17 Marzo 2014
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RENZI, “PRESIDENTE PRETERINTENZIONALE”

17 Marzo 2014

Renzi e Berlusconi hanno dato risposte alle medesime domande. Sia l’uno che l’altro vanno letti in riferimento alle “esigenze storiche reali alle quali entrambi hanno cercato o cercano di dare risposte”. Cosi Giovanni Orsina su La Stampa (“La fenomenologia del renzismo”). Per Michele Cilibertosull’Unità, Renzi ha forti differenze rispetto alla tradizione socialista o alle correnti  del cattolicesimo democratico e liberale che hanno convissuto nella Dc; ma recupera “elementi di cattolicesimo sociale e della esperienza di un uomo di governo come La Pira” (“La sinistra post-ideologica di Renzi”). Mauro Calise sul Mattino evidenzia che, a differenza di quella di Berlusconi, la personalizzazione di Renzi “fa leva sul suo ruolo, e sui propri poteri, come premier”, è cioè un “requisito istituzionale” che dà più autorevolezza alla figura del premier (“Il premier  forte secondo Matteo”). Per Ilvo Diamanti, su Repubblica, Renzi “sfrutta a proprio vantaggio il clima antipolitico del tempo. Trasforma la sfiducia politica in fiducia personale”; è una sorta di “presidente preterintenzionale”; ma “fare il Presidente senza disporre di regole e di poteri istituzionali” e con un partito riluttante è rischioso… (“Un presidente senza partito”). Clima pesante nel Pd: Massimo Adinolfi, “Pd prigioniero di cordate e potentati” (Mattino); Fabrizio Ronconi, “La rissa democratica nel Pd” (Corriere della Sera). Caso Moro: “Per la verità su Moro si riparta dalle sue carte” (intervista a Giovanni Pellegrino sull’Unità).

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17 Marzo 2014
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GOVERNO RENZI E RIFORME. CON UN APPELLO DI ASOR ROSA

17 Marzo 2014

L’articolo di Luca Ricolfi su La Stampa del 16 marzo, “L’impresa rischiosa del premier”, in cui rileva i punti in cui Renzi “ha stra-ragione” e però anche i limiti che dimostra, per cui si può dubitare che riesca, è interessante; ma come fa Ricolfi a sostenere che “le false pensioni di invalidità assorbono circa 10 miliardi l’anno”? Vorrebbe dire che abbiamo almeno un milione di falsi invalidi? E’ verosimile? Alessandro Barbano, in un editoriale de Il Mattino (“Riforme, il premier non sbagli dove Berlusconi ha fallito”), sostiene che Renzi non deve solo cercare di amministrare in modo più efficiente ma anche “rifondare la sinistra, riscriverne i valori e adeguarli ai cambiamenti che si sono prodotti nella società”, a cominciare da lavoro e welfare; e spiega come. JOBS ACT. Due commenti sul Jobs Act: Maurizio Ferrera sul Corsera (“Tre ostacoli in una giungla”), che individua pregi e limiti dei provvedimenti, e Tito Boeri su Repubblica (“Quei tre anni di contratti a tempo”), che avanza una critica simile a quella di Barbano. LEGGE ELETTORALE  E SENATOSergio Fabbrini, sul Sole 24Ore, analizza “La prigionia del paradosso riformista”, cioè la difficoltà di riformare le istituzioni da parte di coloro che ne subiranno un danno personale, e indica la strada per riformare il Senato. Sull’ipotesi di riforma avanzata dal governo Massimo Luciani sull’Unità esprime un parere in linea di massima positivo (“Senato, riforma da migliorare”). Sulla riforma elettorale ritorna Walter Tocci sull’Unità (“Legge elettorale, l’errore delle soglie troppo alte”). APPELLO. Dal canto suo, Alberto Asor Rosa sul Manifesto lancia un appello: “Bisogna fermare Renzi prima che sia troppo tardi” e “rivoltare la legge elettorale come un calzino” (“Non c’è più molto tempo”).

