30 Novembre 2022
by Vittorio Sammarco
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RASSEGNA 30.11.2022. IL DOPPIO VOLTO DELLA MANOVRA

30 Novembre 2022

La Rassegna del 30 novembre 2022 (fonte Ceccanti e altro). Si segnala: Angelo Panebianco  riflette sul Terzo polo: “Scommesse centriste tra destra e sinistra” (Corriere della sera). Veronica De Romanis commenta la manovra di governo: “Il doppio volto della manovra” (La Stampa). Claudio Cerasa rimprovera la Meloni: “Meloni e la surreale e pericolosa demonizzazione del POS” (Foglio). Gustavo Zagrebelsky commenta criticamente il ministro Valditara: “Altro che merito e umiliazioni, in aula si cresce insieme” (intervista a La Stampa). Rosalba Carbutti annota: “Schlein quasi candidata. E nasce nel Pd la corrente laburista” (Qn). Giulia Merlo sul dialogo Calenda-Meloni: “Calenda è l’alleato occulto di Meloni per gestire Forza Italia” (Domani). Giovanna Vitale e Tommaso Ciriaco: “Armi a Kiev per il 2023. Il governo ora farà un decreto” (Repubblica). Gianfranco Cerea, “Se al Nord la scuola passa alle regioni” (lavoce.info). PARTITO DEMOCRATICO: Matteo Lepore, “Compagni, chiamiamolo partito del lavoro” (Repubblica). MONDO: Nello Scavo, “Via da Odessa un’altra volta. Prima le bombe ora il gelo” (Avvenire). Stefano Zamagni, “Per punire Putin si rischia di sacrificare gli ucraini” (intervista a Il Fatto). Paola Peduzzi, “Le ingerenze virtuose. I casi di Iran e Cina” (Foglio). David Carretta,Sulla Cina la Ue vuole una linea sua, non quella di Biden” (Foglio).

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23 Agosto 2021
by Vittorio Sammarco
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L’IO PERDUTO, A RIMINI. VERSO LE AMMINISTRATIVE. CASO DURIGON. SCUOLA. G20 DELLE DONNE

23 Agosto 2021

Paolo Viana sul Meeting di Rimini: “Alla ricerca dell’io perduto per vincere l’individualismo (Avvenire). AMMINISTRATIVE: Ettore Colombo, “Guida al voto delle amministrative /1. Ben tornato bipolarismo, e centrosinistra in clamoroso vantaggio” (blog). Emanuele Felice,Lo strano caso dei liberali italiani che preferiscono stare con i sovranisti” (Domani). Franco Monaco, “L’eterna, vana, suggestione centrista” (Huffpost). Goffredo Bettini, “L’alleanza tra il Pd e Conte resta l’unica possibilità per competere con la destra” (intervista al Corriere). GOVERNO: Dario Di Vico critico sulle scelte del ministro Orlando: “Multinazionali: multe o incentivi? L’Italia bifronte” (Corriere). VOCI: Antonio Socci, “Tam tam in Vaticano: tira aria di conclave” (Libero). CASO DURIGON: Luigi Ciotti, “Draghi cacci Durigon per far pulizia nel governo” (intervista a Il Fatto). Gian Carlo Caselli, “Non lasci la palla ai partiti, lo Stato deve intervenire” (Il Fatto). SCUOLA: Claudio Tucci, “Il rientro a scuola in 20 punti chiave” (Sole 24 ore). Agostino Miozzo, “Regole poco chiare. Così la scuola rischia ancora la Dad” (intervista al Corriere). INOLTRE: Elena Bonetti, “Il G20 delle donne in Italia lancerà un segnale a tutto il mondo” (intervista al Messaggero). Claudio Cerasa, “La globalizzazione è l’altro vaccino che ci sta proteggendo” (Foglio). Francesco Olivo, “Lgbt, fine vita, ius soli: l’autunno dei diritti” (La Stampa). Marcello Palmieri, “Referendum eutanasia. La denuncia di Flick rilancia la legge” (Avvenire). Gianpiero Della Zuanna,Leggi sulla cittadinanza: un doppio paradosso. Una proposta semplice” (Corriere della sera).  Carmen Baffi, “Lo scandalo dei senza dimora nella capitale d’Italia” (Domani).

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21 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Monti in campo

21 Dicembre 2012
di Guido Formigoni

Non abbiamo ancora certezze. Ma sembra ormai chiara la decisione di Monti di impegnarsi nella battaglia politica in vista delle elezioni, sponsorizzando in qualche forma un rassemblement centrista. Un senatore a vita non si può candidare, ma può certamente ricoprire qualche altro ruolo politico in una campagna elettorale. La notizia non è banale e merita qualche osservazione ancor prima di conoscere il quadro preciso.

La scelta del presidente del Consiglio non è affatto illegittima, ma appare certo un po’ sorprendente e anche impegnativa per il futuro. Uscire dal ruolo di tecnico d’emergenza e di uomo delle istituzioni lo porterà a prendere parte, anche in termini di stile, di linguaggio e di progetto. Non potrà più mascherare le proprie priorità dietro a presunti «obblighi» imposti dai mercati o dall’Europa: la tanto evocata «agenda Monti» del governo di emergenza non potrà semplicemente essere riportata come programma di un governo politico. Dovrà essere politicizzata, spogliata del suo carattere in qualche modo obbligato, e questo non sarà un male. Se il presidente non lo farà, darà l’idea di un ruolo piuttosto marginale della politica: e allora perché «correre» e non attendere semplicemente un nuovo incarico «sopra le parti»? Capiremo quindi meglio Monti, alla prova della polemica e della dialettica con gli avversari. E Monti dovrà convincere e trovare consenso. Vedremo come e quanto ci riuscirà: non è detto che l’aura di stima diffusa per chi ha ridato serietà alle istituzioni e al paese si trasformi in comprensione e appoggio verso la sua presa di parte. Mi pare

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