Non ho votato Renzi alle primarie, ma neppure i suoi antagonisti. Ho nei suoi confronti un atteggiamento, come usa dire, laico. Di più: dopo la sua netta vittoria alle primarie e nonostante l’oggettiva forzatura con la quale egli è asceso a palazzo Chigi, ho espresso in più circostanze l’opinione che lo si dovesse sostenere con lealtà e convinzione. Che, per esempio, non si dovesse riaprire surrettiziamente il congresso PD, come da qualche parte si è provato a fare. Non tutte le molte, troppe proposte avanzate da Renzi mi hanno convinto. Soprattutto mi preoccupa lo smisurato carico di aspettative che egli va alimentando e il metodo sbrigativo – prendere o lasciare – da lui adottato su questioni straordinariamente complesse e controverse.


