16 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Note su i valori cattolici, il Pd, i diritti civili. I due opposti integrismi

16 Gennaio 2013
di Nino Labate

 

Abbiamo ricevuto un contributo sul rapporto tra politica e questioni etiche. Lo pubblichiamo augurandoci che altri vogliano intervenire

 

Se è vero che il previsto “Todi 3”  romano è saltato per evitare contrasti sui principi non negoziabili e per abbandonare il lancio di un’ Opa cattolica sul centro di Monti, vuol dire che in questa occasione la ragione ha prevalso sulla passione. Impedire conflitti religiosi e divisioni sulla tutela di quei “principi”  che spesso  convincono anche non credenti, così come abbandonare  l’illusione di un ritorno all’unità politica che non convince nessuno, specie l’ormai maturo  pluralismo delle scelte,  vuole anche dire stare con i piedi per terra della storia. Prudenza somma è infine tenere bassa la voce su questioni che interessano l’antropologia dei nostri tempi. La donna e l’uomo. La vita e la morte. La famiglia.

1) Dunque le attese di alcune associazioni cattoliche todine, decise a fare delle leggi “eticamente sensibili” un punto prioritario del programma politico dei partiti di centro nel corso della tornata elettorale – quasi a farne una bandiera identitaria del montismo –  sono andate deluse. E  benché la contrarietà di  Monti alle nozze gay, ribadita anche nei comizi, fosse da tempo nota,  allo stesso Monti e a tutti coloro che hanno suggerito di soprassedere va dunque il merito di avere allentate le possibili tensioni.

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15 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Cattolici: protagonisti o subalterni?

15 Gennaio 2013
di Franco Monaco

Questo articolo è uscito su  “Adista” – Notizie n. 2, con la data del 19 gennaio 2013. L’autore è senatore del Pd e membro dell’associazione “Città dell’uomo”

 

È curiosa la dinamica della comunicazione. Spesso accredita una rappresentazione che si discosta dalla oggettività dei fatti e che, specie se reiterata, sedimenta luoghi comuni e semplifica a dismisura i giudizi. È il caso della tesi secondo la quale staremmo assistendo a un nuovo protagonismo politico dei cattolici dopo un tempo contrassegnato dalla loro marginalità. Chiedo scusa per l’approccio didascalico, ma merita isolare gli elementi di cui, letteralmente, si compone tale assunto.

Quale il tempo segnato dalla presunta marginalità politica dei cattolici? Secondo una facile vulgata, dopo la Dc e i suoi epigoni. Già a questo riguardo, si potrebbe introdurre un interrogativo. La Dc fu cosa grande e complessa. Alle origini, effettivamente, il suo gruppo dirigente, in larga misura, aveva alle spalle un’attiva militanza cattolica. Col tempo e il succedersi delle generazioni quella matrice si stemperò. Nel bene e nel male il personale politico Dc si professionalizzò e si laicizzò. E comunque, al di là dei singoli profili biografici, la effettiva qualità cristiana della sua ispirazione e della sua azione fu assai discontinua. A volte più evidente, a volte decisamente appannata. In breve: all’egemonia politica Dc non di necessità e sempre corrispose una vitale “significanza” cristiana.

Dopo la Dc, cattolici politicamente marginali? Ne siamo sicuri?

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14 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Galli Della Loggia duramente critico con Mario Monti

14 Gennaio 2013

Gli equivoci dell’antipolitica” è il titolo dell’editoriale con il quale Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere della Sera, individua nella campagna elettorale aperta da Mario Monti, e nel suo metodo di scelta dei candidati, un atteggiamento sostanzialmente populista. Della Loggia parla di “pregiudizio volgare” per la tesi secondo cui “il professionismo politico sarebbe il peggiore dei mali”. Tema controverso. Tema che si riallaccia a quello dei rapporti tra partiti e società civile. Tema su cui sarebbe interessante discutere.

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14 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Seminario di Orvieto. Monti e i liberal del Pd

14 Gennaio 2013

Si è tenuto a Orvieto il 12 gennaio il seminario dell’ala liberal del Pd, a cui ha partecipato Mario Monti. Ne dà conto Fabio Martini su La Stampa del 13 gennaio (“L’appello di Monti. ‘Riformisti uniti dopo le elezioni’”). Ha tenuto la relazione-base Antonio Funiciello, direttore dell’associazione “Libertà/eguale” e di “qdRmagazine”, su “Riformismo versus populismo”, che ha tra l’altro spiegato perché, a suo avviso, oggi è difficile distinguere la destra dalla sinistra. E’ intervenuto anche Stefano Ceccanti, che

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11 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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I cattolici e il professore, secondo Nadia Urbinati (e qualche cronaca)

11 Gennaio 2013

Di catto-liberismo parla Nadia Urbinati su la Repubblica del 10 gennaio, a proposito dell’incontro tra un certo cattolicesimo e Mario Monti (“L’alleanza liberisti-cattolici”). “L’orgogliosa politica dei diritti sociali che si proponeva di emancipare i poveri facendone cittadini – scrive – sembra non soddisfare né liberisti né cattolici, che così si trovano quasi naturalmente alleati, uniti dalla politica della sussidiarietà che rilancia (magari con l’aiuto del pubblico) la società civile”. Venendo