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16 Marzo 2014
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Sulla parità di genere e sull’Europa. Due note di Giancarla Codrignani

16 Marzo 2014

 

Pubblichiamo qui, per renderli maggiormente visibili due commenti che Giancarla Codrignani ha rivolto il 14 marzo a due articoli comparsi su questo sito. Il primo commento riguarda l’articolo di Albertina Soliani, parlamentare del Pd, dello scorso 18 febbraio sulla violenza alle donne. La Codrignani scrive il suo commento all’indomani del voto con cui la Camera, il 10 marzo, ha respinto due emendamenti alla legge elettorale, entrambi sulla parità di genere, a firma di Roberta Agostini: uno prevedeva l’alternanza di genere nella composizione delle liste ed è stato respinto con 335 voti contrari e 227 favorevoli; l’altro prevedeva l’alternanza dei capilista ed è stato respinto con 344 voti contrari e 214 a favore. Rispetto al primo i no sono stati 9 in più. Il secondo commento della Codrignani riguarda un articolo di Raniero La Valle sulle elezioni europee, da noi segnalato lo scorso 12 marzo; e ribatte ai “sette punti per l’Europa” lanciati da Beppe Grillo e dal Movimento 5 Stelle.

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15 Marzo 2014
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LA CIVILTA’ CATTOLICA E IL GOVERNO DI MATTEO RENZI

15 Marzo 2014

Sul Quaderno n. 3930 della rivista La Civiltà cattolica p. Francesco Occhetta sj firma un articolo dedicato alla situazione politica italiana: “Da sindaco a presidente: il governo di Matteo Renzi”. Scrive che “la forza del programma Renzi sono le politiche ‘centriste’ da costruire nello spazio moderato”. E indica le cinque condizioni che, a suo avviso, potranno effettivamente garantire la governabilità e il successo del governo Renzi (cui l’autore sembra guardare con non poco interesse).

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14 Marzo 2014
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“CON FRANCESCO NELLE PERIFERIE DELL’ESISTENZA”

14 Marzo 2014

Nella newsletter dell’associazione “Il Borgo di Parma” Claudio Michelotti racconta la due giorni di Napoli (il 1° e 2 marzo scorso) nella quale si è tenuto l’incontro promosso dal gruppo “Il Vangelo che abbiamo ricevuto” sul tema: “Il Vangelo è annunciato ai poveri – Con Francesco nelle periferie dell’esistenza”. Leggi qui il resoconto. Per leggere le relazioni presentate al convegno leggi qui.

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13 Marzo 2014
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Emendato il porcellum, si può ancora migliorare?

13 Marzo 2014
di Guido Formigoni

 

Abbiamo quindi una prima versione dell’Italicum, legge elettorale che sarebbe probabilmente più onesto chiamare «porcellum emendato». Ci sarà il tempo e il modo per correggerlo (ma temo solo marginalmente) al Senato. Come mi è capitato talvolta di scrivere in passato, non sono un fanatico di nessun modello di legge elettorale, vedendo di ciascuno pregi e difetti. Il mix ideale di rappresentanza e governabilità è molto, molto difficile da realizzare. Di ogni formula occorre essere consapevoli degli effetti collaterali negativi, per prendere le necessarie contromisure. Quindi non esprimo entusiasmo, né mi straccio le vesti.

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12 Marzo 2014
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ITALICUM APPROVATO. MA…

12 Marzo 2014

Con 365 sì, 156 no e 40 astenuti passa alla Camera l’Italicum. “L’Italicum passato alla Camera: un’ottima notizia. Ora al Senato la partita è diversa”, così L’Huffington Post titola un articolo di Stefano Ceccanti. “Buon compromesso con qualche difetto di troppo” titola il Sole 24 Ore un commento di Roberto D’Alimonte. Michele Ainis sul Corriere evidenzia “I dubbi su una mezza riforma”. Contrarietà da parte del giurista Gaetano Azzariti intervistato da Repubblica (“Troppa continuità col Porcellum”). Dubbi seri da parte di Valerio Onida (”Italicum, il governo del capo”). I discorsi in Parlamento di Lorenzo Dellai  e di Gerardo Migliore, entrambi contrari alla legge. ‘Giustizia e Libertà’ riporta anche una intervista del Fatto Quotidiano a Gustavo Zagrebelsky (“Questo renzismo è una girandola di parole a vuoto”). Alessandro Campi sul Messaggero  firma un commento con questo titolo: “Come è dura a morire la vocazione nichilista”.

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