28 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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LO “SFORZO ENORME” PER RIDARE ALLA POLITICA IL CONTRIBUTO DEI CATTOLICI DEMOCRATICI

28 Febbraio 2017

Alberto Melloni, su Repubblica, scrive che la sinistra cattolico-democratica “sembra sparita” e che tale scomparsa priva il Paese di “riserve di intelligenza” che sono in passato sono spesso state preziose. Melloni  osserva che ve ne sono ancora alcune ma che molto servirebbe ricostruire “un canale che le riporti in superficie”; solo che, nella situazione attuale, farlo richiederà “uno sforzo enorme, un tempo enorme e un atteggiamento penitente”  (“Dove sono i cattolici progressisti”). Su Adista Notizie n. 9 Valerio Gigante fa una rassegna delle voci cattolico-democratiche che si sono levate contro la scissione del Pd, e tra esse quella di Sandro Campanini su c3dem (“Scissione Pd: ‘Non spezzate il sogno di un partito plurale’. La base cattolico-democratica non ci sta”).

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3 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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INVECE DI ANDARE A CASA IL PRIMA POSSIBILE…

3 Febbraio 2017

Leonardo Becchetti in un editoriale sull’Avvenire: “Invece di andare a casa il prima possibile (…) la nostra classe politica dovrebbe fare esattamente il contrario. Restare per tutto il tempo necessario e metterci la faccia in questo momento difficile per sudarsi e meritarsi la stima dei cittadini” (“La giusta fatica che serve all’Italia”). Tracce di ripensamento si notano ora in Matteo Renzi, come emerge dal colloquio con Massimo Franco sul Corriere della Sera: “Potrei non candidarmi a premier. Primarie poi il voto, oppure si va al 2018”. E Stefano Folli su Repubblica lo registra: “La lunga frenata sul voto anticipato”. Anche il renziano, ma schietto, Matteo Richetti dichiara a La Verità: “Renzi deve fermarsi, così porta il Paese a sbattere”. Avvertimenti vengono anche dal filosofo Sebastiano Maffettone sul Messaggero: “Il va dove ti porta il voto che snatura la politica”. Arturo Parisi, intervistato da Repubblica, critica la sinistra dem ma non è ben certo che Renzi abbia fatto davvero autocritica (“No a un’altra scissione. Una nuova alleanza nasce solo dal Pd unito”). Italia Oggi riporta il pensiero di Silvia Prodi: “Improponibile un nuovo Ulivo. No a elezioni e scissione”. Accorato appello di Livia Turco: “Quando il Pd attorno al tema della lotta alla povertà dedicherà un po’ di passione, un po’ di discussione, un po’ di tempo a girare tra le varie Caritas sarà un partito autorevole” (“Emergenza Pd”, Unità). Roberto Speranza, in un’intervista al Mattino, dice: “E’ l’ora della chiarezza. La via maestra resta il congresso”. Invece, sul Foglio, Claudio Cerasa incoraggia Renzi a… resistere (“La guerra dei settanta giorni”) e Mauro Calise dice all’Unità di avere ancora fiducia: “Pd è intero. Renzi resta leader”. Dario Franceschini fa la sua proposta: “Premio di coalizione e primarie per alleanza con centro e sinistra” (intervista a Repubblica).

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20 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Sinistra nel Pd o a sinistra del Pd?

20 Novembre 2015
di Guido Formigoni

 

Si è infiammato un dibattito nell’area culturale e politica della sinistra italiana, che non può che interessare anche i cattolici democratici, se è vero che questa sensibilità culturale-spiritual-politica è legata non solo all’idea di laicità e di mediazione tra fede e storia, ma anche a una collocazione storica avanzata nel senso della giustizia, dell’uguaglianza e della pace. L’ipotesi lanciata da Franco Monaco di una «separazione consensuale» di un partito sulla sinistra del Pd (più di una provocazione, meno di una proposta, dice lui), sta giustamente facendo discutere molto anche la nostra area culturale.

