18 Settembre 2013
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POLITICA IN GRANDE AFFANNO

18 Settembre 2013

La nostra Carta è questa. Ora tocca alla politica”: Stefano Ceccanti sintetizza su Europa il documento dei saggi sulle riforme costituzionali. Sul Mattino F. P. Casavola spiega “Perché basta una sola Camera”. Franco Monaco pubblica sul Manifesto la sua testimonianza, già apparsa su c3dem (vedi 30Righe), critica sul voto parlamentare per la riforma della Costituzione (“La decadenza della Costituzione”). Luciano Barca si tira fuori dalla corsa alla segreteria Pd: “Resto un battitore libero. Sì a un segretario vero” (Unità). Daniela Preziosi sul Manifesto scrive “Cool e veltroniano, ecco il Pd di Renzi”. Sulla deriva politica Stefano Folli commenta sul Sole 24Ore “L’epilogo più tormentato”. Barbara Spinelli su Repubblica dice come la politica italiana non sappia ripulire le proprie stanze e lascia che lo facciano i giudici (“Il fascino della melma”).  Finalmente Michele Prospero, sempre severo, prende la parola e sull’Unità scrive: “L’inaccettabile linciaggio di Giuliano Amato”. Due interessanti riflessioni sulla politica oggi sul Corriere della Sera: “Se il leader è il mio vicino di casa” (Sebastiano Maffettone), “La formazione del leader dopo la morte dei partiti” (Sergio Romano). Giulio Sapelli sul Messaggero commenta la questione dell’Ilva: “Il caso Riva e il dovere di tutelare l’azienda Italia”.

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16 Agosto 2013
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Dopo la nota di Napolitano

16 Agosto 2013

Due commenti che volano alto: Paolo Pombeni, “Il Quirinale vuole i fatti prima degli slogan” (Messaggero); Francesco Paolo Casavola, “Democrazia è virtù del riconoscersi” (Il Mattino). Poi alcuni ragionamenti politici e giuridici:  Gianfranco Pasquino, “Cosa Napolitano dice a Pdl e Pd” (intervista su Italia Oggi); Massimo D’Alema, “Berlusconi lasci il Parlamento e faccia il leader come Grillo” (intervista sul Messaggero); Gaetano Quagliariello, “Per il Cav un riconoscimento storico. Ora si facciano davvero le riforme” (intervista sull’Unità); Piero Grasso, “Napolitano ha bloccato la deriva. Ora facciamo le riforme” (intervista su La Stampa); Gaetano Azzariti, “I confini stretti della clemenza” (il manifesto); Valerio Onida, “Effetti automatici della sentenza della Cassazione” (Sole 24Ore).

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14 Agosto 2013
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NAPOLITANO E GLI ALTRI

14 Agosto 2013

La Dichiarazione di Napolitano. I commenti: Stefano Ceccanti, “E ora il Pdl convinca il Cav a dimettersi da senatore” (Unità); Paolo Francesco Casavola, “Un passo indietro per lealtà allo Stato. La riforma della giustizia però è necessaria” (intervista su Avvenire); Antonio Polito, “Una via ragionevole” (Corriere della Sera); Massimo Giannini, “In nome della legge” (Repubblica); Stefano Folli, “L’unico percorso possibile” (Il Sole 24Ore); Alessandro Campi, “La politica e la via stretta da percorrere” (Il Mattino); Giovanni Sabbatucci, “Messaggio di pacificazione per garantire il Paese” (Il Messaggero); Norma Rangeri, “Un presidente clemente” (Il manifesto); Lucia Annunziata, “Napolitano omaggia Silvio” (L’Huffington Post); Claudio Cerasa, “Napolitano, la nota e la lotta delle due sinistre” (Il Foglio). Sul caso: Ugo De Siervo, “Incandidabilità. Conta la data della sentenza” (intervista su La Stampa); Donatella Stasio, “Affidamento più efficace della grazia” (Il Sole 24Ore). INOLTRE: Romano Prodi, “Il miracolo Mali dimostra che l’Africa può decollare” (intervista su La Stampa); Umberto De Giovannangeli, “La missione impossibile di Dall’Oglio nella Jihad“; Pierluigi Castagnetti, “Dalla sua crisi il Pd può uscire cercando il nuovo” (Europa).

