sul semipresidenzialismo”); Ceccanti è anche intervistato dal Mattino (“Voto diretto e doppio turno, il solo accordo possibile”). Fabio Martini su La Stampa titola: “Dietro lo spiraglio sull’elezione diretta il ritorno di Prodi”. Nel Pd è quasi scontro: “Democratici, il ‘fronte del no’ prepara la battaglia in direzione. Letta: non forzo sui contenuti” (M. Guerzoni, Corriere della Sera). Vendola, intervistato  da Repubblica è categorico: “Ormai il centro-sinistra è allo sbando. Berlusconi seppellirà la Costituzione”. L’opinione di Gaetano Quagliariello è su La Stampa: “Accelerare la ‘vera’ riforma elettorale”. Napolitano (di cui ieri Scalfari anticipava la contrarietà all’elezione diretta), secondo Marco Conti, ha dei dubbi: “Elezione diretta: i dubbi del Quirinale” (Messaggero). Sull’Unità Michele Prospero replica a Antonio Polito: “Polito confonde il doppio turno con il semipresidenzialismo”. Ezio Mauro su Repubblica: “Nessuna scorciatoia”.  Cronaca dell’incontro a Bologna di Libertà e Giustizia: “Bologna, il no della piazza. Costituzione da salvare”. Giovanni Sartori scrive al Corriere e precisa: “Le due varianti che occorrono al sistema francese”. E Giovanni Belardinelli, sempre sul Corriere, afferma: “Elezione diretta, una scelta inevitabile”. Infine, l’Unità ripubblica un estratto del testo dei 4 saggi sul tema e titola: “Il sistema parlamentare è migliore”.

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29 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Per costruire una politica nuova… dopo le elezioni

29 Gennaio 2013
di Angelo Bertani

 

“…Il dibattito si è trasformato in un inseguimento senza fine negli studi televisivi fra tre o quattro leader, i quali da settimane ripetono sempre gli stessi concetti per arrivare all’ultimo dei propri elettori target… le contrapposizioni non sono mai state così forti… i programmi appaiono ridotti a un referendum sull’IMU; mentre sarebbe invece il momento di capire cosa non ha funzionato negli ultimi vent’anni, per poter invertire un declino lungo che si sta trasformando in un tracollo…”. L’impressione di Francesco Grillo (nell’editoriale del Messaggero, 18 gennaio) credo sia largamente condivisa. Le cause sono certo molteplici e dopo le elezioni, qualunque sia il risultato, bisognerà riflettere molto; e impegnarsi davvero – tutti, da più parti, a diversi livelli –  in un lavoro di ricostruzione della vita democratica del Paese.Lo svolgimento della campagna elettorale che, complici anche taluni media, si presenta come una deprimente sceneggiata, obbliga infatti tutti a riflettere. “Ci vuole dunque una legge che regoli la vita dei partiti, del resto prevista dalla Costituzione. E ci vuole una riforma elettorale che dia agli elettori il potere di scegliere i parlamentari, invece che a un sinedrio o a un capo” (Antonio Polito, Corriere della Sera, 22 gennaio). Diciamo pure che potevamo accorgercene prima, ma meglio tardi che mai. L’importante è avere ben chiaro che comunque vadano le fasi finali della campagna e il risultato delle elezioni, bisognerà metter mano e correggere l’architettura, le regole e il quotidiano funzionamento del nostro sistema politico.

Io credo che la prossima legislatura dovrà e potrà essere “costituente” (direi

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10 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Interrogativi su cosa farà Monti, su cosa pensa la Chiesa, sulle mosse del Centro, sulla strada in salita del Pd, sui liberali che non ci sono, su Ornaghi…

10 Dicembre 2012

Giorni caldi, rassegna complessa. Il quadro della situazione vista dal Quirinale (Napolitano lavora all’agenda della crisi). Antonio Polito indica quali sono le tre possibili  Scelte del professore: ritirarsi come De Gaulle, affiancare Bersani, guidare una lista di centro; e dice di preferire la terza. Enrico Letta propende per la seconda (Monti e Pierluigi troveranno un’intesa). Lorenzo Dellai ha

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5 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Il Pd di Bersani e le due letture opposte del Corriere

5 Dicembre 2012

Sul “Corriere della Sera” del 4 dicembre l’editoriale di Antonio Polito, Le favole da rottamare”, riprende una affermazione di Bersani (“Dobbiamo vincere ma senza raccontare favole, perché poi non si governa”) per dire che ora Bersani non deve abbandonare la linea del rigore, e deve allargare il campo della sinistra facendo posto alle “idee liberal, eretiche fino all’altro ieri e ora approvate da quattro elettori su dieci”. Viceversa, Massimo Mucchetti,

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7 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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PD. Regole e identità

7 Ottobre 2012

Roberto D’Alimonte, su “Il Sole 24 Ore” del 6 ottobre, osserva che Bersani vuole “difendere il Pd così com’è”, e dunque fa appello ai militanti e agli elettori di sinistra, mentre Renzi “vuole cambiare il Pd”, e dunque fa appello a elettori che sono più di centro che di sinistra. Il problema vero, dice, è chiarire qual’è l’identità del Pd (Regole e identità)Antonio Polito su “Il Corriere della Sera”, (Psicodramma democratico), insiste sulle contraddizioni del Pd. Adriano Sofri su “la Repubblica”, (Il Pd oltre le primarie), spiega perché Bersani non è prigioniero del passato come lo si descrive.

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30 Settembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Il Pd e la disponibilità di Monti a una nuova esperienza di governo

30 Settembre 2012

L’apertura di Mario Monti a una nuova esperienza di governo è diversamente accolta e valutata nel Pd. Ne scrivono, tra gli altri Polito, Ceccanti, Franceschini e Prospero. Per Antonio Polito, il Pd costituisce il maggior ostacolo alla formazione di un Monti bis, perché il Pd è diviso tra due anime e perché l’alleato del Pd, Vendola, ha come programma lo scardinamento della politica sin qui seguita da Monti (Il sostenitore riluttante). Per

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3 Settembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Se (al Pd) manca un’idea forte per il futuro dell’Italia…

3 Settembre 2012

“A oggi, circa il 40% degli elettori dichiara di essere indeciso o orientato al non voto, mentre del restante 60% uno su tre guarda con interesse al movimento di Grillo, al partito di Di Pietro e ad altre formazioni non facilmente collocabili nel sistema politico. Il che vuol dire che all’incirca il 60% degli italiani sono ben poco convinti dai partiti principali”. Lo scrive Mauro Magatti sul ”Corriere della Sera” del 3 settembre (Quell’idea del futuro italiano che manca alla classe dirigente). E conclude che oggi è più che mai necessario

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