NOTE POLITICHE (9 LUGLIO)

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In un’intervista al Corriere della Sera il capogruppo alla Camera del Pd, Roberto Speranza, dice: “No alle paure sul presidenzialismo. E la giustizia va cambiata fino in fondo”. Enrico Letta, intervistato da Europa, ammette che il bipolarismo vissuto sin qui ha molte responsabilità (“Contro un bipolarismo muscolare e inconcludente”). Matteo Renzi, intervistato da Repubblica, dice che vorrebbe un partito “leggero” e non “un castello di capicorrente” (“Ecco come cambierò il Pd”). Alfredo Reichlin sull’Unità, a proposito del congresso del Pd , dice che “non ci sarà nessun cambiamento se tutto si riducesse a un problema di persone”, e che “è di una vera svolta che abbiamo bisogno”, e dunque bisogna mettere in campo “non solo un leader ma una forza reale” (“Le idee prima dei nomi o il congresso fallirà”). Claudia Mancina, docente di Etica, sembra in parte rispondere sul magazine qdR (“qualcosa di riformista”): “Sarebbe folle pensare che per essere democratici si devono tagliare le ali al leader” (“Leaderismo non è partito personale”).

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