24 Settembre 2013
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IL DIBATTITO DEL “MULINO” SU COME SCEGLIERE IL LEADER DEL PD

24 Settembre 2013

Ha iniziato Carlo Galli con una stroncatura di Matteo Renzi (“Democristiano e molto ambizioso”; il mulino on line, 5 settembre). Ha replicato il direttore della rivista bolognese, Michele Salvati, non tanto difendendo Renzi quanto individuando cinque temi e criteri per scegliere il futuro leader del Pd (“Una risposta al brillante articolo di Carlo Galli. Cinque temi per scegliere un candidato”, 6 settembre). Ora intervengono Nicola Pedrazzi, che spiega perché, stando ai criteri di Salvati, Matteo Renzi non è così innovativo come sembra, e sostenendo che nel Pd serve una profonda operazione verità sul suo ritardo nel capire l’evoluzione storica (“L’ennesimo ritardatario della ‘sinistra’ italiana”, 23 settembre), e Luciano Fasano, che analizza, sue due dei cinque punti di Salvati, l’orizzonte culturale e ideologico e la forma-partito, le differenze tra Renzi e Cuperlo (“Un confronto non ontologico”, 23 settembre).

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7 Settembre 2013
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DIBATTITO SU RENZI E IL PD (e sulla decadenza di B. – e sulla sinistra a sinistra del Pd)

7 Settembre 2013

SULLA DECADENZA scrive Franco Monaco sul Manifesto del 6/9: “Pavidità e furbizia di chi suggerisce di prendere tempo”.  DIBATTTO SUL PD: a un duro articolo su Matteo Renzi del politologo Carlo Galli sul mulino online (“Democristiano e molto ambizioso”) replicano Michele Salvati, sul mulino on line e su Europa (“Troppi pregiudizi, Renzi non è populista”), e, sempre su Europa, Francesco Clementi , costituzionalista, con un articolo piuttosto provocatorio (“Contro Matteo la sinistra che si crede superiore”). Europa pubblica anche un editoriale di S. Menichini (“La strana storia di Davide Cuperlo e Golia Renzi”). Massimo Cacciari, intervistato sull’Unità, critica Renzi (“La politica necessaria”). “D’Alema attacca i convertiti del Pd “, racconta F. Alberti sul Corsera. Gianni Cuperlo intervistato da Repubblica dice: “Basta col partito fatto solo di dirigenti”. La Bindi, il 6 settembre… SEGUE

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22 Luglio 2013
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UN PAESE ANORMALE? SENZA PIU’ “PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’”?

22 Luglio 2013

Ilvo Diamanti (“Tira una brutta aria per la nostra democrazia”, Repubblica) fa un’analisi amara della nostra congiuntura politica. Concorda con la definizione di ieri di Rodotà di “normalità deviata”. Dice: “E’ questo il rischio maggiore che vedo nell’Italia dei nostri tempi. L’assuefazione all’anormalità politica e istituzionale”. Anche Gianluigi Pellegrino (“Le basse intese”, Repubblica)parla di “curvatura patologica” delle larghe intese, e sottolinea, come già P. Ignazi, la caduta del “principio di responsabilità” nel caso Alfano. Sull’Unità, Carlo Galli parla di un governo incapace di dare una direzione al Paese: ed “è in questo vuoto che la politica diventa davvero irresponsabile”; ma non basta, dice, dare più qualità politica al governo, serve un’assunzione di responsabilità di tutte le élites del Paese (“Responsabilità, non solo la politica”). Toni diversi in Alessandro Campi sul Gazzettino: “Serve realizzare il programma, non il rimpasto”, e in Sergio Romano, che si rivolge a Emma Bonino sul Corriere della Sera: “Tre cose che Bonino dovrebbe fare subito”. Poi rispuntano i temi etici:Moratoria sui temi etici. La maggioranza si spacca” (A. Arachi, Corriere), “Scalfarotto: altro che stop. Ora il Pd dovrebbe battersi per i matrimoni gay” (La Stampa).

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24 Giugno 2013
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SUL PD E SULLE RIFORME

24 Giugno 2013

Sul Pd: Franco Monaco,Non si combatte Renzi cambiando le regole” (Europa 22/6); stessa posizione per Rosy Bindi sul Corriere della Sera: “E a sorpresa la Bindi dà ragione a Renzi. ‘Niente cambi di regole per bloccarlo’”; d’accordo anche Pierluigi Castagnetti sull’Unità che auspica che il Pd si riimmerga nella società per costruire nuovi canali di partecipazione “inventando insieme ad essa anche modalità originali di rappresentanza” (“Il congresso un’occasione. Non parliamo solo di nomi”); Scalfari vede inevitabile la vittoria di Renzi nel Pd, ma ne teme le conseguenze per il partito e il governo (“Quando Renzi vincerà, il gran ballo comincerà”, Repubblica 23/6); Fabrizio Barca rilascia una bella intervista a Left in cui tra l’altro rivela le sue cinque parole-chiave: “concorrenza, merito, lavoro, giustizia e persone, che sono per me – dice – riassuntive delle tre matrici confluite nel Pd” (“Alla ricerca del partito perduto”). Riforme: “Nasce il fronte antipresidenzialista” (Il Manifesto 22/6); Carlo Galli scrive sull’Unità che “L’Italia non è la Francia”; Sergio Fabbrini sul Sole 24Ore parla di un nesso tra riforme economiche e riforma costituzionale (“Larghe intese e opportunità nel puzzle delle riforme”).

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11 Giugno 2013
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Ignazio Marino e l’attesa della Chiesa. Giorgio Tonini e Carlo Galli sul risultato elettorale. Pasquino polemico con Zagrebelsky

11 Giugno 2013

Che dice la Chiesa dell’elezione di Ignazio Marino? Aldo Cazzullo scrive sul Corriere: “Pragmatismo, la linea d’attesa della Chiesa” e fa un rapido esame dell’atteggiamento che emerge in ambito ecclesiale. Andrea Riccardi, intervistato da Avvenire (“Roma laica e Roma sacra, realtà da tenere insieme”), consiglia al sindaco di avere un approccio laico e concreto. Sul voto delle amministrative un commento di Giorgio Tonini su Europa: “Dalle urne più forti Renzi e la vocazione maggioritaria”. Carlo Galli, sull’Unità, dice che dal voto esce una buona notizia e una cattiva: il Pd è la speranza della maggioranza di coloro che ancora sperano nella democrazia, ma coloro che sperano ancora nella democrazia non sono più, o quasi, la maggioranza degli italiani (“La democrazia malata e il peso dell’astensione”). Carlo Galli è autore di un libro sulla sinistra di cui segnaliamo una recensione di Mario Ricciardi suscita sul Sole 24Ore (“Ragioni di sinistra”). Su Il Mulino online Gianfranco Pasquino scrive una nota polemica con Zagrebelsky (“Gli imbalsamatori della Costituzione”).

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