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5 Luglio 2013
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LA DISPUTA SU CHI DECIDE IN MERITO AGLI F-35

5 Luglio 2013

 Per Stefano Ceccanti la polemica sul comunicato del Consiglio supremo della Difesa è mal fondata perché la legge è chiara in merito a chi decide (“Napolitano e gli F-35: una tempesta in un bicchier d’acqua”, Huffingtonpost.it, 4 luglio). Così anche Francesco Paolo Casavola: “Il Parlamento, in via teorica, potrebbe chiedere una diminuzione complessiva della spesa militare, in considerazione della crisi sociale che vive il nostro Paese. Ma come e dove tagliare spetta al governo” (“La scelta sui ‘caccia’ spetta al governo”, G. Grasso, Il Mattino, 5 luglio). Domenico Cella, presidente dell’Istituto De Gasperi di Bologna (che è membro di c3dem), scrive sul suo sito che il Presidente della Repubblica e il Governo, nella riunione del Consiglio Supremo di Difesa,  hanno fatto muro, non riconoscendo un diritto parlamentare di veto: “Sembra quasi un’anticipazione del semi-presidenzialismo sperimentato in Francia e da qualcuno desiderato anche per l’Italia. Finalmente i ragionamenti sulle forme del nostro ordinamento si confrontano con poste enormemente sensibili e concrete!”; e pubblica il comunicato presidenziale e, a fronte, la mozione parlamentare, per un confronto (“Semi-presidenzialismo contro sistema parlamentare”).

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8 Giugno 2013
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Casavola, Rodotà, Carlassare, Rossanda, Tocci, Bachelet: contrari. Francesco Clementi: favorevole

8 Giugno 2013

Al dibattito sul presidenzialismo si aggiungono le voci di Francesco Paolo Casavola, più critico di quanto non dica il titolo (“Presidenzialismo con troppi rischi”, Il Mattino), di Stefano Rodotà (“Uno strappo alla Carta”, Repubblica), in cui si sostiene che si tratterebbe della negazione della democrazia rappresentativa, di Danilo Barbi, segretario confederale Cgil (“Non c’è bisogno del presidenzialismo”, l’Unità), di Lorenza Carlassare, una dei 35, che sostiene che la riforma della forma di governo è totalmente inutile (“Carlassare pronta a lasciare ‘Se delegittimano la Carta’”, Il Fatto quotidiano”), di Rossana Rossanda, secondo la quale “dietro le “larghe intese”, il ridisegno costituzionale calpesta la democrazia” (“Perché cambiare la Costituzione?”, su sbilanciamoci.org), e di Francesco Clementi, anche lui uno dei 35, e favorevole invece a un rafforzamento dell’esecutivo, con l’elezione diretta del capo del governo o del presidente (“La sfida delle riforme”, Messaggero). Riportiamo anche due interventi  fatti nel corso della Direzione nazionale del Pd del 4 giugno, entrambi critici su cambiare la forma di governo: quello di Giovanni Bachelet (“Not in my name”) e quello di Walter Tocci (“Cambiare il PD, non la Costituzione”), entrambi tratti dal loro blog.

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5 Marzo 2013
by Vittorio Sammarco
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Uscire dall’impasse. Le strade impossibili e quelle (forse) praticabili

5 Marzo 2013

Stefano Ceccanti spiega su Huffington Post che tre cose non si possono fare: il cosiddetto mandato imperativo, il Governo di minoranza, e un Parlamento a pieno regime con governo dimissionario. Sul tema della libertà (o meno) di mandato si leggano Ugo Magri (“Le radici del libero pensiero”, La Stampa, 5/3) e Francesco Paolo Casavola (“Le Camere e il valore della libertà”, Il Mattino). Di qualche saggezza appaiono gli articoli di Stefano Folli (“Il bivio di Bersani”,

