9 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Cattolici e referendum

9 Dicembre 2016
di Franco Monaco

 

Se dio vuole, ci siamo messi dietro le spalle il referendum costituzionale che ha diviso il paese, il centrosinistra, il PD, le famiglie. E anche il mondo cattolico. Per un verso, lo si può considerare normale: è nella natura duale del referendum ed è giusto che da una comune ispirazione cristiana possano sortire diverse opzioni pratiche, come nel caso dei modelli istituzionali. Sta scritto chiaramente nella enciclica sociale “Centesimus Annus”: la Chiesa non si lega ad alcun modello istituzionale. Ferma restando la propria contrarietà ai regimi che manifestamente violino la dignità e la libertà della persona.

Sul punto ho avuto modo di esprimere il mio amichevole dissenso da Raniero La Valle che si è battuto per il no “in quanto cattolico”. Ciò detto, non va però sottaciuta la circostanza che, non fosse altro che per ragioni storiche legate al decisivo, qualificante contributo dei costituenti di parte cattolica alla elaborazione della nostra Carta fondamentale, i cattolici italiani, pur di diverso orientamento, hanno sempre coltivato uno speciale attaccamento ad essa. Riconoscendovi il segno di una ispirazione personalistico-comunitaria e dunque vitalmente cristiana.

Merita chiedersi il perché della divisione che si è prodotta.

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1 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Un no pacato e convinto

1 Dicembre 2016
di Guido Formigoni

 

Voterò no al referendum di domenica. Non che a qualcuno debba per forza interessare la mia scelta personale, ma visto che gli amici di questo sito hanno lanciato una sorta di sondaggio e molte autorevoli voci si stanno esprimendo, aggiungo la mia modesta opinione all’elenco.

Sono due gli argomenti che mi hanno convinto in questo senso. Il primo è di merito. La riforma mi pare modesta e pasticciata. L’avevo notato su questo sito già a suo tempo. Il superamento del bicameralismo perfetto poteva essere un argomento piuttosto condiviso e quindi indolore, ma il modo con cui è stato condotto rasenta l’impossibilità a funzionare.

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5 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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QUEL CHE DIREBBE LEOPOLDO ELIA

5 Ottobre 2016

Marco Olivetti, “Riforme. Quel che direbbe Leopoldo Elia” (Unità). Massimo Villone, “Istruzioni per affrontare quelli del Sì” (Manifesto). Roberto Esposito, “Io dico no all’obbligo di schierarsi sul referendum” (Repubblica). Francesco Lauria, “Creare senso dove c’è rumore. Un futuro possibile tra rafforzamento della democrazia e referendum costituzionale” (Report, quotidiano online). Alberto Burgio, “Dove nasce la riforma renziana” (Manifesto). Claudio Cerasa, “La guerra dei due mondi” (Foglio). Roberto Roscani,Sofri, Renzi, la sinistra e il Sì” (Unità). Guido Crainz (a proposito dell’editoriale domenicale di Scalfari), “La democrazia incerta” (Repubblica).

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24 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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FRANCO MONACO: “CARO NAPOLITANO LASCIA STARE LEOPOLDO ELIA”

24 Luglio 2016

Su Il Fatto Quotidiano Franco Monaco prende le distanza da Giorgio Napolitano in merito alla riforma costituzionale: “Caro Napolitano, lascia stare Leopoldo Elia”. Il Fatto pubblica anche un’intervista a Luigi De Magistris: “La mia Napoli d’estate in difesa della Costituzione”. Sul Manifesto Massimo Villone scrive che si deve votare No al referendum per difendere i diritti dei cittadini: “Un voto contro un governo oligarchico”. Su La Stampa Giuseppe Salvaggiulo annota: “Prof, partitini e dissidenti. La Babele dei comitati per il No alla Riforma”. Aldo Di Matteo, su La Stampa, racconta la discussione in casa Pd: “I sondaggi e il cambio di strategia Pd: che fare?”. Quanto alla legge elettorale, Gianfranco Pasquino torna a dire, ancora su La Stampa, “Ecco perché l’Italicum va cestinato”.

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23 Marzo 2014
by c3dem_admin
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CONVEGNO SU LEOPOLDO ELIA

23 Marzo 2014

Giovedì 27 marzo, presso il Senato accademico dell’Università La Sapienza di Roma, si terrà il convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”. L’incontro prende spunto dal primo quindicennio di attività alla Sapienza di Leopoldo Elia, che, laureatosi nel 1947, iniziò la propria carriera accademica presso la facoltà di Scienze politiche, prima con Vincenzo Gueli e poi con Costantino Mortati. Introdurrà Fulco Lanchester. Tra gli interventi quelli di Giuliano Amato, Sabino Cassese, Piero Alberto Capotosti, Stefano Ceccanti e Paolo Pombeni. La giornata di studio sarà conclusa dalla tavola rotonda “Dal partito politico al sistema dei partiti (riflessioni incrociate sul tema delle forme di governo). Anticipiamo la relazione di Stefano Ceccanti (“Leopoldo Elia, e la palestra di ‘giurisprudenza costituzionale’”) e quella di Paolo Pombeni (“Leopoldo Elia fra Fuci e Cronache Sociali nel periodo transitorio“). Per informazioni Segreteria dipartimento di Scienze politiche (+39) 06 49910599; dirdipscienzepolitiche@uniroma1.it

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4 Ottobre 2013
by Vittorio Sammarco
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LEOPOLDO ELIA

4 Ottobre 2013
di ab

 

«L’importante è, malgrado le delusioni e le regressioni, non perdere la volontà di battersi per le cause che si ritengono giuste, seguendo il monito alto di Machiavelli: “Gli uomini debbono sperare sempre e non si debbono abbandonare mai, in qualunque fortuna ed in qualunque travaglio si trovino”».

È il pensiero di Leopoldo Elia (da: Dinamica «esclusione / integrazione» e forma di governo italiana, in Giur. Cost. 1999) che ricordiamo a cinque anni dalla morte, il 5 ottobre 2008. La Sua lezione è di grande attualità.

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