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11 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Il senso della mia proposta-provocazione di una separazione consensuale del PD

11 Novembre 2015
di Franco Monaco

 

A seguito dei numerosi interventi (anche sul nostro sito: vedi l’articolo di Paola Gaiotti, “Monaco, no!” e i commenti all’articolo stesso) suscitati  da una proposta da lui avanzata sul Manifesto (che l’ha ripubblicata ieri: “Una separazione nel reciproco interesse“)  l’autore, deputato del Pd, all’indomani dell’uscita dal Pd di un altro gruppetto di parlamentari e della nascita di Sinistra Italiana, torna sul tema e spiega il suo punto di vista.

 

Ha fatto un po’ discutere una mia proposta-provocazione: quella di una sorta di separazione consensuale del PD. Provo a illustrarla in sintesi. Essa prende le mosse da due considerazioni.

La prima. Complice la dissoluzione del centrodestra, il PD renziano va assumendo sempre più i connotati di un grande partito moderato di centro, un profilo decisamente diverso dal PD ideato nel solco dell’Ulivo prodiano, cioè un partito di centrosinistra nitidamente alternativo al centrodestra nel quadro di un maturo bipolarismo competitivo tra due alternative di governo.

Non è una cosa brutta, semplicemente si tratta di una cosa diversa. Si deve prenderne atto.

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6 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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MA RENZI VUOLE LA SCISSIONE?

6 Novembre 2015

Pier Luigi Bersani, “Chi se ne va sbaglia” (intervista al Corriere). Lorenzo Guerini,Chi esce dal Pd fa il gioco della destra” (intervista a La Stampa). Claudio Cerasa, “Il sospetto che Renzi voglia la scissione” (Il Foglio). Daniela Preziosi,La sinistra, non la cosa rossa” (Manifesto). Stefano Folli, “L’atto di accusa di Chiamparino al cesarismo del sorriso” (Repubblica). Piero Ignazi, “Premier giovane, idee vecchie” (Espresso). Michele Prospero, “Renzi, una forza del passato” (Manifesto). Gad Lerner,Renzi, un pessimo segretario, ma il Pd deve restare unito” (intervista al Fatto). Salvatore Vassallo e Elisabetta Gualmini, “Renzi ora si occupi della classe politica locale” (Il Foglio). Luigi Berlinguer, “La sinistra e le riforme” (Unità).

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2 Novembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Michele Nicoletti: perché la scissione del Pd è irragionevole

2 Novembre 2015

Con un ampio articolo sull’Unità Michele Nicoletti, deputato del Pd e presidente della delegazione italiana all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (già fucino, già presidente della Rosa Bianca, e docente di filosofia politica a Trento), replica senza nominarlo a Franco Monaco e alla sua tesi dell’opportunità di una “scissione amichevole” del Pd in due partiti, uno di centro (renziano) e uno di sinistra (la attuale minoranza Pd), disponibili ad allearsi poi per formare un centro-sinistra. L’articolo di Nicoletti è pubblicato dall’Unità con il titolo “Cinque ragioni per un grande partito”.

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28 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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REPLICA DI PARISI A MONACO. BARCA SUL CASO MARINO

28 Ottobre 2015

Arturo Parisi replica Franco Monaco: “Dividersi per tornare all’Ulivo sarebbe solo una resa” (intervista a Repubblica). Sul caso Marino interviene Fabrizio Barca con un’intervista al Fatto: “Ignazio ci ha tradito, ora il Pd ‘cattivo’ lo usa per riprendere il potere”; su LibertàEguale Claudio Alberti: “Marino profeta narcisista?”; e i 5Stelle dicono la loro (intervista del Messaggero a Marcello De Vito: “Se vinciamo …”). Sulle unioni civili interventi di Vlademiro Zagrebelsky (“Adesso il Parlamento è obbligato a muoversi”, La Stampa). Su legge di stabilità e lotta alla povertà, Chiara Saraceno: “Come combattere la povertà” (Repubblica). Su magistratura e politica, Sabino Cassese, “Le timide proposte del Csm” (Corriere della Sera); Luciano Violante, “La politica attacca i Pm, ma li usa come riserva. Renzi? I suoi toni sono poco seri” (intervista a Repubblica).

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