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4 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Monti e il voto cattolico (con i pareri di mons. Mogavero, Marco Politi, Emma Fattorini)

4 Gennaio 2013

Mentre Il Professore prova a conciliare cattolici e liberal (Fabio Martini e Andrea Tornielli su “La Stampa” del 4 gennaio), incontrando il 10 gennaio quella parte del mondo cattolico coinvolta nel Forum di Todi e il 12 gennaio a Orvieto l’area liberal del Pd (Morando, Tonini, Ceccanti…), sempre più evidente appare la “frenata”, come la chiama Marco Politi (“Monti e l’irreversibile diaspora del voto cattolico”, su “il Fatto Quotidiano”), “delle gerarchie

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1 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Il punto di vista di mons. Sigalini, assistente generale dell’Ac, su Monti e i cattolici

1 Gennaio 2013

La Stampa del 31 dicembre ha pubblicato una breve ma interessante intervista di Giacomo Galeazzi al vescovo Domenico Sigalini, presidente della commissione Cei per il laicato e assistente generale dell’Azione Cattolica (“Dietro Monti non devono esserci logiche di potere”). Mons. Sigalini osserva che “per adesso si può solo rilevare il migliorato livello dei credenti che in questa nuova stagione hanno scelto di dare un contributo alla sfera politica”. “Sento

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29 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Le nostalgie democristiane delle gerarchie romane

29 Dicembre 2012
di Franco Monaco

Riproduciamo, in questo spazio più “interno” all’area della rete c3dem, l’articolo pubblicato il 29 dicembre 2012 su “Europa”, quasi a continuazione di un altro articolo uscito lo stesso giorno su “l’Unità” e anch’esso riprodotto nel nostro sito. L’autore è senatore del Pd e redattore della rivista “Appunti di cultura e politica”, pubblicata a cura dell’Associazione “Città dell’uomo”

 

Ci si interroga sul sostegno aperto delle gerarchie romane (sottolineo: romane) all’iniziativa politica di Monti. Una relativa novità. Nei lunghi anni che ci separano dal 1995 – anno spartiacque, coinciso con il grande convegno ecclesiale di Palermo – grosso modo il tempo dominato dalla figura controversa di Berlusconi, i vertici ecclesiastici hanno seguito un doppio binario: l’enunciazione della legittimità del pluralismo politico tra i cattolici italiani e il malcelato, pratico sostegno al centrodestra. Più esattamente: la diffidenza e persino l’ostilità verso l’Ulivo e il centrosinistra. Ne sa qualcosa Romano Prodi, che ne fu ferito anche sul piano personale. A lui non si perdonavano due cose: l’esercizio pratico dell’autonomia laicale e politica (da “cattolico adulto”, una bella formula legata al Concilio, la meta stessa della educazione cristiana dentro la modernità secolare, che fu significativamente bollata come espressione presuntuosa e polemica) e l’avere egli patrocinato e capeggiato uno schieramento di centrosinistra, l’Ulivo. Ulivo che per un verso sanciva l’agognato approdo a una democrazia sanamente competitiva e dell’alternanza dopo mezzo secolo di democrazia bloccata, per altro verso faceva segnare il carattere irreversibile dell’approdo al pluralismo politico tra i cattolici e l’esaurimento dello schema unitario. Prima nella Dc e poi nei suoi più esili epigoni, quali il Partito popolare di Martinazzoli.

Ora sembra che si vogliano sospingere indietro le lancette dell’orologio,

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27 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Agenda Monti e Pd, all’indomani del Natale

27 Dicembre 2012

Qui le 25 pagine dell’Agenda Monti in discussione. Il dibattito è aperto. Ci sono due europeismi oggi, dice Stefano Fassina, responsabile economico del Pd: quello mercantilista e quello progressista (“Europeista sì, ma mercantilista”, l’Unità 27 dicembre). L’europeismo mercantilista è quello del Partito popolare europeo e di Mario Monti, che “aggrava la recessione, la disoccupazione e le iniquità e, quindi, aumenta i debiti pubblici ovunque”; e che vuole “uno Stato sociale minimale, un welfare povero”. L’europeismo progressista

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24 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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“Cari cittadini …”. La lettera di Mario Monti. E alcuni commenti

24 Dicembre 2012

“La Repubblica” del 24 dicembre pubblica una lettera del premier Monti ai cittadini (“Cambiare l’Italia, riformare l’Europa”), in cui sono ripresi in sintesi i temi del suo discorso nella conferenza stampa del 23. Riportiamo alcune interviste a commento dell’entrata in campo del premier. Enrico Letta (“Noi siamo diversi dai centristi, ma con Monti si può dialogare”, l’Unità), Dario Franceschini (“E’ un gran bene per il paese la nascita di un polo montiano”, La Stampa), Massimo D’Alema (“Lo scontro sarà tra Pd e destra”, l’Unità), Nicola Rossi

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