A proposito della nuova formazione guidata da Montezemolo e Riccardi. I pareri di Casavola, Damilano, Dellai, Ricolfi e Rosati

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In un editoriale su “Il Mattino” (Nuovo patto tra liberali e cattolici) Francesco Paolo Casavola si augura che la competizione politica in Italia non resti “tra gli stessi giocatori” e che emerga “una forza politica nuova”. E scrive: “I cattolici, con il loro personalismo comunitario, presente in Costituzione, ma irrealizzato nei fatti, si sentono insignificanti nella diaspora, in cui hanno trovato sinora anonimo ricovero. I laici di spiriti liberali hanno esigenze analoghe. La alleanza degli uni e degli altri potrà inaugurare la terza Repubblica?”. Una manifestazione di netta simpatia per la nascente aggregazione tra Riccardi e Montezemolo. Lorenzo Dellai, governatore del Trentino, e uno dei leader del movimento “Verso una Terza Repubblica”, in un’intervista a “La Stampa”, tratteggia i caratteri della nuova formazione: riformismo, interclassismo, superamento del bipolarimo, laici e cattolici insieme, riferimenti popolari tramite la presenza dell’associazionismo (vedi Acli) e il sindacato (vedi Cisl), leadership riconosciuta a Monti, nuova classe dirigente (Intervista a Dellai). Anche Marco Damilano sull’Espresso vede un clima nuovo nel movimento di Montezemolo e Riccardi (), e parla, pur senza apprezzarla, di una “versione moderna e laicizzata della Dc che fu”, e di un “un secondo Patto Gentiloni tra liberali e cattolici”. Ma Luca Ricolfi su “La Stampa” e Domenico Rosati su “l’Unità” pongono molti interrogativi alla nuova formazione, e paiono non credere a una possibile alleanza tra cattolici e liberali. Ricolfi scrive: “E’ più facile mettere d’accordo un Pier luigi Bersani e un Angelino Alfano che un vero cattolico e un vero liberale” (Un Centro e troppe anime). Domenico Rosati, tra i vari interrogativi sulla vaghezza dei contenuti politici, pone il seguente: “Che respiro può avere un welfare tutto «sussidiario» se manca una programmazione che fissi i livelli essenziali di tutela e ne garantisca il carattere universale e la tendenza ugualitaria?” (Quei cattolici saliti in Ferrari).

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