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29 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Per costruire una politica nuova… dopo le elezioni

29 Gennaio 2013
di Angelo Bertani

 

“…Il dibattito si è trasformato in un inseguimento senza fine negli studi televisivi fra tre o quattro leader, i quali da settimane ripetono sempre gli stessi concetti per arrivare all’ultimo dei propri elettori target… le contrapposizioni non sono mai state così forti… i programmi appaiono ridotti a un referendum sull’IMU; mentre sarebbe invece il momento di capire cosa non ha funzionato negli ultimi vent’anni, per poter invertire un declino lungo che si sta trasformando in un tracollo…”. L’impressione di Francesco Grillo (nell’editoriale del Messaggero, 18 gennaio) credo sia largamente condivisa. Le cause sono certo molteplici e dopo le elezioni, qualunque sia il risultato, bisognerà riflettere molto; e impegnarsi davvero – tutti, da più parti, a diversi livelli –  in un lavoro di ricostruzione della vita democratica del Paese.Lo svolgimento della campagna elettorale che, complici anche taluni media, si presenta come una deprimente sceneggiata, obbliga infatti tutti a riflettere. “Ci vuole dunque una legge che regoli la vita dei partiti, del resto prevista dalla Costituzione. E ci vuole una riforma elettorale che dia agli elettori il potere di scegliere i parlamentari, invece che a un sinedrio o a un capo” (Antonio Polito, Corriere della Sera, 22 gennaio). Diciamo pure che potevamo accorgercene prima, ma meglio tardi che mai. L’importante è avere ben chiaro che comunque vadano le fasi finali della campagna e il risultato delle elezioni, bisognerà metter mano e correggere l’architettura, le regole e il quotidiano funzionamento del nostro sistema politico.

Io credo che la prossima legislatura dovrà e potrà essere “costituente” (direi

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3 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Legge 40. Il ricorso contro la sentenza della Corte europea. Per Francesco Paolo Casavola il Governo non poteva fare diversamente

3 Dicembre 2012

Il 27 novembre il governo italiano ha chiesto il riesame della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che boccia la legge 40 sulla procreazione assistita. La decisione di `opporsi´ – chiesta  da ampi settori del mondo cattolico (vedi “La Stampa” del 28 novembre,  Legge 40, due questioni capitali) –  è e criticata, fra gli altri, da Livia Turco e Ignazio Marino (vedi). Il presidente emerito della Corte costituzionale, Francesco Paolo Casavola, su

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19 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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A proposito della nuova formazione guidata da Montezemolo e Riccardi. I pareri di Casavola, Damilano, Dellai, Ricolfi e Rosati

19 Novembre 2012

In un editoriale su “Il Mattino” (Nuovo patto tra liberali e cattolici) Francesco Paolo Casavola si augura che la competizione politica in Italia non resti “tra gli stessi giocatori” e che emerga “una forza politica nuova”. E scrive: “I cattolici, con il loro personalismo comunitario, presente in Costituzione, ma irrealizzato nei fatti, si sentono insignificanti nella diaspora, in cui hanno trovato sinora anonimo ricovero.

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31 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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Sulle primarie in Sicilia. Analisi, interrogativi, prime idee sul che fare

31 Ottobre 2012

Proponiamo un’analisi dei dati del CISE (Centro italiano di studi elettorali, della Luiss, Regionali in Sicilia) e una dell’Istituto Cattaneo, sui flussi del voto a Palermo (Analisi Istituto Cattaneo – Elezioni regionali Sicilia 2012 – Flussi Palermo). Interrovativi interessanti li ha posti “Europa” a tre studiosi (Piergiorgio Corbetta, Roberto Borcio e Piero Ignazi): M5S ripeterà il successo alle Politiche? Durerà? Ruba voti più a destra o a sinistra? E’ davvero un antidoto all’antipolitica come altrove si manifesta in Europa? (Cinque domande sui Cinquestelle).  Le prime idee

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